CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVI Legislatura
Ufficio Stampa
Nota stampa della seduta n. 86 – Antimeridiana
lunedì 28 dicembre 2020
Approvata la proposta di legge per l’assunzione degli ex dipendenti Aras nell’Agenzia Laore con contratti a tempo determinato.
Via libera alla proroga delle concessioni demaniali marittime a fini di pesca e acquacoltura.
Cagliari, 28 dicembre 2020. La seduta ha preso inizio alle 10,42. Dopo le formalità di rito, il presidente Pais ha aperto la discussione sulla proposta di legge n. 235 “Modifiche all’art.1 della legge 47 del 2018” per scongiurare il licenziamento di circa 250 Aras, previsto dal 1° gennaio 2021, con il loro passaggio all’Agenzia regionale Laore.
Sull’ordine dei lavori è intervenuto il consigliere del Pd Piero Comandini: «E’ opportuno che su questa vicenda riferiscano l’assessore all’Agricoltura o al Personale. E’ necessario spiegare come si è arrivati ad adottare un provvedimento a 4 giorni dal licenziamento degli ex dipendenti». Stessa richiesta da parte di Francesco Agus (Progressisti): «La vicenda è stata affrontata attraverso interlocuzioni con la stampa e nelle Conferenze di capigruppo. C’è una proposta di legge entrata in aula con procedura d’urgenza, è giusto che il Consiglio sia informato. E’ necessario capire come si è arrivati alla proposta».
Ai consiglieri di minoranza ha replicato il presidente Pais: «Il tema è stato oggetto di discussione in commissione, c’è una proposta di legge firmata da diversi consiglieri. Ci sono emendamenti per rendere la proposta coerente con quanto si è deciso nella Conferenza di capigruppo. Se c’è necessità di far intervenire l’assessore lo si può fare eccezionalmente. Altrimenti sono previsti prima gli interventi dei consiglieri e poi dell’assessore».
Il presidente ha quindi dato la parola all’assessore all’agricoltura Gabriella Murgia: «Ringrazio l’opposizione per aver accettato di portare in aula il provvedimento con procedura d’urgenza – ha esordito l’assessore – dal primo gennaio gli ex lavoratori Aras rischiavano di andare a casa». Murgia ha poi ricostruito le principali tappe della vertenza: «La Giunta aveva proposto una modifica della legge 47/2018 con un nuovo bando per evitare il ricorso di alcuni lavoratori dell’Agenzia Laore contro il concorso per soli titoli. Ciò non è accaduto e i dipendenti Laore hanno impugnato il bando ritenendosi penalizzati: molti di loro sono stati assunti con concorso pubblico e per 20 anni non hanno avuto la possibilità di fare progressioni in carriera. La legge 47 prevedeva l’assunzione dei dipendenti Aras direttamente nella categoria D. Di fatto scavalcando i dipendenti Laore».
L’esposizione dell’assessore è stata interrotta dal presidente Pais che ha invitato l’esponente dell’esecutivo ad attenersi all’oggetto delle proposta di legge in discussione: la messa in sicurezza dei lavoratori ex Aras attraverso un procedimento giuridico-normativo.
L’assessore Murgia ha replicato al presidente ritenendo necessaria una esposizione circostanziata dei fatti: «E’ giusto che i lavoratori e il Consiglio abbiamo contezza di ciò che è avvenuto – ha detto – si è ritenuto di proseguire nella strada della legge 47. In un incontro, tenuto a maggio, insieme all’assessore Satta abbiamo ribadito la necessità di correggere la norma. Si sono invece volute prendere altre strade. Per questo abbiamo predisposto gli atti per l’assunzione dei lavoratori, consapevoli del fatto che ci fossero profili di incostituzionalità. Abbiamo atteso la sentenza del Tar che è arrivata qualche giorno fa. Quel provvedimento ha modificato lo scenario giuridico amministrativo. Ora rimane l’esigenza di assumere i dipendenti che svolgono un servizio essenziale».
L’assessore all’Agricoltura ha poi svelato di aver avviato interlocuzioni con altri organi istituzionali: «Ci siamo confrontati anche con la Corte dei Conti. Ci è stato detto che la Corte Costituzionale avrebbe cassato la norma. Per questo abbiamo deciso di proporre l’assunzione degli ex dipendenti Aras nell’agenzia Laore a tempo determinato in attesa di un concorso pubblico per titoli ed esami. C’è un emendamento che stabilisce un’assunzione per 24 mesi prorogabili. In questo modo poi potranno essere fatti i concorsi pubblici». Murgia ha parlato anche della situazione del laboratorio Aras di Oristano che garantisce un servizio essenziale per le certificazioni della qualità del latte: «Ci siamo accordati con il liquidatore di Aras per il nolo delle attrezzature. I periti del Tribunale hanno quantificato il costo del noleggio della strumentazione. Senza quelle attrezzature sarebbe impossibile proseguire l’attività».
E’ poi intervenuto il presidente della Commissione “Attività Produttive” Piero Maieli (Psd’Az): «Su questa vicenda c’è stato spirito collaborazione da parte della minoranza. Spero che gli accordi presi in Conferenza capigruppo vengano rispettati. E’ necessario approvare subito la legge e velocizzare la sua pubblicazione sul Buras in modo da renderla subito operativa».
Gianfranco Satta (Progressiti) ha espresso un giudizio negativo sul provvedimento in discussione: «Il Consiglio si appresta a sancire con legge il precariato a tempo indeterminato dei 250 ex lavoratori Aras, alcuni dei quali con un’anzianità di servizio di 20/30 anni. Questa anzianità oggi viene cancellata. Si è cercato nel corso delle ultime legislature di restituire dignità a questi lavoratori, prima con la legge n.3 del 2009 e poi con la 47 del 2018. Quest’ultima legge non è stata impugnata dal Governo grazie all’interlocuzione delle precedenti Giunte. Il Tar non ha dichiarato l’illegittimità della legge, ha solo rimandato alla Consulta la decisione sulla presunta incostituzionalità. Di fatto la Giunta ha sposato la posizione di alcune associazioni di categoria, di cui lei assessore è stata anche dirigente, da sempre contrarie al passaggio degli ex dipendenti Aras in Laore». Il consigliere dei Progressisti ha quindi evidenziato le responsabilità dell’esecutivo e della maggioranza di centrodestra: «Lei, assessore, sta cancellando 30 anni di anzianità di servizio riconosciuta ai lavoratori e due legislature di lavoro. Le memorie presentate dall’ufficio legale della Presidenza della Regione fanno capire quale sia stata l’azione della Giunta. Non è vero che per voi c’è un interesse primario. Non ho letto questo nelle argomentazioni dedotte dalla Regione davanti al Tar. Questo è un servizio pubblico essenziale per le aziende agropastorali e per le aziende agroalimentari. La Giunta e l’assessore, con colpa cosciente, non hanno dato attuazione a una legge in vigore. Oggi ne chiedete la modifica dopo aver atteso che la situazione precipitasse. Da tempo i dipendenti hanno ricevuto la lettera di licenziamento. Più volte abbiamo chiesto di dare attuazione alla norma in vigore e di procedere a una riforma compiuta nel settore dell’assistenza in agricoltura. Non abbiamo ricevuto risposta. Le leggi che approviamo non vengono attuate ma ignorate sistematicamente della Giunta. Lei assessore ha precise responsabilità politiche, non ha dato seguito alla volontà del Consiglio. Ci aspettiamo un segnale di dignità: si dimetta, glielo chiedono in tanti, non solo dai banchi dell’opposizione. E’ un atto dovuto nei confronti dei lavoratori».
Stessa richiesta da parte del consigliere del Pd Piero Comandini: «Nei giorni scorsi i sindacati hanno dato giudizi impietosi su questi primi 20 mesi del vostro Governo – ha detto Comandini rivolgendosi all’assessore Murgia – questa vicenda dà ragione a quel giudizio. Quando si parla di impreparazione e incapacità di alcuni assessori lei occupa una parte importante. Non tutti sono tagliati per la politica, per farla bene occorre vocazione, impegno e capacità di risolvere i problemi. Questa vocazione manca, soprattutto nel settore dell’agricoltura». Secondo Comandini, sulla vicenda ci sono chiare responsabilità da parte della Giunta: «Avete pensato di risolvere la questione con un post su facebook. La politica non si fa sui social. Fate meno post e risolvete più problemi. Non sono i like che danno il peso del vostro consenso ma i 225 lavoratori che per oltre 100 giorni hanno bivaccato sotto il Consiglio e che rischiano di essere licenziati. Questa è una vicenda antica, iniziata nel 2009. Si è cercato di intervenire nel 2018 con la legge 47, provvedimento che non è stato impugnato dal Governo perché la precedente Giunta e i consiglieri della maggioranza hanno seguito quella legge passo-passo a Roma per far capire al Governo nazionale che Aras svolgeva una funzione pubblica. Il governo di allora lo capì. Quella legge non è stata impugnata, è ancora valida. Voi invece avete iniziato un ping pong, assunto alcune decisioni sospette, lo vedremo nei prossimi giorni….. Oggi proponete una soluzione in extremis. Ciò che dovevate fare voi lo fa il Consiglio. E’ una decisione che presenta difficoltà e criticità. Non sappiamo se porterà a una soluzione. Avremmo preferito un altro percorso anche su questa proposta di legge, con un maggiore coinvolgimento dei sindacati. La legge arriva all’ultimo minuto. Rimane il giudizio politico pesante. Si sono persi 20 mesi. L’assessore si assuma la sua responsabilità. La richiesta di dimissioni credo che arrivi da tutta l’Aula. La vicenda Aras non si conclude con questa legge. Rimane la condizione di precarietà per i lavoratori».
Critico anche Alessandro Solinas (M5S): «Parliamo di lavoratori di 50/60 anni, precari da una vita che hanno passato qualche mese accampati sotto il Consiglio per vedere riconosciuti i loro diritti – ha detto Solinas – la questione è stata affrontata in modo grossolano. Si scopre oggi che la procedura della legge 47 non può essere perseguita. Si propone una soluzione che va verso il precariato. Spero solo che la Corte Costituzionale non abbia nulla da ridire su questa nuova legge». Per il consigliere pentastellato «tutto il comparto produttivo aspettava risposte più puntuali anche per la situazione del laboratorio di Oristano. Garantire la continuità del servizio sarà complicato, servono rassicurazioni, c’è in ballo non solo la vita dei lavoratori ma la tenuta di un comparto che conta migliaia addetti. Sono passati 20 mesi e si arriva a porre una pezza che rischia di essere peggio del buco. Non c’è mai stato ostruzionismo da parte nostra, abbiamo fatto diverse proposte ma non le avete ascoltate. C’è tutta la nostra vicinanza verso i lavoratori ma questa soluzione rischia di creare più problemi di quelli che hanno avuto finora».
Duro anche l’intervento di Eugenio Lai (Leu): «E’ ingeneroso puntare l’indice nei confronti del solo assessore all’Agricoltura. La responsabilità è dell’intera maggioranza e del presidente Solinas che non ha mai messo la faccia su questa vicenda. Non ha mai detto che intenzioni avesse e cosa volesse fare – ha affermato Lai – abbiamo assistito agli slogan dell’assessore al Personale con un post su facebook. L’unica persona che è sempre stata corretta è l’assessore all’Agricoltura. Ha individuato una marea di scusanti per giustificare la retromarcia della Giunta su Aras. Il provvedimento che si discute oggi farà perdere agli ex dipendenti Aras diritti e posizioni acquisite. Un futuro ancora più precario attende questi lavoratori. L’assunzione a tempo determinato non costituirà un diritto o un canale preferenziale per i lavoratori. State creando nuovo precariato». Lai ha poi negato di aver dato il via libera alla proposta in Conferenza di Capigruppo: «Non è vero che su questa legge c’era unanimità. Assumetevi la vostra responsabilità. Il Commissario di Laore è nel pieno delle sue funzioni? La verità è che avete da risolvere le vostre beghe di maggioranza sulle nomine». Al termine del suo intervento, il consigliere di Leu ha rivolto un invito alla Giunta: «Vorrei vedere il parere della Corte dei Conti. Dove è scritto che la legge sarà dichiarata incostituzionale? Auspichiamo un vostro ripensamento: si applichi la legge 47, difendete quel provvedimento approvato dal Consiglio. Non c’è nessuna sentenza della Consulta, la norma si può applicare. Voi vi assumerete la responsabilità di questa nuova proposta di legge. Noi voteremo contro perché non si riconoscono i diritti dei lavoratori e l’essenzialità del servizio pubblico svolto. Avete il tempo per ripensarci, so che no lo farete. Preferite rischiare di farvi impugnare la norma per poi dare la colpa al Governo. La verità è che tutti sanno che da 20 mesi non siete in grado di dare le risposte che i sardi attendono». (Psp)
Ha quindi preso la parola Roberto Li Gioi (Movimento 5 Stelle), il quale ha definito la norma in esame “un’ennesima soluzione dolosamente pasticciata, una vergogna”. Il consigliere ha ricordato che ci sono 256 esseri umani che, a suo parere, sono stati usati e gettati, dopo averli fatti arrivare allo stremo. Li Gioi ha ricordato anche il ruolo fondamentale svolto da questi lavoratori, che stanno vivendo una situazione incredibilmente stressante perché non hanno certezze. Li Gioi ha ribadito inoltre che era stata la stessa Giunta a dire che era tutto risolto, oggi invece si sta discutendo una legge che prevede un contratto a tempo determinato: una soluzione, ha continuato, che rende ancora più precaria la situazione dei lavoratori Aras, oltre ad essere incostituzionale (“State condannando i lavoratori Aras a lanciarsi senza paracadute”), annunciando che non firmerà questa legge per non essere complice di un’ingiustizia.
Massimo Zedda (Progressisti) ha ricordato che si tratta di una vicenda datata e che sarebbe stato opportuno porre in essere soluzioni sostenibili. Per il consigliere di opposizione “la verità è che voi siete dei ritardatari” e i ritardi della Giunta creano un danno alle lavoratrici e ai lavoratori, alle cittadine e ai cittadini. E anche questo provvedimento, ha continuato, arriva in ritardo. Una materia delicata che avrebbe necessitato di approfondimenti giuridici e amministrativi non semplici. Zedda ha poi elencato gli altri settori che stanno subendo i ritardi della Giunta, tra cui quello delle concessioni per la pesca e l’acquacoltura e ha esortato l’Esecutivo a dotarsi di un timer che evidenzi le scadenze. Per Zedda questa Giunta non ha il senso delle priorità. Per il consigliere i contratti che farà Laore ai dipendenti Aras saranno immediatamente impugnati davanti al Tar. In conclusione Zedda ha invitato la Giunta a lavorare in silenzio e a non gioire per le approvazioni delle leggi che poi però non si riesce ad applicare.
Desirè Manca (Movimento 5 Stelle) ha definito una “schifezza” il provvedimento portato in aula dalla maggioranza, ricordando che la situazione dei lavoratori Aras si sarebbe potuta risolvere semplicemente applicando la legge n. 47 e non proporre un testo che prevede un contratto a tempo determinato di 24 mesi. Per Manca questa legge rappresenta la politica che questa maggioranza vuole portare avanti. Una politica, secondo la consigliera, che lede ancora una volta la dignità delle persone. E rivolgendosi all’assessore Murgia ha affermato: “Lei non sa neanche cosa vuol dire lavorare 30 anni in campagna”, ricordando di aver ascoltato i dipendenti Aras mentre piangevano e chiedevano soltanto il riconoscimento di un diritto, di essere assunti, mentre l’assessore non ha dato loro la considerazione che meritavano.
E’ quindi intervenuta l’assessora dell’Agricoltura, Gabriella Murgia. L’esponente dell’Esecutivo ha ricordato che all’inizio della legislatura aveva partecipato a una seduta della commissione Agricoltura sulla questione dei dipendenti Aras, in cui erano presenti anche i sindacati. In quell’occasione aveva prospettato l’unica soluzione percorribile: un concorso per i lavoratori Aras e contestualmente i concorsi interni, perché c’era molto malumore tra i dipendenti. “Parole finite al vento”, ha detto ricordando che anche lei è stata una precaria e che comprende molto bene la preoccupazione dei lavoratori e le loro famiglie. L’assessora ha ricordato che è stato deciso invece di andare avanti con quella legge che era incostituzionale, in quanto non è possibile fare un concorso riservato in una pubblica amministrazione. Murgia ha continuato rammentando che l’anno dopo, sempre in commissione Agricoltura, la Giunta propose di variare la norma per renderla non impugnabile. Proposta che aveva sollevato molte critiche. E ha aggiunto che se avessero applicato quella norma, fra un anno i lavoratori sarebbero stati licenziati. Per Murgia il Tar si è espresso in maniera pesante e perentoria e sicuramente la Corte costituzionale non andrà contro la sentenza del Tar. La Giunta ha dovuto tenere conto della pronuncia del Tribunale amministrativo. Da qui arriva la proposta oggi in esame, ha spiegato e ha ribadito che lei è l’assessora dell’Agricoltura, non del Personale.
Il capogruppo del Psd’Az, Franco Mula, prendendo la parola ha ricordato che l’altro giorno, in Conferenza dei capigruppo, era chiaro a tutti i colleghi che non c’erano altre possibilità. Per Mula questo comportamento dell’opposizione è dettato solo dalla volontà di fare demagogia.
Il presidente Michele Pais ha ribadito che si sta esaminando una legge opportuna e necessaria. Giorgio Oppi è quindi intervenuto sull’ordine dei lavori, sottolineando che il suo Gruppo è stato uno dei più attivi nel risolvere la situazione dei lavoratori Aras anche attraverso il Commissario “che ha fatto delle cose eccellenti in tempi brevissimi”. Oppi ha esortato i colleghi a comportarsi in maniera corretta, perché l’accordo era quello di approvare la legge in maniera rapida e veloce perché deve essere discussa anche un’altra legge”. “Fare ostruzionismo becero non serve a nessuno”, ha detto Oppi.
Il presidente Pais ha proposto all’Aula di recuperare un clima di serenità e ha dato la parola al capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, il quale ha rimarcato che è stata la maggioranza a chiedere di applicare l’articolo 102 per discutere con urgenza questa legge. E ha ricordato che quando si prende per buono il testo preparato dagli uffici, ossia il testo che gli uffici sono disposti ad applicare, la politica non fa un passo indietro, ma dieci, diventa in sostanza la passacarte di chi quel giorno dice “io posso applicare solo questo”. E lo deve fare perché altrimenti i tanti lavoratori resteranno a casa senza stipendio. Agus ha evidenziato che la maggioranza ha avuto mesi per preparare un testo da sottoporre all’aula e, invece, l’ha fatto a pochi giorni dalla fine dell’anno. “In questi mesi, ha concluso, eravate occupati con la propaganda”.
Il presidente Pais ha dato poi la parola a Massimo Zedda sull’ordine dei lavori, il quale ha evidenziato che qualche collega utilizza la possibilità di intervenire sull’ordine dei lavori per poter replicare senza dare, però, la possibilità di attivare un dibattito come normalmente accade nell’iscrizione ordinaria al dibattito. Riferendosi al capogruppo del Psd’Az, Zedda ha affermato che il suo intervento non aveva l’obiettivo di risolvere la situazione dei lavoratori ma di creare confusione. E ha chiesto: chi ha impedito all’assessore e alla Giunta di proseguire con la proposta fatta in commissione all’inizio della legislatura?
Eugenio Lai (Leu) è intervenuto per dichiarazione di voto. Il consigliere ha sottolineato che le domande poste all’assessore sono le stesse fatte in Conferenza dei capigruppo e ha aggiunto che il collega Mula “prova a intorbidire le acque quando è nervoso” e che “assistere a un teatrino quando ci sono in ballo 250 posti di lavoro è davvero poco qualificante per questo Consiglio regionale”. Lai ha annunciato il voto negativo, auspicando un ripensamento generale.” Il consigliere ha proposto l’assunzione dei lavoratori Aras da parte di Laore, ricordando che, ad oggi, la legge 47 si può applicare visto che non c’è alcun tipo di sentenza che la dichiara incostituzionale.
Il capogruppo del Pd, Gianfranco Ganau, ha esortato la maggioranza ad assumersi le proprie responsabilità e non dare colpe alla precedente Giunta, visto che la legge è stata approvata a dicembre del 2020 a due mesi dalle elezioni. Per Ganau si sarebbe potuta applicare senza alcun rischio, mentre oggi con la sentenza del Tar “che avete voluto colpevolmente aspettare si pone un problema diverso, anche di responsabilità in termini finanziari”. Per il capogruppo del Pd quella che oggi si sta offrendo è una soluzione di precariato, che prevede un concorso aperto. Per Ganau la situazione è stata ”colpevolmente trascurata sino ad arrivare a questo momento”.
Per la consigliera dei Progressisti, Maria Laura Orrù, “avete fatto grandi proclami ma il risultato è stato fallimentare”. Per l’esponente della minoranza la Giunta ha illuso i padri e le madri di famiglia, che vivono nell’incertezza e non sanno dopo il 31 dicembre cosa accadrà. Orrù ha evidenziato che il Tar non ha chiesto una sospensiva e ha rinviato alla Corte costituzionale. La consigliera ha, quindi, esortato la Giunta ad applicare la legge 47, evitando di mettere in difficoltà un settore che tutti riconoscono come strategico. Un settore, ha proseguito, che dovrebbe essere il pilastro portante della nostra economia. Orrù ha inoltre esortato la Giunta a programmare gli interventi e a non lavorare perennemente in emergenza.
Il presidente Pais ha chiuso la discussione generale e ha messo in votazione il passaggio all’esame degli articoli, che è stato approvato dall’Aula. Il presidente ha, poi, chiesto il parere della Giunta sull’emendamento n. 1 all’articolo 1 (Maieli, Mula). L’assessore Murgia ha dato parere favorevole.
Pais ha quindi aperto la discussione sull’articolo 1 e ha dato la parola a Francesco Agus (capogruppo dei Progressisti). Il consigliere ha ricordato che un mese fa si parlava di dar corso alle assunzioni e che la Giunta ha creato aspettative. Ha poi chiesto perché in quest’anno e mezzo la legge non sia stata applicata, visto che in commissione era stato deciso di dare avanti. Il consigliere ha poi esortato la Giunta a dotarsi di “una struttura regionale pienamente in carica, pienamente titolata, pienamente in condizione di operare e di applicare la legge”. Siete circondati dei commissari, ha concluso, avete commissariato la Regione. Per Agus, infine, la proposta in esame non è la soluzione. (Eln)
Rossella Pinna, per il Pd, si è soffermata sulla natura a tempo determinato delle assunzioni sostenendo che si tratta di una contraddizione insanabile, nient’altro che un modo per prendere tempo e per prendersi gioco dei lavoratori, dato che nella pratica l’operazione sarebbe di fatto una chiamata diretta di soggetti ben individuati.
Successivamente il Consiglio ha approvato l’emendamento n,1 (Maieli e più) che introduce puntualmente la formula delle assunzioni a tempo determinato relativa agli ex lavoratori Aras.
Subito dopo è stato approvato l’art.1 con 29 voti a favore e 17 contrari.
Sull’art. 2, per dichiarazione di voto, il consigliere dei Progressisti Gianfranco Satta ha proposto l’inserimento di un vincolo riferito al personale oggi in carico ad Aras (ed in organico al 31.12.2020) e transitato negli anni all’interno dell’associazione, collegato alla procedura per le assunzioni a tempo determinato.
A seguire, il Consiglio ha approvato il testo dell’articolo 2 integrato dall’emendamento n.2 (Maieli e più) nel quale si chiarisce che la legge non determina nuovi oneri a carico del bilancio regionale.
Successivamente l’assemblea ha approvato l’art.3.
Prima del voto finale il consigliere del Pd Piero Comandini ha affermato che il contenuto dell’emendamento n.1 è illegittimo perché in contrasto con la legge cui fa riferimento
In sede finale, la legge è stata approvata con 26 voti favorevoli e 20 contrari.
Dopo lo scrutinio, il presidente ha sospeso la seduta per convocare la conferenza dei capigruppo.
Alla ripresa dei lavori, il Consiglio ha continuato l’esame dell’ordine del giorno con la proposta di legge n. 236 che disciplina la durata delle concessioni demaniali marittime nei settori della pesca e dell’acquacoltura. La legge ha ottenuto la procedura d’urgenza in base all’art.102 del regolamento.
Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus si è chiesto in prima battuta il perché di una norma regionale di recepimento di quella nazionale, visto che la Regione ha competenza primaria in materia. E comunque, ha osservato, si sta utilizzando un metodo irrituale per ricercare una posizione comune sotto la pressione dell’emergenza. Questo percorso, ha concluso, spesso causa atti legislativi di scarsa qualità sui quali poi occorre ritornare.
Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula ha ringraziato l’opposizione per la disponibilità riconoscendo nello stesso tempo che Giunta e maggioranza hanno qualche colpa, pur essendoci nel panorama regionale molta incertezza sul modo di procedere, se attraverso una legge o con un atto amministrativo. Abbiamo però il dovere, ha sostenuto, di evitare il caos che potrebbe nascere dalla scadenza delle concessioni il prossimo 1° gennaio.
Il consigliere del Pd Roberto Deriu ha condiviso la necessità della legge, come già accaduto in commissione, ricordando inoltre che è opportuno raggiungere nuove intese per il sostegno del settore facendo leva proprio sulla competenza primaria della Regione.
Il consigliere della Lega Michele Ennas, si è soffermato sul tema dell’esercizio del commercio sulle aree pubbliche lamentando che su questo punto non sia stata raggiunta una intesa, per porre un rimedio ai gravi ritardi del ministero che non ha emanato le direttive di competenza lasciando il settore in una situazione di assoluta emergenza.
Prendendo la parola sull’ordine dei lavori, il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus ha ricordato che la procedura di urgenza è stata autorizzata dai capigruppo soltanto per pesca ed acquacoltura ma, ha precisato, è evidente che anche altri settori hanno pari dignità: siamo aperti perciò ad eventuali emendamenti. aperti ad emendamenti
Successivamente il Consiglio ha approvato per alzata di mano il passaggio agli articoli.
Il consigliere Roberto Caredda (Misto), favorevole, ha ricordato che, solo pochi giorni fa, il Consiglio ha approvato un ordine del giorno della maggioranza con il quale si dava mandato alla Giunta di emanare atto amministrativo per la proroga fino al 2033. Non sappiamo cosa si intenda fare, ha concluso, ma la proposta di oggi di seguire un iter legislativo non appare del tutto convincente perchè in alcuni casi ci sono state impugnazioni come in Friuli.
Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula, favorevole, ha affermato di non comprendere le perplessità; la strada della delibera di Giunta ha alcune criticità ma la legge, che pure non soddisfa pienamente, dà una certezza. Inoltre, occorre tenere in considerazione quanto suggerito da Ennas sul commercio, siamo disponibili ad esaminare emendamenti migliorativi o procedere con un’altra “leggina”.
Il capogruppo della Lega Dario Giagoni, favorevole, ha detto che per il suo gruppo lo strumento scelto resta sbagliato perché sarebbe stato preferibile l’atto amministrativo che avrebbe posto il Consiglio al riparo da impugnazioni. Rivolgendosi all’assessore l’ha invitata ad assumersi le proprie responsabilità, ricordando poi il problema ancora aperto delle concessioni ad uso turistico nei Comuni costieri, che va risolto definitivamente per eliminare tante disparità di trattamento sul territorio regionale.
Il consigliere dei Progressisti Massimo Zedda ha affermato che la scelta dell’intervento legislativo è prevista dallo Statuto e quindi impone alla Regione di agire. Piuttosto, ha aggiunto, si è sbagliato ad arrivare all’ultimo momento dopo due anni di inerzia senza fare nemmeno i bando, ora rischiamo di sbagliare ancora per la fretta, in una situazione complessiva dell’assessorato agricoltura imbarazzante: serve subito un cambio di passo.
Il consigliere del Pd Piero Comandini ha evidenziato sul piano politico che evidentemente quella di oggi non è una giornata fortunata per l’assessore, perché anche la maggioranza sta sostenendo le stesse tesi dell’opposizione, i ritardi sono un fatto oggettivo che rallenta l’attività dell’assessorato in un settore strategico come quello dell’agricoltura. Noi siamo disponibili al rinnovo delle concessioni, ha assicurato, ma senza dimenticare che la soluzione proposta ha forti criticità. giuridiche e burocratiche, queste ultime responsabilità della Regione.
Il consigliere di Leu Eugenio Lai, nel dare ragione al collega Comandini, ha sottolineato politicamente che ben tre capigruppo di maggioranza hanno espresso censure verso l’assessore, anche se è sbagliato trovare un “capro espiatorio” dimenticando che la colpa di non aver trovato una soluzione al limite della praticabilità è di tutta la maggioranza. Lai ha infine annunciato l’astensione del suo gruppo. Sulla possibile “leggina” del commercio, Lai ha suggerito di sospendere i lavori del Consiglio ed affrontare il tema in commissione, con un’alta possibile di raggiungere una buona intesa.
Il consigliere di Fora Italia Emanele Cera, favorevole, ha ricordato che Forza Italia si è sempre impegnata a fondo per una soluzione del problema aspettando decisioni che purtroppo non sono arrivate. La priorità, ha evidenziato, è tutelare aziende, investimenti e lavoro delle centinaia di operatori del settore, per questo il Consiglio si sta assumendo una responsabilità importante soprattutto nel momento delicato che stiamo attraversando.
Successivamente il Consiglio ha approvato il passaggio all’esame degli articoli.
A nome della Giunta, l’assessore dell’Agricoltura Gabriella Murgia ha dichiarato che l’esecutivo si è sempre assunto ogni responsabilità e, quanto alla proroga, è stata fatta attraverso una legge anche nel 2014. Per questo, ha chiarito, una delibera adottata oggi per prorogare tutto fino al 2033 sarebbe stata rischiosa, a parte il fatto che una delibera di Giunta sarebbe stata esposta a rilievi perché limitativa delle attività imprenditoriali e per il prevedibile impatto su alcune situazioni particolari come quella di Santa Gilla a Cagliari.
Il consigliere dei Progressisti Massimo Zedda ha osservato che di fronte a certe dichiarazioni dell’assessore è meglio tacere, a meno che non si voglia sostenere che il Consiglio debba sollevare la Giunta dalla responsabilità di un atto illegittimo. La verità, ha commentato, è che stiamo procedendo in modo pasticciato ed imbarazzante, in uno scenario generale in cui il governo regionale non riesce a selezionare le priorità e questo è problema del presidente che sta emergendo in modo sempre più ampio.
Dopo l’intervento del consigliere Zedda l’Assemblea ha approvato i tre articoli del testo ed infine la legge nel suo complesso con 30 voti favorevoli e 20 astenuti.
Dopo lo scrutinio il presidente ha sospeso la seduta riconvocando il Consiglio per le 15.30.(Af)