CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVII Legislatura
Ufficio Stampa
Nota stampa della seduta n. 39 antimeridiana
Martedì 17 dicembre 2024
Il Consiglio regionale respinge la mozione di sfiducia all’assessore alla Sanità Armando Bartolazzi presentata dai gruppi di opposizione con 34 voti contrari e 21 a favore.
Cagliari 17 dicembre 2024 – I lavori del Consiglio regionale, sono stati aperti dal presidente Piero Comandini, nell’Aula del Municipio di Cagliari. All’ordine del giorno la mozione n. 28 (Truzzu e più) “di sfiducia all’assessore regionale dell’Igiene e sanità e dell’assistenza sociale”.
Il primo firmatario, Paolo Truzzu (FdI) ha quindi illustrato il documento di censura, precisando in premessa che “è rivolta ad una valutazione politica sull’operato dell’assessore Bartolazzi “ e sono dunque escluse valutazioni di carattere personale o professionale. «Nessuno di noi ha la presunzione di pensare che in nove mesi l’assessore potesse risolvere i problemi della sanità sarda – ha affermato Truzzu – così come è chiaro a tutti che i problemi della sanità sarda, non sono frutto dell’amministrazione degli ultimi cinque anni in Regione». L’esponente della minoranza, nel corso del suo intervento, ha fatto emergere la delusione per le attese – a suo giudizio – tradite dall’assessore, in ordine all’auspicato “cambio di passo”. «La battuta iniziale sul mito Gigi Riva – ha incalzato Truzzu – non era infatti una semplice gaffe ma la cifra della comunicazione del dottor Bartolazzi».
Nello specifico sono state contestate al delegato alla Sanità della Giunta Todde, le iniziative adottate in ordine (contrari i sindacati, la stessa minoranza, li operatori, l’ordine dei medici) agli specializzandi («gli unici atti realmente adottati per i medici di base sono quelli messi in campo nella passata legislatura») e anche la decisione poi ritirata sul divieto di impiego dei cosiddetti “gettonasti”. Le critiche hanno riguardato la gestione della blue tongue («se ritiene che la campagna vaccinale non sia efficace, compia gli atti conseguenti») e soprattutto le dichiarazioni rese in aula sull’ospedale oncologico Businco di Cagliari: «L’unico che non può definire il Businco un ologramma è proprio chi riveste l’incarico di assessore della Sanità».
«Il dottor Bartolazzi non è in grado di fare l’assessore – ha dichiarato Truzzu – e nei fatti è già sfiduciato dagli operatori del sistema sanitario e dalla sua stessa maggioranza che oggi voterà contro la censura ma che nei corridoi continuerà a instillare dubbi sul suo operato e a non risparmiargli critiche».
Il consigliere di Fdi, Rubiu, ha invitato l’assessore a “convincere i consiglieri dell’opposizione a votare contro la sfiducia” perché le azioni a egli atti fino ad ora adottati non vanno nel verso di un “cambio di passo ma inducono a invitarlo alle dimissioni”. L’esponente della minoranza ha denunciato decine di mancate risposte alle interrogazioni («evidentemente non ha argomenti per difendersi») ad incominciare da quella sulla riduzione delle liste d’attesa e sulla paventata chiusura della casa della salute di Flumini («è un’eccellenza per il Sulcis ma volete chiuderla per mancanza di infermieri»).
«L’assessore non consoce la realtà sarda – ha concluso Rubiu – non è sul pezzo e la sua gestione è fallimentare».
«La mozione di sfiducia del centrodestra contro l’assessore Bartolazzi è come se Dracula volesse sfiduciare l’Avis perché, dopo essersi tracannato tutto il sangue, gli imputa una cattiva gestione del plasma». Con queste parole, il consigliere del M5S, Roberto Li Gioi, ha aperto il suo intervento, dai toni particolarmente duri (l’accusa di accozzaglia, rivolta alle minoranze, ha suscitato vibrate proteste) all’indirizzo dei consiglieri della minoranza. «Con questa mozione – ha aggiunto l’esponente 5 Stelle – cercate di darvi un tono perché siete divisi su tutto e non riuscite a digerire il boccone amaro della sconfitta alle ultime elezioni».
Li Gioi ha parlato di “continuo avvelenamento dei pozzi” in riferimento all’operato dei direttori delle aziende sanitarie, nominati dalla precedente amministrazione, in contrasto con gli indirizzi che l’attuale assessore vorrebbe impartire. «Abbiamo assunto la responsabilità di governare – ha concluso il presidente della IV^ commissione – e vogliamo commissariare al più presto le aziende, per dare una sanità all’altezza dei bisogni dei sardi».
Dopo l’invito del capogruppo Fdi, Truzzu, ad evitare termini oltremodo offensivi, nel corso del dibattito, il presidente ha concesso la parola al consigliere Schirru (As-Pli) che ha posto l’accento sull’eccessiva burocrazia che – a suo giudizio – condiziona in negativo azioni e politiche tese al miglioramento dei servizi della sanità sarda. L’esponente della minoranza ha citato a titolo esemplificativo la mancata e piena attuazione di quanto approvato nella passata legislatura in materia di screening neonatale gratuito e per lo screening del tumore al polmone ed anche la ricostituzione della commissione regionale per il farmaco, dopo la sua “salutare” eliminazione.
«I cosiddetti privati – ha insistito Schirru – che incidono per il 3% sul bilancio ma garantiscono il 65% delle prestazioni, sono ancora in attesa della commissione paritaria per il nuovo nomenclatore tariffario».
«Serve una svolta e la riorganizzazione all’assessorato – ha concluso il consigliere di As – e i predecessori di Bartolazzi sono stati contestati su atti concreti e non sul nulla, come accade oggi».
Contro la sfiducia all’assessore si è espressa, invece, la consigliera Lara Serra (M5S) che ha detto di non voler fare una “difesa d’ufficio per Bartolazzi” e per tale ragione ha elencato alcuni stanziamenti approvati e promossi dalla gestione in capo all’oncologo romano. «In questa mozione – ha affermato l’esponente della maggioranza – ci siamo fermati a parlare di errori di comunicazione, di mancanza di fiducia, con un utilizzo strumentale delle dichiarazioni fatte da una persona seria, da un uomo di scienza». A giudizio della Serra “il tempo trascorso, non è sufficiente, per poter esprimere un giudizio sull’operato dell’assessore” ed anche per questa ragione “la fiducia è confermata, anche perché il vero nemico è il tempo ed è per questo che siamo chiamati ad agire in fretta”.
Il consigliere Tunis (S.20Venti) ha insistito sui compiti e il ruolo dei direttori generali delle aziende sanitarie: «L’assessore non sa che esiste una chiara barriera tra il potere di indirizzo politico e il potere gestionale. L’assessore, infatti, non può ordinare nulla alle strutture amministrative delle Asl che sono soggette solo all’atto aziendale che, può essere modificato dall’assessore con le procedure stabilite dalle leggi».
«Inutilmente – ha proseguito l’esponente del centrodestra – questa maggioranza e questa giunta cercano di scardinare non solo i direttori delle Asl ma un intero sistema normativo, chiaro e consolidato». Con riferimento alle iniziative assunte di recente dai vertici dell’Areus, Tunis ha affermato: «Areus non consente il normale e giusto perseguimento dell’atto aziendale, su indicazione dell’assessorato, e questo meccanismo non virtuoso, determina il rallentamento del funzionamento della sanità sarda, soltanto per cercare di fare ciò che non si può fare».
«L’assessore – ha dichiarato il leader di Sardegna 20Venti – non deve curarsi di ciò che oggi fa l’opposizione ma di quanto accade nei banchi della sua maggioranza».
A difesa dell’operato dell’assessore della Sanità, l’intervento del consigliere 5 Stelle, Gianluca Mandas, che ha dichiarato di “voler raccontare ciò che è stato fatto in questi ultimi otto mesi, alla luce di ciò che è stato trovato”. Mandas ha parlato di “gestione incancrenita dal malgoverno dei predecessori” ed ha citato Agenas per affermare “che la Sardegna è la peggiore tra le regioni in ambito sanitario”. «Da qui bisogna partire – ha affermato l’esponente della maggioranza – ma difficilmente la situazione è convertibile in solo otto mesi». «Giunta e assessore – ha proseguito – hanno iniziato ad investire in provvedimenti concreti con risorse adeguate per abbattere le liste d’attesa, assumere il personale, garantire i medici di base, modernizzare le strutture ospedaliere». «Affermiamo insieme – ha concluso Mandas – il valore dell’articolo 32 della costituzione per garantire ai sardi il diritto alla cura e attorno a questo valore facciamo quadrato». (A.M.)
Dopo l’on. Mandas ha preso la parola l’on. Emanuele Cera (FI), che ha detto: “In questi mesi l’assessore non ha trovato una soluzione e i numeri di Agenas sono impietosi. La Sardegna è all’ultimo posto per criticità nella Sanità, peggio della Calabria. E’ una condanna per i nostri cittadini e se queste evidenze non bastassero siamo anche penultimi per posti letto e per il numero di anziani che beneficiano dell’assistenza domiciliare integrata. Il 12,3 della popolazione sarda è costretta a rinunciare alle cure, private così del diritto alla salute. Dobbiamo scegliere oggi se ignorare queste sofferenze ma la Sardegna merita un assessore capace”.
Dai banchi di Cinque stelle l’on. Alessandro Solinas ha detto: “Questa richiesta di dimissioni è inopportuna e immotivata e denota la scarsa cifra politica di questa minoranza che pensa, sfiduciando un assessore in carica da otto mesi, di ottenere qualcosa. La sfiducia l’avete ottenuta voi, che a febbraio avete ricevuto un segnale inequivocabile dagli elettori. State cercando di allontanarvi, fischiettando, dal luogo del delitto”.
Per Ivan Piras (Forza Italia) “questa mozione di sfiducia esprime la preoccupazione dei cittadini sardi. Non c’è una visione chiara e prospettica della Sanità, nonostante abbiate usato bene in campagna elettorale il cavallo di battaglia della Sanità”.
L’Udc ha preso la parola con l’on. Alice Aroni, che ha premesso: “Qui non si mettono in discussione le competenze del medico o del professore Bartolazzi. Qui a oggi nessun intervento è stato adottato dall’assessore Bartolazzi, né sui farmaci né sull’emergenza urgenza. L’unico intervento strutturale che lei ha proposto è la riforma della Sanità che attendiamo di valutare e che la sua stessa maggioranza non ha portato in commissione Sanità. Ben vengano gli studenti giapponesi di cui lei spesso parla ma prima bisogna pensare ai pazienti sardi. Attendiamo le sue proposte sperando che non siano come quella che ha presentato per risolvere le liste d’attesa, che contiene risorse utilizzabili soltanto sino al 31 dicembre 2024 come ho avuto già modo di evidenziare”.
L’on. Giuseppe Frau (Uniti Todde) ha mandato la sua “personale stima all’assessore Bartolazzi, a fronte di una mozione sbagliata sotto il profilo dei tempi e nella sostanza. Nessuno ha la bacchetta magica, a fronte della situazione che abbiamo ereditato dalla coalizione di centrodestra: liste d’attesa infinite, pronto soccorso allo stremo, mancanza di rete, fuga di medici nel privato, pazienti oncologici non curati, crollo dei principali indicato monitorati, bilanci di aziende non approvati. Se non fossimo stati una regione a Statuto speciale saremmo già stati commissariati dal governo”. Per l’oratore “la trasformazione di Ats in Ares ha provocato caos organizzativo e continua conflittualità e ora che ci siamo noi e abbiamo il dovere di dare risposte e una svolta. Vorrei giudicare l’assessore Bartolazzi dopo che ci sarà la riorganizzazione funzionale del sistema e una rinnovata squadra di manager collaborativi, in sintonia con gli indirizzi della Giunta”.
Per Alleanza Sardegna l’on. Franco Mula “il nostro scopo è sollevare il problema e la questione politica della Sanità in quest’Aula. Se l’onorevole Li Gioi permette lo invitiamo a una fase operativa, visto che presiede una commissione che oltre al Dl 45 non ha fatto nulla. Vi stiamo facendo perdere tempo? Ma quale tempo se non state facendo nulla? Quali provvedimenti avete approvato dall’inizio di questa legislatura”. Rivolto all’assessore Bartolazzi ha detto: “Non mi appassiona il fatto che lei venga da fuori, nutrivo speranza su di lei ma qualcuno si dimentica che a Nuoro ci sono reparti chiusi. Il problema non è l’opposizione ma siete voi, cara presidente”.
L’on. Corrado Meloni (FdI) ha detto: “Al di là delle polemiche nessuno imputa all’assessore di non aver risolto i problemi della sanità sarda ma il fatto che non si è riconosciuto il ruolo di governo. Non basta la potestas se non c’è l’autorevolezza, che nel ruolo che sta svolgendo non le viene riconosciuta dalla collettività”.
Dall’opposizione l’on. Gianni Chessa (FI) ha esordito dicendo: “Non faccio parte di nessuna accozzaglia e qui qualcuno dovrebbe chiedere scusa. Invece di dare colpe a singole persone bisogna avere memoria di come sono andati i fatti, compresi gli anni della pandemia. Caro assessore, con stima le dico che abbiamo bisogno di risposte e con garbo gliele chiediamo, a differenza di chi in maggioranza dice molto peggio. E’ difficile questo cambiamento, ci sono troppi poteri forti e serve un esterno al mondo regionale. Assessore, dia una sterzata alla Sanità”.
Sempre dall’opposizione l’on. Fausto Piga (FdI) ha detto: “Non credo si possa dire che oggi la Sanità vada meglio rispetto a quella che avete ereditato: è senza guida, fuori controllo. Dove sono finite le soluzioni facili che aveva in tasca in campagna elettorale? Con questa mozione non è in discussione il professor Bartolazzi ma l’assessore Bartolazzi, che non offre una rotta e un disegno di come aggredire l’emergenza sanitaria in Sardegna. Noi oggi mettiamo la sfiducia nero su bianco ma la sua maggioranza la sfiducia ogni giorno, caro assessore”. (c.c.)
A favore della mozione di sfiducia si è pronunciato Alessandro Sorgia (Misto): «L’assessore ha agito in totale solitudine creando avversione per il suo modo di fare – ha detto Sorgia – le sue proposte hanno dimostrato scarsa conoscenza della rete ospedaliera e del territorio regionale». Per Sorgia nulla è stato fatto per risolvere la cronica carenza di medici di base e la copertura dei posti vacanti nel sistema ospedaliero. «Per non parlare della situazione delle liste d’attesa rimasta irrisolta – ha detto ancora Sorgia – queste cose ormai non le sosteniamo solo noi ma lo stesso partito di maggioranza relativa del centrosinistra che ha presentato una sua proposta di riforma». Sorgia ha poi rivendicato il buon operato della Asl 8 di Cagliari certificato da Agenas: «I problemi della sanità sarda sono altri».
Di diverso avviso il capogruppo di “Sinistra Futura” Luca Pizzuto: «Il sistema è crollato per le scelte strategiche del centrodestra che aveva una visione privatistica della sanità – ha detto Pizzuto – l’altra scelta sbagliata è stata affidare un potere incontrollato ad Ares». Secondo Pizzuto, l’opposizione con la mozione di sfiducia cerca di coprire le proprie colpe: «Se volete davvero darci una mano date l’ordine ai vostri direttori generali di dimettersi. Le direttive della Giunta vengono sistematicamente eluse – ha detto Pizzuto – l’assessore Bartolazzi ha avuto il coraggio di mettersi a disposizione e di dialogare con i territori. Sono arrivati diversi segnali: il pronto soccorso di Carloforte, il riavvio delle commissioni mediche nel Sulcis. Piccoli passi che mettono in evidenza una visone diversa della Sanità».
Sulla stessa linea il capogruppo di “Uniti per la Todde” Sebastian Todde: «Anche oggi è aleggiata la battuta su Gigi Riva (“Rombo di tuono”) ma sarebbe più opportuno citare un altro giocatore del Cagliari, Comunardo Niccolai, celebre per gli autogol. Oggi ho assistito a una serie di autogol, il più importante riguarda la citazione dei dati Agenas. Oggi assistiamo a un gioco della parti, sarebbe più opportuno trovare un punto di unione per lavorare a un sistema di qualità».
Per Francesco Agus (Capogruppo dei Progressisti): «Il motivo principe per cui quest’Aula non può sfiduciare l’assessore è perché una fiducia non è mai stata concessa, l’unica che può essere sfiduciata è la presidente della Regione – ha detto Agus – la verità è un’altra: noi abbiamo visto le elezioni perché l’elettorato ha bocciato il centrodestra proprio per la cattiva gestione della sanità». Per l’esponente della maggioranza sarebbe più utile guardare al futuro: «Oggi parliamo di persone invece che di sistemi e di servizi – ha proseguito Agus – la situazione che affrontiamo è di una gravità eccezionale. Siamo di fronte a una crisi di sistema, si tratta di capire come riorientare il sistema in base alla nuova realtà: aumento dell’età media della popolazione, crescita della mortalità per tumori (manca ancora il registro regionale), rete ospedaliera obsoleta. Alle crisi di questo tipo si risponde tutti insieme cercando di capire quali sono le priorità. Abbiamo decine di migliaia di persone che nessuno visita. Occorre rinforzare l’alleanza con i lavoratori della sanità e attuare le leggi approvate dal Consiglio regionale».
Antonello Peru (Sardegna Venti20) ha subito chiarito il senso del provvedimento in discussione: «Questa non è una mozione contro qualcuno ma un atto che vuole fare da stimolo – ha esordito Peru – si è votato un anno fa, avete la responsabilità di governare. Sul tema della sanità si è persa la bussola. Siamo qui per aiutarvi». Peru ha quindi dato un suggerimento: «Concentratevi sulla legge 24 e sull’articolo 32 che riguarda la programmazione anziché pensare alla sostituzione dei direttori generali delle Asl – ha proseguito il consigliere di minoranza – se si fosse applicata integralmente quella legge oggi la sanità sarebbe diversa. Gli obiettivi erano garantire la sanità sui territori e assicurare un’organizzazione interconnessa tra ospedali e territori e migliorare l’assistenza. Obiettivi che non sono stati raggiunti né ieri né oggi. Non servono altre riforme».
Per il capogruppo di “Orizzonte Comune” Sandro Porcu «Il tema della sanità riguarda tutti, dovrebbe unire la politica e invece oggi ci troviamo a discutere una mozione di sfiducia all’assessore – ha detto Porcu – ciò che serve è una discussione pubblica per migliorare il sistema sanitario. L’assessore Bartolazzi sta cercando di porre rimedio a un disastro. Nessuno in passato è riuscito a migliorare la sanità e a dare un briciolo di speranza ai cittadini. Tutti gli assessori hanno fatto peggio dei loro predecessori. Se la sanità è in queste condizioni non è colpa di chi governa oggi. Non cerchiamo alibi ma pretendiamo di avere il tempo per trovare soluzioni. Al cittadino malato di tumore non importa nulla di questa discussione. Chiede solo di essere curato bene e, soprattutto, di essere assistito in Sardegna».
Diego Loi (Avs) ha difeso l’operato dell’assessore: «Ringrazio la minoranza per la mozione . la interpreto come stimolo e come preoccupazione per la situazione del sistema sanitario – ha detto Loi – questa maggioranza e l’assessore non sono la causa del cattivo funzionamento del sistema. Questo deve essere il punto di partenza altrimenti ci troveremo a farci la guerra senza poter pensare a una soluzione condivisa». Il consigliere del Avs ha poi detto: «E’ stato detto che l’assessore non conosce la realtà sarda. Mi sembra che sia la stessa situazione dei cinque anni passati. La riforma sanitaria del 2020 non ha avuto nessun effetto positivo. Oggi, nel 2024, i cittadini continuano a chiedere di essere curati nel proprio territorio e di avere una sanità di prossimità efficiente. Occorre entrare dentro il sistema e riorganizzarlo nel suo complesso».
Il capogruppo dei Riformatori Umberto Ticca ha esordito sottolineando che oggi, per la prima volta, si discute di Sanità: «Oggi non stiamo giudicando una persona ma un settore importantissimo per la vita dei cittadini. Sono passati 8 mesi dalle elezioni ma non si vede un cambio di passo. Anzi, i problemi si sono acuiti come dimostrano le numerose manifestazioni degli operatori della sanità. I problemi storici non si possono risolvere in 8 mesi, questo è chiaro, ciò però non elimina le nostre preoccupazioni per una totale mancanza di visione. Qual è l’idea per la sanità di domani, sui nuovi Lea, sulla sostenibilità del sistema, sul ruolo dei privati accreditati. Quale è il disegno della Giunta? Ancora non lo abbiamo capito». Per Ticca: «Un sistema che funzioni si regge sulla fiducia, oggi questa è venuta meno. C’è una frattura evidente tra l’assessorato e gli operatori sanitari. Non abbiamo ancora visto una strategia seria».
Contro la mozione di sfiducia si è pronunciato il capogruppo del M5S Michele Ciusa: «E’ sconcertante che sia stata presentata dalla stessa classe dirigente che fino a ieri ha governato il sistema portandolo a un livello critico – ha detto Ciusa – sono gli stessi esponenti di partiti che hanno avuto il coraggio di varare una riforma sanitaria in piena pandemia». Il capogruppo del M5S ha poi sottolineato le gravi carenze storiche del sistema: «Di questo si deve parlare, se eludiamo questo aspetto non andiamo da nessuna parte – ha affermato Ciusa – la situazione fa venire i brividi. Serva una risposta adeguata da parte di tutti noi. Siamo preoccupati per le liste d’attesa, per la carenza di medici di base e pediatri. Non serve però elencare i problemi senza affrontarli. Per far questo occorre il più alto senso di responsabilità. Stiamo lavorando per cambiare la situazione, per avere una sanità pubblica che funzioni servirà tutta la legislatura. Il tema è delicato, serve responsabilità che non riesco a cogliere nella mozione di sfiducia». Quindi rivolto all’assessore Bartolazzi ha detto: «Vada avanti, avrà il nostro pieno sostegno».
Per il capogruppo del Pd Roberto Deriu: «La mozione parla di “cosiddetto Campo Largo” – ha detto Deriu – come a voi non piace il termine “accozzaglia” anche a noi non piace questa definizione». Deriu, rivolto alla minoranza ha poi affermato: «Siete sicuri che non ci siano vostre responsabilità per la situazione esistente. La mozione chiede una revoca dell’incarico all’assessore da parte della presidente della Regione. Se voi davvero stimate l’assessore allora aiutatelo a lavorare bene». A chi ha parlato di una proposta di riforma del Pd, Deriu ha chiarito: «Non esiste nessuna proposta. Oggi avete fatto solo una gara poetica che avete vinto con gli interventi degli onorevoli Chessa, Piga e Peru. Votiamo contro questa mozione sperando che non se ne presentino più».
Angelo Cocciu, capogruppo di Forza Italia, rivolto all’assessore Bartolazzi, ha detto: «Lei mi è molto simpatico, sono in difficoltà a discutere una mozione di sfiducia – ha affermato Cocciu – abbiamo sentito parlare di riforme, speriamo di non vederle in aula. Noi ci siamo battuti per una riforma della sanità nella scorsa legislatura. Solinas vinse le elezioni per la debacle del centrosinistra su sanità, urbanistica e trasporti. Noi abbiamo perso di soli tremila voti. Ciò che mi dispiace è che stiate cercando di nascondere gli insuccessi della sanità parlando di altri temi. Non potete dare le colpe ai direttori generali delle Asl. Voi volete rimuoverli per accontentare qualcuno».
(Psp)
Dopo i capigruppo è intervenuto l’assessore alla sanità Armando Bartolazzi che ha detto che la sua prima tentazione era quella di replicare con un no comment. Ma il mio senso istituzionale – ha affermato – è stato tale che mi ha indotto a dare delle risposte politiche su ogni pilastro su cui si basa questa mozione. Prima di tutto voglio chiarire che non mi sono mai autoproclamato “scienziato”. Sulla mia definizione di “rombo di tuono” poi devo dire che è stata una frase decontestualizzata da un discorso complesso che avevo rilasciato, 9 mesi fa, dopo qualche minuto dalla mia nomina. Sono stato offeso e denigrato anche sulla blue tongue. La mia dichiarazione di attendere l’abbassamento delle temperature è stata definita “grottesca” Oggi però posso dire che avevo ragione: a settembre ci sono stati circa 5000 focolai, a fine ottobre e novembre i casi sono scesi a 2. Quindi – ha chiesto – avevo ragione? L’assessore è stato molto critico con quello che ha definito rivolgendosi alla minoranza “Il vostro editore di riferimento” che si è anche dimenticato di pubblicare la notizia che la blue tongue si è estinta. Polemico anche sulla “questione Businco”, definito dall’assessore un ologramma. “La parola ologramma non è offensiva. Se lo fosse sarebbe altrettanto offensiva la parola “fanalino di coda” usata dal quotidiano. Mi aspetto ha concluso – che domani il giornale mi chiami “oracolo della Barbagia” per la mia capacità di prevedere” . L’assessore ha ribadito più volte di essere stato offeso e toccato nella sua dignità. Al consigliere Ticca ha ricordato che non è vero che l’assessorato non ha fatto nulla: “Ho presentato 139 delibere in otto mesi” tutte utili, non come il provvedimento presentato da lei sul codice rosso già operativo in tutto il mondo.
Nella replica il primo firmatario della mozione Paolo Truzzu ha detto che la sanità è una cosa seria. Ho stima di lei come medico – ha affermato – ma sono convinto che non sia in grado di fare l’assessore. Inoltre, non si può permettere di dire che c’è un “editore di riferimento”. Lei ha detto una cosa gravissima. Non posso accettarlo men che meno da un assessore tecnico. Lei sui veri problemi non ci ha detto nulla. Il problema vero non siamo noi, è questa maggioranza che difende un assessore che dice che un nosocomio è un ologramma. Siete convinti che vada tutto bene? Non c’è un’idea di sanità in Sardegna. Siamo davanti a una crisi di sistema. Se volete affrontarla in questo modo, senza una squadra di governo in sanità, fatelo.
Per dichiarazione di voto sono intervenuti: Peppino Canu (Sinistra futura) che ha ribadito la fiducia all’assessore. E ha detto che la minoranza soffre di “ansia da prestazione”. Umberto Ticca (Riformatori sardi) ha annunciato il voto favorevole alla mozione e ha detto che le dichiarazioni di oggi dell’assessore confermano la sua inadeguatezza. Le sue 139 delibere adottate non contengono nessuna proposta. Sulla stroke unit so cosa ho scritto. Per Fausto Piga (fratelli d’Italia) l’assessore ha perso un’opportunità. Sse prima avevo un dubbio – ha aggiunto – adesso ho una certezza: “quell’assessorato non ha una guida”. Bartolazzi ha utilizzato i suoi 15 minuti per togliersi i sassolini dalle scarpe. Inoltre, si è permesso di censurare i giornalisti. Questo non è il piano su cui noi volevamo confrontarci. Quello che ci dispiace di questa mozione non è che sarà bocciata ma che questo assessore è inadeguato . Per Gianluigi Rubiu (Alleanza Sardegna) l’assessore ha parlato del “nulla” e ha dimostrato che non conosce alcuni termini “chi dice la blue tongue è estinta” vuol dire che non capisce. La blue tongue non è estinta. Lei assessore è un provocatore. (R.R.)
A favore della mozione si è pronunciato anche il consigliere Alessandro Sorgia (Misto): «Mi sarei aspettato qualche proposta. L’assessore Bartolazzi non ha dato nessuna risposta. Dopo il suo intervento sono convinto della sua totale inadeguatezza a ricoprire l’incarico di assessore».
Conferma del voto a favore della mozione da parte di Stefano Tunis (Sardegna Venti20): «L’assessore è permaloso. Se deve essere risentito nei confronti di qualcuno lo sia con quanti oggi lo hanno difeso con grande imbarazzo. Questa mozione le allunga la vita. Doveva essere il mezzo per entrare nel merito della questione. Non vorremmo trovarci davanti a l’ennesima dichiarazione di circostanza. Il tema è politico, la soluzione sono di ordine amministrativo e legislativo. Non si può ordinare ai direttori generali cosa fare».
Nel suo intervento il capogruppo di Fratelli d’Italia Paolo Truzzu: «Mi scuso con la maggioranza se qualcuno si è ritenuto offeso per i termini utilizzati nel mio intervento. L’intento era discutere di sanità. Sente umiltà nel confronto che oggi la maggioranza e l’assessore non hanno avuto. Quest’ultimo ha dimostrato ancora una volta di essere inadeguato. Un pezzo della Sanità è appaltato a un altro assessore. Questo è pericoloso per l’intero sistema. L’assessore non pensi che ci sia una coalizione per denigrarlo».
Nell’ultimo intervento per dichiarazioni di voto, Antonello Peru (Sardegna Venti20) ha affermato: «Ribadisco che esiste una legge di riforma, la 24 del 2020, lì ci sono tutte le risposte alle richieste dei sardi. Mi dispiace che molti di voi non l’abbiano letta. La legge ha prodotto poco perché non è stata attuata. Se dovessimo applicarla daremmo un segnale forte per cercare di migliorare il sistema».
Messa in votazione la mozione di sfiducia è stata respinta per appello nominale con 34 voti contrari e 21 a favore. Al termine della votrazione, il presidente Comandini ha dichiarato chiusa la seduta. I lavori riprenderanno nel pomeriggio alle 16. (Psp)