CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVI Legislatura
Ufficio Stampa
Nota stampa della seduta n. 73 – antimeridiana
mercoledì 12 agosto 2020
Riforma sanitaria, prosegue l’esame del Testo unificato. Approvati 25 articoli.
Cagliari, 12 agosto 2020. La seduta si è aperta sotto la presidenza del Presidente Michele Pais. L’esame dell’articolato è cominciato dagli emendamenti presentati all’articolo 3 del Testo unificato 112 -121/A “Riforma del sistema sanitario regionale e riorganizzazione sistematica delle norme in materia. Abrogazione della legge regionale n. 10 del 2006, della legge regionale n. 23 del 2014 e della legge regionale n. 17 del 2016 e di ulteriori norme di settore”. Dopo una sospensione i lavori sono ripresi con l’esame dell’emendamento 191 che è stato bocciato. Non approvati anche gli emendamenti 13, 14, 12 e 193, 11 e 194, 195, 196, 198, 15, 200, 77, 202, 203, 574, 189,190, 576, 766, 570 e 811. L’emendamento 73 è stato ritirato.
Sull’emendamento 872, che fa decadere gli emendamenti 868 e 528, è intervenuto il presidente della commissione Sanità Domenico Gallus. Questo emendamento sostituisce la lettera B del comma 3 dell’articolo 3. Sul nuovo testo: “gestione delle procedure di selezione e concorso del personale del servizio sanitario regionale, sulla base delle esigenze rappresentate dalle singole aziende. L’ARES può delegare alle Aziende Sanitarie, sole o aggregate, le procedure concorsuali per l’assunzione di personale dotato di elevata specificità” ha chiesto chiarimenti Piero Comandini (PD). Ha risposto l’assessore regionale alla sanità Mario Nieddu che ha sottolineato che si tratta solo di assunzioni di personale con alta specializzazione; per Gian Franco Satta (Progressisti) questo emendamento è formulato male. Non è d’accordo Michele Cossa (Riformatori) che ha detto che non solo l’emendamento è formulato bene ma che è anche opportuno perché può capitare che le Aziende sanitarie abbiano bisogno di personale ad elevata specializzazione, e in questi casi eccezionali e particolari, è inutile che l’ARES intervenga, ma può delegare. Stessa cosa – come ha detto Giorgio Oppi (Udc-Cambiamo) – che succede oggi,
L’emendamento 872 è approvato.
Via libera anche all’emendamento 769 (Oppi e più) che sostituisce il comma 4 dell’articolo 3 . Secondo questo emendamento “La Giunta regionale, su proposta dell’assessore dell’Igiene e Sanità, determina annualmente gli indirizzi per l’attività dell’ARES. L’assessore della Sanità ne verifica lo stato d’attuazione ed esercita attività di vigilanza e controllo sulla medesima” .
Approvato anche il 767 (Oppi e più) che al comma 6 dell’art 3 sostituisce le parole “può svolgere” con la parola “svolge” e il testo dell’articolo 3.
Senza dibattito, via libera anche all’emendamento 768 (Oppi e più) “al comma 3 lettera A è aggiunto dopo il primo periodo: L’ARES può avvalersi della centrale regionale di committenza di cui all’articolo 9 della LR 29 maggio 2007, n. 2 come modificato dall’articolo 1, comma 9 della L.R. 5 marzo 2008, n. 3” e all’emendamento 530 (Satta G.A. e più) che all’articolo 3, comma 3, dopo la lettera “m” aggiunge “tutte le competenze in materia di controlli di appropriatezza e di congruità dei ricoveri ospedalieri di qualunque tipologia, utilizzando metodiche identiche per tutte le strutture pubbliche e private. Il valore dei ricoveri giudicati inappropriati dovrà essere scontato dalle spettanze alla struttura interessata al pagamento immediatamente successivo alla notifica del giudizio definitivo di appropriatezza”. (R.R)
L’Aula è quindi passata all’esame dell’articolo 4 “Organi dell’Ares”. Il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, ha invitato la maggioranza a rivedere la collocazione di alcuni emendamenti in sede di coordinamento “per evitare pasticci”. L’esponente della minoranza si è poi soffermato sui contenuti dell’articolo evidenziando l’eccesso di poteri attribuito al direttore generale dell’Ares: «Nella precedente riforma abbiamo criticato l’accentramento di funzioni in capo al direttore dell’Ats. Questo accadrà anche con il direttore dell’Ares, nuovo Moloch della sanità sarda, a cui verranno affidate una serie di funzioni che rischiano di accentrare troppi poteri e fare del nuovo direttore una figura sovraordinata».
Giudizio condiviso dal capogruppo del M5S Desirè Manca: «Questo articolo dà pieni poteri al futuro direttore dell’Ares. La sanità sarda sarà in mano ad un’unica persona indicata dalla Giunta. Avrà i poteri di nominare i responsabili delle strutture dell’azienda e di revocare, a suo insindacabile giudizio, gli incarichi, di nominare i direttori sanitari e amministrativi. Il direttore dell’Ares – ha proseguito Manca – avrà anche il potere di nominare l’organismo di controllo sull’operato dell’Ares. E’ una cosa ridicola, un’autentica beffa. Ci sarà una persona che avrà in mano le sorti della sanità sarda senza nessun controllo».
Il consigliere Massimo Zedda (Progressisti) si è soffermato sul punto d del comma 6): «Il nucleo di valutazione dovrebbe valutare anche i direttori amministrativi, le retribuzioni e i premi di produzione. Sarebbe opportuno invece che l’organismo terzo di valutazione fosse svincolato da rapporti diretti con l’Ares. Suggerisco una riflessione su questo punto. Meglio un organismo di diretta emanazione della Regione».
Agli esponenti del centrosinistra ha replicato Giorgio Oppi (Udc-Cambiamo): «Non è vero che i poteri saranno tutti in capo al direttore dell’Ares. C’è un collegio di tutti i direttori generali delle Asl che farà le nomine delle strutture e deciderà su gare e concorsi insieme al direttore dell’Ares. Quanto ai gruppi di valutazione – ha proseguito Oppi – ci sono sempre stati. Il direttore generale dell’Ares non agirà da solo. Gestirà insieme ai direttori generali delle Asl».
Il presidente Pais ha quindi messo in votazione gli emendamenti soppressivi e sostitutivi dell’art.4 che sono stati respinti tutti per alzata di mano.
L’Aula ha invece approvato l’emendamento n.89 presentato dal centrosinistra, primo firmatario Gianfranco Ganau (Pd), che introduce l’obbligo per il direttore generale dell’Ares di presentare entro il 31 dicembre di ogni anno una relazione annuale sull’andamento della gestione dell’azienda e dei servizi sanitari erogati da sottoporre all’attenzione dell’assessore alla sanità e della Commissione consiliare competente. L’emendamento è stato approvato.
L’aula ha quindi dato il via libera al testo finale dell’articolo 4 mentre sono stati respinti tutti gli emendamenti aggiuntivi.
Si è poi passati all’esame dell’art.5 “Personale dell’Ares”. Acquisiti i pareri di Commissione e Giunta sugli emendamenti, il presidente Pais ha dato la parola al consigliere Massimo Zedda (Progressisti) che ha chiesto un chiarimento sul comma 4: «Inserire vincoli sul reclutamento del personale rischia di mettere in difficoltà l’azienda sanitaria. Soprattutto in un momento caratterizzato da una evidente carenza di organici».
Il capogruppo di Leu Daniele Cocco si è invece rivolto all’assessore Nieddu per chiedere un suo intervento sulla vicenda dei primari della Gallura sottoposti a procedimento disciplinare per aver rappresentato le difficoltà del sistema sanitario: «Si tratta di dirigenti che affrontano ogni giorno difficoltà evidenti. In Gallura i pronto soccorso sono presi d’assalto anche per patologie ordinarie. I dirigenti sono costretti a turni massacranti e rischiano in prima persona. E’ assurdo sottoporli a procedimento disciplinare. L’assessore intervenga, i dirigenti hanno fatto solo il loro dovere».
Il presidente Pais ha quindi messo in votazione gli emendamenti soppressivi e parziali dell’art 5 che sono stati respinti. Via libera per alzata di mano all’articolo 5 mentre sono stati respinti tutti gli emendamenti aggiuntivi eccezion fatta per l’emendamento di sintesi n.875 che dà il via libera alle stabilizzazioni del personale precario della Sanità. A favore si è espresso il consigliere di Forza Italia Giuseppe Talanas: «Con questa disposizione si dà attuazione alla legge Madia che fissa i requisiti per la stabilizzazione dei lavoratori precari della pubblica amministrazione. In questo periodo – ha detto Talanas – è più che doveroso stabilizzare le persone che si sono adoperate in uno dei periodi più difficili per la sanità sarda». (Psp)
L’articolo 6 “Bilancio dell’Ares” è stato approvato mentre tutti gli emendamenti presentati all’articolo 6 sono stati bocciati.
L’articolo 7 “Libri obbligatori dell’Ares” ha avuto il via libera da parte dell’Assemblea.
Sull’emendamento 867 della Giunta regionale, sulla medicina telematica, sono intervenuti: Francesco Agus (Progressisti) che ha chiesto come si coordineranno le funzioni in materia attribuite dalla Riforma all’ARES che, quindi ha competenza sulla sanità digitale, con l’agenzia sardegna.it ancora attiva che segue parte delle tematiche della sanità digitale. «Invito l’assessore – ha detto Agus – a fare una valutazione attenta per non pagare due volte le stesse persone che fanno lo stesso lavoro. Credo sia necessario evitare di creare doppioni».
Michele Cossa (Riformatori) ha ricordato che i Riformatori hanno presentato un emendamento articolato sulla sanità digitale. «E’ un tema di stretta attualità. La Regione – ha ricordato – sta investendo il 97 % delle risorse per digitalizzare la Sardegna. Tra le potenzialità della digitalizzazione c’è la Telemedicina. La nostra idea era che la telemedicina dovesse essere affidata a una agenzia autonoma per garantire maggiori servizi e maggiori controlli da parte dell’assessorato. Però va bene anche così. La Regione deve credere nella telemedicina che porterà significative riduzioni dell’accesso alle strutture fisiche. Questo emendamento di sintesi raccoglie in maniera efficace anche le nostre richieste».
L’emendamento 867 è stato approvato.
L’art. 8 (Istituzione delle Aziende socio-sanitarie locali (ASL) è stato approvato senza dibattito. Gli emendamenti 534 e 533 sono stati ritirati
Sull’articolo 9 “Organi delle aziende sanitarie” sono intervenuti: Giuseppe Meloni (PD) che ha ribadito la moltiplicazione delle poltrone presenti in questa riforma e ha affrontato i problemi che esistono nell’ospedale di Olbia invitando la commissione e la giunta ad incontrare la Conferenza socio sanitaria della zona .
L’articolo 9 è stato approvato
Sull’articolo 10 (Direttore generale) sono intervenuti: Francesco Agus (Progressisti) che ha ricordato che la norma finanziaria è scritta male perché «si è inserito un tetto di spesa basso che renderà la partecipazione alla selezione per i Direttori poco appetibile. Gli 85mila euro lordi annui previsti renderà difficile trovare qualcuno disponibile». Agus ha detto poi che il riferimento dell’articolo all’albo regionale “e’ il preludio di un’impugnazione annunciata. L’albo deve essere nazionale”.
Per Desirè Manca (M5S) anche in questo articolo si parla di nomine. La consigliera è stata molto critica soprattutto con il comma 4 dell’articolo dove si parla di nomine “fiduciare” da parte della Giunta. Gianfranco Ganau (Pd) ha ancora una volta sottolineato che in questo articolo è prevista la nomina dei direttori generali che devono essere presi dall’albo regionale e non, come previsto dalle leggi statali, dall’albo nazionale . Se mantenuta così la legge – ha detto Ganau – sarà impugnata dal Governo.
Michele Cossa (Riformatori), rispondendo alla consigliera Desirè Manca, ha detto che le nomine politiche sono uno dei punti di forza di questa riforma. «La nomina comporta una assunzione di responsabilità politica. Questa figura deve governare la salute dei sardi. Deve avere capacità tecnica e sensibilità per la salute dei sardi. Sono molto fiducioso. Dobbiamo guardare al futuro con ottimismo».
Sono stati approvati in rapida successione gli emendamenti 775 (Oppi e più) che sostituisce il comma 12 dell’articolo 10 “Nell’ipotesi di cui al comma 11 il commissario è nominato facendo applicazione della previsione di cui 8”; il testo dell’articolo 10, l’emendamento 774 (Oppi e più) che inserisce alla fine del comma 8 dell’articolo 10 dopo le parole “delle aziende sanitarie” il periodo “o comunque tra persone dotate di elevata professionalità”; l’emendamento 866 che inserisce il comma 10bis all’articolo 10 che prevede che il direttore generale convoca e presiede il Coordinamento dei Direttori generali dell’ARES. (R.R)
L’Aula è quindi passata all’esame dell’art 11 “Direttore sanitario e amministrativo”. Non essendoci iscritti a parlare il presidente Pais ha messo in votazione gli emendamenti. Tutti quelli presentati dall’opposizione sono stati respinti per alzata di mano mentre sono stati approvati gli emendamenti n.776 e 777 (Oppi e più). Il primo chiarisce che le nomine del direttore amministrativo e del direttore sanitario, effettuate dal dg dell’Ares attingendo dagli elenchi regionali ed eventualmente di altre regioni, avvengono nel rispetto delle condizioni previste dalla legislazione nazionale vigente. Il secondo affida al dg dell’Ares la facoltà di risolvere con proprio atto unilaterale l’incarico attribuito al direttore sanitario o amministrativo senza che a questi spetti alcun indennizzo».
Successivamente è stato approvato, senza discussione, l’art 12 “Elenchi regionali degli idonei alle cariche di vertice aziendali delle aziende ed enti del Servizio sanitario regionale”. Approvati anche due emendamenti aggiuntivi presentati dal Gruppo Udc-Cambiamo, il n.778 e 779. Il primo prevede che, della Commissione preposta alla costituzione degli elenchi da cui attingere per la nomina del direttore generale dell’Ares e dei direttori amministrativi e sanitari, possano far parte anche avvocati dello Stato in quiescenza. Il n.779 invece aggiunge il seguente periodo al primo comma dell’art 13: «Stante l’esigenza di avvalersi di persone di particolare qualificazione professionale, in applicazione e rispetto della direttiva 2000/78/65 del Consiglio d’Europa del 27.11.2000 e dei principi di proporzionalità e necessarietà come affermati dalla Corte di giustizia, Sez. Vili, 02.04.2020, n. C-670/18, nel caso di specie non trovano applicazione l’art. 5, comma 9, del decreto legge 06.07.2012, n. 95, convertito dalla legge 07.08.2012, n. 135, come modificato dall’art. 6 del decreto legge 24.06.2014, n. 90, convertito con modificazioni dalla legge 11.08.2014, n. 114, stante la loro non compatibilità».
L’Aula ha quindi approvato, senza dibattito, l’art. 13 “Collegio sindacale delle aziende e degli enti del servizio sanitario regionale e l’art. 14 “ Collegio di direzione”. Respinti invece tutti gli emendamenti presentati ai due articoli.
Sull’art 15 “Atto aziendale delle Asl” è intervenuto il consigliere Gianfranco Satta che ha segnalato un refuso al comma 1: «Si richiama l’art 32 ma in realtà è l’art.33». Satta ha poi proseguito soffermandosi sulla situazione dei lavoratori Arpas: «Si tratta di lavoratori che da tempo chiedono di far parte del comparto unico regionale. Questo personale merita giustizia. E’ incongruente che non possa essere assorbito nel comparto unico regionale».
Il presidente Pais ha messo in votazione gli emendamenti soppressivi e sostitutivi che sono stati tutti respinti mentre hanno ottenuto il via libera gli aggiuntivi n.780 e 781 presentati dal gruppo Udc-Cambiamo che introducono due correzioni lessicali per chiarire meglio il dettato dell’art.15.
Approvato anche l’art 16 “Disposizioni sull’Arnas “G. Brotzu” sul quale è intervenuto il capogruppo dei progressisti Francesco Agus: «In questo articolo si parla del Brotzu prevedendo gli scorpori del Microcitemico e del Businco che erano stati accorpati dalla precedente riforma. Gli scorpori necessitano di tempo e di una riflessione approfondita – ha detto Agus – non c’è l’opportunità di fare passi indietro. Scorporare la pediatria e partire con dipartimenti diversi è complicato, richiede tempo e un’ulteriore riflessione. C’è poi il tema posto dall’Università di Cagliari sul rischio di sopravvivenza delle scuole di specializzazione. Quando si interviene in una materia così delicata bisogna evitare decisione affrettate». Messi in votazione gli emendamenti soppressivi e sostitutivi sono stati respinti in rapida successione.
Il presidente Pais ha poi rinviato a un momento successivo la discussione dell’art 17
“Ospedale Microcitemico e Ospedale Businco”. (Psp)
Sono stati poi approvati gli articoli 18 “Disposizioni sulle aziende ospedaliero-universitarie (AOU)” e 19 “Azienda regionale di emergenza e urgenza della Sardegna (Areus)”. Sull’emendamento 874 della Giunta, sul soccorso sanitario di emergenza-urgenza territoriale, è intervenuto Dario Giagoni che ha annunciato il voto a favore. «E’ un altro tassello – ha detto – a favore dei territori disagiati». Gianfranco Ganau (PD) ha affermato che questo emendamento è pleonastico. Piero Comandini (PD) ha detto che con il suo intervento il capogruppo della Lega ha dato la testimonianza che il lavoro fatto nella scorsa legislatura era un buon lavoro. Sono poi intervenuti Daniele Secondo Cocco (Leu) e Annalisa Mele (Lega).
L’emendamento 874 è stato approvato.
Via libera anche al testo dell’articolo 20 “ Numero unico di emergenza (NUE) 112 e numero per le cure non urgenti 116117” e dell’articolo 21 “Organi dell’Areus”. Sono stati approvati: l’emendamento 784 (Oppi e più) che prevede che al comma 3 le parole “l’ARNAS” siano sostituite dalle parole “LE ASL” e l’emendamento 114 (Ganau e più), emendato oralmente cassando il riferimento al CAL, dove si prevede che il direttore generale dell’Areus, entro il 31 gennaio di ogni anno, redige una relazione annuale sull’andamento della gestione dell’azienda alla commissione consiliare competente. Approvati poi senza dibattito gli articoli: 22 (Consiglio delle professioni sanitarie), 23 (Dirigenza del ruolo sanitario), 24 (Tutela del diritto del cittadino alla salute e al benessere) e 25 (Erogazione delle prestazioni sanitarie).
I lavori riprenderanno alle 16,30. (R.R)