CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVI Legislatura
Ufficio Stampa
Nota stampa della seduta n. 80 – Pomeridiana
Mercoledì 14 ottobre 2020
- Non approvata la mozione n. 338 (Lai e più) sulla grave situazione di criticità in cui versa il sistema sanitario della Sardegna
- Approvato l’ordine del giorno n. 1 (Giagoni e più) sulla necessità di mettere in campo ulteriori azioni di carattere sanitario al fine di far fronte alle nuove esigenze emerse dalla diffusione pandemica del Covid -19 sul territorio regionale
- Approvato l’ordine del giorno n. 2 (Lai e più) sulle modalità di svolgimento delle elezioni amministrative del 25 e 26 ottobre
- Approvate le modifiche alla L.R. n. 22/2020 per sostegni a favore di lavoratori autonomi o titolari di partita Iva, operanti nelle feste e nelle sagre paesane (Pl. n. 212/A)
- Approvato l’ordine del giorno Piga-Caddeo e più, sulla necessità di rinvio delle operazioni concorsuali straordinarie per l’assunzione dei docenti di scuola secondaria di I° e II° grado previste dal 22 ottobre al 16 novembre 2020 (conclusione discussione mozioni n. 344 – Caddeo e più – e n.345 – Piga e più)
La seduta si è aperta sotto la presidenza dell’on. Michele Pais. Dopo le formalità di rito, il Presidente, come concordato in mattinata al termine della discussione generale della mozione n.338, ha dato la parola all’assessore della Sanità, Mario Nieddu, per la replica.
L’esponente dell’esecutivo è partito dai numeri: «A oggi, i contagi da Covid in Sardegna sono 5295. Dal 31 luglio a ieri sono stati 3805. Questo dovrebbe far pensare: negli ultimi due mesi e mezzo sono quasi il doppio rispetto al primo periodo della pandemia. Il personale medico ha effettuato finora oltre 216mila tamponi. E’ cambiata in meglio la capacità del nostro sistema di tracciare i malati – ha detto Nieddu – i ricoverati con sintomi sono il 5,65% dei positivi: un dato tra i migliori a livello nazionale. E’ vero che all’inizio avevamo numeri sfavorevoli ma ora, rispetto ad altre regioni, stiamo meglio nonostante l’impennata dei casi sia iniziata da noi già ad agosto. Il dato dà la misura del fatto che c’è una gestione a livello territoriale che smentisce quanto detto in quest’aula. Siamo tra i migliori in Italia. In ospedale entrano meno pazienti perché vengono curati bene a domicilio».
Nieddu si è poi soffermato sulla situazione dei posti letto disponibili: «La Giunta ha un piano di contenimento modulare della pandemia, da attivare alla bisogna. E’ quello che stiamo facendo. Attualmente abbiamo 255 posti disponibili per i pazienti-Covid, 198sono occupati, 26 dei quali in terapia intensiva. Questo può sembrare insufficiente ma non abbiamo ancora ritenuto di attivare le strutture aggiuntive previste dal piano. Nell’evenienza peggiore possiamo arrivare fino a 402 posti letto. Ma se l’epidemia dovesse esplodere non saranno sufficienti nemmeno tutti i posti letto della Sardegna. Nessuno può utilizzare posti e personale in misura superiore di ciò che si dispone».
Sull’emergenza nella cura delle altre patologie, segnalata a più riprese dall’opposizione, l’assessore ha respinto le accuse al mittente: «Non è vero che sono state trascurate – ha rimarcato Nieddu – lo dimostra l’adozione del piano modulare anti Covid. I posti letto non sono stati ancora attivati perché questo andrebbe a scapito delle altre patologie. I malati non vanno in vacanza ma dire che non è stato fatto niente non è solo ingeneroso, è inesatto. Il piano di abbattimento delle liste d’attesa è stato finanziato con 21 milioni di euro. Tutti soldi per la sanità pubblica. Ciò smentisce chi dice che gli investimenti sono rivolti ai privati. Quando il progetto stava per partire è arrivata la pandemia che ha messo in ginocchio tutto il mondo, non solo la Sardegna. Nonostante questo, nella prima fase della pandemia siamo stati bravi. Lo ha certificato il Ministero della Salute: Sardegna e Sicilia sono state le regioni più virtuose. Sui numeri non si discute.».
Sulle USCA, invece, Nieddu ha ricordato che attualmente sono 17 quelle attive, più una in fase di attivazione. «Si può fare di più ma ci scontriamo con la carenza di medici disponibili a ricoprire quel ruolo che ha una certa quota di rischio – ha sottolineato Nieddu – stiamo cercando un ulteriore incremento di personale. Il nostro obiettivo è migliorare la qualità dell’assistenza a domicilio».
L’assessore ha poi fornito rassicurazioni sull’avvio della campagna vaccinale contro l’influenza stagionale: «Siamo stati la terza regione ad acquistare i vaccini. Ne abbiamo ordinato 530mila dosi. Le vaccinazioni sono già iniziate. Ieri abbiamo chiuso un accordo sindacale con i rappresentanti dei medici di famiglia».
Sulle polemiche con i sindaci, l’assessore ha detto: «Il quadro epidemiologico determinato dalla seconda ondata pandemica è mutato: il virus è penetrato nei piccoli paesi dell’interno. Ancora, per fortuna, c’è una grande quota di centri indenni o di paesi dove la diffusione è contenuta. Ci sono stati problemi di comunicazione con i sindaci. Non ho voluto polemizzare con loro. Ho detto che alcuni sindaci stanno creando allarme sui social. Mi sono premurato di chiamare il presidente dell’Anci per ricordare ai sindaci di limitare gli interventi sui social. Alcuni primi cittadini non facevano del bene alle loro comunità. Ma non volevo attaccare i sindaci che meritano il rispetto di tutti, su questo non ho mai avuto dubbi».
Sui ritardi nelle comunicazione dell’esito dei tamponi, Nieddu ha precisato: «E’ vero che siamo carenti nella comunicazione. E’ vero che ci sono criticità, il problema è la carenza di personale nelle attività di prevenzione che abbiamo ereditato dal passato.
Il numero di contagi e di tamponi impongono ritmi di lavoro massacranti che creano problemi. A breve riusciremo a fare in modo che nel fascicolo elettronico venga caricato l’esito dei tamponi. Ciò faciliterà il compito dei medici di medicina generale».
Sulle falle del sistema sanitario, l’assessore ha puntato l’indice contro le precedenti gestioni del sistema sanitario. «Ho partecipato da poco a un congresso con il Ministro della Salute, Roberto Speranza, e ho condiviso le sue considerazioni sul definanziamento costante del sistema sanitario andato avanti in questi anni. Noi, in Sardegna, ce lo siamo costruito in casa. A livello nazionale lo hanno subito. Ats si è vantata di aver risparmiato 17 milioni sul personale. Quando succede questo i servizi di prevenzione vengono sguarniti. Noi abbiamo bandito 62 concorsi che presto verranno fatti. Chi ci ha preceduto ha bloccato le assunzioni negli ospedali ma anche il reperimento degli specialisti da destinare ai territori. Tutta la Sardegna sconta una carenza di specialisti. Vogliamo sanare una situazione incresciosa che si è creata negli anni. Per questo rivolgo un appello all’opposizione per condividere uno stanziamento adeguato per il rafforzamento della medicina territoriale. Oltre ai 62 concorsi abbiamo attivato 59 selezioni, alcune sono chiuse con personale in assunzione, altre sono in via di perfezionamento. Quando è esplosa la pandemia ho dato mandato di assumere tutto il personale di cui c’era bisogno, di scorrere le graduatorie aperte e di procedere le stabilizzazioni. Molte cose sono state fatte altre sono in itinere».
Nieddu si è poi soffermato sui rilievi avanzati dalla minoranza sulla carenza di informazioni fornite al Consiglio: «La mozione è stata richiesta quando ancora la situazione non era di emergenza. Non volevo sfuggire al dibattito. Non potevo essere presente. Qualcuno sui giornali mi ha accusato di essere un criminale per aver varato la riforma sanitaria: sono lo stesso che ha gestito la prima fase pandemica. La seconda fase è arrivata e sappiamo come: se ci fosse stato concesso quanto richiesto da Solinas (certificazione sanitaria all’ingresso dei turisti) avremmo circoscritto la diffusione della malattia. In Conferenza delle Regioni abbiamo chiesto la liberalizzazione dei test per consentire ai cittadini di fare con facilità i tamponi. Il Governo non lo ha concesso ma poi ha accettato di farlo per il protocollo d’intesa con la Regione Lazio che ci faceva passare come gli untori dell’Italia. Eppure l’opposizione ha puntato l’indice contro la Giunta e contro la Regione Sardegna. Qualcuno cerca nel virus un alleato politico».
Un appunto infine sul ruolo dell’Europa: «L’unica cosa che ci ha dato sono il Recovery fund e il Mes. L’Europa è una disunione: non ha utilizzato l’articolo 168 per la gestione coordinata e integrata del sistema sanitario. Ci vuole solo far accollare un ulteriore debito».
Il presidente Pais ha quindi dato la parola al primo firmatario della mozione l’on. Eugenio Lai (Leu) che ha espresso insoddisfazione. «L’assessore non si è assunto nessuna responsabilità ma ha indicato nel governo, nell’opposizione e nei sindaci i capri espiatori. Lei può darci tutti i dati che vuole ma basterebbe uscire da quest’aula e confrontarsi con la vita reale per capire che ciò che ci ha detto non è vero: i numeri delle liste d’attesa fanno impallidire. Nel suo intervento avrebbe fatto bene a dire ciò che deve essere fatto chiedendo la collaborazione dell’opposizione. Lei continua invece ad accusare il governo per aver bloccato i concorsi. E’ successo anche ai comuni che però si sono adeguati. Voi invece siete in ritardo».
Lai ha quindi insistito sull’allungamento delle liste d’attesa: «Controllate i budget della sanità privata. Sono terminati. Le uniche visite possibili sono quelle a pagamento. Abbiamo suggerito di seguire l’esempio del Veneto, regione non guidata dal centrosinistra, per l’acquisto di tamponi rapidi. Non c’è nessuna proposta da parte vostra. Non avete ritenuto utile la consultazione delle associazioni di volontariato sulla delibera da voi approvata. Chiedete ai volontari di comprarsi le mascherine. Nessuno mette in discussione l’operosità del personale sanitario ma le Usca sono deboli, c’è poco personale. I tempi di risposta ai bisogni dei pazienti sono troppo lunghi. Lei, assessore, continua con la solita pappardella, nessuno chiedeva ai turisti dove andavano. Nessuno rispettava i vostri protocolli. Altre regioni hanno attuato i programmi attivando i punti di controllo nei porti e degli aeroporti. Ora ci siete voi a governare, abbiamo dato disponibilità a cooperare ma usciamo dalla demagogia».
Il presidente Pais ha annunciato all’Aula la presentazione di due ordini del giorno chiedendo all’opposizione il consenso per discuterli insieme alla mozione. Non essendoci accordo, il presidente ha messo in votazione la mozione n.338.
Per dichiarazioni di voto è intervenuto il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus: «Sono favorevole alla mozione – ha detto – mi dispiace aver ascoltato dall’assessore un versione parziale. Dovrebbe parlare con qualcuno estraneo alla sua cerchia. Non aiuta sventolare percentuali inesatte. Non si tiene conto dei nuovi ricoverati. Sui tamponi ci aspettavamo una risposta: è questa la principale richiesta che arriva da fuori. Non si può attendere per settimane l’esito. Perché non ci siamo accodati al progetto della Regione Veneto che coinvolge altre regioni?»
Massimo Zedda (Progressisti), nell’annunciare il suo voto favorevole, ha ricordato all’assessore che i comuni continuano a tagliare, per mancanza di risorse, i contributi per i programmi “Ritornare a casa” e i fondi della legge 162.«Da tempo avevamo suggerito un metodo di lavoro. L’assessore è stato lasciato solo a discutere di questi temi. Non c’è consapevolezza della drammaticità della situazione che andrebbe affrontata con la collaborazione di tutti. L’appello di Mattarella per una collaborazione istituzionale non era rivolto solo alle opposizioni. Vale per tutti, anche per la maggioranza che ha il dovere di dare informazioni e ascoltare le ragioni delle opposizioni».
Il capogruppo di Leu, Daniele Cocco ha dichiarato la sua insoddisfazione per la replica dell’assessore: «Abbiamo segnalato criticità. Non siamo venuti a fare polemica sterile. Se diciamo che il sistema non sta funzionando e che i sindaci sono in difficoltà e non riescono a mettere in campo azioni efficaci per contrastare il Covid, diciamo cose vere. Ci sono tamponi in grado di stabilire se un paziente è affetto da Covid o da una semplice influenza. Su queste cose, sui tamponi istantanei, già da tempo avremmo potuto fare di più. Vorremmo condividere con voi azioni nell’interesse di tutti i sardi».
Voto favorevole alla mozione ha annunciato anche il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau: «Se eravamo preoccupati prima lo siamo ancora di più adesso dopo aver sentito l’assessore che accusa tutti ma non entra nel merito della questione. Non so da dove ha preso i numeri che non trovano riscontro nei dati diffusi da organizzazioni serie come Gimbe». Ganau ha quindi avanzato una proposta: «Siamo preoccupati. La situazione potrebbe aggravarsi con l’applicazione della riforma sanitaria. Valutate se non sia utile farne slittare l’attuazione. Si rischia di poter fare solo ordinaria amministrazione quando invece servirebbero poteri straordinari per gestire l’emergenza».
Favorevole alla mozione anche Giuseppe Meloni (Pd) che ha difeso l’operato della precedente Giunta di centrosinistra: «Il direttore dell’Ats è stato assunto in Lombardia dove governa la Lega. Evidentemente non era così incapace. Anche voi, trovando quel buco di bilancio, avreste fatto lo stesso».
Meloni ha poi definito “indegno” il comportamento dell’assessorato nella vicenda della nave Alan Kurdi carica di migranti bloccata al porto di Olbia: «Avete fermato il personale sanitario in Gallura quando è arrivata la nave. Si è reso necessario l’intervento del Prefetto che ha precettato il personale sanitario intervenuto con i tamponi solo alle 16 del pomeriggio». (Psp)
Dopo l’on. Meloni ha preso la parola l’on. Mula (Psd’az), che ha annunciato il voto contrario del gruppo Psdaz. “Anche oggi è stata persa una buona occasione per fare cose egregie insieme. Qualcuno si risparmi le battute e pure i sindaco dovrebbero concentrarsi e unirsi a noi, non usare questa pandemia per la campagna elettorale”.
Per l’on. Ennas (Lega) “voto contrario alla mozione, che contiene impegni strumentali. In tutte le Regioni ci sono casi di contagio nelle case di riposo e ospedali al collasso. Ci sono ministri che invitano i vicini di casa a fare la spia e il ministro Speranza ha detto esattamente quel che pensa”.
E’ intervenuto l’on. Francesco Mura (Fdi), secondo cui “non è possibile che il presidente Solinas segua tutti i dibattiti e soprattutto i vostri tentativi di strumentalizzazione delle cose. La mozione di oggi non è condivisibile e l’assessore Nieddu non è certo un mostro: è vero che la situazione è critica ma dobbiamo mantenere il sangue freddo e procedere con la riforma sanitaria. I territori devono autorganizzarsi al più presto”.
Per Cinque stelle l’on. Desirè Manca ha preso la parola e annunciando il voto favorevole ha detto: “L’assessore Nieddu ritiene che non siano state dimenticate le altre patologie ma avete idea di quante proposte abbiamo presentato? Se le avesse lette avrebbe avuto risposte a tanti problemi della Sanità che noi viviamo ogni giorno”.
Per il Pd l’on. Rossella Pinna (Pd) “è giusto non strumentalizzare, come dite voi. Lo dirò ai cittadini che non riescono a fare le visite specialistiche nel pubblico, lo dirò ai sindacati, ai medici e agli infermieri di San Gavino che sono positivi in un ospedale al collasso”.
Dai banchi della maggioranza l’on. Mundula (FdI) “le liste d’attesa lunghe non sono una novità e lo dico da medico. Come si poteva pensare che con una pandemia in atto non si complicassero le cose? Questa maggioranza e questa giunta hanno fatto per la sanità tutto quello che poteva legittimamente essere fatto. Ovunque la Sanità è in crisi, non solo in Sardegna. E nonostante questo d’estate noi eravamo covid free. Possiamo migliorare la sanità? Sì, certo. Ma intanto molto è stato fatto e va riconosciuto”.
Sull’ordine dei lavori l’on. Massimo Zedda (Progressisti) ha detto: “Vorrei sapere chi sono i consiglieri regionali che hanno chiamato l’on. Mundula per sollecitare il salto delle liste d’attesa, perché è un reato”. Sempre dai banchi dei Progressisti l’on. Laura Caddeo ha chiesto che sia coordinato il lavoro dei medici e dei pediatri di famiglia. L’on. Antonio Piu (Progressisti) ha detto: “Certo che l’asssesore Nieddu non ha dato in 25 minuti una sola risposta per capire come intende risolvere o comunque affrontare il problema delle liste d’attesa. Che c’erano anche prima ma che adesso sono molto più gravi”.
Voto contrario è stato annunciato dall’on. Giorgio Oppi a nome del gruppo Udc, che ha parlato della necessità di mettere mano alla legge 162, quella che prevede l’assistenza domiciliare per i malati gravi e le categorie più deboli della società.
La mozione è stata votata dall’Aula e poi respinta.
A seguire il presidente Pais ha messo in votazione l’ordine del giorno 1 a firma Giagoni (Lega) e più. L’on. Massimo Zedda (Progressisti) ha invitato la Lega, con riferimento alle dichiarazioni del ministro Speranza, “a non parlare di corda in casa dell’impiccato. Non eravamo noi al Metropol con ex spie del Kgb. Voi siete seduti qui perché abbiamo vinto noi nel 1945. Se aveste vinto voi noi saremmo ancora in galera o peggio”.
Favorevole il voto del consigliere Pietro Moro e anche l’on. Michele Ennas.
Per i Progressisti l’on. Francesco Agus ha detto. “Al di là del merito la riforma sanitaria non procede perché i vecchi decisori sono sfiduciati e i nuovi non hanno ancora il potere. Sulla legge 162 c’è un testo approvato in commissione a marzo: non siamo noi l’ostacolo ma la maggioranza, che al suo interno che ha idee diverse. Non capisco perché quel testo non lo portiate in aula: in sei ore diventa legge. Dovete però risolvere i vostri problemi e dovete cambiare la comunicazione istituzionale. Non basta dire che ce la faremo perché siamo sardi, serve una comunicazione chiara e capillare”.
Dall’opposizione l’on. Daniele Cocco (Leu): Quasi dappertutto sono stati sospesi gli interventi chirurgici e abbiamo pronto soccorso dove positivi e sospetti vengono visitati nelle stesse stanze. Non basta rafforzare le risorse per la vaccinazione antinfluenzale per sperare che tutto si sistemi”.
Anche il Pd ha annunciato un voto di astensione con il suo capogruppo Gianfranco Ganau: “E’ un ordine del giorno che manca di tanti aspetti determinanti”. Favorevole invece il gruppo Psd’az, con l’on. Mula, che ha invitato il Psd’Az a rivedere la propria posizione.
L’ordine del giorno a firma Giagoni è stato approvato.
L’Aula ha affrontato l’ordine del giorno 2, a firma Daniele Cocco e più, relativo alle difficoltà per gli elettori delle prossime amministrative che in questo momento sono positivi o comunque in quarantena. L’opposizione ha chiesto nell’ordine del giorno che “sia garantito a tutto il diritto di voto impegnando il Presidente della Regione a porre in essere modelli organizzativi che consentano il voto domiciliare”.
L’assessore Nieddu ha dato parere favorevole all’ordine del giorno e l’on. Cocco lo ha ringraziato.
A seguire sull’ordine dei lavori l’on. Giagoni (Lega), che ha chiesto una sospensione per riflettere sull’ordine del giorno Cocco e più. Alla ripresa l’on. Zedda (Progressisti) ha detto: “Ci sono rischi in questo voto e vorrei che mi fossero tolti tanti dubbi”. Il presentatore ha ricordato che ci sono cinquanta Comuni che rischiano di non arrivare al quorum mentre l’on. Gianfranco Satta (Progressisti) ha richiamato l’attenzione dell’assessore agli Enti locali: “La legge sul voto a domicilio prevede scadenze che sono già decorse. E chi controllerà se chi viene al seggio ha fatto il tampone e se il tampone è negativo? Ci sono comuni che hanno il dieci per cento di residenti in Corsica, lo sapete? Rischiamo di portare altri positivi in giro”. (C.C.)
Successivamente il Consiglio ha iniziato l’esame della Proposta di legge 212/A (Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 22/2020 sul sostegno economico ai settori colpiti dalla pandemia). Il presidente ha dato la parola al relatore Alfonso Marras, presidente della commissione Lavoro.
Marras ha illustrato le modifiche apportate, che riguardano l’interpretazione autentica dell’art.1 del testo, l’estensione degli interventi ad ambulanti e giostrai attraverso una disposizione ad hoc che prevede il sostegno ai lavoratori e non alle imprese, e la specificazione del concetto di effettiva occupazione suolo pubblico
Il consigliere dei Progressisti Massimo Zedda ha chiesto di conoscere se i fondi sono quelli assegnati in un primo momento ai settori editoria, sport ed agenzie di viaggio perché, a fronte di una legge approvata all’unanimità, risulterebbero esclusi o con interventi ridotti; una sola agenzia, ad esempio, ha avuto un mancato introito di 110.000 euro e riceverebbe un contributo massimo di 3000 euro, casomai prendiamo altri fondi dal programma Turisport che non è stato realizzato.
Il consigliere Piero Comandini, del Pd, ha ricordato l’ampia discussione della legge n.22 della quale ha ribadito di condividere solo una parte, mentre un’altra appare di difficile applicazione soprattutto per la diversità dei regimi fiscali riferiti ad alcune categorie. Con queste modifiche, ha aggiunto, si cerca di estendere la platea dei beneficiari ma con dubbi risultati, anche se non ostacoleremo l’approvazione del provvedimento.
A nome della Giunta, l’assessore del Lavoro Alessandra Zedda ha affermato che nessun euro è stato toccato dai fondi assegnati agli editori ma è stata spostata la cifra di ambulanti e giostrai che partecipano alle sagre. Il primo bando per editori agenzie di viaggio e spettacolo, ha poi comunicato, ha soddisfatto tutte le richieste presentate.
Il Consiglio ha quindi approvato il passaggio agli articoli e, a seguire, tutti gli articoli della legge.
Per dichiarazione di voto, il consigliere dei Progressisti Massimo Zedda ha ribadito l’insufficienza del tetto di 3000 euro per coprire le perdite subite, anche in previsione del contraccolpo negativo che subirà a breve il settore bar e ristorazione.
Al voto, la legge è stata approvata con 30 voti favorevoli e 12 astenuti.
Successivamente il Consiglio ha iniziato l’esame della Proposta di legge n.122 (Modifica della legge regionale 28/85 sui termini per la presentazione di domande di contributo).
Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus, dando notizia di un emendamento che aumenta il fondo della protezione civile, ha chiesto che l’Aula conosca le motivazioni.
L’assessore dell’Ambiente Gianni Lampis ha comunicato che la decisione di aumentare i fondi nasce a seguito della legge 9 del 2020 riguardante l’organizzazione del dipartimento su base regionale per fronteggiare le epidemie. Lo stato di emergenza doveva finire il 31 luglio, ha ricordato, ma poi è stato prorogato prima al 15 ottobre e recentemente al 21 gennaio 2021, se poi l’emergenza cesserà come tutti auspichiamo le risorse potranno essere riprogrammate.
L’Assemblea ha approvato i singoli articoli e la legge con 36 voti favorevoli e 5 astenuti.
A seguire è iniziato l’esame delle mozioni n.344 Caddeo e più e 345, Piga e più, sul rinvio dei concorsi nazionali per insegnanti precari.
Illustrando la mozione n.344, la consigliera dei Progressisti Laura Caddeo, prima firmataria, ha sostenuto la necessità di rinviare per ragioni oggettive il concorso straordinario per i docenti precari della scuola secondaria di secondo grado previsto per il prossimo 22 ottobre. I sardi candidati, ha spiegato, sono circa 5000 e in questo momento dovrebbero recarsi in altre Regioni, correndo rischi inutili di fronte ad un incremento dei contagi, anche perché le operazioni si dovrebbero svolgere nei lavoratori degli istituti selezionati senza interrompere l’attività didattica: inoltre, se qualcuno nel frattempo si ammalasse o dovesse stare in isolamento perderebbe una opportunità di partecipare. La Caddeo ha infine auspicato che, trattandosi di docenti che lavorano da anni, sia valutata anche la possibilità della loro stabilizzazione.
Presentando la mozione n.345, il consigliere di Fdi Fausto Piga ha ribadito la necessità di rinviare i concorsi ed ha auspicato la predisposizione di un provvedimento unitario del Consiglio. La politica sarda, ha detto, ha il dovere di mobilitarsi per sostenere l’appello dei precari per il rinvio delle prove alla fine della fase acute della pandemia. Gli insegnanti sono scesi in piazza per protestare, ha ricordato, e non è comprensibile l’atteggiamento rigido della ministra Azzolina che vuole mantenere i concorsi movimentando migliaia di persone di tante Regioni; oltretutto non c’è alcuna urgenza, visto che le assunzioni in ruolo sarebbe arrivare di qui ad un anno
Il presidente ha informato l’Aula che è stato presentato un ordine del giorno che unifica le due mozioni ed impegna la Giunta ad intervenire presso il Governo sia per il rinvio delle prove concorsuali che per la stabilizzazione dei docenti precari.
La consigliera dei Progressisti Maria Laura Orrù, nel condividere le dichiarazioni dei colleghi Caddeo e Piga, ha detto che il problema in Sardegna è molto più complesso per l’insularità; inoltre, molti candidati già lavorano e quindi potrebbero essere sottoposti al rientro ad un periodo di isolamento indebolendo, sia pure temporaneamente, gli organici delle scuole.
Sempre per i Progressisti Massimo Zedda si è detto favorevole all’ordine del giorno, ma non ad alcune parti del documento della maggioranza perché, ad esempio, in Sardegna sono state programmate elezioni amministrative ed il contagio, in questo momento, si va diffondendo proprio nelle Regioni recentemente andate al voto. Anche in Sardegna, dunque, si rischia una nuova ondata.
Il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau ha formalizzato l’adesione del suo gruppo.
In senso analogo si è espresso il consigliere della Lega Michele Ennas, che ha auspicato anche l’adesione del gruppo del M5S.
Il consigliere del Pd Piero Comandini ha affermato che occuparsi della scuola è dovere del Consiglio, a prescindere dalla competenza; anzi bisogna alzare l’asticella tenendo presente che non ci sono governi amici, per cui va chiesta non solo sospensione del concorso ma anche stabilizzazione dei docenti.
Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula ha annunciato la condivisione del gruppo sardista chiedendo se, per il futuro, si potesse ipotizzare la regionalizzazione dei concorsi.
Il capogruppo di Fdi Francesco Mura ha definito quella della regionalizzazione dei concorsi una battaglia importante sulla strada di quanto è stato in altre Regioni, in virtù delle condizioni di insularità della Sardegna.
Per Forza Italia si è espresso favorevolmente Angelo Cocciu, aggiungendo che il problema della regionalizzazione delle graduatorie sarà oggetto a breve di una sua iniziativa legislativa.
Favorevole anche il consigliere dei Riformatori Michele Cossa, che ha definito corretta ed opportuna l’azione del Consiglio.
Al voto, l’ordine del giorno è stato approvato con 36 voti favorevoli e 5 astenuti.
Successivamente il presidente ha tolto la seduta, riconvocando il Consiglio a domicilio. (Af)