Nota stampa della seduta n. 3

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Ufficio Stampa

Nota stampa della seduta n. 3 – antimeridiana

martedì 10 maggio 2024

Dichiarazioni programmatiche del presidente della Regione Alessandra Todde.

Lorenzo Cozzolino (Orizzonte Comune) nuovo questore del Consiglio.

 Cagliari 10 gennaio 2024 – La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Piero Comandini che in un accorato intervento ha manifestato il cordoglio dell’intera Assemblea sarda, per la scomparsa del giovane forestale oristanese, Pietro Cabras, morto al lavoro e a soli 28 anni.

Dopo un minuto silenzio, il presidente ha dunque concesso la parola alla presidente della Regione, Alessandra Todde, per le dichiarazioni programmatiche sul programma di governo.

Poco più di un’ora di intervento, quattordici paragrafi, dieci assi programmatici e una declinazione di impegni sulle questioni di più stretta attualità, sui nodi storicamente irrisolti, su quelli di portata strategica e sui temi chiave della crescita, del lavoro e dello sviluppo, con una premessa che è insieme una promessa: «La campagna elettorale è finita e sono la presidente di tutti i sardi, anche di quelli che non mi hanno votata e di quelli che hanno scelto di non andare a votare».

Così la prima donna alla guida della Regione («è un risultato storico e una conquista di civiltà») tratteggia la legislatura del Capo Largo, che ha la missione comune dichiarata («valorizzare la nostra Isola») e l’obiettivo chiaramente indicato: «Perseguire l’interesse del popolo sardo e rispondere alle necessità delle nostre comunità, ad incominciare da quelle più piccole». Il futuro – afferma Todde –  deve essere di “pace e prosperità” ma servirà una mobilitazione collettiva, partecipazione e ottimismo pragmatico per superare le sfide del presente e del futuro “con una chiara visione”.

«Il momento di agire – sottolinea la neo governatrice – è ora», i campi su cui si giocano le sfide sono quelli noti: sanità, lavoro, trasporti, istruzione, cultura, ambiente, energia, riforme (per citare i principali).

Il sistema sanitario sardo ha il modello indicato “nell’articolo 32 della Costituzione” e punta a rafforzare l’assistenza sanitaria pubblica. Tra le varie azioni proposte, una sottolineatura la merita il passaggio a proposito della “riqualificazione ospedaliera” e quello sulla “valorizzazione del personale sanitario in Sardegna” con un approccio moderno e l’integrazione di formazione e sviluppo professionale con incentivi economici e di carriera.

«L’innovazione della politiche sociale – aggiunge la presidente – non è più rimandabile e vogliamo lavorare per tessere inclusione e benessere».

Il lavoro “valore fondante” è uno dei temi centrali e servirà “invertire l’emigrazione e attrarre talenti” ma anche ribadire il ruolo della formazione professionale come momento traversale a tutti gli assi programmatici e “cruciale per l’occupazione e lo sviluppo in Sardegna”.

Per la cultura l’indicazione è perentoria («superare la cultura della rivendicazione e cambiare l’approccio raccontando la nostra storia in modo diverso») e pensarla come “vero e nuovo motore anche dell’economia, valorizzandone il grande patrimonio archeologico, post industriale, delle arti visive e dello spettacolo”.

L’ulteriore missione è quella di “combattere l’abbandono scolastico” e “promuovere e sostenere la cultura, la storia e la lingua sin dai primi cicli scolastici, rafforzando, anche a scuola, l’insegnamento della lingua sarda e promuovendo il bilinguismo nel sistema educativo”.

Il governo del territorio è definito “essenziale per l’implementazione di politiche innovative e nuovi modelli di sviluppo”. L’annuncio riguarda “una nuova legge urbanistica e l’aggiornamento del Piano paesaggistico regionale”, l’impegno è per la “rigenerazione urbana e la valorizzazione delle aree rurali” insieme con la difesa “del diritto all’abitare” anche con “una nuova legge regionale che preveda l’istituzione di un fondo di garanzia per i problemi di morosità”.

L’ambiente e il paesaggio “sintesi di natura e cultura” sono considerati “essenziali per l’identità sarda e beni non negoziabili”. La valorizzazioni delle aree forestali e dei parchi, l’incremento del riciclo, la tariffa unica sui rifiuti,  le bonifiche e il rafforzamento dell’ente acque sono i campi di azione.

L’ulteriore focus riguarda la mobilità e i trasporti con un principio guida: «Deve essere garantito il diritto alla mobilità interregionale e intra-regionale dei residenti, e il diritto per la Sardegna all’essere accessibile per visitatori e merci». Le parole attese sono quelle rivolte alla continuità territoriale marittima e aerea e sono così scandite: negoziare con il Governo risorse economiche molto più rilevanti di quelle oggi disponibili per dare attuazione al principio di insularità per il quale lo Stato deve promuovere “le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità”, svantaggi sostanziali nella continuità territoriale aerea quanto in quella marittima; riprendere un confronto continuo e serrato con l’Europa per la continuità  aerea con un progetto di OSP (Obbligo di Servizio Pubblico) chiaro, tecnicamente ben supportato e difendibile in qualsiasi sede; sperimentare, negli aeroporti ad alta stagionalità e nel periodo estivo, un modello che preveda, oltre gli OSP, anche degli aiuti sociali – rimborsi – ai passeggeri residenti su tutti i collegamenti Sardegna-Continente».

La transizione energetica dovrà essere “sostenibile ed equa” e soprattutto serve “superare la dipendenza economica e la fragilità produttiva tramite la diversificazione, l’innovazione e la promozione di un’occupazione di qualità”.

Nella parte finale delle dichiarazioni della presidente Todde è dunque esplicitato quello che viene definito “Nuovo sistema Sardegna” per affrontare le sfide “cruciali come la partecipazione politica, l’autonomia speciale, l’efficienza amministrativa, i rapporti con l’Europa e col Mediterraneo” e che comporterà l’approvazione di “riforme statutarie e legislative necessarie per migliorare il governo e l’amministrazione regionale, valorizzando le specificità sarde”.

La riforma attesa è quella dello Statuto: «Per l’Autonomia – dichiara la presidente – è l’ora della responsabilità, non possiamo continuare a pensare alla nostra autonomia esclusivamente centrata su un piano di di rivendicazioni e richieste economiche nei confronti dello Stato. Impostare su questa sola base il principio di insularità significherebbe abdicare all’esercizio dell’autonomia in nome di una dipendenza più soddisfacente».

Il finale è per “una programmazione davvero unitaria, perché è la strategia che comanda e i programmi si applicano” mentre l’augurio che chiude l’intervento ha le parole di Grazia: «Tutto forse potrà essere vinto». (A.M.)

Concluso l’intervento della presidente della Regione Alessandra Todde, il presidente del Consiglio Piero Comandini ha confermato per martedì prossimo alle 16 la convocazione dell’Aula per il dibattito sulle dichiarazioni programmatiche.

L’Aula è quindi passata al secondo punto all’ordine del giorno: l’elezione di un nuovo questore alla luce delle dimissioni dalla carica presentate da Antonio Solinas (Pd). Al termine delle operazioni di voto, a scrutinio segreto, è risultato eletto l’on. Lorenzo Cozzolino (Orizzonte Comune) con 44 voti.

Il Consiglio infine ha approvato all’unanimità, per alzata di mano, il Rendiconto interno. L’Aula riprenderà i lavori martedì prossimo alle 16. (Psp)

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