Nota stampa della seduta n. 71

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVI Legislatura

Ufficio Stampa

Nota stampa della seduta n. 71 – pomeridiana
lunedì 10 agosto 2020

Riforma sanitaria, al via l’esame degli articoli e degli emendamenti.

Cagliari, 10 agosto 2020.  I lavori si sono aperti sotto la presidenza del Presidente Michele Pais.  All’ordine del giorno l’esame degli articoli e degli emendamenti presentati al Testo unificato “Riforma del sistema sanitario regionale e riorganizzazione sistematica delle norme in materia. Abrogazione della legge regionale n. 10 del 2006, della legge regionale n. 23 del 2014 e della legge regionale n. 17 del 2016 e di ulteriori norme di settore”.  Dopo gli adempimenti di rito e la comunicazione all’aula che la consigliera Rossella Pinna ha aderito al gruppo “Partito Democratico” ,  il Consiglio è stato sospeso per un’ora, fino alle 12. Alla ripresa dei lavori il  Presidente ha sospeso i lavori fino alle 12,45 per consentire alla commissione sanità di ultimare l’esame degli emendamenti presentati al Testo unico. I lavori della Commissione si sono conclusi alle 13.30. Il presidente Pais ha quindi aggiornato la seduta alle 16.00 per consentire agli uffici di ordinare gli emendamenti.

Alla ripresa pomeridiana, il Presidente Pais, constatata la presenza molto ridotta in aula dei consiglieri,  ha rinviato la seduta alle 17. E’ quindi cominciata la discussione dell’art.1 e dei relativi emendamenti.

Sull’ordine dei lavori è intervenuto Massimo Zedda che ha chiesto di sapere perché non era stata  firmata la relazione tecnica e chi ne fosse l’autore. Il Presidente Pais ha risposto che era stata firmata  dalla  direzione generale della presidenza della Regione.

Rossella Pinna, sempre sull’ordine dei lavori, ha detto di aver bisogno di alcune delucidazioni dall’assessore: “Essendo entrata in Consiglio da pochi giorni, non volendo fare ostruzionismo e quindi non chiedendo i 5 giorni previsti per poter studiare gli atti, vorrei fare all’assessore alcune domande”.  

Il relatore di maggioranza Domenico Gallus   ha dato parere contrario su tutti gli emendamenti fuorché sul 765. La giunta ha dato parere conforme.  

Nel dibattito generale all’articolo 1 è intervenuta  Rossella Pinna (Pd) che ha detto che questa riforma è un bluff.  Per la consigliera Pd l’articolo 1 è condivisibile  ma c’è qualcosa che non  convince. C’è una  incongruenza tra le finalità e i mezzi scelti per realizzarli. La consigliera ha affermato di non voler  pensare che con questa riforma  si tenda solo a fare 48 nuove nomine. Ma i dubbi sono tanti: il sistema delle 8 asl non ha già nel passato dato risposte ai sardi. Perché allora  buttare via il sistema di governance  attuale? Perché ripristinare le vecchie ASL?  

Massimo Zedda (Progressisti), facendo rilevare la presenza in aula del Presidente della Regione,  ha sottolineato che quando si tratta di poltrone Christian Solinas c’è sempre. Per Zedda leggendo questo testo si capisce quale è lo scopo della legge: creare nuove poltrone ad un prezzo elevatissimo.  Per benefici ,  cure e per il personale zero.  Inoltre, in un periodo di emergenza come questo, nonostante il ritorno del Covid , anzichè rafforzare il nostro sistema sanitario lo rendiamo più debole mettendo mano al sistema sanitario. Insomma, unici nel pianeta, smantelliamo il sistema anziché  rafforzarlo. L’unica grande strategia di questa riforma, per il consigliere Progressista,  è arrivare poco prima delle elezioni comunali e alle suppletive con la possibilità di promettere incarichi.

Per Daniele Secondo Cocco (Leu) questa riforma è sbagliata nel  merito e per  tempistica. La gente – ha detto –  non vi chiede di fare otto ASL ma vuole risposte, servizi, cure all’avanguardia e assistenza. L’esponente di Leu ha parlato dell’ospedale di Ozieri che ha avuto la possibilità di mantenere i servizi esistenti ed ha avuto anche qualche servizio in più.

Gian Franco Satta (Progressisti) ha ricordato che  sul piano normativo spetta allo Stato definire principi e finalità, alla Regione spetta di dare attuazione ai principi. Per Satta l’articolo 1 è un  articolo “intruso” che deve essere abolito. Per l’esponente dei Progressisti con questa riforma si ritorna al passato con l’aggravante che si prepara il terreno per una ulteriore offerta da parte dei privati per gestire il sistema sanitario pubblico. Inoltre,  i costi saranno fuori controllo e  aumenterà il tempo di ospedalizzazione.

Per Gianfranco Ganau (PD) con questo testo unificato la scelta che si fa è  di riproporre un modello che in passato ha dimostrato di essere inefficiente e inadeguato. Si vuole smantellare un’altra riforma che era ancora in essere. Se è vero che l’ATS  ha creato delle difficoltà – ha detto – bastava modificare e dare autonomia gestionale a livello territoriale.  L’unico effetto di questa riforma  è moltiplicare le poltrone. Ci saranno 48 nuove nomine che costeranno ai sardi circa 3,5 milioni.

Francesco Agus (Progressisti) ha sottolineato che l’articolo 1 contiene dei principi che nulla hanno  a che vedere  con la legge. Inoltre c’è poca chiarezza. L’invito fatto da Agus alla maggioranza è quello di fermarsi perché nella sanità se si sbaglia è difficile tornare indietro senza creare disastri.

Sull’emendamento 738, soppressivo dell’articolo 1,  sono intervenuti: Piero Comandini (Pd) che ha detto all’assessore che questa non è una riforma ma l’elencazione di promesse elettorali e ha illustrato la situazione all’oncologico di Cagliari dove anche stamattina i pazienti erano costretti a sostare al sole, con 39 gradi, per aspettare di entrare in ospedale per fare le visite;  Alessandro Solinas (M5S) che ha affermato che si sta  tornando indietro e che si sta scombinando la sanità sarda in un momento in cui potrebbe tornare il Covid.   Per Laura Caddeo (Progressisti) l’articolo 1 è condivisibile ma è pleonastico. Una riforma di tale importanza doveva essere condivisa;  Massimo Zedda (Progressisti) ha espresso voto favorevole all’emendamento 738 e ha esaminato comma per comma l’articolo 1 dicendo che è un articolo ridondante e che non serve a nulla. Di nuovo non c’è niente, solo poltrone; Michele  Ciusa (M5S) ha annunciato il voto favorevole all’emendamento. I principi dell’articolo 1 sono condivisibili ma qui dobbiamo ragionare sulla carenza di medici, di infermieri, di oss, delle liste di attesa infinite;   Francesco Agus (Progressisti) ha parlato ancora di moltiplicazione di poltrone e della grande confusione che si creerà negli ospedali; Antonio Piu (Progressisti) ha sollevato il problema anche dell’opportunità politica. E’ opportuno in questo momento così grave – ha chiesto – riformare la nostra sanità? C’è il virus che certo non è sconfitto; Giuseppe Meloni (PD) ha espresso voto favorevole all’emendamento;  Desirè Manca (M5S) ha posto l’accento sull’inutilità di una riforma che serve solo a creare 48 nuove poltrone; anche  Maria Laura Orrù (Progressisti) voterà a favore dell’emendamento perché l’articolo 1 è condivisibile ma poi non viene messo in pratica;  Eugenio Lai (Leu) ha detto che questa riforma  non avvicina per niente la sanità ai cittadini.

L’emendamento 738 è stato bocciato.

Sull’emendamento 144 (uguale all’articolo 565), soppressivo dell’articolo 1,  sono intervenuti: Massimo Zedda (Progressisti) secondo il quale dal 15 agosto il virus andrà in crescendo e poi a settembre esploderà. Ed è un paradosso che in Aula si discuta di  riforma sanitaria con una situazione così grave;  Laura Caddeo (Progressisti) ha fatto rilevare che nella Riforma manca la profilassi, l’educazione alla salute, la ricerca. Una buona riforma dovrebbe tener presente questo. Una governance che non si occupa dei bisogni non ci serve; Desirè Manca (M5S) si è soffermata sulla lettera B dell’articolo 1; per  Francesco Agus (Progressisti) questo modo di legiferare non è produttivo né chiaro.  Rossella Pinna (Pd)  ha ricordato il caso dell’ospedale di San Gavino;   Piero  Comandini (PD) ha dichiarato di votare  a favore dell’emendamento 144;  Alessandro Solinas (M5S) ha espresso la convinzione che   l’articolo 1 vada cassato perché contiene promesse che poi il testo non mantiene: “ si scrive governance si legge poltrone”. Eugenio Lai (Leu) secondo il quale anche la lettera G (prevenzione e attività sportiva) dell’articolo 1 non lascia presagire nulla di buono. (R.R.)

L’aula è quindi passata all’esame dell’emendamento n.343, sostitutivo totale dell’art.1, presentato dai consiglieri di Leu Eugenio Lai e Daniele Cocco. A favore si sono espressi i consiglieri dei Progressisti Francesco Agus, Massimo Zedda, Maria Laura Orrù e Gianfranco Satta, del PD Giuseppe Meloni e il capogruppo di Leu Daniele Cocco. Messo in votazione l’emendamento n.343 è stato respinto con 32 voti contrari e 18 a favore.

Stessa sorte per gli emendamenti soppressivi parziali n.170 e 564. A favore sono intervenuti i consiglieri dei Progressisti Francesco Agus, Laura Caddeo, Gian Franco Satta, Massimo Zedda, del M5S Desirè Manca, Michele Ciusa e del PD Rossella Pinna.

Sull’ordine dei lavori ha invece preso la parola il consigliere del PD Roberto Deriu: «Per ragioni tattiche, la maggioranza non si esprime. Il popolo sardo merita un dibattito più esplicito. La maggioranza faccia un calcolo per capire quanti giorni occorreranno, procedendo in questo modo, per approvare la legge. Se si ordinasse un dibattito più composto e complesso potremmo avere una discussione più interessante per il popolo sardo. Il dibattito rischia di essere unilaterale. Rivolgo quindi un appello alla maggioranza anche se credo che cadrà nel vuoto»

A Deriu ha replicato il consigliere di Sardegna 20Venti Stefano Tunis: «Non si scorge l’ambito all’interno del quale questo dibattito si dovrebbe articolare. Sentiamo parlare di poltrone e subiamo accuse sul tema della riorganizzazione. Diteci qual è l’ambito di discussione. Vediamo per il momento solo un atteggiamento ostruzionistico. Noi siamo disponibili ad accogliere proposte».

Si è poi passati all’esame degli emendamenti n. 171 e 563, soppressivi parziali dell’art 1. Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus ha ricordato all’aula la scadenza dell’ordinanza n.35 sul distanziamento nei luoghi di lavoro sollecitando un nuovo intervento chiarificatore da parte della Giunta. Gli emendamenti sono stati respinti con 29 voti contrari e 18 a favore.

Bocciati anche i soppressivi parziali n.172 e 562. Massimo Zedda ha ricordato la scadenza dei termini dell’ordinanza sulle sale da ballo: «Un intero settore tra poche ore non saprà cosa fare. E’ dovere di chi governa assumersi, ogni tanto, un briciolo di responsabilità». A favore degli emendamenti soppressivi sono intervenuti i consiglieri del M5S Alessandro Solinas, dei Progressisti Laura Caddeo, Gianfranco Satta e Francesco Agus.

Ha quindi preso la parola sull’ordine dei lavori il consigliere dei progressisti Massimo Zedda che ha chiesto un chiarimento sulla programmazione della seduta e il rispetto degli orari concordati (10-20). L’ex sindaco di Cagliari si è poi espresso a favore degli emendamenti soppressivi n.173 e 561. «Vi occupate di governance anziché preoccuparvi di migliorare i servizi ai cittadini – ha detto Zedda – oggi si può prenotare una visita intra moenia in pochi giorni mentre non è ancora ripartita l’attività ambulatoriale ordinaria». Favorevole agli emendamenti anche la capogruppo del M5S Desirè Manca. Messi in votazione gli emendamenti sono stati respinti con 33 no e 21 sì.

Disco rosso anche per i soppressivi parziali n.174 e 560. A favore sono intervenuti Desirè Manca e Alessandro Solinas del M5S, Francesco Agus, Gianfranco Satta dei Progressisti e Giuseppe Meloni del Pd. Per la maggioranza ha preso la parola il consigliere di Udc-Cambiamo Antonello Peru: «Mi dispiace che l’appello degli onorevoli Deriu e Tunis non sia stato accolto. Il dibattito è strano. In campagna elettorale i candidati del centrosinistra e del M5S si erano espressi contro la Asl unica. Zedda disse che la Asl unica avrebbe lasciato il posto alle aziende nel territorio. Mentre il candidato dei Cinque Stelle Desogus affermò “l’Asl unica è stata un fallimento”. Il centrosinistra era contrario alla sua stessa riforma. Noi stiamo realizzando ciò che avete detto in campagna elettorale. I casi sono due: o il centrosinistra rinnega il passato oppure l’assessore Nieddu ha scritto il testo della riforma su suggerimento dell’opposizione». A Peru ha replicato Zedda: «Peru cita un articolo dell’Unione Sarda durante la campagna elettorale. Ma nel 2016 sulla riforma del centrosinistra dissi: “si pensa alla sede dell’Ats e non alla salute dei cittadini”. In campagna elettorale affermai che dovevano essere fatte delle verifiche sull’Ats. Qualcuno della sua parte politica mi chiese di far fuori l’assessore Arru dalle liste elettorali. Non accettai».

Anche il consigliere del M5S ha respinto le considerazioni di Peru: «Evidentemente ha letto male. Noi volevamo affrontare i problemi della sanità. Voi invece vi occupate solo di poltrone, questa è la verità ».

L’aula ha poi esaminato gli emendamenti n.175 e 559, soppressivi della lettera e) del comma 1 dell’art.1. A sostegno delle due proposte si sono espressi  Massimo Zedda, Francesco Agus, Maria Laura Orrù e Laura Caddeo dei Progressisti, il capogruppo del M5S Desirè Manca e il consigliere Alessandro Solinas. Contro invece si è pronunciato il consigliere Stefano Tunis (Sardegna20Venti). Il consigliere Giorgio Oppi (udc-Cambiamo) è intervenuto sull’ordine dei lavori ricordando l’impegno a chiudere la seduta entro le 21.

Messi in votazione gli emendamenti soppressivi n.175 e 559 sono stati respinti con voti 33 contrari e 18 favorevoli.

Il presidente Pais ha quindi dichiarato chiusa la seduta ed aggiornato i lavori dell’Aula a domani mattina alle 9.00.  

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