CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVII Legislatura
Ufficio Stampa
Nota stampa della seduta n. 58 antimeridiana
Mercoledì 9 aprile 2025
Legge di stabilità 2025, iniziata la discussione generale
Il Consiglio regionale proseguirà i lavori alle 16
La seduta è stata aperta dal presidente Piero Comandini che, dopo le formalità di rito, ha dato ala parola al consigliere Fausto Piga (FdI) per il primo intervento nella discussione generale sulla Legge di Stabilità 2025.
L’esponente della maggioranza, in premessa, ha ricordato che proprio oggi si celebra il primo anno di governo della Giunta Todde. «C’è però poco da festeggiare. Siamo invece molto preoccupati per l’instabilità dello scenario politico – ha detto Piga – sulla presidenza pende un giudizio di decadenza, la legislatura potrebbe finire da un momento all’altro. Speriamo che il 22 maggio ci sia una decisione definitiva. A preoccupare ancora di più sono però i ritardi nella soluzione delle emergenze della Sardegna. Non c’è tema che sia stato affrontato con tempestività. Ciò che preoccupa è la perdita di tempo. Non sono ritardi giustificati. Si è perso tempo nella riforma della sanità, nella distribuzione di poltrone, nella mozione sull’autonomia differenziata. Non c’è stata una sola emergenza che sia stata risolta. Il caso emblematico è il ritardo nella presentazione della legge finanziaria che ci costringe al quarto mese di esercizio provvisorio». Secondo Piga il ritardo accumulato non ha consentito di varare un provvedimento in grado di risolvere i problemi dell’Isola: «Non pretendiamo da voi la bacchetta magica – ha detto Piga – se però i problemi che avete ereditato peggiorano, allora significa che c’è qualcosa che non funziona. Tuttavia vogliamo darvi qualche indicazione per migliorare il testo, tenendo conto delle sollecitazioni arrivate dalle parti sociali che condividiamo. Serve però trasparenza a partire dalla vicenda che riguarda la privatizzazione degli aeroporti sardi».
Critico sulla Legge di Stabilità anche il giudizio di Antonello Floris (FdI): «A mio avviso con questa legge rimarrete al punto di partenza. Quest’anno si è perso tempo su alcuni provvedimenti poi impugnati dal Governo come quelli contro la speculazione energetica. Qualcuno di voi, anziché prendersi le proprie responsabilità, ha dato la colpa al Governo Meloni. Poi c’è stata la “riformina” sanitaria che ha impegnato il Consiglio per settimane: il risultato è che siamo al quarto mese di esercizio provvisorio. Altri provvedimenti importanti come la ratifica del decreto salva-casa sono ancora al palo. La Regione è l’unica regione in Italia a non averlo fatto». Floris si è poi soffermato sulla situazione del sistema sanitario: «E’ l’emergenza più importante. La salute dei cittadini è al primo posto. Dopo un anno si può fare un primo bilancio che è chiaramente negativo. Sono scontenti gli operatori e la stessa presidente della Regione invoca un cambio di passo. Serve più capacità di ascolto che finora non c’è stata. Stesso discorso per l’agricoltura: allevatori e agricoltori denunciano ritardi nei pagamenti e invocano provvedimenti urgenti. Mentre per gli enti locali si vuole puntare su un piano paesaggistico per le zone interne con il rischio è di bloccare tutto».
Di diverso avviso il consigliere di Avs Giuseppe Dessena: «In questa discussione irrompe prepotentemente il tema dei dazi commerciali che rischia di avere un impatto fortissimo nella nostra economia a partire dal settore agroalimentare – ha detto Dessena – potremmo essere presto chiamati a riorganizzare la spesa a tutela della nostra economia. La materia finanziaria è soggetta a condizionamenti quotidiani. E’ vero che siamo in ritardo ma questa è una costante degli ultimi 10 anni. E’ giusto però riflettere su questo tema, il fattore tempo è importante. Bisogna capire quali sono le ragioni profonde che determinano i ritardi nella presentazione della manovra finanziaria. La Corte dei Conti ha certificato l’aumento del saldo di cassa da 611 milioni a 3, 4 miliardi di euro. Un dato che evidenzia le difficoltà nella capacità di spesa della nostra Regione. C’è bisogno di un cambio di rotta, i Comuni, come ha sostenuto il sindaco di Cagliari, potrebbero essere utilizzati per accelerare la spendita delle risorse». Sulla sostanza della manovra, Dessena ha invece sottolineato la capacità di stare dentro il disegno programmatorio: «Si mettono dei punti fissi. Ho apprezzato molto l’attenzione ai lavoratori precari o espulsi dal mercato del lavoro. Mi è piaciuto che sul tema dell’istruzione si sia posto rimedio ai tagli all’Università. Bene anche sul fronte della lotta allo spopolamento e dell’incremento dei finanziamenti a favore degli enti locali».
Positivo anche il giudizio di Antonio Spano (PD): «Ci sono maggiori stanziamenti rispetto al 2024 – ha esordito Spano – non si può accettare la critica della minoranza che ha definito il Piano regionale di sviluppo un libro dei sogni. Capisco che l’opposizione non condivida le nostre scelte. Siamo diversi e diverse sono le letture delle dinamiche economiche e sociali. Le nostre valutazioni sono guidate dalla nostra formazione, per questo si individuano priorità alternative rispetto a quelle della minoranza». Spano ha poi proseguito sottolineando le difficoltà generate dal contesto in cui si opera: «La rigidità del bilancio della Regione è il primo ostacolo, la massa manovrabile del Bilancio è di soli 300 milioni di euro – ha detto Spano – le difficoltà sono tante, nostro dovere è cercare di ridurre la distanza tra ricchi e poveri. La manovra non risolverà tutti i problemi della Sardegna, le risorse sono limitate, lo scenario internazionale non aiuta. In quest’ottica raccomando alla Giunta di studiare manovre di bilancio che possano rendere più veloce la spesa. Abbiamo l’obbligo di recuperare flessibilità». Spano ha infine dato un suggerimento: «Occorre incrementare il fondo unico degli enti locali prevedendo impegni pluriennali. Il centrodestra ha mostrato cecità rispetto a questo tema nella passata legislatura».
Per Corrado Meloni (Fdi): «La manovra finanziaria entra finalmente in Aula – ha detto Meloni – siamo al quarto mese di esercizio provvisorio. La presidente Todde si è intestata tanti primati, sicuramente può rivendicare questo: non accadeva da tredici anni che la manovra arrivasse così in ritardo in Aula».
Meloni ha poi stigmatizzato la decisione della Giunta di aver anteposto la discussione della riforma sanitaria alla manovra finanziaria: «Quel provvedimento ha portato ulteriore sconquasso nel sistema sanitario – ha detto l’esponente della minoranza – stesso discorso per le leggi sulle aree idonee. A cosa sono servite le fantomatiche misure urgenti sulla sanità? Si volevano commissariare le Asl ma invece non si è fatto ancora nulla».
Meloni ha poi parlato di aspettative deluse sul bilancio della Regione: «Ci si aspettava un provvedimento ambizioso. Dal testo si desume chi vi è mancato il coraggio per varare riforme epocali. La finanziaria è totalmente deludente. Siamo di fronte a un provvedimento asfittico che non contiene nessun progetto di ampio respiro. C’era bisogno di aspettare tanto tempo per portarla in Aula?». (Psp)
La discussione generale è dunque proseguita con l’intervento del consigliere della maggioranza, Valter Piscedda (Pd), che ha definito i tempi con i quali si procede all’approvazione della Manovra “in linea con la tradizione”. A giudizio dell’esponente dei democratici la legge finanziaria affronta i problemi della Sardegna e Piscedda ha quindi elencato una serie di poste in bilancio che dimostrerebbero tale impegno, ad incominciare da quelli che attengono il sociale e la sanità. Il consigliere del Pd, rispondendo anche alle numerose sollecitazioni da parte degli esponenti delle minoranza, ha quindi definito lo stanziamento di 30 milioni di euro per le gestioni aeroportuali “una scelta politica che sarà portata avanti”. «Costruiamo la finanziaria – ha concluso Piscedda – sulla base del programma ed anche delle contingenze e affronteremo le priorità sulla base delle indicazioni della Giunta».
Di tenore differente l’intervento del consigliere FdI, Emanuele Cera, che ha parlato di Finanziaria lontana dalle attese dei cittadini, degli Enti locali e delle imprese: «Un’occasione mancata per scarsità delle risposte date». L’esponente della minoranza ha quindi elencato le principali criticità del sistema sanitario («versa ormai in condizioni drammatiche ma i comitati per il diritto alla salute che tanto strillavano nella passata legislatura ma oggi sono silenti») e del comparto agricoltura e pesca («sono settori dimenticati»). «Non c’è il cambio di passo – ha dichiarato Cera – e invito l’assessore dell’Agricoltura ad avere più coraggio nel chiedere risorse adeguate per affrontare calamità ed emergenze». Altre note dolenti, a giudizio del consigliere FdI, riguardano i mancati stanziamenti per l’artigianato artistico (fiere espositive di Mogoro, Samugheo e Nule) e l’assenza di misure adeguate per il riequilibrio territoriale e lo sviluppo integrato..
Franco Mula (FdI), ha replicato con toni a tratti duri alle affermazioni del consigliere Spano (Pd) riguardo alla trazione “sardo-leghista” della passata legislatura ed ha invitato la maggioranza a modificare il tono polemico negli interventi («basta dare colpe agli altri per il ritardo con il quale si procede con l’approvazione della Manovra»). L’esponente della minoranza ha quindi affrontato alcuni temi specifici, ad incominciare dalla sanità («chiediamo impegni per il riequilibrio territoriale e la nuova base degli elicotteri nel nuorese, a Sorgono») dal lavoro («servono posti di lavoro stabili e non nuovo precariato») e dall’agricoltura («servono subito azioni per la prevenzione della Blue Tongue e attendiamo i bandi per i ristori dei danni dalla calamità del granchio blu»). In conclusione del suo intervento, l’onorevole Mula ha quindi auspicato una immediata definizione del turn over in Forestas.
Cristina Usai (FdI), ha insistito sui quattro mesi di ritardo con i quali si procede all’approvazione della Manovra ed ha elencato puntualmente le sottolineature critiche emerse nel corso delle audizioni in commissione, per affermare che il provvedimento non risponde alle reali esigenze della Sardegna. L’esponente della minoranza ha anche contestato le “variazioni di bilancio come giustificazione per il ritardo nella finanziaria” ed ha concluso il suo intervento invitando la presidente e la maggioranza “ad assumersi le responsabilità del governo della Regione”.
Giuseppe Talanas (Fi), ha incentrato il suo intervento sulle “dimenticanze” della finanziaria del Campo Largo, ad incominciare dall’Einstein Telescope e dalle zone interne, passando per le misure per arginare lo spopolamento. L’esponente della minoranza ha quindi rilanciato le problematiche che caratterizzano il settore dei trasporti, la sanità e l’istruzione ed ha concluso il suo intervento chiedendo lumi sulla prosecuzione dei lavori in Consiglio, alla luce “dell’’urgenza dell’approvazione del provvedimento”.
Piero Maieli (Fi), riferendosi ad alcune affermazioni fatte in precedenza dal consigliere del Pd, Antonio Spano, ha avuto modo di ricordare come gli incrementi delle risorse annunciati, riguardino progetti e misure varate nella precedente Legislatura. L’esponente della minoranza è quindi ritornato sulle recenti polemiche in ordine alle risorse, a suo giudizio “tagliate” alla Asl di Sassari, per chiedere spiegazioni sulla ridistribuzione delle stesse, così come annunciato dall’assessore della Sanità. Maieli ha concluso il suo intervento con un invito all’utilizzo, nel corso del dibattito, di “toni più sereni e costruttivi” così “da favorire possibili punti di caduta su temi importanti che riguardano i problemi reali dei territori”.
Ivan Piras (Fi), non ha mancato di ricordare i quattro mesi di esercizio provvisorio per stigmatizzare “i ritardi della giunta e della maggioranza” ed ha parlato di Regione “ingessata” riferendosi alla mancata possibilità di contrattualizzare il segretario generale o concludere l’adeguamento contrattuale dei dipendenti pubblici. «I ritardi – ha affermato l’esponente della minoranza – sono una vostra precisa scelta – perché avete preferito dare priorità all’approvazione della legge per i commissariamenti in sanità rispetto alla manovra e al bilancio». Per l’onorevole Piras sono insufficienti gli stanziamenti previsti per il fondo unico, l’abbattimento delle liste d’attesa in sanità, per le emergenze in agricoltura: «E’ una Finanziaria ordinaria e invito chi deve governare la Sardegna a fare la presidente e non la influencer ». (A.M.)
Dopo Piras l’on. Stefano Schirru (Alleanza Sardegna) che ha detto: “L’assessorato alla Sanità assorbe il 50 per cento del bilancio ma dell’assessore Bartolazzi non c’è traccia. E nemmeno della presidente Todde. Non vediamo partite finanziarie importanti per lo sviluppo e spero che ci consentiate di dare contributi con i nostri emendamenti”.
Per Gigi Rubiu (FdI), che si è rivolto alla maggioranza, “le audizioni nelle commissioni, soprattutto in Sanità, hanno reso l’idea di momenti di ascolto che poi non concretizzate nelle leggi e nemmeno in questa finanziaria. I sindacati vi hanno accusato di non avere una visione e un progetto”. Rubiu ha parlato degli indennizzi in agricoltura non ancora corrisposti e ha aggiunto: “Nonostante tutte le vostre promesse notiamo che in finanziaria mancano ancora 13 milioni di euro e a proposito di soldi mancanti nei trasporti non vediamo risorse sufficienti per i collegamenti con La Maddalena e Carloforte, dove i sardi non residenti in queste isole pagano di più”.
A seguire l’Udc con la consigliera Alice Aroni: “Se non è stata la presidente Todde a decidere, chi ha deciso che la pseudo riforma della Sanità dovesse essere approvata prima del bilancio, costringendo i sardi a quattro mesi di esercizio provvisorio? Spero che da oggi si apra un vero dibattito capace di ascoltare anche le motivazioni dell’opposizione. Quanto alla presidente Todde sentiamo di definirla la “resistente”, perché resiste in tutti i giudizi promossi contro le sue decisioni. E le cause giudiziarie nelle quali dovrà resistere non sono finite”.
Per il presidente della commissione Bilancio, Alessandro Solinas (Cinque stelle), “c’è superficialità nell’analisi della finanziaria e malgrado la sua perfettibilità l’impianto di questa legge è apprezzato”. Sulle partite di bilancio ha detto: “E’ indispensabile che quest’Aula sia più consapevole su come si forma il bilancio della Regione e sul fatto che nei prossimi anni lo Stato non erogherà più le attuali partite e quello che avremo in meno lo toglieremo inevitabilmente agli investimenti. Per questo dobbiamo ottimizzare subito le risorse e dobbiamo farlo insieme all’opposizione”.
Il consigliere Alberto Urpi (Sardegna al centro/2020) ha esordito dicendo: “Percepisco acredine e astio, non è il tono giusto. Forse qualcuno ha bisogno dello scontro, di essere sempre in guerra. Ma non è il caso mio. Non è possibile che dopo un anno di governo continuiate a citare la passata legislatura. Parliamo di sanità: avete lasciato otto asl, come prima. Parliamo di province e di Einstein telescope: tutte intuizioni che sono maturate nella scorsa legislatura. Gli oss che volete stabilizzare: hanno iniziato col Covid nella scorsa legislatura. Ecco, tutto questo per dirvi che con la Finanziaria non state salvando il mondo e per giunta fu il presidente Pigliaru l’ultimo ad arrivare, come voi, al quarto mese di esercizio provvisorio. E vuol dire che le risorse che stanziate ora arriveranno a metà anno: tanto vale aumentare un po’ il fondo unico dei comuni, che almeno spendono le risorse”.
Il vicepresidente Frau ha concluso i lavori che riprenderanno alle 16 con la seduta pomeridiana. (C.C.)