CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVI Legislatura
Ufficio Stampa
Nota stampa della seduta n. 97 – Antimeridiana
Martedì 12 gennaio 2021
Approvati gli articoli 5 e 6 del Dl 108 (Giunta) “Piano Casa”
La seduta è stata aperta dal presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, il quale ha comunicato che il presidente della Regione, Christian Solinas, ha assunto ad interim le funzioni di assessore regionale dei Lavori Pubblici. Il presidente ha poi sospeso la seduta fino alle 10,30.
Al rientro in aula, i lavori sono ripresi dall’esame dell’articolo 5 “Modifiche all’articolo 32 della legge regionale n. 8 del 2015 (Interventi di recupero dei seminterrati, dei piani pilotis e dei locali al piano terra)” del DL 108.
Il presidente ha comunicato il ritiro dell’emendamento 1233 all’emendamento 752 della Giunta all’articolo 5. Prima di mettere in votazione l’emendamento 752, sostitutivo totale dell’articolo 5, ha dato la parola al consigliere dei Progressisti, Massimo Zedda, il quale ha annunciato il suo voto contrario al testo. L’esponente dell’opposizione ha voluto richiamare l’attenzione dell’Aula e della maggioranza sul fatto che i cambiamenti climatici non sono prevedibili e quindi gli interventi in zone, oggi, non a rischio, potrebbero in futuro rivelarsi pericolosi per l’incolumità dei cittadini. D’accordo anche il collega del M5S, Roberto Li Gioi, il quale ha annunciato il suo voto contrario ritenendo che l’emendamento 752 “apre a scenari pericolosissimi” perché interviene non solo sui seminterrati, ma anche sui locali interrati. “Il problema – ha detto – è la residenzialità di questi locali”.
Il presidente Pais ha messo in votazione l’emendamento 752 che è stato approvato dall’Aula con 25 voti favorevoli, 18 contrari e 1 astenuto. Il testo modifica il comma 2 che viene sostituito dal seguente testo “Negli immobili destinati ad uso abitativo sono consentiti gli interventi di riuso dei seminterrati Piani pilotis e locali al piano terra esistenti con l’obiettivo di contenere il consumo di nuovo territorio e di favorire la messa in opera di interventi tecnologici per il contenimento dei consumi energetici”. Viene inoltre modificato il comma 4: la lettera a) era stata soppressa nella seduta di ieri, la lettera b) prevede che “le aperture per la ventilazione naturale non siano inferiori a 1/8 della superficie utile, oppure si prevede la realizzazione di un impianto di ventilazione meccanica per ricambio d’aria almeno pari a quello richiesto per la ventilazione naturale”. La lettera c) del comma 4 è uguale alla lettera b) del testo licenziato dalla Commissione.
Il presidente Pais ha poi annunciato all’Aula che i lavori saranno sospesi alle 13,30 per consentire un incontro con i rappresentanti della Sotacarbo, insieme ai capigruppo.
Il presidente ha aperto la discussione sull’articolo 6 “Modifiche all’articolo 33 della legge regionale n. 8 del 2015 (Interventi per il riuso degli spazi di grande altezza).
Sull’articolo sono intervenuti i consiglieri dell’opposizione Valter Piscedda (Pd), Roberto Li Gioi (M5S), Maria Laura Orrù, che hanno fortemente criticato quanto previsto dalla lettera b) del comma 1 “nel comma 2, le parole “a 2,40 metri e per la parte soprastante una altezza media non inferiore a 2,00 metri” sono sostituite dalle seguenti: “a 2,00 metri” e la lettera a) del comma 1 che introduce la possibilità di intervenire anche nelle zone E (agricole) e F (turistiche oltre i 300 metri). Per Piscedda ogni intervento nell’agro non deve essere approvato e ha affermato che il livello di abitabilità deve essere garantito a tutti, quindi l’altezza minima di 2 metri non è accettabile. Piscedda ha anche chiesto di prevedere per le zone industriali la possibilità di realizzare i soppalchi. Critiche confermate anche da Li Gioi che ha definito il testo in esame il “Piano casa delle libertà” con cui si concede tutto a tutti. Per il consigliere pentastellato la legge sarà impugnata creando gravi problemi al comparto edilizio. D’accordo con i colleghi anche la consigliera Maria Laura Orrù (Progressisti) che ha evidenziato la superficialità che si riscontra nel testo in esame.
Il capogruppo del Psd’Az, Franco Mula, ha accolto le preoccupazioni dei colleghi della minoranza, affermando, d’accordo con il presidente della Quarta commissione, che l’abbassamento dell’altezza minima a 2 metri non è mai stato discusso in commissione. Mula ha quindi proposto l’eliminazione della lettera b) con un emendamento.
E’ quindi intervenuta la consigliera dei Progressisti, Laura Caddeo, la quale ha evidenziato i tanti errori, refusi e ripensamenti della maggioranza sul testo in esame e ha proposto di lasciare nel DL soltanto le parti indispensabili e rinviare le altre a un esame più approfondito. Caddeo ha affermato, inoltre, che il testo, così scritto, comporterà problemi a chi deve applicarlo e a chi deve spiegarlo alla popolazione. Per la consigliera, inoltre, lo sconfinamento nell’agro non lascia supporre niente di esteticamente gradevole. Anche il collega di gruppo, Massimo Zedda, si è detto d’accordo con gli interventi dei colleghi che lo hanno preceduto e ha affermato che non è possibile capire, con le tante modifiche apportate, quale sarà il danno procurato dall’intera legge all’agro, anche se per il consigliere, alla fine, ci sarà “una devastazione totale dell’agro”. Critico anche per l’inserimento delle zone F, che, tra l’altro, porteranno un vantaggio per i proprietari delle seconde case a discapito delle strutture alberghiere. Secondo Zedda, visto le ingenti somme che saranno a disposizione della Regione, sarebbe stato meglio prevedere un grande piano di sblocco dell’edilizia pubblica o convenzionata o a tasso agevolato per giovani coppie, o pensare a interventi legati agli affitti degli immobili.
Il presidente Pais ha comunicato all’Aula la notizia della scomparsa del padre del consigliere Fabio Usai, al quale ha espresso il suo cordoglio, anche a nome dell’intero Consiglio regionale. L’Aula, su proposta del presidente, ha osservato un minuto di silenzio.
Alla ripresa dei lavori il capogruppo del Pd, Gianfranco Ganau, ha ritirato gli emendamenti 8, 116, 217, 248, 633, 634, 119 e 1068 e l’emendamento all’emendamento 1068.
Sono stati invece tenuti gli emendamenti 118 uguale a 631 (Ganau e più) soppressivo della lettera b) del comma 1, a cui il capogruppo del Psd’Az, Franco Mula, ha chiesto di aggiungere le firme dei consiglieri del suo gruppo. L’emendamento è stato approvato eliminando, quindi, la possibilità di utilizzare altezze di 2 metri.
Il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, ha ritirato gli emendamenti 248 e 249. L’Aula ha poi approvato, con 42 sì, 2 no e 1 astenuto, l’emendamento 1234 (Ganau e più) all’emendamento 635, sul quale c’è stato il parere favorevole del presidente della Commissione e della Giunta. Il testo prevede l’inserimento della zona D nella lettera a) del comma 1.
Il presidente ha quindi messo in votazione il testo dell’articolo 6, che è stato approvato con 26 voti favorevoli, 19 contrari e 1 astenuto.
Il presidente ha aperto la discussione sull’articolo 7 “Modifiche all’articolo 34 della legge regionale n. 8 del 2015 (Condizioni di ammissibilità degli interventi)”. Il primo a intervenire è stato il consigliere del Pd, Roberto Deriu, che ha criticato il presidente Pais per non avergli dato la parola come da lui richiesto precedentemente.
Critica sull’articolo 7 la consigliera del Pd Maria Laura Orrù, la quale ha evidenziato come ci sia la volontà da parte della maggioranza “di bypassare la legittimità dei Comuni di poter organizzare il proprio territorio, soprattutto le zone ad alta valenza paesaggistica, storica e architettonica”. E che c’è “la volontà di delegittimare gli strumenti pianificatori del nostro territorio” e ha aggiunto “trovo questo intervento normativo ai limiti della costituzionalità”, chiedendo alla maggioranza di eliminare totalmente l’articolo 7. Per Roberto Li Gioi (M5S) questo articolo ha l’obiettivo di eliminare il cuore dell’articolo 34 della legge 8. Un attacco alle competenze comunali che ha definito “imbarazzante”. Li Gioi ha accusato la maggioranza di non voler tutelare i centri storici, gli “edifici di interesse paesaggistico e identitario, e gli immobili che ricadono nei centri di antica e prima formazione”. (Eln)
E’ poi intervenuto Massimo Zedda (Progressisti) che partendo da un cenno storico ha fatto riferimento al caso di Cagliari che già dall’800 adottò un piano di programmazione urbanistica. Con questo articolo – ha detto Zedda – stiamo negando la storia dell’urbanistica nella nostra Regione e si sottrae qualunque competenza urbanistica ai territori.
Per Gian Franco Satta (Progressisti) questo articolo può dare la possibilità al governo di impugnare questa legge. Questo articolo – ha spiegato – consente di applicare il Piano casa ai beni identitari, alle unità immobiliari prive di titoli, agli edifici che saranno completati dopo questa legge, agli edifici che hanno valenza storica, artistica e paesaggistica. Bene farà il Governo ad impugnare questa legge, evitando cosi che si producano effetti devastanti.
Sull’emendamento n. 9 (Soppressivo totale dell’articolo 7) uguale al numero 666, sono intervenuti: Massimo Zedda (Progressisti) che ha affermato che questo articolo, sottraendo qualunque competenza urbanistica ai Comuni, introduce un elemento che non esiste in nessuna parte al mondo: chiunque potrà presentare qualunque progetto senza rispettare le regole comunali; Roberto Li Gioi (M5S) che ha ribadito la compattezza dell’opposizione contro questa corsa all’abrogazione selvaggia. Voi state consentendo – ha asserito – al cittadino di andare contro al proprio comune. Gli strumenti urbanistici comunali dovrebbero essere rispettati e non calpestati dal legislatore regionale; Gianfranco Ganau (PD) ha detto che questo articolo è la negazione di ogni regola urbanistica perché sarà consentito a tutti di creare nuovi volumi al di fuori di ogni regola. Il capogruppo del Pd ha definito “incredibile” l’articolo 7 che creerà disordine e una deregulation del sistema urbanistico. Gian Franco Satta (Progressisti) ha detto che questo articolo consentirà di applicare il Piano Casa anche a quelle aree e edifici inseriti in zone di alta pericolosità idraulica. Per Satta è un articolo “fuori da ogni ragionamento”. Per Antonio Piu (Progressisti) questo articolo creerà il caos e una situazione dove non ci saranno piu regole.
L’emendamento 9 è stato bocciato (Presenti 38, votanti 37, sì 15, no 22, 1 astenuto)
L’on. Oppi ha chiesto 5 minuti di sospensione per chiarire il comportamento della giunta che sta presentando un emendamento a un emendamento approvato in commissione all’unanimità. (R.R.)
Posto in votazione l’emendamento 120=668 il presidente di turno dell’Assemblea, Giovanni Antonio Satta (Riformatori) ha constatato la mancanza del numero legale ed ha quindi dichiarato conclusi i lavori della mattinata. Il consigliere di Leu, Eugenio Lai, ha motivato “per ragioni politiche” la mancata partecipazione al voto dei consiglieri delle minoranze mentre il consigliere, Michele Cossa (Riformatori), intervenendo sull’ordine dei lavori, ha sollecitato l’attenzione della Giunta per la vertenza Conti Vecchi – Eni nell’area industriale di Cagliari a Macchiareddu. Stessa richiesta è stata formulata anche da Massimo Zedda (Progressisti) mentre i capigruppo di Forza Italia (Emanuele Cera) e Lega (Dario Giagoni) hanno chiesto che l’assessora dell’Agricoltura riferisca in Aula sui danni al comparto agricolo causati dal perdurare delle piogge. Eugenio Lai (Leu) ha così polemicamente invitato i due capigruppo della maggioranza a sottoscrivere la richiesta di sfiducia per l’assessora Murgia, insieme ai gruppi dell’opposizione.
Il vice presidente Giovanni Antonio Satta ha quindi comunicato la convocazione dell’Aula per il pomeriggio alle 16, in prosecuzione dell’ordine del giorno. (A.M.)