CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVI LEGISLATURA
ORDINE DEL GIORNO n. 104
approvato il 13 settembre 2023
CADDEO – ORRÙ – COCCO – GANAU – DERIU – MORICONI – CORRIAS – MELONI – PISCEDDA – CUCCU sull’autonomia energetica della Sardegna e sulla tutela del territorio sardo dalla realizzazione indiscriminata di impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili.
***************
IL CONSIGLIO REGIONALE
a conclusione della discussione del disegno di legge n. 373/A (Disposizioni di carattere istituzionale e ordinamentale su varie materie),
PREMESSO che:
– la Dichiarazione dei Rio de Janeiro sull’ambiente e lo sviluppo già nel 1992 enucleava, tra i cosiddetti “tre pilastri della governance ambientale”, quello del diritto di partecipazione ai processi decisionali;
– l’articolo 11, paragrafo 2, del Trattato sull’Unione europea impone alle istituzioni europee di mantenere “un dialogo aperto, trasparente e regolare con le associazioni rappresentative e la società civile” e che l’articolo 15, paragrafo 1, del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, prevede che le istituzioni, gli organi e gli organismi dell’Unione operino nel modo più trasparente possibile “al fine di promuovere il buon governo e garantire la partecipazione della società civile”;
– tali principi devono essere trasfusi nella legislazione degli Stati membri e negli atti che ne danno esecuzione;
– lo Statuto speciale per la Sardegna, approvato con la legge costituzionale n. 3 del 1948, nonché le norme di attuazione che ne interpretano e ne integrano i contenuti, attribuiscono alla Regione sarda potestà legislative in materia di “energia” e, sotto importanti profili, come riconosciuto dalla Corte costituzionale, anche in materia di “tutela del paesaggio”, conferendo, dunque ad essa, in tali ambiti, uno spazio di autonomia normativa che non può essere totalmente compressa da decisioni unilaterali assunte dallo Stato in via normativa e amministrativa;
CONSIDERATO che:
– il cosiddetto “decreto energia”, adottato dal Governo nel 2022, nel corso della XVIII legislatura, non prevede adeguati meccanismi procedurali di coinvolgimento delle regioni, tra i quali la Sardegna, i cui territori sono interessati da potenziali numerosi fenomeni di installazione di impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili, di infrastrutture e di reti di trasporto energetico ad alto impatto ambientale;
– non risulta ancora emanato il decreto di individuazione delle aree idonee all’installazione di impianti energetici, il quale, dovendo essere adottato previa intesa tra lo Stato e le regioni, rafforzerebbe il ruolo di queste ultime nelle scelte che riguardano i propri territori;
CONSTATATO che, sempre in materia di energia, il Presidente della Regione autonoma della Sardegna ha promosso un ricorso presso il TAR del Lazio contro il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 11110 del 31 marzo 2022, ritenendo anche le disposizioni in esso contenute lesive per il territorio regionale, per l’autonomia energetica dell’isola, per l’intero sistema produttivo isolano, nonché non rispondenti al principio di leale collaborazione e ai principi di uguaglianza e di insularità, per via della disparità di trattamento tra i cittadini sardi e quelli delle altre regioni, soprattutto per il costo dell’energia e per il forte impatto ambientale;
CONDIVISA la crescente preoccupazione espressa dai comuni sardi e dai comitati territoriali sorti contro la speculazione energetica, in merito alla proliferazione di impianti per la produzione di energia da fonte rinnovabile, resa possibile dalla semplificazione delle procedure autorizzative che escludono qualsiasi partecipazione degli organi di governo locali;
RIMARCATO che la Regione intende con forza intraprendere la svolta green,
chiede al Presidente della Regione:
1) di proseguire nelle azioni a difesa delle prerogative attribuite alla Regione;
2) di farsi portatore presso il Governo della Repubblica di una istanza volta a modificare la normativa nazionale al fine di prevedere un coinvolgimento paritario della Regione a salvaguardia del proprio territorio e a vantaggio della propria autonomia energetica e un coinvolgimento diretto delle amministrazioni comunali affinché venga previsto il proprio parere obbligatorio;
3) di richiedere al Governo della Repubblica una moratoria della applicazione della disciplina attualmente in vigore, in attesa della definizione delle questioni elencate nei punti precedenti.
Cagliari, 13 settembre 2023
Il presente ordine del giorno è stato approvato dal Consiglio regionale nella seduta pomeridiana del 13 settembre 2023.