CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVI Legislatura
Ufficio Stampa
Nota stampa della seduta n. 99 – Pomeridiana
Mercoledì 13 gennaio 2021
Dl. n. 108 (Giunta) “Piano casa”, approvato l’intero articolato, domani il voto finale
La seduta pomeridiana si è aperta sotto la presidenza del Presidente Michele Pais. All’ordine del giorno l’articolo 11 “Modifiche all’articolo 38 della legge regionale n. 8 del 2015 (Interventi di trasferimento volumetrico per la riqualificazione ambientale e paesaggistica)” e seguenti.
Dopo le formalità di rito, ha chiesto di intervenire, sull’ordine dei lavori, Francesco Agus (Progressisti) che ha detto che il Consiglio regionale non può essere un mero spettatore sul piano di vaccinazioni, quindi, sarebbe opportuno convocare la settimana prossima la Commissione Sanità. Il capogruppo dei Progressisti ha chiesto notizie della Finanziaria. “Se dovesse essere un mero atto degli uffici – ha detto alla maggioranza – presentatela immediatamente per liberare subito la spesa.
Sempre sull’ordine dei lavori è intervenuto Pietro Moro (Udc Cambiamo!) che ha affermato che se la Sardegna continua cosi la popolazione non sarà vaccinata prima di due anni. E’ poi intervenuto il Presidente della Commissione Sanità Domenico Gallus che ha detto che si farà portavoce con l’assessore Nieddu per fare un crono programma sulle vaccinazioni. Salvatore Corrias (PD), sempre sull’ordine dei lavori, ha segnalato la situazione inammissibile delle comunità di Ussassai e Seui che nel 2021 non hanno il medico di base. Franco Mula (Psd’az) ha chiesto, appena possibile, una conferenza dei capigruppo. Dario Giagoni (Lega) ha chiesto di convocare la commissione Sanità al più presto e anche l’assessore dell’agricoltura. Pietro Moro (Udc Cambiamo!) ha ribadito la necessità di costituire un tavolo tecnico con i medici di base e i pediatri. Giorgio Oppi (Udc Cambiamo!) ha stigmatizzato l’assenza in aula di alcuni assessori e ha invitato a evitare sterili polemiche. Massimo Zedda (Progressisti) ha proposto uno spunto di riflessione che proviene dall’Assemblea di questa mattina dell’Anci: per la ripresa della nostra terra sarebbe opportuno tema per tema e commissione per commissione coinvolgere le commissioni e poi il Consiglio regionale con i sindaci e con i territori in modo tale che il Consiglio sia il luogo di coinvolgimento della società sarda nell’analisi delle problematiche e nell’elaborazione di progetti.
Sull’articolo 11 “Modifiche all’articolo 38 della legge regionale n. 8 del 2015 (Interventi di trasferimento volumetrico per la riqualificazione ambientale e paesaggistica)” sono intervenuti: Massimo Zedda (Progressisti) che ha ribadito che anche in questo articolo si annida un rischio per il nostro territorio.
Gian Franco Ganau (Pd) ha ritirato tutti gli emendamenti fuorchè il 13 e il 135 (soppressivi totali dell’articolo 11). Gli emendamenti sono stati bocciati per alzata di mano perché il voto elettronico non funzionava. Francesco Agus (Progressisti) , sull’ordine dei lavori, ha chiesto al Presidente Pais di provvedere a dare disposizioni per aggiustare nel più breve tempo possibile l’impianto di votazione perché non era più possibile non poter procedere con il voto elettronico.
L’articolo 11 è stato approvato.
Sull’articolo 12 “ Modifiche all’articolo 38 della legge regionale n. 8 del 2015 (Trasferimento dei volumi realizzabili ricadenti nelle zone HI4, HI3, HG4 ed HG3 del piano stralcio per l’assetto idrogeologico (PAI))” sono intervenuti: Massimo Zedda (Progressisti) che ha parlato di confusione totale e di articolo “folle”. Dario Giagoni (Lega) che ha detto di avere perplessità sul comma 6 dell’emendamento 754 della Giunta che prevede che “le cessioni per le opere di urbanizzazione possono essere localizzate nelle aree a rischio, a condizione che esse siano interamente cedute gratuitamente al comune”. Antonio Piu (Progressisti) che ha chiesto, su questo comma e sul 12, maggiori chiarimenti. Franco Mula (Psd’az) ha sottolineato che questo articolo rispecchia la volontà e la preoccupazione di tutta l’aula.
Sull’ordine dei lavori, Dario Giagoni (Lega) ha chiesto il voto per parti sull’emendamento 754 della Giunta.
Gian Franco Ganau (PD) ha ritirato tutti gli emendamenti fuorchè il 14 (soppressivo totale)
L’emendamento 14 è stato bocciato
Sull’emendamento 754 della giunta, sostitutivo totale dell’articolo 12, Francesco Agus (Progressisti) ha chiesto la votazione per parti: i commi 1 fino al 5, poi il 6 e poi dal comma 7 fino alla fine. Dario Giagoni (Lega) ha invece chiesto di votare separatamente il comma 1, poi dal 2 comma al 5, poi il 6 separato, e poi dal 7 al 14 insieme.
Questo emendamento, che sostituisce totalmente l’articolo 12 , riguarda le Modifiche all’articolo 38 della legge regionale n. 8 del 2015 (Trasferimento dei volumi realizzabili ricadenti nelle zone HI4, HI3, HG4 ed HG3 del piano stralcio per l’assetto idrogeologico (PAI)). Di fatto questo emendamento modifica il testo dell’art 12, cassando nell’ultima parte del comma 1 le parole “o nel caso di impossibilità di demolizione, come per gli edifici pluripiano con solo piano terra soggetto a possibile inondazione, attraverso la completa tombatura che ne pregiudica qualsiasi possibilità di utilizzo” e cassando il punto 15 “Le opere edilizie in corso di realizzazione, i cui titoli edilizi siano eventualmente decaduti, possono essere completate nel rispetto del precedente autorizzato, previa l’emissione di un nuovo titolo edilizio, seppure ricadente in zona successivamente divenuta HI4 del PAI”
Intervenendo sull’emendamento, Massimo Zedda (Progressisti) ha detto che questo 754 non convince.
Sulla votazione si è proceduto per parti. Prima di votare è intervenuto il capogruppo del Psd’az Franco Mula che ha sottolineato che il Psd’az avrebbe votato a favore di tutti gli emendamenti, come da accordi presi.
Il comma 1 è stato approvato (Presenti 46, votanti 38, si 21, no 17, 8 astenuti), via libera ai commi 2 – 5. Bocciato, invece, il comma 6 “le cessioni per le opere di urbanizzazione possono essere localizzate nelle aree a rischio, a condizione che esse siano interamente cedute gratuitamente al comune”. L’ultima parte dell’emendamento (Commi 7 – 14) è stata approvata (Presenti 42, votanti 41, si 28, no 17).
Sull’articolo 13 “Modifiche all’articolo 39 della legge regionale n. 8 del 2015 (Rinnovo del patrimonio edilizio con interventi di demolizione e ricostruzione)” è intervenuto Franco Mula (Psd’az) che ha ritirato tutti gli emendamenti presentati dal suo gruppo.
Sull’articolo 13 e gli emendamenti è intervenuto Massimo Zedda (Progressisti) che ha detto che questo articolo è l’apoteosi dell’ipocrisia nei confronti dei comuni. E’ coerente – ha domandato – togliere l’ultima competenza sull’urbanistica ai consigli comunali? Per Zedda questo articolo è la negazione della politica perché si sta cancellando per legge la politica a favore della burocrazia. Franco Mula (Psd’az) ha ribadito che non si tratta di una negazione della politica, si tratta dell’applicazione della Bassanini. La competenza di tipo politico la stiamo demandando all’organo tecnico. Molto critico Gian Franco Satta (Progressisti) che ha detto che in pratica si stanno esautorando i Consigli comunali che non avranno più la possibilità di decidere sull’urbanistica. Per Diego Loi (Progressisti) il dogma della Bassanini continua a produrre storture a livello locale. Una scelta cosi strategica non può essere lasciata ai tecnici, la pianificazione territoriale deve essere lasciata ai consigli comunali. Togliere al consiglio comunale la possibilità di pianificare è un grande errore.
Gli emendamenti 15 e 144, soppressivi totali dell’articolo 13, sono stati bocciati (Presenti 44, votanti 42, sì 16, no 26, 2 astenuti).
Sull’emendamento 755 della Giunta, sostitutivo totale dell’articolo 13, sono intervenuti: Massimo Zedda (Progressisti) che ha ribadito che con questo DL si sottraggono tutte le competenza ai Consigli comunali. Il problema non è il singolo articolo è l’insieme degli articoli. Giuseppe Meloni (Pd) ha ricordato di aver presentato l’emendamento all’emendamento 1221, che la giunta condivide.
L’emendamento 1221 è stato approvato per alzata di mano. Questo emendamento presentato da Giuseppe Meloni prevede che nell’emendamento 755, sostitutivo totale dell’articolo 13, al comma 1 dopo la lettera C si inserisca “nel comma 6 le parole “entro la data di entrata in vigore della presente legge sono sostituite dalle parole: entro il 31 dicembre 2020”.
Via libera, con votazione per alzata di mano, anche all’emendamento 755 della giunta.
Questo emendamento modifica: il punto e) dell’articolo 13 sostituendolo con “nel comma 12 le parole “prima della delibera del consiglio comunale di assegnazione del credito” sono soppresse”; il punto g) nel comma 15 dopo le parole “la ricostruzione dell’intera volumetria è assentibile” sono aggiunte le seguenti “senza l’obbligo del rispetto dell’ubicazione, della sagoma e della forma del fabbricato da demolire”; le parole “da adottarsi entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge” sono sostituite con le seguenti: “adottate dalla Giunta regionale con atto n. 18 del 5 aprile 2016” e dopo le parole “delle restanti isole minori della Sardegna sono aggiunte le parole “Alternativamente è consentito utilizzare la volumetria risultante dalla demolizione degli edifici, esistenti, nella fascia dei 300 metri dalla linea di battigia marina e ricadenti nelle zone urbanistiche F ed H, per trasferirla ad incremento di quella di uno o più edifici con destinazione turistico-ricettiva, all’interno dello stesso comune o in comune limitrofo; l’area di risulta dalla demolizione è acquisita automaticamente al patrimonio indisponibile del Comune per destinarla a finalità pubbliche”.
Sull’articolo 14 “Modifiche all’articolo 40 della legge regionale n. 8 del 2015 (Misure di promozione dei programmi integrati per il riordino urbano)” è intervenuto Massimo Zedda (Progressisti) che ha detto che anche con questo articolo si negano i principi cardine dell’urbanistica. Non mi convince – ha ribadito – che si sostituisca la tecnica alla politica.
Messi in votazione gli emendamenti 16 e 154 (soppressivi totali dell’articolo 14) sono stati bocciati
Il Testo dell’articolo 14 è stato approvato (Presenti 46, votanti 45, sì 27, no 18, 1 astenuto).
Sull’articolo 15 “Modifiche all’articolo 41 della legge regionale n. 8 del 2015 (Disposizioni transitorie della legge regionale n. 4 del 2009)” sono intervenuti: Francesco Agus (Progressisti) che ha detto che gli articoli seguenti sono “norme intruse”; Massimo Zedda (Progressisti) che ha affermato che con un tratto di penna si cancellano anni e anni di pianificazione urbanistica e che ci vorranno 4 mesi per gli uffici per arrivare alla pubblicazione della legge per capire come adottare questa legge e come applicarla.
Gli emendamenti 17 e 158 (soppressivi totali dell’articolo 15) sono stati bocciati, il testo dell’articolo 15 approvato. (R.R.)
L’aula è quindi passata all’esame dell’art.15 bis “Differimento dei termini”.
In rapida successione sono stati respinti gli emendamenti n.18 e 161 mentre è stato approvato, per alzata di mano, il testo dell’articolo.
Successivamente sono stati approvati gli emendamenti n.706 e il 1231 (emendamento all’emendamento n.706), di contenuto quasi identico, che rimandano al 31 dicembre 2023 i termini previsti dall’articolo 37 della legge n.8 del 2015 in modo da consentire la vigenza delle disposizioni relative al miglioramento del patrimonio edilizio esistente.
Il presidente Pais ha quindi messo in discussione l’articolo 15 ter “Norma transitoria” e i relativi emendamenti. L’Aula ha respinto per alzata di mano l’emendamento n.19 (Agus e più).
Sull’emendamento sostitutivo totale n.705 (Piscedda e più), il capogruppo del Psd’Az Franco Mula, condividendone il contenuto, ha chiesto di apporre anche la firma dei consiglieri sardisti. L’emendamento stabilisce che per le richieste di titoli abilitativi previsti dalla legge n.8 del 2015 si applicano le disposizioni della stessa legge. Chi invece volesse usufruire delle modifiche introdotte dalla legge in discussione potrà ripresentare le domande una volta approvato il nuovo Piano Casa. Le domande presentate tra il primo gennaio 2021 e la data di entrata in vigore del nuovo Piano Casa dovranno essere ripresentate dopo la sua approvazione. L’emendamento è stato approvato.
Considerato soppresso l’articolo 16, così come deciso dalla Quarta Commissione, si è passati all’esame del testo dell’articolo 16 bis “Modifiche all’articolo 11 della legge regionale n. 23 del 1985 (Categorie funzionali urbanisticamente rilevanti e destinazioni d’uso)” che è stato approvato.
Sull’emendamento aggiuntivo n.756 presentato dalla Giunta regionale è intervenuto il consigliere Massimo Zedda (Progressisti): «Ci vorranno anni per venire a capo di tutte le modifiche che avete introdotto in materia urbanistica. State determinando una complicazione su tutti gli iter autorizzativi, sia in campo turistico che residenziale». L’emendamento n.756 è stato approvato.
Via libera anche all’emendamento aggiuntivo n. 778 nonostante le critiche espresse dall’opposizione. Massimo Zedda (Progressisti) ha parlato di “norma vergognosa” accusando la maggioranza di voler modificare, con legge regionale, norme e fattispecie previste dal codice penale. «Voi dite che se qualcuno ha commesso un abuso edilizio e non si è autodenunciato potrebbe passarla liscia. A quale sanatoria nazionale vi agganciate? Davvero volete approvare questa norma?»
Stesso giudizio da parte del capogruppo del Pd Gianfranco Ganau: «E’ una norma imbarazzante. Meglio eliminarla o almeno correggerla. Una legge regionale non può modificare norme penali».
Ai due esponenti della minoranza ha replicato il capogruppo del Psd’Az Franco Mula: «Non c’è nessuna violazione della legge. Stiamo semplicemente applicando le disposizioni statali contenute nel Decreto firmato dal presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte. Io, qualche anno fa, ho condiviso la proposta di sanatoria giurisdizionale avanzata dal Procuratore di Nuoro dott. Garau. Credo sia inutile demolire un abuso che oggi sarebbe autorizzato. Ciò che stiamo chiedendo non è una sanatoria ma l’applicazione del Decreto Conte su immobili realizzati quando mancava l’autorizzazione paesaggistica».
Si è poi passati all’articolo 17 “Attuazione dell’articolo 2 bis del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia)”. Ancora Massimo Zedda (Progressisti) ha bocciato senza mezzi termini anche il contenuto di questa norma: «State prevedendo deroghe per tutti – ha detto – è una norma assurda».
Il capogruppo della Lega Dario Giagoni ha quindi chiesto una breve sospensione dei lavori per un rapido confronto tra le forze di maggioranza.
Alla ripresa, il presidente Pais ha comunicato la richiesta di voto segreto per l’emendamento n.20, soppressivo totale dell’articolo n.17. Prima di procedere alla votazione è stato nuovamente sospesa la seduta su richiesta del capogruppo di Fratelli d’Italia Francesco Mura.
Alla ripresa, il presidente Pais ha messo in votazione l’emendamento n.20 che, a scrutinio segreto, è stato approvato con 29 voti a favore e 22 contrari. Per effetto del voto, l’articolo 17 è stato soppresso.
Come deciso in Commissione, l’articolo 18 è stato soppresso.
Si è quindi passati all’esame dell’articolo 19 “Modifiche all’articolo 21 della legge regionale n. 16 del 2017 (Aree di sosta temporanea a fini turistici”.
Sull’articolo 19 ha nuovamente preso la parola il consigliere Massimo Zedda (Progressisti): «La norma interviene in materia turistica. E’ pericoloso utilizzare una legge urbanistica per entrare in altri campi. In questo caso si parla di aree di sosta per caravan. Per affrontare queste cose occorrerebbe avere un’idea di sviluppo turistico, il rischio è quello di incidere negativamente sui piani di sviluppo. In questo caso si favorisce il turismo camperistico e, nei successivi articoli, i campeggi e il mercato delle seconde case».
Si è quindi passati all’esame dell’emendamento sostitutivo totale n. 757 presentato dalla Giunta. Il consigliere dei Progressisti Massimo Zedda ha chiesto chiarimenti sul contenuto: «Così come è stato scritto rischia di essere inapplicabile».
Per il capogruppo dei progressisti Francesco Agus gli articoli 19, 19 bis, ter e successivi sono norme intruse. «Non si sta discutendo un testo sul turismo – ha detto – non vorrei che la mancanza di istruttoria creasse danni. Invito l’Aula a fare una riflessione, si parla di camper, campeggi e seconde case rischiando di creare un danno al settore alberghiero. Al 19 ter addirittura si rischia di pregiudicare la discussione di una proposta di legge sul turismo camperistico. Si cassi l’articolo e si rimandi la discussione a una fase successiva».
Di diverso avviso il capogruppo del Psd’Az Franco Mula: «Stiamo cercando di porre rimedio al PPR che prevede le aree attrezzate di sosta per camper in zone oltre i 3 chilometri dal mare. Nei comuni oggi c’è un’anarchia totale, nessuno rispetta le regole e i camperisti scaricano le acque nere dove capita. Questa non è una norma legata al turismo, si cerca solo di dare una risposta ai comuni costieri che attualmente non possono offrire questo servizio».
Il presidente Pais, dopo aver specificato che gli articoli citati dall’on. Agus non sono norme intruse in quanto esaminati e approvati dalla Commissione, ha quindi dato la parola al consigliere Michele Cossa (Riformatori) che ha chiesto anche lui un chiarimento alla Giunta sulla dicitura dell’emendamento: «I comuni – ha chiesto Cossa – rilasciano o possono rilasciare le autorizzazioni? E’ importante capirlo perché da questo dipende la discrezionalità o meno delle amministrazioni comunali».
Sull’articolo 19 è intervenuto anche l’assessore all’Urbanistica Quirico Sanna: «Non sono norme intruse ma disposizioni che rispondono ad esigenze reali. Vogliamo porre ordine al disordine. La stessa città di Cagliari si è dotata di un’area di sosta per porre rimedio all’abitudine dei alcuni turisti di scaricare le acque nere senza regole. Con questo articolo si dà la possibilità ai privati di offrire un servizio creando nuovi posti di lavoro. Poniamo rimedio a una situazione incresciosa nel rispetto dell’ambiente e di chi ci abita. E’ una norma meritoria che va votata».
Il capogruppo del Psd’Az ha condiviso le osservazioni del collega Michele Cossa. e ha proposto un emendamento orale per eliminare dall’articolo le parole “possono”.
Massimo Zedda ha replicato invece all’assessore Sanna: «C’è confusione. L’area di sosta dei camper a Cagliari è in via Po, in un’area pubblica e all’uscita della città, non in un’area a 300 metri dal mare». Zedda si è poi dichiarato contrario all’emendamento orale proposto dall’on Mula: «I comuni non devono essere obbligati a rilasciare le autorizzazioni ma devono avere la possibilità di decidere cosa fare. Difficile fare opere di urbanizzazione nelle aree private».
Chiarimenti ha chiesto anche Diego Loi (Progressisti): «State dicendo che se un privato ha un terreno che si avvicina al mare può trasformarlo in area di sosta per i camper?».
Ai consiglieri di opposizione ha replicato il capogruppo del Psd’Az Franco Mula: «Non è così. Il comune deve avere la possibilità di autorizzare aree per i camper in terreni privati. Noi diciamo che questo potrà essere previsto nelle pianificazioni comunali, senza un piano non potranno esserci autorizzazioni. Oggi il Comune, per i divieti del PPR, non può nemmeno pianificare».
L’emendamento orale proposto da Mula non è stato accettato. Il presidente Pais ha quindi messo in votazione il testo originario dell’articolo 19 che è stato approvato.
Sull’articolo 19 bis “Modifiche all’articolo 19 della legge regionale n. 16 del 2017 (Realizzazione dei campeggi)” è intervenuto Massimo Zedda (Progressisti), anche in questo caso con un giudizio critico: «Da un lato si dice che ci sono moltissimi immobili vuoti in fascia costiera, anziché favorire il recupero di questo patrimonio si autorizzano campeggi. Si può capire nelle zone dove non ce ne sono, ma se si autorizza tutto si determina una devastazione del settore turistico. I dati dicono che nei prossimi anni ci saranno 400 milioni di cinesi che si muoveranno nel mondo. Si tratta di una fascia orientata al turismo di lusso. Questa vostra scelta che favorisce i campeggi, non tiene conto di quei dati».
A Zedda ha replicato ancora Franco Mula: «Noi puntiamo ai servizi per turisti altrimenti li si obbliga ad andare in una struttura ricettiva. La proposta è di realizzare nuovi campeggi oltre la fascia dei 300 metri dal mare». Terminato il suo intervento, il capogruppo del Psd’Az ha chiesto due minuti di sospensione.
Alla ripresa il presidente Pais ha comunicato il ritiro dell’emendamento soppressivo totale n.758 da parte della Giunta. Ha quindi messo in votazione il testo dell’articolo 19 bis che è stato approvato. (Psp)
Sull’articolo 19 ter l’on. Massimo Zedda ha preso la parola e ha detto: “E’ chiaro, avete intenzione di illudere un’intera categoria, quella degli albergatori. E di rovinarla”. Della stessa opinione l’on. Agus. Il presidente Pais ha annunciato che la Giunta ha proposto di votare l’emendamento soppressivo 168 dell’articolo 19 ter. L’articolo 19 ter è stato dunque abrogato.
Sul 19 quater e sui relativi emendamenti ha preso la parola l’on. Ganau (Pd): “In questo articolo consentite di trasferire la residenza anagrafica o il domicilio nelle strutture ricettive, resto stupito quando leggo cose del genere visto che chi l’ha fatto in precedenza è finito indagato e condannato. Questo articolo va cassato”. Anche l’on. Pinna (Pd) si è associata: “Sono stupita dalla vostra fantasia”. Dai banchi dei Progressisti anche gli onorevoli Massimo Zedda e Gianfranco Satta.
L’articolo 19 quater è stato invece approvato e così l’articolo 19 quinquies sul quale l’onorevole Cossa (Riformatori) aveva chiesto un chiarimento alla Giunta precisando che “queste norme comunque devono salvaguardare l’immenso patrimonio storico della Sardegna, che potrebbe ottenere il riconoscimento dell’Unesco come patrimonio dell’Umanità”. L’on. Mula (Psd’Az) aveva precisato: “Un conto è promuovere insediamenti fuori dal centro abitato, nelle famose zone F urbane del centro Sardegna. Un altro compromettere i beni identitari della Sardegna, coperti da una fascia di rispetto che tale resterà anche con questo articolo”. Della stessa idea l’assessore Quirico Sanna: “Non sono in discussione i beni identitari, anzi: devono attrarre il flusso turistico e a distanza si possono promuovere insediamenti a servizio di quei beni identitari”. L’on. Loi (Progressisti), sindaco di Santulussurgiu, si era espresso conto: “Non mi convincono le vostre motivazioni, mi pare con tutta chiarezza che voi vogliate consentire la realizzazione di strutture ricettive dove ci sono beni identitari”.
Sull’articolo 19 sexies l’on. Zedda (Progressisti) ha contestato la definizione amministrativa dei confini tra i Comuni ai fini dei lotti interclusi. Non vorrei che questa norma sia pensata per un confine che esiste tra Castiadas e Muravera. Non vorrei che invece di scrivere leggi generali e astratte partiate invece da casi singoli a voi noti”.
Approvato l’emendamento 1236 (Cocciu) sulle zone territoriali omogenee C, D e G. Il Pd col suo capogruppo ha chiesto il voto segreto sull’emendamento 1237 (Ganau e più) sui vincoli paesaggistici nelle zone umide e sull’inedificabilità delle aree libere da volumi regolarmente accatastati alla data di approvazione della presente legge che ricadano nella fascia di tutela”. L’emendamento è stato approvato con 25 voti a favore, 21 contrari e due astenuti. Il presidente Pais ha dunque sospeso i lavori. (C.C.)
Posto in votazione l’emendamento 1238 (Meloni – Pd e più) il consigliere del Pd, Giuseppe Meloni ha invitato il relatore e la giunta a ribadire il parere che è stato negativo. Il capogruppo di Fdi, Francesco Mura ha proposto un emendamento orale che il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, non ha accolto e quindi Meloni (Pd) ha ribadito l’opportunità di approvare la modifica che avrebbe consentito in ambito costiero alle aziende agricole esistenti la realizzazione di agriturismo e la ristrutturazione edilizia al di fuori dei mille metri. Il capogruppo del Psd’Az, Franco Mula, e il consigliere Peru (Udc-Cambiamo) hanno evidenziato il sostanziale favore della maggioranza all’emendamento il cui voto positivo è stato impedito dalla mancata approvazione dell’emendamento orale avanzato da Mura. Posto ai voti l’emendamento 1038 è stato respinto con 30 no, 18 sì e un astenuto.
Approvato, invece, l’emendamento 1239 (Cera e più), con dichiarazione di voto a favore anche del consigliere dei Progressisti, Gianfranco Satta, e che consente, tra le altre, anche l’incremento delle volumetria negli edifici destinati al turismo rurale e del numero delle stanze fino al raggiungimento di 80 posti letto massimi.
Approvato senza modifiche al testo l’articolo 20 (clausola di non onerosità) dopo che il consigliere dei Progressisti, Massimo Zedda, è intervenuto per ribadire critiche al complesso del provvedimento: «Affermate in legge che non derivano oneri a carico della Regione mentre invece, con l’approvazione di queste nrome ci saranno tanti contenziosi con la Regione».
Approvato quindi anche l’emendamento aggiuntivo all’articolo 19 bis, che era stato rinviato al termine dell’articolato, il n. 766 (Caredda-Misto) che riguarda la certificazione di conformità edilizia.
Sull’articolo 21 (Entrata in vigore) è intervenuto ancora il consigliere Massimo Zedda (Progressisti): «Con questa legge avete determinato l’impossibilità di proroga del piano casa e avete aggiunto norme che non c’entrano e che lo stravolgono e così il piano casa verrà impugnato dal governo».
Posto ai voti l’articolo 21 è stato approvato e il presidente, Michele Pais, ha quindi dichiarato conclusi i lavori e convocato l’Aula per domani (giovedì 14 gennaio) alle 9.30. (A.M.)