CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVI Legislatura
Ufficio Stampa
Nota stampa della seduta n. 253 – Antimeridiana
martedì 1 agosto 2023
Collegato alla manovra finanziaria 2023-2025: al via la discussione dell’articolo 1 “Disposizioni di carattere istituzionale”.
Cagliari 1 agosto 2023 – La seduta è stata aperta dal presidente Michele Pais. All’ordine del giorno l’esame dell’articolo 1 e i relativi emendamenti del Disegno di legge n. 373/A “Disposizioni di carattere istituzionale e ordinamentale su varie materie”.
Daniele Cocco (Alleanza Europa Verde – Sinistra – Possibile) è intervenuto sull’ordine dei lavori segnalando l’inizio in ritardo rispetto all’orario di convocazione e ha segnalato il problema della disabilità grave.
Il presidente Pais ha quindi chiesto al presidente della commissione Bilancio, Stefano Schirru (Psd’Az), il parere della commissione sugli emendamenti. “La Commissione – ha affermato Schirru – ha stabilito di rimettere gli emendamenti all’Aula”. Parere conforme da parte della Giunta.
Il presidente ha aperto la discussione sull’articolo 1 “Modifiche alla legge regionale n. 32 del 1988 in materia di composizione dell’Ufficio di Gabinetto del Presidente della Regione” e ha dato la parola al capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus. L’esponente della minoranza ha ricordato che l’esame del DL non è in ritardo di mezz’ora o quaranta minuti, ma di oltre 5 mesi. E ha evidenziato che il testo così composto, con i suoi 88 articoli, che potrebbero superare i 100 e che tratta di argomenti più svariati, non potrà essere approvato neanche per Natale. Senza un vostro atto di buonsenso, ha detto riferendosi alla maggioranza, di depurare questo DL da norme intruse e incompatibili, il testo non arriverà all’approvazione.
Agus ha evidenziato, inoltre, che nel testo ci sono anche argomenti importanti come quelli in materia di Sanità, che dovrebbero essere esitati in un quarto d’ora come, ad esempio, quello sulle comunità terapeutiche che sono a rischio chiusura. Il capogruppo dei Progressisti ha evidenziato che in questa legislatura si è legiferato poco e male e ha affermato di ritenere non opportuno esaminare un tema come la nomina di un Capo di gabinetto visti i problemi che vivono i sardi e la Sardegna.
Su richiesta del consigliere Giuseppe Meloni (Pd) l’emendamento 727 è stato spostato all’articolo 1.
Anche Francesco Agus (Progressisti) ha esortato la Presidenza a valutare l’accorpamento in un unico articolo di tutti gli emendamenti che trattano argomenti simili, come quelli in materia di personale. “C’è troppa confusione”, ha affermato.
Cesare Moriconi (Pd), ironicamente, ha affermato che l’articolo 1 permette finalmente di iniziare discussione del Collegato, con una norma di cui la Sardegna aveva urgente bisogno. Un tema di manutenzione normativa, ha continuato, che non risolve nessun problema atteso dai sardi. Sul tema del nuovo Stadio di Cagliari, l’esponente della minoranza ha auspicato uno “spacchettamento” di quell’accordo di programma, che ha creato una contrapposizione tra stadio e ospedali, in modo da velocizzare i tempi di realizzazione dello stadio. Secondo il consigliere soltanto il nuovo ospedale del Sulcis costerà almeno 250 milioni di euro ed è quindi ipotizzabile che i nuovi ospedali saranno di difficile realizzazione.
Desirè Manca (M5S) ha evidenziato come si stia esaminando il Collegato dopo sei mesi di attesa, sei mesi in cui questo Consiglio si è riunito quattro o cinque volte, ha detto, ma nessuna legge importante per il popolo sardo è stata esitata. Manca ha definito molti emendamenti di carattere così preciso e puntuali da definirli “marchette elettorali”. Anche la consigliera ha evidenziato, ironicamente, l’importanza dell’articolo 1: la composizione dell’Ufficio di Gabinetto del Presidente della Regione. Si tratta, ha sottolineato, di una modifica a quella legge “poltronificio” che ci ha tenuto impegnati 63 giorni e che consente al Presidente della Regione di attribuirsi da solo, e con il benestare della maggioranza, il potere di decidere senza parere della Giunta “per le nomine ai suoi amici”.
Alessandro Solinas (capogruppo M5S) ha definito il testo in esame una legge “qualinquibus”, perché all’interno si trova di tutto. Per Solinas è la dimostrazione che non c’è compattezza in maggioranza ed è inutile il solito appello al senso di responsabilità della minoranza. Un senso di responsabilità, ha detto, che c’è sempre stato e ci sarà per interventi che voi non siete riusciti a portare a conclusione. Per il capogruppo M5S non si tentare di nascondere le incapacità della maggioranza. Per Solinas è importante separare le norme urgenti e quelle che non lo sono. E ha affermato che non si può giustificare con l’urgenza un esame superficiale di argomenti che necessitano una analisi più approfondita. Questo DL, ha affermato, è la cristallizzazione di un fallimento politico.
Anche per Daniele Cocco (Alleanza Europa Verde – Sinistra – Possibile) “qui dentro c’è di tutto”, è “un provvedimento che porterà al nulla”. Per Cocco bisogna pensare alle emergenze del popolo sardo e non alle mancette e alle norme puntuali. Su 800 milioni di euro, ha affermato Cocco, 128 milioni sono destinati a misure puntuali e ha esortato la maggioranza a convogliare quelle risorse su norme importante. Cocco ha ricordato le difficoltà delle famiglie che non avranno più il reddito di cittadinanza e delle persone affette da disabilità gravi. Cocco ha ricordato che da maggio 2023 le quote destinate dalla Regione ai Comuni sono state diminuite in maniera significativa creando un grave problema ai cittadini affetti da gravi disabilità, le persone più fragili che andrebbero maggiormente tutelate. “Questi sono i temi di cui dobbiamo occuparci”. Cocco ha quindi chiesto al Presidente Pais di parlare con l’Assessore della Sanità su quanto sta succedendo con la legge 162 per le disabilità gravi in modo da porvi immediatamente rimedio. Cocco ha anche ricordato che in Commissione Sanità si era raggiunto un accordo unanime affinché gli emendamenti riguardanti la sanità, e quindi urgenti, venissero stralciati e portati in Aula subito. Invece “li avete voluti inserire in un testo da 80 articoli” che difficilmente verrà approvato in tempi brevi. Cocco ha esortato la maggioranza a tornare indietro sui propri passi perché continuando su questa strada non arriveranno le risposte importanti che i sardi attendono. (Eln)
Il presidente Pais ha assicurato il suo intervento presso l’assessore Doria sottolineando che sul tema delle disabilità gravi il Consiglio ha sempre espresso una sensibilità condivisa.
Il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau ha criticato duramente la legge definendola un provvedimento “infinito” che parla di tutto, appesantito da oltre 800 emendamenti sui quali la commissione non ha fornito alcun parere rendendo la discussione del Consiglio ancora più lunga e complicata. Quindi, ha sostenuto, come ha detto il collega Solinas, è una legge “la qualunque”, il contrario di quello che doveva essere fatto, un ennesimo pasticcio per i sardi. Lo stralcio di alcune norme davvero urgenti (sanità, piano casa, enti locali), ha ricordato Ganau, era una misura giusta e la maggioranza è ancora in tempo per tornare indietro, riportare il testo in commissione e individuare un percorso accelerato di pochi punti anche col ricorso all’art.102. Infine, il capogruppo del Pd ha rilevato che la legge, nonostante un accordo per escludere emendamenti di tipo finanziario, ha accolto quelli della Giunta per cui, se vale questo precedente, gli stessi emendamenti possono presentarli tutti i consiglieri.
Il presidente ha chiarito che gli emendamenti di tipo finanziario consistono, in realtà, in spostmaneti di fondi all’interno di capitoli già esistenti senza aumenti di spesa.
Successivamente sono stati messi in votazione gli emendamenti n.111 e 514.
Per dichiarazione di voto il consigliere dei Progressisti Massimo Zedda h affermato che non è normale che, dopo sette mesi, le legge inizi con una norma che consente al capo di gabinetto del presidente della Regione di “stare a casa”: è una vergogna, spero che tutti voi andiate a casa.
Per il Pd Piero Comandini ha parlato di una norma da sopprimere, aggiungendo che le priorità della maggioranza si commentano da sole e non riguardano i sardi che sono invece molto preoccupati per sanità e trasporti: lo ha detto un autorevole esponente di Forza Italia come Pietro Pittalis, aprendo una grandissima crepa nella maggioranza.
Il capogruppo dei Progressisti Franceso Agus, tornando sulla figura del capo di gabinetto del presidente della Regione, ha osservato che si tratta di un ruolo al quale sono assegnate anche funzioni dirigenziali e non può essere equiparato ad un consulente. Quanto alle nuove spese, ha concluso, ci sono eccome per quasi 80 milioni.
Ancora per il Pd il consigliere Roberto Deriu ha detto che la soppressione della norma, in effetti, farebbe comodo alla maggioranza; meglio il ritorno della legge in commissione e la riflessione su temi concreti, come ha chiesto Ganau, che giustificare strane “avocazioni” del presidente della Regione su decisioni che dovrebbero essere collegiali.
A nome della Giunta, l’assessore del Lavoro ed Affari generali Andreina Farris ha precisato che la norma colloca il presidente della Regione in una posizione pari a quella di tutti gli assessori rispetto ai loro uffici di gabinetto, i cui capi vengono nominati fiduciariamente. Si tratta dunque, secondo l’assessore, di una norma di semplificazione e, quanto, all’equiparazione del capo di gabinetto a quella del consulente non è una incentivazione all’assenteismo perché, come per tutti gli alti dirigenti non c’è vincolo di entrata/uscita, che neanche la legge prevede.
Desirè Manca (M5S) ha respinto l’interpretazione dell’assessore, evidenziando che il Consiglio regionale ha impiegato tre mesi per far passare una legge “poltronificio”, questo non è un modo per semplificare ma un modo per nominare “amici”.
Il presidente ha richiamato l’attenzione dei consiglieri sul fatto che l’oggetto della discussione riguarda un altro articolo.
Il consigliere Eugeio Lai (Aev) ha invece dichiarato che gli interventi dei colleghi dell’opposizione svolti in precedenza sono corretti dopo la “traslazione” di un emendamento all’articolo 1. Nel merito inoltre, è chiaro che il presidente della Regione non è un assessore e non sempre i capi di gabinetto sono manager, ragion per cui dovrebbero essere vincolati alla timbratura.
Al voto, gli emendamenti sono stati respinti. A seguire, è stato approvato il testo dell’articolo.
Per quanto riguarda gli emendamenti aggiuntivi è stato approvato l’emendamento n.85 (Mele e più) che modifica una parte della legge regionale 32 del 2018 in materia funebre e cimiteriale, consentendo una deroga per le sepolture al di fuori dei cimiteri, riservate a personaggi di particolare valore sociale, politico e religioso, a due anni dalla loro scomparsa (rispetto ai cinque previsti originariamente).
Subito dopo è stato messo in votazione a scrutinio segreto l’emendamento sostitutivo totale n. 830 (Moriconi e più) relativo al nuovo stadio di Cagliari. La proposta, modificando la legge regionale n.1 del 21 febbraio 2023 (Legge di stabilità), opera lo “stralcio” del nuovo stadio dall’accordo di programma Regione-Comune, prevedendo la spesa di 50 milioni di euro con coperture individuate negli esercizi 2023-2026 e delegando l’attuazione del provvedimento al Comune di Cagliari.
Successivamente la seduta è stata brevemente sospesa.
Alla ripresa dei lavori il voto sull’emendamento, che il Consiglio ha respinto con 28 voti contrari, 27 favorevoli e una scheda bianca.
Al termine dello scrutinio, il capogruppo di Fdi Fausto Piga ha dichiarato che, pur nel rispetto della segretezza del voto, Fdi ritiene di precisare di non essere disponibile né a “blitz” in Aula dell’ultimo minuto né a mancare di rispetto alla maggioranza, ribadendo nello stesso tempo la sua volontà di realizzare il nuovo stadio. (Af)
Francesco Agus (Progressisti), intervenendo sull’ordine dei lavori, ha chiesto il voto a scrutinio segreto sull’emendamento aggiuntivo 494 (Agus e più). L’emendamento
prevede l’eliminazione dall’art. 11, comma 1 della legge regionale n. 1 del 2023, delle parole da “b) del nuovo ospedale cittadino a “Centro universitario sportivo (Cus) di Cagliari”. L’emendamento è stato approvato (votanti 55, sì 28, no 26, 1 bianca).
Sull’emendamento 104 (Lai e più) che prevede che negli enti locali i permessi degli amministratori siano elevati da 24 a 48 ore per i componenti degli organi esecutivi e da 48 a 96 ore per i sindaci, è intervenuto Eugenio Lai (Alleanza Europa Verde – Sinistra – Possibile – art.1) che ha sollecitato la sottoscrizione dell’emendamento da parte di tutta l’aula.
Stefano Tunis (Misto) ha detto che si tratta di un emendamento coerente e ha chiesto di aggiungere la sua firma e quella del collega Peru .
L’emendamento 104 è stato approvato.
E’ poi intervenuto Franco Mula (Psd’az) che ha detto che è necessario valutare anche la posizione dei Consiglieri comunali.
L’emendamento 461 è stato bocciato.
Sull’ordine dei lavori è intervenuto Eugenio Lai (Alleanza Europa Verde – Sinistra – Possibile – art.1) per chiedere la votazione segreta sul 727.
I lavori del Consiglio sono stati interrotti. La seduta riprenderà alle 15,30. (R.R)