Nota stampa della seduta n. 28

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Ufficio Stampa

Nota stampa della seduta n. 28–Antimeridiana 

Martedì 12 novembre 2024 (Prima parte)

                                  Mercoledì 13 novembre 2024 (Seconda parte)

Il Consiglio regionale approva la proposta di legge n.56 “Modifiche all’articolo 29 della legge regionale n.9 del 2016 in materia di lavoro”.

Aree idonee, iniziata la discussione generale

 

Cagliari 12 novembre 2024 – I lavori del Consiglio sono stati aperti dal presidente Piero Comandini che dopo le formalità di rito, ha accordato la richiesta di una breve conferenza dei capigruppo formulata dal consigliere Mula (As). Alla ripresa dei lavori, e annunciata la discussione della Pl. 56 (Soru e più) “Modifiche all’articolo 29 della legge regionale n. 9 del 2016 in materia di lavoro”, è intervenuta la relatrice della maggioranza, Lara Serra (M5S) che ha illustrato il provvedimento e l’iter seguito nella II^ commissione. In sintesi,  la norma discussa e approvata dal parlamentino del lavoro con gli opportuni approfondimenti con l’assessora del Lavoro, amplia la platea dei fruitori dei cantieri occupazionali, estendendola anche ai percettori di Naspi e sostegni al reddito.

La discussione generale, fin dalle sue prime battute si è però rivolta ai cantieri sperimentali sanitari, proposti di recente dall’assessore del Lavoro. Il consigliere Chessa (Fi) ha chiesto infatti spiegazioni all’assessora, seguito dal capogruppo Fdi, Paolo Truzzu che ha avanzato il dubbio che il provvedimento, nella realtà, sia funzionale alla correzione degli errori nelle attività dei cantieri lavoro promossi in sanità dall’assessorato del Lavoro. L’esponente della minoranza ha inoltre mostrato perplessità circa l’efficacia della Pl in discussione: «L’allargamento della platea dei fruitori dei cantieri occupazionale non risolverà il problema perché i percettori di Naspi resterebbero in cosa alla graduatorie».

Particolarmente critico l’intervento del consigliere Sorgia (Lega) che rivolgendosi per grande parte del suo intervento all’assessora Desirè Manca, ha denunciato il rischio della moltiplicazione del lavoro precario in danno dei candidati risultati idonei nei concorsi Oss per le aziende sanitarie. Sull’opportunità dello scorrimento delle graduatorie degli idonei ha insistito il consigliere di Forza Italia, Piero Maieli che ha inoltre segnalato all’assessora del Lavoro il caso di 20 collaboratori della Asl di Sassari che rischiano la perdita del lavoro. Più articolato l’intervento di Fausto Piga (Fdi) che ha ribadito perplessità e critiche per i cantieri occupazionali sperimentali in sanità e ha preannunciato due proposte di modifica al provvedimento: una per consentire i cantieri occupazionali anche nelle aziende private-accreditate dal sistema Regione e l’altra per esplicitare il ricorso, da parte delle aziende sanitarie, ai cantieri lavoro soltanto dopo aver terminato la cosiddetta capacità assunzionale.

Ha riportato i contenuti della Pl 56 all’attenzione dell’Aula, la presidente della commissione Lavoro, Camilla Soru (Pd) che ha ribadito la ratio del provvedimento discusso e approvato in commissione: «Ampliare la platea dei fruitori dei cantieri occupazionali e non vogliamo correggere errori e scelte bizzarre fatte in passato». «La proposta di legge – ha affermato la consigliera della maggioranza – nasce dalle istanze del mondo del lavoro e ricordo che a fronte di 11.000 richieste di partecipazione ai cantieri, il 10% è respinto perché richiedente è in Naspi».

L’assessora del Lavoro, Desirè Manca (M5S), ha dichiarato piena condivisione per il provvedimento all’esame dell’Aula e ha replicato, con toni a tratti polemici, alle dichiarazioni dei consiglieri della minoranza. L’esponete dell’esecutivo guidato dalla presidente Todde, ha difeso i cantieri occupazionali sperimentali in sanità («penso che davanti al nulla, sia sempre meglio il poco») e ne ha ribadito la linearità nei percorsi amministrativi e l’utilità («ci consentono di dare una risposta a chi non lavora e di aiutare il sistema sanitario ad affrontare la drammatica crisi che lo ha investito»).

Tra le risposte puntuali fornite dall’assessore in replica alle richieste di chiarimento formulate dai consiglieri, quella che riguarda lo scorrimento delle graduatorie dei idonei Oss («tante aziende sanitarie non hanno presentato il bilancio consuntivo e dunque non si poteva procedere con la chiamata al lavoro al tempo indeterminato»)  e sul significato del cosiddetto “servizio extra” («gli Oss dei cantieri occupazionali faranno il lavoro degli Oss e lavoreranno nei reparti degli ospedali con un contratto che è stato sottoposto al confronto con i sindacati»). (A.M.)

Il presidente Comandini ha quindi messo in votazione il passaggio agli articoli. Per dichiarazioni di voto è intervenuto l’on. Fasolino per il quale “il provvedimento può aiutare nella ricerca di personale per i cantieri ma qui la discussione si sta spostando sul piano dei problemi della Sanità. Che non potranno essere risolti dagli operatori sociosanitari”.

A seguire l’on. Mula (Alleanza Sardegna) ha invitato “la collega Desirè Manca, che non si siede più nei banchi dell’opposizione, a presentare il suo progetto sperimentale e  non a bacchettare chi non avrebbe  fatto il suo lavoro  nel 2023 perché in realtà oggi voi state sfiduciando il vostro assessore alla Sanità”.

Per l’on. Stefano Tunis “la graduatoria non è mai un dogma e mi asterrò in questa votazione per questo motivo. Siamo davanti a un progetto di legge, che viene dall’iniziativa di questo Consiglio regionale e non in senso stretto dalla Giunta o da un assessore in particolare”.

Sempre dall’opposizione l’on. Gianni Chessa (Forza Italia) “siamo davanti a seimila persone che hanno speso per ottenere un attestato che è una falsa aspettativa. Certo che le politiche del lavoro servono per trovare occupazione e questa proposta porta qualche soluzione, voterò a favore. Ma non troverò mai giusto che se in un concorso sono previste cento assunzioni se ne assumano poi 2 mila con lo scorrimento della graduatoria. Che senso ha fare i concorsi se poi passano tutti?”.

Per Paolo Truzzu (FdI) “sarebbe opportuno che l’Aula avesse rispetto delle prerogative di tutti. Gli assessori non devono sentirsi offesi davanti a legittimi dubbi o a proposte migliorative. Ho detto che è una proposta meritoria e voterò a favore, perché anche io sono interessato ai destini dei lavoratori. Ma è chiaro che chi fa parte di una graduatoria deve avere la precedenza: questo chiediamo perché è un principio di buon senso per noi inderogabile”.

L’Aula ha approvato il passaggio agli articoli e il presidente Comandini ha sospeso i lavori per consentire alla commissione Seconda di esprimere il parere sull’emendamento 1.

Alla ripresa dei lavori il presidente Comandini ha ricordato la strage di Nassiryia in Iraq 21 anni fa, “dove persero la vita 19 ragazzi tra cui il maresciallo capo della Brigata Sassari Silvio Olla. Lo ricordiamo insieme ai tanti militari italiani che anche oggi nel mondo portatori di pace”.

Sull’emendamento aggiuntivo 1 l’on. Piga  (FdI), firmatario insieme ai colleghi di gruppo, ha detto: “Se è vero come dite che i direttori generali non hanno approvato i bilancio avete un ottimo argomento per mandarli a casa. Il nostro obiettivo con i nostri emendamenti è tutelare chi oggi è in una graduatoria di ooss: nessuno vuole bloccare l’attuazione del cantiere”. A seguire il capogruppo FdI Paolo Truzzu ha ribadito: “Noi siamo per garantire i diritti degli idonei e per far rispettare il principio di meritocrazia”. Per l’on. Fasolino “è inspiegabile il parere contrario a questo emendamento, destinato alle aziende sanitarie che hanno esaurito la capacità assunzionale”.

L’emendamento 1 è stato votato per appello nominale e respinto.

L’articolo 2 è stato approvato e così il 3.

La pl 56/A è stata votata per appello nominale e approvata con 5 astenuti, 47 favorevoli e 1 contrario. In dichiarazione di voto l’on. Truzzu ha annunciato il voto a favore ma ha aggiunto: “Abbiamo perso un’occasione per migliorare questo testo mentre Cinque stelle ha colto bene un’occasione visto che ha appena nominato consulente dell’assessorato un ex parlamentare piemontese”.

Subito dopo il voto, la seduta è stata sospesa per una riunione della Conferenza dei capigruppo. (C.C.)

Alla ripresa dei lavori il presidente Comandini ha aperto la discussione generale sul DdL n.45 sulle aree idonee e non idonee per l’installazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

Prima di dare la parola ai relatori, il presidente Comandini ha riferito all’Aula di aver ricevuto due missive da parte di due società energetiche che diffidano l’Assemblea legislativa a prendere decisioni su materie di competenza statale. «Due diffide che intendono minare la liberta dei consiglieri – ha detto Comandini – fino a quando sarò presidente di quest’Aula nessuno si potrà permettere di porre condizioni o minacciare il Consiglio con iniziative di disturbo». Comandini ha quindi dichiarato “irricevibili” le diffide “che intendono condizionare la discussione in Aula. Ringrazio tutti i capigruppo che, al di là delle differenze, hanno capito innanzitutto la necessità di difendere le prerogative del Consiglio regionale”.

Sull’ordine dei lavori è intervenuto il capogruppo di Forza Italia Angelo Cocciu che ha annunciato la decisione del suo gruppo di abbandonare l’Aula: «Non siamo mai stati d’accordo con il DdL 45, per questo vogliamo tenercene lontani. Non presenteremo emendamenti e non parteciperemo alla discussione».

Ha quindi preso la parola il primo relatore di maggioranza, il presidente della Commissione “Governo del Territorio” Roberto Li Gioi che, in apertura del suo intervento, ha rimarcato come il “provvedimento sia stato scritto  con la diligenza del buon padre di famiglia per preservare la storia della Sardegna, la sua identità e i suoi monumenti millenari e, allo stesso tempo, rendere la Sardegna protagonista della transizione energetica». Per Li Gioi, l’obiettivo finale del DdL n.45 è “consentire alla Sardegna di godere dei vantaggio di una svolta energetica epocale. Prevedere 700 milioni per le comunità energetiche vuol dire tracciare la strada verso l’indipendenza energetica della Sardegna. A questo seguirà il via libera al Piano energetico regionale e la costituzione dell’Agenzia regionale dell’energia elettrica per ridurre le bollette e cacciare dalla Sardegna gli speculatori”.  Roberto Li Gioi ha poi ricordato i passi fatti dalla Giunta, a partire dal varo della moratoria contro le speculazioni. «Il disegno di legge n.45 si inserisce in questo contesto con due finalità: definire le aree idonee degli impianti da energie rinnovabili  e quelle “non idonee” e favorire la transizione energetica tutelando il patrimonio ambientale, paesaggistico e culturale della Sardegna».

Dopo Li Gioi, è intervenuto il presidente della Commissione “Attività Produttive” Antonio Solinas che, in premessa, ha ringraziato tutti i capigruppo per la ferma presa di posizione contro i tentativi di condizionare il dibattito da parte delle società energetiche che hanno inviato una lettera di diffida al Consiglio regionale. Solinas ha invece espresso rammarico per la decisione del Gruppo di Forza Italia di abbandonare l’Aula.

L’esponente della maggioranza è poi entrato nel merito del Disegno di legge: «L’obiettivo prioritario è bloccare l’assalto degli speculatori – ha detto Solinas – c’è un dato incontestabile, dal suo insediamento la Giunta non ha rilasciato nessuna autorizzazione». Solinas ha poi bacchettato la minoranza: «Il centrodestra da Roma giudica la moratoria della Giunta Todde troppo restrittiva, voi in Sardegna sostenete invece il contrario. Mettetevi d’accordo». Il presidente della Quinta Commissione, rivolgendosi ai rappresentanti dei comitati popolari contro la speculazione energetica, ha poi detto di avere grande rispetto per chi porta avanti le sue idee senza secondi fini. «Serve però rispetto per quest’Aula e per chi è stato democraticamente eletto – ha affermato Solinas – vedere il pioniere delle autorizzazioni energetiche ergersi a paladino della lotta contro le speculazioni è abbastanza singolare. Abbiamo rispetto per chi ha firmato la legge. Noi non siamo la vostra controparte, anzi, se così fosse sarebbe la morte della politica, chi sostiene questo lo fa in malafede. Ci eravamo dati sei mesi per l’approvazione di una legge sulle aree idonee, lo vogliamo fare presto per stoppare le speculazioni. Abbiamo l’obbligo di dare certezze alle imprese, al mondo agricolo, ai comuni».

Solinas ha poi chiarito che l’articolo 3 della legge non è un via libera alle autorizzazioni: «Recepisce le richieste della autonomie locali. Saranno i comuni, eventualmente, a chiedere alla Regione la possibilità di autorizzare impianti nei propri territori. Ai colleghi di minoranza chiedo più attenzione per la nostra Isola evitando di cavalcare il malcontento. Nel settore delle energie servono certezze».

In conclusione del suo intervento Solinas ha affermato che “raffrontando il Ddl45 con la proposta Pratobello, tolta la parte della Pratobello che chiede di dichiarare la Sardegna area non idonea, il DdL 45 è molto più restrittivo».

Per la minoranza, ha preso la parola Stefano Tunis (Sardegna 20Venti): «E’ arrivato il momento di affrontare il tema nel modo più alto possibile vista la portata dell’argomento – ha detto Tunis – il DdL in discussione è stato approvato a settembre mentre era in corso la raccolta di firme per la proposta di legge di iniziativa popolare “Pratobello24”. Subito dopo la Giunta ha annunciato l’intenzione di presentare un DdL, i gruppi di opposizione si sono astenuti dal presentare proposte di parte. Poi sono trascorsi due mesi, la Giunta nel suo testo non ha tenuto conto delle richieste del movimento popolare. Ora ci troviamo a dover discutere un provvedimento non armonizzato e per questo svolgeremo fino in fondo il nostro ruolo di consiglierei d’opposizione».

Rispondendo al presidente della Quinta Commissione, Tunis ha contestato l’affermazione che il DdL della Giunta sia più restrittivo della Pratobello24: «Questo non si evince dal testo né dalle relazioni di maggioranza. L’obiettivo è quello della transizione energetica eliminando la produzione di energia da combustibili fossili, ma su questo punto il testo è contradditorio e non dà nessuna possibilità di raggiungerlo. L’unica cosa che rimarrebbe in piedi è l’abrogazione della moratoria. Escludere centinaia di migliaia di sardi da queste decisioni non è la strada giusta». Quindi l’appello all’Aula: «Utilizziamo il tempo rimanente per studiare un testo efficace accogliendo le richieste che arrivano da tutta società sarda.

Al termine delle relazioni, il presidente Comandini ha sospeso i lavori convocando per le 16 la Conferenza dei Capigruppo. (Psp)

Seduta n. 28 – SECONDA PARTE – Antimeridiana – del 13 novembre 2024

Dl. 45 (Giunta)” Misure urgenti per l’individuazione di aree e superfici idonee e non idonee all’installazione e promozione di impianti a fonti di energia rinnovabile, e per la semplificazione dei procedimenti autorizzativi”: discussione generale

Il Consiglio è convocato alle 16.30

Alla ripresa dei lavori, dopo la sospensione della seduta decisa ieri dal presidente Comandini, il Consiglio ha proseguito l’esame del DdL n.45 della Giunta regionale sull’individuazione delle aree idonee e non idonee per l’installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili.

Nel primo intervento della giornata, il consigliere Fausto Piga (Fratelli d’Italia) ha espresso solidarietà nei confronti dei colleghi di Forza Italia che hanno deciso di abbandonare l’Aula: «Sul tema delle rinnovabili la maggioranza ha sbagliato tutto – ha affermato Piga – il tema della difesa della Sardegna dalle speculazioni dovrebbe essere una battaglia di tutti i sardi, voi invece lo avete reso divisivo. Il tema di oggi non è se il Disegno di Legge n.45 sia efficace o meno, o se la legge di iniziativa popolare “Pratobello24” sia scritta bene o male. Oggi il vero tema è la spaccatura che avete creato tra i cittadini. Una ferita alla democrazia frutto della vostra arroganza e supponenza. E’ necessario ricreare un percorso comune. Avete deciso di intraprendere un cammino solitario, rifiutando il dialogo con i Comitati e cercando di scaricare le responsabilità sui sindaci». Piga si è poi rivolto alla presidente della Regione Alessandra Todde: «E’ lei la vera responsabile di questa situazione – ha proseguito il consigliere di FdI – sorprende da una che fa parte di un movimento che ha sempre rivendicato la necessità di ascoltare le gente. La Protabello 24 è stata firmata da 210mila persone, non può essere ignorata. Questa è una battaglia che deve essere combattuta da tutti. Mi viene il dubbio che il vero obiettivo della maggioranza non sia mettere in sicurezza la Sardegna ma approvare una legge che, una volta impugnata, vi consentirà di accusare il Governo nazionale. Fermatevi e riflettete e fate in modo che questa battaglia sia combattuta da tutti».

Critica anche la consigliera Cristina Usai (FdI): «In questi mesi abbiamo ascoltato tante persone: comitati, categorie professionali e associazioni – ha detto Usai – è nostro dovere far sentire questo Consiglio vicino ai sardi. Non si può ignorare il valore di una proposta di legge di iniziativa popolare firmata da 210mila persone». Usai ha poi ricordato le posizioni delle associazioni ambientaliste, favorevoli alla transizione energetica ma fortemente preoccupate per il tentativo di speculazione messo in atto in Sardegna: «Una transizione di questo tipo non è sostenibile – ha detto Usai – il cambiamento deve rispettare l’uomo e l’ambiente, quella proposta in Sardegna è attuabile. Se si pesano costi e benefici il bilancio è negativo». Infine un riferimento alle prerogative statutarie: «E’ necessario discutere una proposta popolare che non può essere ignorata. Solo così si potrà portare avanti una transizione energetica nell’interesse dei sardi».

Per Peppino Canu (Sinistra Futura) quello che stiamo vivendo è un momento decisivo per la Sardegna. «Ci troviamo nella stessa situazione del 20024 quando la Giunta Soru varò la legge Salva-Coste per impedire il saccheggio dei litorali sardi – ha detto Canu – questa legge con l’istituzione dell’Agenzia regionale per l’energia creerà una grande comunità energetica che consentirà ai sardi di risparmiare sui costi della bolletta ed attuare una transizione energetica sostenibile». L’esponente della maggioranza ha poi sottolineato la necessità abbandonare le fonti di produzioni di energia da combustibili fossili: «I disastri provocati dai cambiamenti climatici sono sotto gli occhi di tutti – ha detto Canu – dobbiamo pensare a un’alternativa per dare una speranza alle generazioni future». Il consigliere di Sinistra Futura ha poi rivolto una domanda alla minoranza: «Siete o non siete a favore della transizione energetica? Se qualcuno pensa che la maggioranza sia in combutta con i gruppi industriali lo dica chiaramente».

Per Corrado Meloni (FdI): «E’ incredibile la cecità mostrata dalla Giunta rispetto alla grande mobilitazione popolare contro la speculazione energetica – ha detto Meloni – questo attaccamento dei sardi alla propria terra avrebbe dovuto convincere la maggioranza a discutere subito la proposta di legge di iniziativa popolare Pratobello24. Il rischio è quello di consegnare la Sardegna alle multinazionali». Secondo il consigliere di Fratelli d’Italia le posizioni ideologiche in materia di ambiente stanno impoverendo l’Italia e l’Europa. Di questo  – ha detto Meloni – è responsabile il Governo Draghi (nel quale la presidente Todde ha svolto il ruolo di sottosegretario) con l’emanazione di un decreto che ha aperto le porte alla speculazione delle multinazionali. «La Sardegna merita una politica energetica vera e razionale che non pregiudichi gli interessi economici del popolo sardo – ha concluso Meloni – senza una energia a basso costo non ci saranno né industrie né agricoltura».

Di diverso avviso il presidente della Commissione “Governo del territorio” Roberto Li Gioi: «Finalmente oggi viene fuori la verità – ha esordito Li Gioi – è ora di fare chiarezza rispetto allo story telling e all’informazione distorta di questi mesi. Il Dl 45 è uno strumento di lotta contro gli speculatori. Un provvedimento preceduto dalla moratoria per i progetti di impianti eolici e fotovoltaici. Subito dopo la sua approvazione sarà definito il Piano energetico regionale che governerà tutti gli aspetti della transizione energetica della Sardegna». Li Gioi ha poi respinto al mittente le accuse di essere complici delle speculazioni: «Non c’è niente di vero –ha detto l’esponente dei M5S – il precedente Governo regionale ha lasciato il campo incustodito. Siamo stati noi a bloccare i progetti. Il centrodestra agisce strumentalmente. C’è chi ieri, tra i consiglieri che hanno abbandonato tristemente l’aula, ha presentato un emendamento per triplicare l’altezza delle pale eoliche nelle vicinanze della Basilica di Saccargia prontamente respinto dalla Commissione. La coerenza è la nostra stella polare. Abbiamo coinvolto tutti i sindaci dell’isola per la definizione del DdL 45. Il testo che si discute oggi è frutto dell’intesa tra tutte le forze della maggioranza».

Gianluigi Rubiu (FdI), in apertura del suo intervento, è tornato sulle diffide inviate ieri al Consiglio regionale da alcuni gruppi industriali con interessi nel settore delle energie rinnovabili: «Proprio per questo è necessario varare una legge inattaccabile – ha sottolineato Rubiu – se non lo si fa, si espone la Sardegna a ricorsi e contestazioni. Per questo è necessario riportare in Commissione il DdL della Giunta e discuterlo insieme alla proposta di legge popolare Pratobello24 che risponde meglio agli interessi dei sardi». Rubiu si è poi soffermato sull’ipotesi di installazioni di impianti eolici nelle aree minerarie dismesse: «Si rischia di creare altri danni all’ambiente, la transizione energetica si può fare con l’idrogeno o con il metano. E’ un obiettivo che si deve raggiungere senza danni per i sardi». (Psp)

Per Gianluigi Piano (PD)  il DL 45 è un provvedimento capace di affrontare le sfide del futuro, è una  scelta cruciale. Piano ha sottolineato il ritardo con cui il  Dl  arriva in aula, ritardo che  ha fatto  aumentare i  fenomeni speculativi. E’ un momento importante perché  per la prima volta il tema delle politiche energetiche entra nel dibattito del Consiglio regionale. Si tratta, comunque,  di un  primo tassello,di uno  strumento legislativo indispensabile  per la transizione energetica che prevede la  tutela del territorio evitando ogni  forma di speculazione. L’esponente del Pd ha sottolineato che la maggioranza  ha gli stessi obiettivi di coloro che hanno presentato  la proposta di legge di iniziativa popolare: “le loro preoccupazioni sono anche le nostre”.   Vogliamo una Sardegna in  cui le comunità energetiche siano al centro della transizione.  Vogliamo una rete di comunità,  crediamo fermamente nel coinvolgimento attivo dei comuni attraverso un processo partecipativo, vogliamo una transizione energetica scevra da ogni speculazione. Per  questo il DL 45 stabilisce procedimenti rigorosi. Però –ha concluso Piano – dobbiamo fare in fretta,  dobbiamo recuperare il tempo sprecato per le mancate scelte. Ai colleghi della minoranza dico:  andiamo avanti cerchiamo una giusta convergenza..

 Per Alice Aroni (Misto) ci troviamo di fronte all’ennesima promessa senza sostanza. La transazione energetica è fondamentale – ha aggiunto – ma questo DL 45  non è la soluzione giusta, è un provvedimento approssimativo e slegato. La “Pratobello”, che  ha raccolto oltre 210.000 firme,  è stata messa in secondo piano come “un fastidioso dettaglio”. Male, perché il  popolo sardo deve potere decidere. La “Pratobello” è un grido di partecipazione da parte del popolo.  Invece questo DL 45 prevede  mega impianti, manca una visione sistematica, le realtà locali vengono ignorate, i sardi non sono i protagonisti della trasformazione.  Nel DL 45, inoltre,  il grande assente è l’urbanistica perché non affronta il tema della pianificazione territoriale. Altro elemento critico del DL 45 è la mancanza di un apporto inclusivo. Non è accettabile che un DL non coinvolga le comunità locali. La Sardegna merita rispetto, non possiamo permettere che sia  l’ennesima occasione sprecata.  

Per Giuseppe Marco Dessena (Alleanza verdi e sinistra) il DL 45 è importante. Merito di questa giunta e di questa maggioranza. Noi siamo arrivati in quest’aula – ha detto –  quando già esistevano 850 richieste di autorizzazioni. Il disastro globale per il clima, non permette più di perdere tempo.  Il 2024 è l’anno più caldo della storia, dobbiamo coniugare la  transizione energetica con la consapevolezza di tutela del  nostro pianeta con l’abbattimento della CO2 .  Il DL 45 fa tutto questo, gli step sul territorio  sono stati fatti dalla presidente e dalla giunta e nelle commissioni competenti che hanno audito tutti i  portatori di interesse. Per approvare questa norma occorre velocità e non fretta. Velocità perché bisogna intervenire oggi ma con una visione chiara  volta a tutelare l’ambiente , evitare le speculazioni, elaborando un progetto  piano energetico  robusto e strutturato.  

 Per Maria Francesca Masala (FdI) la parola d’ordine è equilibrio tra la necessaria transizione energetica e la tutela dell’ambiente e del paesaggio. Questo equilibrio non può essere garantito dal  DL 45 perché non c’è stato il dialogo con le popolazioni. Determinare aree idonee per impianti di grandi dimensioni senza consultare le popolazioni è gravissimo. Queste decisioni imposte dall’alto aprono  alle speculazioni. Definire aree idonee e non idonee mina la fiducia dei cittadini verso le istituzioni. Non possiamo ignorare la volontà dei cittadini. La Sardegna può diventare un modello, ma è fondamentale sentire i territori. Questo DL 45 – ha concluso Masala – non rappresenta certo  un voltar pagina. La consigliera ha definito “Pratobello”  un  evento storico della nostra terra.

 Diego Loi (Alleanza Verdi e Sinistra) ha detto che è chiaro a tutti che  noi vogliamo tutelare la Sardegna dall’assalto eolico e dalla speculazione energetica, e vogliamo la transizione energetica. Questo DL 45 è un provvedimento che  mira a gestire il futuro della nostra isola. Da sindaco dico: “noi abbiamo rispetto dei territori e dell’intero popolo sardo”. Loi ha sottolineato la grande differenza che esiste tra il  concetto di partecipazione e quello di  propaganda.  In questo periodo è offuscata l’analisi oggettiva dei provvedimenti.  Con il DL 45 il territorio regionale sarà tutelato per il 98% e quindi  non sarà possibile realizzare impianti eolici nella maggior parte del territorio.  Tutto è volto al bene della Sardegna. L’obiettivo è comune: non far ripiombare l’isola sotto l’egemonia esterna. Alla minoranza ha detto: sediamoci insieme ed esaminiamo il Dl 45 e la legge di iniziativa popolare  e  facciamo un’analisi serena perché deve dominare l’ idea dello sviluppo della Sardegna senza divisioni. (R.R.)

Per Antonello Floris (FdI) “questa del Dl 45 non è pianificazione territoriale, come quella che negli anni ’60 ha fatto nascere i consorzi industriali nell’Isola. Dove sono le mappe delle aree idonee? Chi ha valutato se le zone G, dove le pratiche autorizzative sono autorizzate con un processo amministrativo semplificato, sono comunque di pregio ambientale?  Le vostre idonee le avete ricavate dal geoportale della Regione, che le indica dal 2020 e forse addirittura da anni prima”.

A seguire l’on. Lara Serra (Cinque stelle), che ha detto: “Ci siamo trovati di fronte a un’emergenza e i cittadini giustamente ci rimproverano che spesso la politica non si prende la responsabilità di una decisione. Ecco, entriamo nel merito dei problemi e rispondiamo con provvedimenti. Questa è una legge di tutela e il messaggio deve uscire forte e chiaro: sì alla transizione energetica ma sì alla tutela del paesaggio e della nostra identità. Noi abbiamo il coraggio della decisione”.

Ha preso poi la parola l’on-. Antonio Spano (Pd), secondo cui “il tema dell’energia influenzerà tutta la legislatura e ci siamo trovato davanti a responsabilità non nostre, saltando per forza di cose il percorso logico della riformulazione del piano energetico”.

Dai banchi del centrosinistra l’on. Luca Pizzuto (Sinistra futura) ha detto: “E’ una menzogna affermare che non ci siamo messi in ascolto, abbiamo sentito centinaia di persone tutte con interessi diversi. E questa legge risponde anche ai 210 mila sardi che hanno firmato la proposta Pratobello”. Poi ha proseguito: “Non c’è nessuna volontà di imbrogliare nessuno e le modifiche tecniche servono a rendere davvero efficaci le leggi. Stiamo mettendo in campo 680 milioni di euro per realizzare fotovoltaico e distribuire ricchezza energetica. Stiamo ridando potere ai territori, portando avanti una buona legge nonostante siamo stati derisi e minacciati. Ma non abbiamo paura e difenderemo con questa legge il popolo sardo, mettendo fine al far west. Non abbiamo doppi interessi e andremo in giro a testa alta”.

Per Cinque stelle l’on. Matta ha affermato che “il paesaggio è il bene primario di tutti i territori della Sardegna e questa legge crea i presupposti per il piano energetico regionale che verrà. Siamo partecipi di questa trasformazione e di questi interventi importantissimi come il vero sostegno alle comunità energetiche e il sostegno economico perché le imprese e i cittadini abbiano energia rinnovabile e paghino meno per l’energia”.

Anche il presidente della commissione Bilancio, Alessandro Solinas (Cinque stelle), ha preso la parola: “Siamo primi in Italia a stabilire una programmazione energetica che ci renderà protagonisti del nostro futuro. Non si è mai vista una Giunta così dinamica, in giro in ogni provincia, a spiegare le ragioni di questo provvedimento. Oggi chiudiamo un processo di massima democrazia con una maggioranza eletta democraticamente che si prende tutte le sue responsabilità”.

Il presidente Comandini ha concluso i lavori della seduta che riprenderanno alle 16:30. (C.C.)

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