CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVI Legislatura
Ufficio Stampa
Nota stampa della seduta n. 65
Giovedì 9 luglio 2020
Approvata la proposta di legge n.153 (Mula e più) – seconda parte – norme di interpretazione autentica del Ppr
Cagliari, 9 luglio 2020 – La seduta è stata aperta dal presidente Michele Pais. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con la discussione degli articoli e degli emendamenti collegati alla legge n.153/A sull’interpretazione autentica del Piano paesistico regionale.
Il presidente ha comunicato la procedura relativa all’ammissibilità degli emendamenti collegati all’emendamento approvato n.694, precisando che alcuni potranno essere accorpati mentre altri saranno dichiarati assorbiti, quindi decaduti.
I primi emendamenti messi in votazione saranno il numero 1013 e 1015.
Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus, sull’ordine dei lavori, ha ricordato la presenza di una delegazione dei sindacati della sanità che chiedono un incontro, per cui sarebbe utile se alle 12.00 si potesse tenere l’incontro.
Successivamente è iniziata la discussione degli emendamenti n.1013 e 1015.
Si è espresso a favore il consigliere Francesco Agus (Progressisti) che ha sottolineato fra l’altro come la proposta possa concretamente eliminare l’oggetto del contendere.
Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula, dopo aver lamentato il ritardo nell’inizio dei lavori, ha auspicato la riforma del regolamento ed ha chiesto una sospensione.
Il capogruppo di Leu Daniele Cocco si è associato alle argomentazioni di Mula.
Il presidente ha assicurato che a breve sarà affrontato il problema della riforma del regolamento. Subito dopo, accogliendo la richiesta del consigliere Mula, ha aggiornato la seduta alle ore 11.00.
Alla ripresa dei lavori, il presidente ha lamentato l’assenza di molti consiglieri, definendo il fatto deprimente e inaccettabile, oltre che non rispettoso della condizioni di migliaia di lavoratori che fanno ogni giorno tanti sacrifici.
Sull’ordine dei lavori, il consigliere di Leu Eugenio Lai ha condiviso le considerazioni del presidente, poi in base all’art.86 ha chiesto il ritorno della legge in commissione, dopo che il Ministro delle Infrastrutture ha annunciato l’esame della pratica Sassari-Alghero da parte del Consiglio dei Ministri. Proseguire, secondo Lai, potrebbe pregiudicare il completamento dell’opera.
Il consigliere del Pd Valter Piscedda, associandosi alla richiesta di Lai, ha messo in luce la rilevanza della notizia, senz’altro degna di approfondimento anche da parte della maggioranza.
Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula, al contrario, ha sollecitato la prosecuzione dei lavori, anche perché la notizia del Ministro dei Micheli non è rassicurante.
Il consigliere dei Progressisti Massimo Zedda, ricordando il legame della legge con la Sassari-Alghero proclamato dalla maggioranza, ha osservato che così come è stato posto il problema non esiste più.
Il capogruppo di Forza Italia Angelo Cocciu si è espresso per la continuazione dei lavori.
Il consigliere del M5S Roberto Li Gioi si è detto d’accordo con la proposta della minoranza.
Il presidente ha richiamato i consiglieri al rispetto del regolamento e delle procedure. Lai, ha precisato, ha fatto una proposta, e se si ritiene di sostenerla va messa ai voti.
E’ stata quindi messa in votazione la proposta di rinvio in commissione formulata dal consigliere Lai: il Consiglio l’ha respinta.
Sull’ordine dei lavori Maria Laura Orrù dei Progressisti ha chiesto chiarimenti sulla mancata ammissibilità di alcuni emendamenti. Il presidente ha risposto che le proposte sono state accuratamente valutate dagli uffici.
Non essendoci iscritti a parlare, sono stati messi al voto gli emendamenti n. 1013 e 1015: il Consiglio li ha respinti.
Successivamente è stato messo in votazione l’emendamento n.996
Si sono espressi a favore i consiglieri Roberto Li Gioi, Alessandro Solinas, Desirè Manca e Michele Ciusa (M5S), Maria Laura Orrù, Gian Franco Satta, Laura Caddeo, Giuseppe Piu e Massimo Zedda (Progressisti), Valter Piscedda e Giuseppe Meloni (Pd).
Messo ai voti, è stata verificata la mancanza del numero legale. Il presidente ha quindi sospeso la seduta, come da regolamento, per 30 minuti.
Alla ripresa dei lavori, il consigliere Piero Comandini (Pd), prendendo spunto dalle notizie sul no del Governo alla dorsale metano, ha segnalato la necessità di discutere quanto prima le mozioni di maggioranza e minoranza.
Il consigliere Stefano Tunis (Misto), condividendo la proposta di Comandini, ha chiesto alla presidenza di favorire la presenza dei parlamentari sardi al dibattito sulla questione energetica.
Riprendendo l’esame della legge 153, l’Aula ha respinto l’emendamento n.996
Emendamenti n.997 e 998
A favore si sono espressi Gian Franco Satta, Laura Caddeo, Diego Loi, Giuseppe Piu, Francesco Agus, Massimo Zedda e Maria Laura Orrù (Progressisti), Roberto Li Gioi, Desirè Manca, Alessandro Solinas e Michele Ciusa (M5S), Valter Piscedda e Piero Comandini (Pd).
Messi ai voti, gli emendamenti 997 e 998 sono stati respinti.
Dopo lo scrutinio il presidente ha sospeso la seduta riconvocando il Consiglio per le 15.00. Ha poi invitato i capigruppo ad incontrare i sindacati della sanità. (Af)
Nel pomeriggio, i lavori in prosecuzione della seduta n. 65 si sono aperti con la votazione dell’emendamento n. 999 ma il presidente concluse le operazioni di voto ha constatato il mancato raggiungimento del numero legale ed ha quindi sospeso la seduta fino alle 15.41.
Alla ripresa è intervenuta per dichiarazione di voto favorevole all’emendamento n. 999, la consigliera dei Progressisti, Maria Laura Orru. Di seguito con successivi e distinti interventi hanno dichiarato voto a favore anche i consiglieri: Li Gioi (M5S); Caddeo (Progressisti); Ciusa (M5S); Comandini (Pd); Massimo Zedda (Progressisti); Piscedda (Pd); Alessandro Solinas (M5S); Corrias (Pd); Meloni (Pd); Lai (LeU). Posto in votazione l’emendamento n. 999 non è stato approvato (30 no, 19 sì e 2 astensioni).
Sull’emendamento 1000 è intervenuto il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, che ha illustrato la proposta di modifica al comma 1 dell’articolo 2 tendente a rafforzare il ruolo del Consiglio regionale ed ha invitato gli esponenti dell’esecutivo ad intervenire nel dibattito, per chiarire e spiegare le ragioni del provvedimento del quale si richiede l’approvazione. Dichiarazione di voto a favore è stata fatta dai consiglieri: Orrù (Progressisti); Desirè Manca (M5S); Loi (Progressisti); Li Gioi (M5S); Ciusa (M5S); Massimo Zedda (Progressisti); Alessandro Solinas (M5S); Piscedda (Pd); Gianfranco Satta (Progressisti); Cocco (LeU). Posto in votazione l’emendamento 1000 non è stato approvato (31 no, 18 favorevoli e 1 astenuto).
Sugli emendamenti 1001 e 1002, è intervenuto Gianfranco Satta (Progressisti) che nell’illustrare la proposta di modifica avanzata dalle minoranze ha ribadito le posizioni a tutela dell’ambiente e per la salvaguardia del paesaggio. A favore sono intervenuti i consiglieri: Li Gioi (M5S); Orrù (Progressisti); Lai (Leu) che ha annunciato la cancellazione della sottoscrizione dell’emendamento 1001, contestando di fatto l’accorpamento nella votazione dei due emendamenti decisa dalla presidenza dell’Aula; Caddeo (Progressisti); Piscedda (Pd); Massimo Zedda (Progressisti); Francesco Agus (Progressisti). Posti in votazione gli emendamenti non sono stati approvati (30 no, 21 sì e 1 astenuto) e sono stati dichiarati decaduti gli emendamenti, 1004, 1012, 1014, 1017, 1023, 1025, 1059, 1057, 1056. Inammissibili gli emendamenti 1003 e 1018, si è aperta la discussione sull’emendamento 1005 e la consigliera dei Progressisti, Maria Laura Orrù, ha invitato i consiglieri della maggioranza ad esser prudenti nel procedere con l’approvazione delle norme di interpretazione autentica del Ppr, considerato che la Giunta (a giudizio delle opposizioni spetterebbero all’esecutivo eventuali atti interpretativi delle disposizioni varate dall’allora presidente Soru) ha evitato di disporre gli atti conseguenti. A favore è intervenuto il consigliere Gianfranco Satta (Progressisti), contro il capogruppo Psd’Az, Mula che ha assicurato il pieno coinvolgimento delle opposizioni nelle eventuali iniziative di modifica al Ppr. Posto in votazione l’emendamento 1005 non è stato approvato (28 no, 18 favorevoli e un astenuto) e il presidente ha dichiarato decaduti gli emendamenti 1006 e 1045.
Sull’emendamento 1024 sono intervenuti a favore i consiglieri: Gianfranco Satta (Progressisti); Orrù (Progressisti); Li Gioi (M5S) ma la proposta modificativa posta in votazione non è stata approvata (30 no, 18 sì e un astenuto). Il presidente ha quindi posto in votazione un principio che ha sintetizzato una serie di proposte modificative avanzate dai consiglieri delle minoranze e dopo l’intervento sull’ordine dei lavori dei consiglieri Tunis (Misto), Agus (Progressisti) e Gianfranco Satta, l’Aula non ha approvato il principio enunciato dal presidente Pais che ha quindi dichiarato decaduti gli emendamenti dal n. 1060 fino al 1247.
Su richiesta del consigliere dei Progressisti, Gianfranco Satta, il presidente ha accordato una breve sospensione dei lavori. (A.M.)
Alla ripresa dei lavori il Consiglio ha proseguito l’esame degli emendamenti, cominciando dal n.1114. Si sono espressi a favore i consiglieri Massimo Zedda e Maria Laura Orrù (Progressisti), Giuseppe Meloni (Pd), Roberto Li Gioi (M5S). Ai voti, l’emendamento n.1114 è stato respinto.
Successivamente è stato respinto anche l’emendamento n.1115.
Emendamento n.1116. Si sono espressi a favore i consiglieri Massimo Zedda, Francesco Agus e Maria Laura Orrù (Progressisti).
Ai voti, l’emendamento è stato respinto. Successivamente è stato respinto anche l’emendamento n.1117.-
Emendamento n. 1118 Si sono espressi a favore i consiglieri regionali Massimo Zedda (Progressisti), Roberto Li Gioi (M5S). Ai voti l’emendamento n.1118 è stato respinto.
Subito dopo è iniziato l’esame dell’emendamento sostitutivo parziale n.694 presentato dalla Giunta regionale.
La proposta, in sintesi, riporta in capo alla Regione, sottraendole alla co-pianificazione col Ministero dei Beni culturali, alcune importanti materie: fra queste, la fascia costiera, i beni identitari, le zone agricole e l’edificato in zona agricola.
Si sono espressi contro, contestandone fra l’altro la strumentalità, finalizzata a produrre un effetto “tagliola” su altri emendamenti della minoranza, i consiglieri regionali Massimo Zedda, Laura Caddeo, Diego Loi, Francesco Agus, Giuseppe Piu e Maria Laura Orrù (Progressisti), Gianfranco Ganau, Valter Piscedda e Piero Comandini (Pd), Michele Ciusa, Alessandro Solinas, Desirè Manca e Roberto Li Gioi (M5S), Daniele Cocco ed Eugenio Lai (Leu).
Ai voti, l’emendamento n.694 è stato approvato con 32 voti favorevoli, 20 contrari ed 1 astenuto.
Dopo lo scrutinio, come preannunciato, il presidente ha comunicato la decadenza di una serie di emendamenti.
Sull’ordine dei lavori, il consigliere di Leu Eugenio Lai ha annunciato il ritiro degli emendamenti del suo gruppo. Per non essere partecipi, ha spiegato, delle scelte vergognose della maggioranza.
Anche Roberto Li Gioi (M5S) e Valter Piscedda (Pd) hanno annunciato il ritiro dei propri emendamenti.
Subito dopo sono stati respinti numerosi altri emendamenti presentati dalla minoranza.
Per i Progressisti, il consigliere Gian Franco Satta ha annunciato il ritiro degli emendamenti del suo gruppo.
Successivamente, il Consiglio ha approvato l’art.3 della legge.
Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus, prendendo la parola sull’ordine dei lavori, ha annunciato il tiro dei 6 ordini del giorno presentati, per riproporli anche attraverso mozioni, ha spiegato, in modo da suscitare una discussione più ampia su temi di grande importanza come la revisione del Ppr e la nuova legge urbanistica. (Af)
Massimo Zedda (Progressisti) ha dichiarato il suo voto contrario: «Chi ha scritto il testo si è preoccupato solo di eliminare i vincoli. Le strade non interessavano». Zedda ha quindi letto un passaggio della legge per attaccare gli autori: «Si parla di strade come elemento di sviluppo sostenibile. Non si è capito che il concetto di ecosostenibilità va riferito alle opere da realizzare per tutelarne l’impatto ambientale. Cambiate i consulenti, sostituite i dirigenti e date in mano questi temi a persone competenti».
Contrario anche il consigliere Roberto Li Gioi (M5S): «Avete usato questa legge come specchietto per le allodole. Noi abbiamo un’opinione e voi i numeri. Abbiamo combattuto per 43 giorni per i nostri figli. Vi abbiamo smascherato. Voi autorizzate il cemento su gioielli unici al mondo, proponete illusori posti di lavoro. Ha vinto la matematica ma l’opinione non ha perso perché abbiamo difeso la verità. Oggi si scrive una pagina nera della storia autonomistica. I sardi valuteranno, non potete impedirglielo».
Il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau, a nome di tutto il gruppo, ha annunciato il voto contrario alla legge: «Avete fatto valere i numeri e non i valori della ragione. Il Ppr può e deve essere modificato, ma lo si deve fare secondo le regole. Avete fatto un colpo di mano. Avete utilizzato una norma interpretativa per modificare il Ppr sottraendo alla co-pianificazione la fascia costiera, l’agro e i beni identitari. E’ un capitolo rischioso per la tutela del territorio e lo sviluppo futuro dell’Isola. E’ un precedente pericolosissimo, spero che la legge venga impugnata e la Corte Costituzionale intervenga per bloccare questa oscenità».
Di diverso avviso Antonello Peru (Udc-Cambiamo): «Vi siete divertiti in questi giorni. Avete esagerato, avete detto tutto e il contrario di tutto. Non siamo intervenuti nel dibattito perché si trattava di una perdita di tempo. Abbiamo approvato un articolo che dice che il Ppr non può essere modificato. Avete parlato di brutture, di distruzione del paesaggio ma questa norma non autorizza niente, non autorizza edifici sulle spiagge. Ci sono le sovraintendenze e gli uffici del Mibac per bloccare questi progetti. Non siamo intervenuti perché non ce n’era bisogno. Vogliamo solo modificare una procedura datata. Avete detto fesserie, chiedete scusa ai sardi».
Giuseppe Meloni (Pd) ha annunciato il suo voto contrario: «Non mi convincono le motivazioni tardive del collega Peru. Presentare un emendamento come il 694 fa perdere tempo, occorrerà tornare in aula per scrivere una norma interpretativa. Questo emendamento non è scritto in italiano. I sardi si aspettavano altro da voi».
Anche il capogruppo di Leu Daniele Cocco ha annunciato il suo voto contrario: «Dovete chiedere scusa ai sardi. La gente aspetta altro da voi. Questa mattina abbiamo incontrato i lavoratori della sanità che ci hanno illustrato una situazione drammatica. Attendono risposte anche le imprese e gli enti locali. Avremmo voluto discutere in Aula la legge per gli aiuti alle imprese. Invece avete voluto perdere tempo con una legge che non produrrà effetti. Siamo disponibili a sederci per rivedere il Ppr che comunque, in questi anni, ha dato certezza per proteggere le nostre bellezze naturali».
Secondo Laura Caddeo (Progressisti) la legge non è necessaria: «Mi dispiace che solo oggi l’on. Peru abbia deciso di manifestare la sua opinione. I sardi capiranno cosa si farà di questa legge? Se lo avessimo detto chiaramente forse lo avrebbero capito. Questa legge va a soddisfare gli interessi di pochissimi, non certo quelli della tutela del paesaggio».
Maria Laura Orrù (Progressisti) ha ribadito i concetti già espressi nel corso del dibattito: «Chi ha perso tempo non siamo noi. Da dopo Pasqua doveva arrivare in aula la legge “Salva Imprese”, la discuteremo invece solo la prossima settimana. Se governate lo dovete fare per migliorare le cose. Questa è una modifica del Ppr che guarda al passato. Avete usato il pretesto delle strade, oggi siete stati smentiti dal Ministro ma volete andare avanti lo stesso. Il vero obiettivo è sanare abusi e rilasciare concessioni a qualcuno di cui conoscete nome, cognome e indirizzo».
Fausto Piga (Fratelli d’Italia): «Ascoltare le accuse e gli insulti non è stato semplice in questi giorni, così come non è semplice difendersi da argomentazioni infondate. La realtà è che il Consiglio non ha discusso né il piano casa, né il Ppr, né la legge urbanistica. Abbiamo discusso solo una norma di interpretazione autentica. Non si parla di metri cubi, di cemento o di costruire nella fascia costiera. Avete tenuto il Consiglio in ostaggio facendo una caccia alle intenzioni con affermazioni gravi. Io non conosco nessuno che beneficerà di questa legge. L’ambiente non è di destra né di sinistra. Noi vogliamo proteggere l’ambiente ma non in modo ideologico».
Diego Loi (Progressisti): «Non si può accettare il capovolgimento strumentale di ciò che è avvenuto. Sarebbe bastato che qualcuno della maggioranza in questi giorni si fosse alzato a parlare e a chiarire e non saremmo arrivati a questo punto».
Valter Piscedda (Pd), rispondendo all’on. Peru, ha affermato: «Se ci sono stati toni che vi hanno offeso vi chiedo scusa, non mi scuso però sui contenuti . Prima di considerarmi un politico mi considero un uomo e prima ancora un cristiano. Si è parlato spesso, durante la discussione, di Vangelo. Confrontandomi con la mia fede sono convinto di aver condotto una battaglia giusta. Tutto ciò che ho fatto l’ho fatto in coscienza. Adesso su questa legge ci saranno due giudizi: quello dei tribunali amministrativi e quello dei sardi. Vedremo alla lunga cosa succederà».
A favore della legge si è pronunciato Giovanni Satta (Psd’Az): «Ma veramente siete convinti che abbiamo cambiato il Ppr? Noi non stiamo cambiando nulla. Ci avete processato, avete fatto un processo alle intenzioni dandoci dei cementificatori. Nella nostra proposta facciamo riferimento alle leggi nazionali vigenti. E’ solo un opera di semplificazione. Evitiamo in futuro di fare queste sceneggiate. Anche Gian Valerio Sanna, padre del Ppr, ha dichiarato che va modificato».
Eugenio Lai (Leu) ha svolto la prima parte del suo intervento in lingua sarda: «Lo voglio dire in sardo ma senza demagogia. State facendo un grave errore. Abbiamo la nostra terra nel cuore. E’ importante lottare per ciò in cui si crede. Lo dirà stasera amia figlia. Anche lei ha il diritto, come tutti i nostri figli, di ammirare le nostre bellezze. Non devono diventare servi nella loro terra ma padroni. (Teneus in su coru sa terra sarda. Est importanti a lotai po su chi si pensat. Dd’ap’a nai custu merì a filla mia. Issa puru e totu is fillus nostus tenint diritu de allogai is prendas de s’ambienti. Non depint diventai tzeracus ma si depint fai meris de sa terra nosta). Noi non vi abbiamo fatto perdere tempo. Il vostro è un modello di sviluppo del passato che non guarda al futuro. Guarda solamente ad appetiti cementificatori sulla nostra terra». (Psp)
Il capogruppo di Forza Italia Angelo Cocciu ha affermato che la legge è un traguardo importante che ha consentito alla maggioranza di rispettare un punto qualificante del mandato elettorale ricevuto dagli elettori. Abbiamo impostato una riforma di grande portata, ha aggiunto, che non significa affatto cementificazione ma l’avvio di un processo di superamento del Ppr che, così come è stato concepito, ha bloccato tutto. A breve, ha concluso, faremo un nuovo Piano casa senza mettere mano all’ambiente ma aprendo una nuova stagione di sviluppo.
Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula ha parlato di una nuova pagina di autonomia, attraverso la riaffermazione di un diritto che affonda le radici nella storia del nostro Statuto. Diciamo no alla cultura del sospetto, ha proseguito, e respingiamo una narrazione catastrofista che ipotizza addirittura la sanatoria di abusi o il ripristino di vecchie lottizzazioni, cose del tutto inesistenti. E’ vero invece, ha detto infine citando l’esempio del porto canale di Cagliari, che molti interventi strategici per la Sardegna sono stati e sono ancora bloccati per l’eccessiva rigidità delle norme in materia paesaggistica.
Il capogruppo della Lega Dario Giagoni ha messo l’accento sul buon servizio che il Consiglio regionale ha reso ai sardi, con una legge ispirata al fare bene e ad un futuro fatto di sviluppo e di lavoro. Molti, ha ricordato, hanno parlato del Ppr come un bel sogno ma in realtà si è rivelato un incubo del quale dobbiamo liberarci e vogliamo farlo con saggezza e con coscienza,
Sull’ordine dei lavori il capogruppo di Fdi Francesco Mura ha evidenziato che il dibattito ha assunto a tratti contorni quasi religiosi.
Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus ha criticato la maggioranza che è intervenuta solo nei minuti di recupero, senza eliminare il dubbio del perché sia stato fatto così tanto per così poco, oltretutto dando sempre letture diverse della legge. A suo avviso si poteva e si doveva fare altro seguendo altre priorità, come sanità, turismo, efficienza della macchina regionale e conti della Regione. Credo alla buona fede di quanti dicono di non avere interessi ma il dubbio resta, davanti ad una legge del tutto priva di senso giuridico.
Sull’ordine dei lavori, il consigliere dei Progressisti Massimo Zedda ha osservato che quanto prima va aperta una discussione a tutto campo nelle commissioni competenti sui temi dell’urbanistica.
Non essendoci altri iscritti a parlare, il presidente ha avviato la votazione finale della legge, che il Consiglio ha approvato con voti 31 favorevoli, 20 contrari 1 astenuto.
Dopo lo scrutinio il presidente ha tolto la seduta riconvocando il consiglio per lunedì prossimo alle 15.00. (Af)