Nota stampa della seduta n. 290

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVI Legislatura

Ufficio Stampa

Nota stampa della seduta n. 290 – antimeridiana

giovedì 1 febbraio 2024

Seduta statutaria

Scuola, approvata all’unanimità la PL 404

Approvata all’unanimità la PL 412 “Interventi a favore della circolazione dei crediti fiscali di cui all’articolo 121 del decreto legge 19 maggio 2020, n. 34 ai fini dell’efficientamento energetico del patrimonio edilizio regionale”

La seduta statutaria è stata aperta dal vicepresidente Giovanni Antonio Satta. All’ordine del giorno la proposta di legge n.404 “Disposizioni in materia di istruzione”. Il relatore di maggioranza Fausto Piga che ha illustrato la proposta di 4 articoli. «Il cuore della proposta è nell’articolo 2 – ha detto Piga – che, in via sperimentale, prevede il mantenimento di un presidio con funzioni organizzative e gestorie nelle autonomie scolastiche soppresse dal nuovo piano di dimensionamento scolastico. Per questo obiettivo la Regione metterà in campo 5 milioni di euro». Riferendosi alle proteste in atto in alcuni territori della Sardegna, Piga ha aggiunto: «Non esistono bravi e cattivi, non c’è un caso Sardegna. Si applica una legge dello Stato che riguarda tutta Italia. Ci sono criticità e proteste dei territori per i quali c’è la sensibilità della politica. Nessuna scuola sarà comunque chiusa, questo bisogna precisarlo, il dimensionamento scolastico riguarda solo l’organizzazione amministrativa. Ci sono ricorsi che sono stati respinti (regioni Toscana, Emilia Romagna e Puglia), la Commissione ha deciso di approvare per questo una legge per garantire il mantenimento dei presidi amministrativi nelle scuole. C’è la volontà unanime, la Commissione ha fatto un lavoro lodevole in un clima di collaborazione. C’era un accordo per approvarla senza emendamenti, mi auguro che il clima prosegua. C’è un emendamento presentato dai consiglieri Lai e Corrias. E’ un’iniziativa lodevole ma fuori tempo massimo. Sarebbe stato però più utile presentarlo in Commissione. Siamo disponibili a valutare integrazioni per migliorare la legge. Ciò a cui non siamo disponibili è utilizzare questa legge per stilare un elenco di buoni e cattivi. Ciò che deve uscire da quest’aula deve essere un provvedimento serio e sostenibile che non illuda i territori».  

Anche la relatrice di minoranza Laura Caddeo (Misto) ha chiarito che la legge esitata dalla Commissione è stata sostenuta da tutte le forze politiche: «Questo Piano di dimensionamento scolastico non è gradito a nessuno perche va a incidere su un diritto fondamentale e sui servizi nei territori. Nessuno in Sardegna può dirsi soddisfatto. Abbiamo chiesto in audizione all’assessore perché la Regione non ha fatto ricorso. Poi si è visto che tutti i ricorsi delle altre regioni sono stati respinti. E’ allora che ci siamo impegnati per limitare i danni. Si è lavorato assiduamente e unitariamente per produrre un testo. Abbiamo raccolto le sollecitazioni dell’Anci e dei sindacati. Siamo arrivati a questa proposta di legge che ci pare, fatte tutte le valutazioni giuridiche, possa non essere impugnata». Laura Orrù ha quindi auspicato l’approvazione della legge: «Si vuole intervenire per un solo anno scolastico per mitigare gli effetti disastrosi del piano di dimensionamento scolastico. Vuole fare in modo che le scuole abbiano una risorsa professionale che non faccia perdere il presidio amministrativo con un vicepreside e un impiegato e che possa fare da collegamento con la sede centrale». 

Il consigliere del Pd Salvatore Corrias ha criticato l’assenza in Aula dell’assessore all’Istruzione Andrea Biancareddu. «E’ vero che la proposta di legge è condivisa ma arriva fuori tempo massimo – ha detto Corrias – di scuola si sarebbe dovuto parlare a inizio legislatura ma a questa maggioranza il tema non è mai interessato. Ben venga lo stanziamento di 5 milioni di euro. Ieri ero a Seui dove è in atto una protesta della comunità per la soppressione dell’autonomia scolastica. Ci sono tante Seui in Sardegna, comunità che devono essere ascoltate».

Per la consigliera Alessandra Zedda (Forza Italia): «Non è vero che alla maggioranza non importi nulla della scuola – ha detto Zedda – non si possono fare queste affermazioni. L’istruzione è una materia concorrente, se vogliamo dare una mano alla scuola con un incremento del personale amministrativo. Sul Piano di dimensionamento è vero che non abbiamo potuto incidere ma si possono approvare proposte integrative come questa. Facciamolo in modo corretto con provvedimenti che non siano impugnati dallo Stato. Questo serve nell’immediato, in futuro occorrerà occuparsi del tema in modo approfondito. L’accordo in commissione era per una proposta unitaria, lo dico al collega Lai che ha presentato un emendamento, non vorrei che questa iniziativa portasse all’impugnazione della legge».

Il capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra Eugenio Lai ha stigmatizzato l’assenza in Aula di tanti consiglieri. «Sul tema dell’istruzione in questa legislatura si sono buttati al vento anni. Questo provvedimento è un pannicello caldo per una riforma che non tocca solo i piccoli centri ma anche le grandi città. Dalla Giunta e dalla maggioranza mi sarei aspettato l’apertura di una vertenza nei confronti dello Stato – ha detto Lai – questo non è avvenuto. Si è deciso di applicare la legge dello Stato mitigando gli effetti del piano ma, di fatto, accettando la soppressione delle autonomie scolastiche. Noi vogliamo sfidare lo Stato su questo tema. Per questo motivo non ritirerò il mio emendamento. E’ un fatto gravissimo che oggi in Aula non ci sia l’assessore Biancareddu».

Di diverso avviso la consigliera dei riformatori Annalisa Mele: «Il nuovo piano di dimensionamento preoccupa tutti – ha detto Mele – in Sardegna incide la sua conformazione geomorfologica con l’accorpamento di plessi distanza che si trovano a grande distanza. Noi vogliamo per questo costruire e unire. questo primo stanziamento da 5 milioni è un modo di mitigare i danni considerando che la competenza sulla scuola e esclusiva dello Stato».

Critiche alla maggioranza dal capogruppo dei Progressisti Francesco Agus: «Ci troviamo a discutere una legge che doveva essere discussa diverse settimane fa – ha detto Agus – e lo si fa perché obbligati da una seduta convocata per legge. Se non fosse una seduta statutaria non ci sarebbe stata, lo dimostrano le assenze di molti consiglieri di maggioranza e dello stesso assessore alla Pubblica Istruzione. Siete preoccupati per il rischio impugnativa della legge proprio voi che vi siete fatti cassare diverse leggi su materie importanti per la vostra incapacità».

La presidente della Seconda Commissione Sara Canu (FdI): «La Commissione ha lavorato alacremente. Abbiamo fatto nove sedute sentendo l’assessore, l’Anci, i sindaci e i sindacati – ha detto Canu – è stato un lavoro unitario dove tutte le forze politiche hanno dato il loro contributo. Avremmo ascoltato volentieri anche le sue osservazioni, onorevole Lai, perché non ha fatto proposte in Commissione. Oggi improvvisamente sembra che il nostro lavoro non sia servito a nulla».

Massimo Zedda (Progressisti) ha criticato l’azione di Giunta e maggioranza sul tema dell’istruzione: «Avete avuto 5 anni di tempo per arginare gli effetti del piano di dimensionamento scolastico e concordare con il Governo interventi specifici per il territorio sardo – ha detto Zedda – non lo avete fatto. Questa legge è una pezza che dovrebbe ridurre temporaneamente gli effetti del Piano. E’ vero che non saranno chiuse le scuole ma nasceranno problemi che metteranno a rischio la qualità dell’offerta formativa».

Michele Cossa (Riformatori) ha parlato di problema “oggettivamente grave” che dipende da scelte fatte dallo Stato: «I colleghi non tirino in ballo in ogni occasione il principio di insularità – ha detto Cossa – il problema non è quello quanto l’orografia della Sardegna. Ci sono istituti collocati a decine di km di distanza. Il piano mortifica il ruolo dei dirigenti scolastici e pregiudica la formazione dei ragazzi. Questa legge è un palliativo, non risolve il problema ma sopperisce dal punto di vista logistico ai problemi creati dalla soppressione di alcune autonomie scolastiche». Cossa ha quindi invitato i consiglieri Lai e Corrias a riflettere sull’emendamento presentato. «Leggo che lo si vuole utilizzare come grimaldello nei confronti dello Stato ma la proposta è palesemente incostituzionale. L’effetto che produrrà è l’inapplicabilità della legge. Noi, sia chiaro, voteremo l’emendamento perché non permetteremo a nessuno di utilizzarlo in campagna elettorale». (Psp)    

Al termine degli interventi dei consiglieri e della Giunta, il vice presidente del Consiglio ha sospeso i lavori e ha convocato la Conferenza di capigruppo. Alla ripresa dei lavori l’Aula ha approvato il passaggio agli articoli e gli emendamenti 1, 3 e 5, sottoscritti da tutti i capigruppo. L’emendamento 4 all’articolo 1 prevede che “All’art. 1 è premesso il seguente articolo: Art. 01 “Intesa con lo Stato in materia di istruzione” 1. Nelle more dell’approvazione di una legge regionale di riforma organica in materia di istruzione e formazione, la Regione, tenuto conto delle peculiarità geografiche, geomorfologiche, orografiche e insediative dei collegamenti viari e di specifici elementi di svantaggio socio-economico dettati anche dalla condizione di insularità secondo quanto disposto dall’articolo 119 della Costituzione, nonché da tassi di abbandono e dispersione scolastica superiori alla media nazionale, avvia le procedure di cui all’articolo 56 dello Statuto tramite la Commissione paritetica, al fine di definire una norma di attuazione che preveda il mantenimento di tutte le autonomie in essere nell’anno scolastico 2023-2024”.

L’emendamento 5  modifica l’articolo 1: “Nell’art. 1 la frase da “Nelle more” sino a “formazione” è sostituita dalla seguente frase: “Nelle more della definizione della procedura cui all’art. 01 e anche in caso di suo esito negativo”. L’emendamento 3 all’articolo 3 (Norma finanziaria) prevede che gli oneri derivanti dall’attuazione della presente legge siano pari a 1.996.778 per il 2024 e pari a 2995167 per il 2025.

L’Aula ha approvato la proposta di legge all’unanimità con 34 voti favorevoli.

Il Consiglio ha poi approvato, sempre all’unanimità, la proposta di legge 412, sottoscritta da tutti i gruppi di maggioranza e minoranza, su “Interventi a favore della circolazione dei crediti fiscali di cui all’articolo 121 del decreto legge 19 maggio 2020, n. 34 ai fini dell’efficientamento energetico del patrimonio edilizio regionale”.

Con l’approvazione della proposta di legge, hanno spiegato i proponenti, la Regione potrà favorire, “per il tramite degli enti pubblici economici regionali e delle società partecipate, l’acquisto annuale di crediti di imposta relativi a bonus edilizi. I crediti acquistati dagli enti dovranno derivare da interventi effettuati su edifici e unità immobiliari ubicati nel territorio della Regione, da fornitori aventi sede legale e operativa in Regione, oppure da interventi effettuati da beneficiari (condomini, persone fisiche etc.) su edifici e unità immobiliari ubicati nella Regione”.  La proposta ha l’obiettivo “di contribuire ad alleviare le difficoltà finanziarie – hanno spiegato – e favorire la circolazione dei crediti, sia dei beneficiari che hanno sostenuto le spese e pertanto hanno maturato il diritto ad optare, in luogo della detrazione, per la cessione del credito d’imposta di pari ammontare ad altri soggetti, sia dei fornitori (imprese e professionisti) che abbiano attuato l’opzione dello sconto in fattura previsto dall’articolo 121 del decreto legge n. 34 del 2020, per poter poi cedere il relativo credito d’imposta ad altri soggetti, ma che non sono riusciti a monetizzare quanto maturato per l’intervenuta congestione e blocco nazionale del sistema delle cessioni dei crediti fiscali”. Il presidente del Consiglio ha quindi chiuso la seduta. (eln)

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