CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVII Legislatura
Ufficio Stampa
Nota stampa della seduta n. 24
Martedì 5 novembre 2024
Variazione di bilancio: conclusa la discussione generale.
Cagliari 5 novembre 2024 – La seduta è stata aperta dal presidente dell’assemblea, Piero Comandini, che dopo le formalità di rito ha accordato la richiesta del capogruppo del Pd, Roberto Deriu, per una sospensione dei lavori al fini di consentire una consultazione “con la maggioranza”. Alla ripresa, il consigliere Mula (As), intervenendo sull’ordine dei lavori, ha avanzato la richiesta di una ulteriore sospensione dei lavori per dare luogo ad una conferenza dei capigruppo in seduta politica. Richiesta accolta dal presidente Comandini che alla ripresa ha annunciato la discussione del disegno di legge n. 53 (Giunta) “Variazioni di bilancio, riconoscimento di debiti fuori bilancio e passività pregresse e disposizioni varie”.
Il relatore della maggioranza, il presidente della Terza commissione, Alessandro Solinas (M5S), dando lettura della relazione allegata al testo ha ripercorso l’iter nelle commissioni ed ha evidenziato i principali settori di intervento del provvedimento. Tra le misure più significative, l’esponente dei Cinque Stelle ha ricordato l’incremento (40 milioni) del fondo unico per gli Enti Locali, insieme con gli stanziamenti per la riqualificazione dei centri urbani, la viabilità, l’edilizia scolastica e le infrastrutture informatiche. «La sfida – ha affermato Alessandro Solinas – è quella della programmazione, affinché la macchina regionale e gli enti locali siano in grado di realizzare gli investimenti». «Cioè – ha concluso il presidente della commissione Bilancio – lavoriamo per aumentare la velocità della spesa e la qualità della produzione normativa».
La relazione di minoranza è stata affidata al consigliere di Fratelli d’Italia, Fausto Piga, che con toni a tratti critici ha affermato che “se è vero che i sette mesi di legislatura sono pochi per pretendere che la maggioranza risolva i problemi della Sardegna, è altrettanto vero che è un tempo sufficiente per certificare i ritardi della maggioranza su tutti i temi dell’agenda politica”. A giudizio dell’esponente della minoranza la variazione di bilancio “smaschera il bluff di sinistre e grillini che millantavano soluzioni rapide ed invece la situazione è fuori controllo, perché nessun problema è stato risolto in sanità, trasporti o agricoltura, anzi ai vecchi problemi se ne aggiungono nuovi a causa di improvvisazione e immobilismo”.
Piga ha ricordato le sempre più insistenti voci di un possibile rimpasto in Giunta ed ha auspicato “un cambio di passo radicale e politico”. Il relatore della minoranza ha concluso evidenziando come i circa 600 milioni della variazione di bilancio, dimostrano come non corrispondessero al vero le denunce dei “giallo-rossi su un presunto tesoretto di 3 o 4 miliardi di risorse non spese dalla passata amministrazione”. «Abbiamo lasciato i conti in ordine – ha dichiarato Piga – e vogliamo evitare che l’attuale maggioranza butti i denari dalla finestra, per questo annunciamo una opposizione propositiva ma non arrendevole o remissiva».
Il capogruppo As, Franco Mula, ha lamentato l’assenza di indirizzi politici e amministrativi nell’ambito dei macrointerventi, insieme con uno scarso coinvolgimento delle commissioni, anche al fine di garantire una maggiore produttività dei lavori in Aula. Nel merito della variazione, l’esponente della minoranza, ha evidenziato lo stanziamento per la copertura dei disavanzi delle Asl («la cifra dice che le Asl non stanno funzionando e bisogna avere il coraggio di mettere rimedio, lasciando a casa chi male ha operato») e le poste per i cosiddetti debiti fuori bilancio («serve avere contezza sulla situazione di tali debiti»). Mula ha rilanciato la proposta del collegamento ferroviario Nuoro-Macomer e sui fondi per i danni della siccità in Ogliastra ha auspicato che si possano considerare anche quelli registrati nell’Alta Baronia. La richiesta di chiarimenti ha riguardato le assunzioni in Forestas che rispetto alle 900 annunciate “sembrerebbe che si possa procedere soltanto per 450 nuovi assunti”.
Il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, ha definito il provvedimento in discussione “l’ultimo passaggio relativo al bilancio approvato nella passata legislatura, in una stagione politica ormai superata”. «Il problema della nostra Regione – ha affermato l’esponente della maggioranza – è l’incapacità di spendere le risorse pubbliche, come dimostrano i 4 miliardi in cassa che non si sono tradotti in produzioni e benessere per le comunità». «L’ambizione – ha spiegato Agus – è quella di approvare le norme in tempi utili perché possano generare spesa ed è per questo che servirà approvare la legge finanziaria entro dicembre, perché il ricorso alla spesa in dodicesimi è una sconfitta della politica». Nella parte conclusiva del suo intervento, il consigliere della sinistra ha definito i troppi centri di costo “l’ulteriore patologia del sistema regione” ed ha fatto riferimento agli stanziamenti in Sanità per rimarcare l’urgenza di interventi immediati, soprattutto per ciò che riguarda la mobilità passiva che ammonta ormai a 90 milioni di euro.
Il consigliere del Pd, Valter Piscedda, ha ribadito la strategicità dell’appuntamento politico con la finanziaria “per conoscere la rotta del nuovo governo regionale” ed ha elencato gli interventi previsti nell’assestamento per evidenziare l’impegno nell’affrontare le emergenze che si registrano nell’Isola. Una particolare sottolineatura è stata riservata al tema della Sanità. «Gli stanziamenti per la copertura dei disavanzi – ha affermato l’esponente della maggioranza – impongono una riflessione per valutare se sia ancora opportuno sostenere dal solo bilancio regionale i costi della sanità sarda e l’entità del disavanzo ci dice che in fretta dobbiamo cambiare rotta e governance, attraverso una legge e ciò che serve, dunque, è decidere di farlo, non fosse altro perché la sanità unico è l’unico ambito che ancora non ha percepito cambio di governo in regione». (A.M.)
Giovanni Chessa (Forza Italia) ha detto di essere perplesso sulla rassegnazione che su questa manovra ha la maggioranza. . “Vi vedo rassegnati – ha detto – e non capisco perché. Una volta approvata si potranno spendere 600 milioni”. Chessa però è preoccupato sul metodo di fare le cose “a pezzi a pezzi”. Il giudizio è critico: si tratta di una Variazione che “non chiude la porta” con tante cose in sospeso. Per esempio nel settore sanità dove la situazione è pessima perché si è trascinata una sanità impostata male dai tempi dei tempi. Anche in questo settore la manovra tampona solo le spese. Bisogna cambiare con una legge forte che dia assistenza vera. Chessa ha poi chiesto alla maggioranza se almeno sulla prossima finanziaria si hanno le idee chiare. Avete un’idea di Sardegna. L’idea dell’esponente di Forza Italia è quella di una Sardegna libera e forte. Serve certezza sugli investimenti. Questa variazione è un “rattoppo”. Per Umberto Ticca (Riformatori Sardi) questa manovra di bilancio doveva essere il primo intervento vero di questa maggioranza ma sono passati otto mesi dalle elezioni e sei dall’insediamento e manca ancora una visione organica e complessiva, non si affrontano i veri problemi, sulla sanità non c’è nulla, non c’è speranza per i cittadini affetti da patologie. C’è solo una copertura del disavanzo, non c’è una riga per sistemare la perequazione degli stipendi nel settore sanitario. Ticca ha annunciato la presentazione di emendamenti anche per sistemare le diseguaglianze. Negativo anche il giudizio su quanto previsto nel settore trasporti. La proposta è quella di destinare i 30 milioni accantonati ad agosto per il settore aeroportuale nel Fondo unico, con altri 30 milioni si potrebbe portare il Fondo al livello del 2023
Gianluca Mandas (Movimento 5 stelle) ha ricordato che si sta discutendo un documento che certifica la capacità di spesa. Oggi abbiamo la possibilità di reindirizzare 630 milioni, ma si deve fare con tempismo e con rapidità. Se perdiamo troppo tempo in chiacchiere perdiamo l’obiettivo principale di spendere queste risorse. Mandas ha sottolineato che questa maggioranza non spreca denaro pubblico a differenza del Governo nazionale che ha stanziato ingenti risorse per gli immigrati in Albania. Tanti i provvedimenti importanti. Sono previsti interventi per la mobilità, la metropolitana leggera, la scuola, la formazione mirata al mondo digitale, le ferrovie, l’emergenza idrica e i ristori ai comuni alluvionati, per l’ interconnessione tra dighe e reti per evitare sprechi di acqua pubblica, risorse per enti locali, per il fondo a sostegno del diritto alla casa,risorse per la sicurezza delle infrastrutture scolastiche e sanitarie. Questa non è la nostra legge finanziaria – ha concluso – è un provvedimento che serve a colmare l’incapacità di spendita delle risorse pubbliche del passato. Nel prossimo documento potremo incidere sulla politica finanziaria del futuro. Antonello Peru (Sardegna al Centro 20venti) ha detto di voler evitare di discutere e di fare il gioco delle parti. Oggi abbiamo le risorse ma siamo tutti chiamati ad avere grandi responsabilità, servono strategie e scelte concrete, le risorse devono generare sviluppo. Dobbiamo avere un’idea e un modello di sviluppo. Senza questo si continuano a spendere risorse a macchia di leopardo senza metterle a sistema. E’ necessario, quindi, creare un modello di sviluppo. Per Peru bisogna investire nelle infrastrutture per collegare le zone interne e per creare una sorta di federazione fiscale in salsa sarda; investire in edilizia sanitaria e nella sanità privata. Peru ha sottolineato che se le risorse vengono trasferite in maniera oculata e se il privato non viene visto più come un “antagonista” del sistema pubblico ma come “ complementare” i tempi delle liste d’attesa potrebbe decisamente migliorare. Sull’energia per Peru, questa giunta è troppo timida. La Sardegna deve essere protagonista e i sardi devono essere padroni a casa loro. Peru ha invitato la giunta a dare attuazione alla legge sulla riforma degli enti locali approvata nella scorsa legislatura soprattutto per quanto riguarda l’equilibrio tra nord e sud. Anche Paolo Truzzu (FdI) vede rassegnata la maggioranza davanti a questa manovra di 600 milioni. Oggi ci sono tante risorse che devono essere spese in tempi rapidi e certi. La minoranza è in aula per combattere il nostro nemico che è l’ incapacità di spendere. Attraverso la capacità di spesa si misura la nostra libertà e si esercitano i nostri diritti. E’ fondamentale però spenderli bene. In questa manovra – ha detto Truzzu – si cerca di mettere delle toppe e non si stanno facendo scelte strategiche. Manca una idea, una scelta coraggiosa che crei sviluppo , non c’è un euro sul lavoro e sulle imprese. Altro elemento è che i tempi sono strettissimi, si è in forte ritardo. Nel provvedimento manca la consapevolezza per sapere cosa fare e come incidere, una strategia complessiva per creare occasione di sviluppo, capacità di individuare i soggetti attuatori. Truzzu ha annunciato la presentazione di emendamenti anche per incrementare la dotazione del Fondo unico e per aumentare gli stipendi nel settore sanitario pubblico. Per la giunta è intervenuto l’assessore al Bilancio Giuseppe Meloni che ha ringraziato soprattutto i consiglieri di minoranza che hanno colto l’importanza di arrivare in modo celere all’approvazione di questo provvedimento. Questa non è la nostra legge finanziaria – ha ricordato – ma è una variazione che ha una massa manovrabile da impegnare subito. Con questa Variazione di bilancio abbiamo anche colmato i disavanzi e i debiti fuori bilancio che ammontano a circa un terzo delle somme disponibili. Meloni ha auspicato un’accelerazione dei lavori per approvare il provvedimento nel più breve tempo possibile per poi procedere al confronto sulla Manovra. Dopo l’intervento dell’esponente della giunta il Presidente Comandini ha chiuso i lavori. Il Consiglio è stato convocato per domani alle 11 con il voto sul passaggio all’esame degli articoli del Disegno di legge della Giunta. Alla stessa ora è fissato il termine per la presentazione degli emendamenti che saranno successivamente esaminati dalla Terza Commissione “Bilancio”.