CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVII Legislatura
Ufficio Stampa
Nota stampa della seduta n. 36 antimeridiana
Martedì 3 dicembre 2024
DdL 45 sulle aree idonee per l’installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili: approvato gli articoli 2 e 3
Il Consiglio riprenderà i lavori alle 15.30
La seduta n. 36 della XXVII^ legislatura è stata aperta dal presidente Comandini che concluse le formalità di rito ha annunciato la prosecuzione dei lavori con all’ordine del giorno l’esame del Dl 45 (Giunta) “Misure urgenti per l’individuazione di aree e superfici idonee e non idonee all’installazione e promozione di impianti a fonti di energia rinnovabile e per la semplificazione dei procedimenti autorizzativi”, a partire dall’articolo 2 “Promozione della produzione di energia elettrica da impianti a fonti rinnovabili destinati all’autoconsumo e alle comunità energetiche”.
Il capogruppo di Alleanza Sardegna, Franco Mula, ha fatto rilevare come nell’Aula, a causa delle assenze di molti consiglieri, non sia presente il numero legale e il presidente dell’Assemblea ha proseguito con la lettura degli emendamenti presentati all’articolo 2 dell’articolato di legge.
Il presidente della Quarta commissione, Roberto Li Gioi, ha espresso il parere di competenza, dichiarandosi favorevole soltanto per l’emendamento n. 1818 (Peru e più) e contrario per tutti gli altri. La Giunta ha espresso parere conforme a quello del presidente della commissione e il capogruppo di Fdi, Paolo Truzzu, ha chiesto una sospensione dei lavori.
Il presidente Comandini ha accordato e ha dichiarato sospesi i lavori dell’Aula fino alle 10.45.
Alla ripresa, si è proceduto in successione alla votazione degli emendamenti 491=992=1503 (non approvati); 1453=1525, la cui non approvazione ha comportato la decadenza del 1530, 1540 e 1542; 492=993=1504 (non approvati); 493=994=1505 (non approvati): 494=995=1506 (non approvati); 495=996=1507 (non approvati); 496=997=1508 (non approvati); 497=998 (non approvati); 498=999 (non approvati). Posto in votazione il testo dell’articolo 2 è stato approvato ma il consigliere Sorgia (Misto-Lega) ha lamentato il mancato intervento in ordine ad un emendamento da lui sottoscritto e che gli avrebbe consentito di ribadire come soltanto le norme contenute nella proposta di legge di iniziativa popolare “Pratobello 24” consentirebbero la salvaguardia del territorio, del paesaggio e degli interessi dei sardi, davanti alla speculazione in atto sulle energie rinnovabili.
Il capogruppo di Sardegna al centro 20Venti, Antonello Peru, ha quindi illustrato i contenuti dell’emendamento sostituivo 1818 che modifica il 1534 con la seguente dicitura” la Giunta regionale prevede particolati misure finalizzate alla promozione delle comunità energetiche anche mediante l’individuazione di incentivi prioritariamente destinati alle comunità energetiche”. Il consigliere della minoranza ha inoltre ricordato l’impegno assunto dalla maggioranza affinché le risorse destinate nel provvedimento in discussione, siano in seguito allocate nella proposta di legge avente per oggetto proprio le comunità energetica, della quale Peru ha auspicato un rapide in commissione e quindi in Aula.
A favore dell’emendamento 1818 hanno dichiarato voto favorevole Truzzu (Fdi) e Mula (As) e il consiglio regionale ha quindi approvato, facendo decadere l’emendamento 1534.
Non approvati gli emendamenti 1535=1545 e 1529. Decaduti gli emendamenti 1457= 1538=1547; non approvato il 1531, si è aperta la discussione sull’articolo 3 “Misure di semplificazione e accelerazione per la promozione di impianti di produzione di fonti rinnovabili, misure di garanzie di esecuzione e bonifica dei siti degli impianti e disposizioni finali”. Dopo l’espressione del parere agli emendamenti da parte del presidente della Quinta commissione, Antonio Solinas (Pd) e della Giunta (conforme a quello espresso da Antonio Solinas) si è aperta la discussione generale.
Il capogruppo FdI, Paolo Truzzu, ha espresso contrarietà alla possibilità di introdurre deroghe rispetto alla norma regionale per quanto attiene l’installazione di impianti da rinnovabili in aree individuate come “non idonee” ed in subordine ha auspicato l’introduzione di strumenti di consultazione popolare, ad incominciare dal referendum. A conclusione del suo intervento, l’esponente della minoranza ha chiesto una sospensione dei lavori, prima della votazione degli emendamenti, per un incontro della conferenza dei capigruppo con gli assessori dell’Industria e dell’Urbanistica. Critico sulla possibilità di introdurre deroghe, anche il capogruppo di Alleanza Sardegna, Franco Mula, che ha ricordato quella che a suo giudizio ha rappresentato un’esperienza negativa “le intese sul Ppr”. L’esponente della minoranza ha quindi sollecitato la Giunta affinché nella prossima legge finanziaria sia introdotta la tassa regionale per la produzione di energia. Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento del capogruppo dei Riformatori, Umberto Ticca, che ha insistito sulla consultazione popolare attraverso lo strumento referendario.
A difesa dell’istituto della deroga, l’intervento del consigliere Gianluca Mandas (M5S) che ha evidenziato il ruolo da protagonisti riconosciuto in norma ai Comuni e “l’ultima parola riconosciuta alla Regione con la previsione di una delibera di Giunta per dare attuazione all’intesa tra il Comune e le società proponente l’installazione di impianti in aree non idonee”. Il consigliere della maggioranza ha inoltre sottolineato l’introduzione della fidejussione a garanzia delle amministrazioni locali e della Regione.
Conclusa la discussione generale sull’articolo 3, il presidente del Consiglio ha sospeso quindi i lavori per consentire lo svolgimento dell’incontro tra i capigruppo e gli assessori dell’Industria e dell’Urbanistica. (A.M.)
Dopo la pausa è cominciato l’esame degli emendamenti presentati all’articolo 3.
Sull’emendamento (1454 uguale al 1526) sono intervenuti Alessandro Sorgia (Misto) che, sottolineando l’importanza dell’emendamento, ha chiesto la votazione per appello nominale; Franco Mula (Alleanza Sardegna) che ha rivendicato l’importanza dell’emendamento in linea con la proposta Pratobello. “E’ un grave errore non approvarlo – ha detto – sarebbe stato un grande momento di condivisione”. Umberto Ticca (Riformatori Sardi) ha affermato che tutti i gruppi di minoranza hanno presentato questo emendamento per portare all’interno dell’Aula la Pl Pratobello24. “Non ci è stato possibile farlo. Sarebbe stata l’occasione giusta”.
Sull’emendamento, messo in votazione per appello nominale, è mancato il numero legale. Il Presidente Comandini ha sospeso i lavori. La seduta riprenderà alle 13. (R.R.)
Alla ripresa dei lavori il presidente Comandini ha messo nuovamente in votazione l’emendamento sostitutivo totale 1454 (= 1526), che è stato bocciato. Il capogruppo del Pd, Roberto Deriu è intervenuto sull’ordine dei lavori e ha chiesto al presidente se avesse autorizzato la convocazione di una commissione durante i lavori dell’Aula, sottolineando che in caso affermativo sarebbe un fatto grave. Il presidente Comandini ha affermato di non aver autorizzato la convocazione di una commissione, ma di aver dato disponibilità a un collega di poter fare un’audizione.
Umberto Ticca, capogruppo dei Riformatori sardi, ha sottolineato che i gruppi di minoranza non hanno partecipato alla precedente votazione per ragioni politiche.
Approvato l’emendamento sostitutivo parziale 1819 (Truzzu e più) all’emendamento 1532 (Truzzu e più). Annunciando il voto favorevole, il capogruppo di FdI, Paolo Truzzu ha spiegato che si tratta di un “emendamento che corregge un po’ la questione delle deroghe”. Il testo prevede che l’istanza debba essere presentata dal Consiglio comunale, che serve una delibera a maggioranza qualificata da parte dei Consigli comunale interessati dall’impianto in virtù anche dell’impatto visivo e paesaggistico sui diversi territori. “Confermiamo – ha detto – il dibattito pubblico e che ci sia una consultazione popolare degli istituti partecipativi previsti nei rispettivi statuti comunali”. Truzzu ha poi concluso: “Credo che questo emendamento dia un po’ più forza all’istituto della deroga” e ha aggiunto, “ribadisco che non mi convince”.
Stefano Tunis (Sardegna al Centro 20venti) ha chiesto un minuto di sospensione in aula. Il presidente ha accordato la sospensione.
L’Aula ha poi approvato l’emendamento della Giunta, sostitutivo parziale, n. 429 “All’articolo 3, sostituire il comma 4 con il seguente: «4. L’istanza per il raggiungimento dell’intesa è proposta all’Assessorato competente in materia che secondo le procedure della Conferenza di servizi istruttoria di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 241, entro novanta giorni dal ricevimento dell’istanza, convoca i soggetti competenti ad esprimersi, all’unanimità, in relazione alla compatibilità dell’intervento rispetto alla presenza di aree non idonee. Non trovano applicazione le previsioni riferite alle ipotesi di assenso tacito. I risultati del Tavolo tecnico sono trasmessi alla Giunta regionale che delibera sull’esito dell’intesa ai sensi dei criteri individuati con la delibera di cui al comma 6.».
Approvato anche l’emendamento 430 della Giunta (sostitutivo parziale): all’articolo 3, il comma 5 viene sostituito con il seguente: «5. In caso di perfezionamento dell’intesa, il proponente ha facoltà di presentare ai soggetti competenti istanza per la realizzazione dell’intervento nell’ambito del regime autorizzativo previsto per le aree ordinarie esclusivamente utilizzando, in relazione alla taglia e tipologia dell’impianto, il regime del PAS o dell’AU.».
Approvato dal Consiglio regionale l’emendamento 1820 (Cera e più) all’emendamento 518 “All’emendamento 518, sostituire le parole da “gli accumuli FER” alte parole “destinazione urbanistica” con le seguenti: “gli accumuli FER ivi compresi gli interventi di rifacimento, integrale ricostruzione e potenziamento degli impianti di cui alla presente legge, entro centoventi giorni dal rilascio dell’autorizzazione e comunque prima della presentazione di comunicazione di inizio lavori, il soggetto autorizzato, a copertura della mancata realizzazione dell’impianto o della sua realizzazione in difformità dall’autorizzazione rilasciata, ivi comprese le tempistiche di realizzazione dell’impianto secondo il relativo cronoprogramma, nonché a garanzia dell’esecuzione degli interventi di dismissione dell’impianto di produzione, delle opere connesse e delle opere di ripristino dei luoghi sulla base della destinazione urbanistica, presenta presso l’Assessorato dell’lndustria della Regione Sardegna una garanzia in misura pari al valore complessivo dell’intervento comprensivo degli interventi di dismissione dell’impianto di produzione, delle opere connesse e delle opere di ripristino dei luoghi sulla base della destinazione urbanistica.”
Via libera anche all’emendamento sostitutivo parziale n. 518 (Cera e più): “Il comma 7 dell’articolo 3 è sostituito dal seguente: “7. Per tutti gli impianti e gli accumuli FER di cui alla presente legge, entro 120 giorni dal rilascio dell’autorizzazione e comunque prima della presentazione di comunicazione di inizio lavori, il soggetto autorizzato. a copertura della mancata dismissione dell’impianto o della sua realizzazione in difformità dall’autorizzazione rilasciata. ivi comprese le tempistiche di realizzazione dell’impianto secondo il relativo crono-programma e delle opere di ripristino dei luoghi sulla base della destinazione urbanistica, presenta presso l’Assessorato all’Industria delle Regione Sardegna una garanzia in misura pari al valore complessivo degli interventi di dismissione dell’impianto di produzione, delle opere connesse e delle opere di ripristino dei luoghi sulla base della destinazione urbanistica.”
Approvato l’emendamento della Giunta 426 (sostitutivo parziale): “All’articolo 3, comma 15, sostituire le parole “al presente articolo” con le seguenti: “ai commi dal 7 al 14”.
L’Aula ha poi approvato il testo dell’articolo 3. L’assessore degli Enti locali, Francesco Spanedda ha illustrato due emendamenti orali. Il primo è un emendamento all’emendamento 428 e recita: “ai fini della presentazione dell’istanza di cui al comma 1, la consultazione popolare , di cui al precedente periodo si deve concludere con una posizione favorevole rispetto alla proposta di realizzazione dell’impianto o accumulo Fer”. Il secondo emendamento è al testo dell’articolo 3 e recita: “Inoltre dopo il comma 17 si chiede di inserire il seguente punto: il divieto di realizzazione di cui all’articolo 1, comma 5 non si applica agli impianti agrivoltaici realizzati direttamente ed esclusivamente da coltivatori diretti (CD) o imprenditori agricoli professionali (Iap) aventi potenza nominale inferiore o uguale a 10 megawatt già autorizzati all’entrata in vigore della presente legge e finanziati da risorse a valere sul Pnrr”.
Il consigliere Tunis ha chiesto una sospensione di due minuti in aula. Alla ripresa dei lavori il presidente Comandini ha convocato una Conferenza dei capigruppo e, al termine della riunione, ha chiuso la seduta. Il Consiglio riprenderà i lavori alle 15.30. (eln)