CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVII Legislatura
Ufficio Stampa
Nota stampa della seduta n. 8 – Antimeridiana
giovedì 27 Giugno 2024
Chiusa la discussione generale sul D.L. n.15 “Misure urgenti per la salvaguardia del paesaggio, dei beni paesaggistici e ambientali”.
Cagliari 27 giugno 2024 – Il presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini, ha aperto la seduta e ha subito dato la parola all’on. Franco Mula (Alleanza Sardegna), che ha detto: “Non abbiamo governi amici e non ne avremo mai. E questo provvedimento arriva dal governo Draghi, del quale la presidente Todde è stata un’importante rappresentante. Ho detto all’assessore che potremmo usare norme diverse dal Ppr per introdurre limiti nelle zone interne e prevenire questi interventi. Avremmo modo approfondire il tema quando capiremo se vorrete davvero il concorso dell’opposizione nella costruzione di questo provvedimento”.
Per Orizzonte comune l’on. Sandro Porcu: “Temi come la speculazione energetica e la Sanità registrano posizioni divergenti tra noi ma dobbiamo trovare punti d’incontro nell’interesse dei sardi. Il dl 15 è una buonissima legge per fermare con una norma urbanistica la speculazione in atto, non siamo davanti a una legge calata dall’alto ma a un provvedimento che nasce dai contenuti offerti nelle commissioni dall’Anci, dal Cal e dai comitati. Ma non sarà l’unico provvedimento perché dovremo individuare le aree idonee e realizzare il nuovo piano energetico insieme all’agenzia sarda per l’energia”.
Ha preso poi la parola l’on. Antonello Peru (Sardegna al Centro): “Per quest’Isola la transizione energetica deve rappresentare un valore e non una pena. Non vogliamo essere un popolo di assistiti né una terra di servitù: assumiamoci le nostre responsabilità, restituiamo alla Sardegna le sue prerogative. Vogliamo essere un’isola che costruisce la sua sovranità energetica e così decideremo che cosa ci conviene costruire e dove”.
Per la maggioranza l’on. Sebastian Cocco (Uniti con Alessandra Todde) ha ribadito che “la transizione ecologica è ineludibile e la Sardegna vuole fare la sua parte, indicando il come. Sapremo però di chi sarà la responsabilità se vedremo pale a Saccargia e a Barumini”. Per Cocco “dobbiamo fare in fretta perché da domani dobbiamo concentrarci sul fatto che le rinnovabili sono beni comuni e vanno inserite nel sistema energetico sardo della costituenda società energetica sarda, che era nel nostro programma elettorale”.
Dall’opposizione Umberto Ticca (Riformatori) ha sottolineato la necessità di “correre ma anche di farsi aiutare. Questa norma è insufficiente e inefficace, siamo pronti a migliorarla con un testo finale condiviso. Se questo non accadrà sarà la prova che la Giunta non attribuisce un ruolo centrale al Consiglio regionale. Cosa accadrà il giorno dopo l’approvazione di questa legge? Se lo chiedono i cittadini ma direi una bugia se affermassi che questa legge blocca la speculazione. E’ una legge poco efficace e tardiva. Non solo: è altissimo il rischio di illegittimità costituzionale e dunque il rischio di contenziosi”. (C.C.)
Gli interventi della discussione generale sono stati conclusi dal leader di Fdi, Paolo Truzzu (FdI) che ha definito il provvedimento sul tema delle rinnovabili “necessario e urgente” ma ha bollato la proposta avanzata dalla Giunta come “legge propaganda che strizza l’occhio alla protesta e cerca di non scontentare nessuno” . Truzzu ha ripercorso sommariamente le varie tappe in Europa e in Italia dei vari indirizzi e della norma che hanno portato alla situazione attuale, evidenziando come, nella scorsa legislatura la conferenza delle Regioni, guidata dall’allora assessore Lampis (Fdi) avesse espresso parere contrario al piano di transizione promosso dal governo Draghi.
A giudizio dell’esponente della minoranza “non serve legiferare con la fretta” e tantomeno “chiudersi in quattro in una stanza e scrivere un testo senza condivisione e confronto che elenca divieti già stabiliti in altre norme vigenti”. «Questa legge è debole – ha incalzato il capogruppo di Fratelli d’Italia – e sarà difficile salvarla dall’impugnazione».
Non è mancato il riferimento al Ppr («se vi fosse la volontà di potrebbe applicare immediatamente l’articolo 143 del codice Urbani ma non pensiate di creare un sistema di vincoli nell’intera Sardegna») e alle proposte avanzate da FdI: agrifotovoltaico, idrogeno e opportunità per i sardi dallo sfruttamento di vento e sole.
La stoccata finale è stata per l’ipotizzata blindatura del testo, annunciata dalla presidente: «Siete chiusi e blindati e lo dimostra la scarsa partecipazione al dibattito in Aula dei consiglieri della maggioranza, ad incominciare dal capogruppo di maggioranza relativa».
L’assessore degli Enti Locali e Urbanistica, Francesco Spanedda, ha quindi argomentato la posizione della Giunta. «Con questo provvedimento – ha dichiarato l’esponente dell’esecutivo Todde – creiamo uno spazio operabile, poniamo uno stop alle realizzazioni ma non alle autorizzazioni degli impianti delle rinnovabili, istituendo di fatto un periodo temporaneo di salvaguardia, per poi procedere con la pianificazione, evitando così che altri realizzino nei fatti il nostro piano energetico e il nostro piano del paesaggio».
Il professor Spanedda ha quindi replicato ad alcune sollecitazioni emerse nel corso del dibattito, in particolare sulla presunta ridondanza dei divieti («purtroppo ci sono impianti che insistono nelle aree in cui quei divieti permangono») ; sui riferimenti alle zone H («si tratta di zone di tutela rappresentate da ex carceri, zone che erano industriali o anche militari, e vogliamo consentire che si realizzino piccoli impianti rivolti all’autoconsumo»). «La pianificazione – ha concluso l’assessore – potrà essere fatta dopo l’approvazione di questa legge e la faremo con i confronti, la partecipazione, i tempi e i modi opportuni».
Annunciata la votazione per il passaggio agli articoli, hanno dichiarato il voto dei rispettivi gruppi: il capogruppo del Pd, Roberto Deriu (favorvole); Maria Laura Orrù, AVS (favorevole); Franco Mula, Alleanza Sardegna (astensione); Francesco Agus, Progressisti (favorevole), Luca Pizzuto, SF (favorevole); Alessandro Sorigia, Misto (contrario); Paolo Truzzu, FDI (astensione); Sandro Porcu, OC (favorevole); Michele Ciusa, M5S (favorevole).
Posto ai voti, il passaggio all’esame degli articoli e degli emendamenti è stato approvato.
Il presidente del Consiglio, Piero Comandini (Pd), ha dichiarato conclusi i lavori della mattinata e convocato le commissioni Quarta e Quinta alle 12 per l’esame degli emendamenti. L’Aula, invece, si riunirà nel pomeriggio alle 16. (A.M.)