CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVI LEGISLATURA
ORDINE DEL GIORNO n. 80
approvato il 24 febbraio 2022
PIGA – COSSA – PIRAS – COCCIU – GANAU – AGUS – LI GIOI – MULA – SECHI – STARA – LAI – COCCO – CAREDDA – CIUSA – CORRIAS – CUCCU – DE GIORGI – DERIU – ENNAS – FANCELLO – LANCIONI – LOI – MAIELI – MANCA Desiré Alma – MANCA Ignazio – MARRAS – MELE – MELONI – MORICONI – MUNDULA – MURA – OPPI – ORRÙ – PERU – PINNA – PISCEDDA – SAIU – SALARIS – SATTA Giovanni – SATTA Giovanni Antonio – SATTA Gian Franco – SCHIRRU – SOLINAS Alessandro – TALANAS – USAI – ZEDDA Massimo a sostegno del sistema penitenziario della Sardegna al fine di migliorare le condizioni di lavoro del personale e la sicurezza generale delle strutture carcerarie e dei detenuti.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
a conclusione della discussione del disegno di legge n. 301/A (Legge di stabilità regionale del 2022),
PREMESSO che:
– il Consiglio regionale conosce e condivide la forte e diffusa preoccupazione sulle condizioni critiche nel quale, da tempo, versa il sistema penitenziario della Sardegna;
– la grave carenza di personale, unitamente alle mutate esigenze di servizio, sta mettendo in forte difficoltà l’intero comparto;
RILEVATO che:
– ad oggi, su 10 penitenziari per adulti, ospitanti tra le altre cose un terzo della popolazione detenuta inserita nei circuiti AS e in regime di 41 bis (finanche internati e detenuti psicologicamente instabili), sono presenti solo 4 direttori (a breve 3 per un prossimo pensionamento) ed 8 comandanti di reparto del ruolo dei dirigenti penitenziari e/o commissari (a breve 7 per prossimo pensionamento);
– a ciò si aggiunge la forte carenza di sottufficiali, che impegna notevolmente il personale del ruolo agenti/assistenti i quali si ritrovano a ricoprire il servizio di sorveglianza generale e che, in assenza del comandante di reparto, si ritrovano sulle spalle responsabilità che non competono loro e che complica ulteriormente i servizi connessi al turno di lavoro;
– il poliziotto, in servizio in una sezione detentiva (o ancor peggio in un piano con più sezioni), è costretto, contemporaneamente, a controllare i passeggi, accompagnare i detenuti in infermeria, fare e controllare le videochiamate e le telefonate ai detenuti e mentre svolge tutte queste funzioni deve sperare che nella sezione, dove opera a singhiozzo, non vi sia ristretto qualche detenuto psichiatrico pronto ad aggredirlo o che il turno non diventi un doppio turno;
– non è presente un istituto penitenziario in Sardegna in cui, attualmente, siano garantiti i livelli medi di sicurezza, sia all’interno che all’esterno delle strutture; il ricovero di un detenuto, può avvenire solo in nosocomi privi di camere di sicurezza o reparti dedicati per cui il servizio di piantonamento espone a gravi rischi il personale impiegato; non avendo personale per garantire il servizio di sentinella e di pattugliamento esterno alle carceri, nei turni serali o notturni, la sicurezza scende sotto la soglia minima richiesta rendendo le strutture carcerarie vulnerabili ed esposte ad assalti ad opera di qualsiasi male intenzionato;
– molte unità di Polizia penitenziaria, destinate al servizio nelle sezioni detentive, sono assorbite dal servizio dei Nuclei traduzione e piantonamenti, anch’essi perennemente sotto organico, a cui si somma, a causa della mancata copertura dell’organico necessario, il personale assorbito dagli uffici delle specializzazioni, GOM, NIR, Reparto cinofili, Reparto a cavallo e dalle cosiddette cariche fisse non rientranti nei compiti istituzionali del Corpo;
– la Sardegna, in quanto isola, è bene ricordarlo, non è collegata con il resto delle regioni italiane che, in caso si presentino importanti esigenze gestionali o di sicurezza, possano offrire il necessario supporto operativo; purtroppo il tutto va a discapito della sicurezza all’interno delle sezioni detentive dove è sempre meno il personale ivi operante;
– nessuna notizia rassicurante è stata data rispetto alla copertura dei direttori e dei comandanti di reparto mancanti, oltre che del restante personale del Corpo di Polizia penitenziaria; così come non si hanno informazioni sul futuro delle tre colonie agricole presenti in Sardegna, le quali versano, tutte, in uno stato di drammatico abbandono perenne;
– sono del tutto assenti specifici reparti detentivi o camere di sicurezza negli ospedali e presidi fissi presso gli aeroporti in grado di garantire un servizio più efficiente ed efficace di sorveglianza e piantonamento ma anche meno rischioso a livello di ordine pubblico generale; ciò significa che il detenuto ricoverato in un normale reparto di ospedale ha più possibilità di compiere atti autolesionistici e suicidari o di aggredire altre persone;
– forte preoccupazione, per il futuro che attende il sistema penitenziario isolano, è generata dalla paventata apertura, in programma già nei prossimi mesi, di una nuova sezione per detenuti in regime di 41 bis presso il penitenziario di Uta Cagliari che conterà ulteriori 90 posti detentivi;
CONSIDERATO che:
– a causa della grave carenza d’organico e della mancanza di strumenti atti alla difesa ed alla protezione personale, sono a rischio la sicurezza delle donne e degli uomini del Corpo di Polizia penitenziaria, unitamente alla sicurezza interna ed esterna degli istituti penitenziari, nonché del personale civile che vi opera all’interno;
– la situazione è aggravata dalla presenza di circa 700 detenuti di alto spessore criminale ristretti nei reparti detentivi del 41 bis e del circuito alta sicurezza; la situazione è aggravata e resa più complicata dalla presenza di svariati detenuti psichiatrici;
– il personale si sente abbandonato e spesso deve superare ostacoli insormontabili; le mancate risposte ed i mancati interventi stanno creando malessere e la mole di lavoro insostenibile, determina sempre maggiori casi di stress psico-fisico (potenziale rischio sindrome BURNOUT);
– le gravi difficoltà degli istituti penitenziari hanno comportato la proclamazione dello stato di agitazione del personale di polizia penitenziaria della Regione;
PRESO ATTO degli eventi critici, tra cui svariate aggressioni al personale, verificatesi dal 1° ottobre 2020 al 31 gennaio 2022, come riportati nella tabella che segue:
Eventi critici dal 1° ottobre 2020 al 31 gennaio 2022 |
Istituto | Totali | di cui aggressioni alla Polizia penitenziaria | di cui aggressioni al Personale amministrativo |
C.R. Alghero | 60 | 2 | 0 |
C.C. Cagliari | 2069 | 9 | 4 |
C.R. Is Arenas | 4 | 0 | 0 |
C.R. Isili | 13 | 0 | 0 |
C.C. Lanusei | 3 | 0 | 0 |
C.R. Mamone | 8 | 0 | 0 |
C.C. Nuoro | 227 | 3 | 1 |
C.R. Oristano | 103 | 4 | 0 |
C.C. Sassari | 344 | 15 | 2 |
C.R. Tempio | 35 | 0 | 0 |
2866 | 33 | 7 |
DATO ATTO che tutto ciò è contrario alle varie circolari diramate dal Ministero competente le quali, puntualmente, indicano e dispongono più controlli e l’innalzamento della sicurezza all’interno delle sezioni detentive. Inoltre è contrario alle varie normative vigenti, ai contratti ed agli accordi sindacali, siglati fino ad oggi a livello nazionale, regionale;
RITENUTO di voler sostenere politicamente la vertenza promossa dal sistema penitenziario isolano, in quanto pienamente fondata, al fine di denunciare la drammatica situazione in cui è chiamato ad operare il personale delle carceri in Sardegna,
impegna il Presidente della Regione
ad avviare le opportune interlocuzioni con il Ministero competente, ed in particolare con il Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, al fine di avviare un dialogo utile al potenziamento degli organici e delle strutture destinate alla detenzione ed alla degenza ospedaliera dei detenuti.
Cagliari, 24 febbraio 2022
Il presente ordine del giorno è stato approvato dal Consiglio regionale nella seduta pomeridiana del 24 febbraio 2022.