CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVI Legislatura
Ufficio Stampa
Nota stampa della seduta n. 238 Pomeridiana
Mercoledì 1 febbraio 2023
Manovra finanziaria 2023-2025, approvato il DL 371/A “Legge di stabilità regionale 2023” e il DL 372/A “Bilancio di previsione 2023-2025”.
Via libera a cinque ordini del giorno
Il Consiglio sarà convocato a domicilio
Cagliari, 1 febbraio 2023 – La seduta è stata aperta dal presidente Michele Pais che in apertura ha letto un messaggio di solidarietà al sindaco di Bono Michele Solinas, vittima ieri notte di un grave atto intimidatorio. «Ancora una volta un amministratore locale è stato vittima di un attentato incendiario – ha detto Pais – voglio esprimere la piena e totale solidarietà del Consiglio regionale al sindaco di Bono Michele Solinas, alla giunta, al consiglio comunale e a tutta la comunità. E’ l’ennesimo attentato contro un nostro amministratore, contro uno dei nostri sindaci, contro una nostra comunità. Una spirale di violenza che prosegue senza fine da anni. Un atto criminale che intende scalfire le istituzioni democratiche ma che, sono sicuro, non raggiungerà il suo obiettivo che è quello della destabilizzazione». Pais ha proseguito il suo intervento sottolineando il fatto che in un paese civile qualunque dissenso non può essere espresso con atti di violenza: «Il confronto, anche acceso, deve seguire regole democratiche – ha affermato il presidente del Consiglio – solo così la nostra Sardegna potrà crescere con l’aiuto di tutti, anche e soprattutto con l’apporto di coloro che non condividendo alcune scelte hanno il coraggio di discuterne lealmente e non nascondendosi nel buio armandosi di una tanica di benzina». Pais si è quindi augurato che gli autori del “gesto criminale” siano assicurati al più presto alla giustizia. «Ribadisco la piena solidarietà del Consiglio regionale al sindaco di Bono e a tutti gli amministratori locali della Sardegna e esprimo una ferma e netta condanna verso chi usa qualsiasi forma di violenza – ha concluso il presidente – sono certo che il sindaco di Bono, tutti i primi cittadini, tutti gli amministratori locali della nostra civilissima Sardegna sapranno reagire con determinazione e ancora una volta risponderanno a questi sciagurati gesti nell’unico modo possibile: proseguire nell’impegno per il bene delle loro comunità.
Anche la consigliera Desiré Manca ha espresso la sua solidarietà al sindaco Usai parlando di gesto vile da condannare senza esitazioni. L’esponente della minoranza si è poi rivolta al presidente Pais lamentando il ritardo con cui sono iniziati i lavori dell’Aula: «Il consiglio era convocato per le 15 e invece inizia alle 18.30 – ha detto Manca – ci avete tenuto in ostaggio. E’ chiaro che adesso ci prenderemo tutto il tempo necessario per esaminare con attenzione i documenti che ci presenterete». A Manca ha replicato Pais: «Io non tengo in ostaggio nessuno – ha detto il presidente del Consiglio – le parole che ha usato sono gravissime e offensive. Ho comunicato per tempo il ritardo perché c’era la necessità, da parte degli uffici, di chiudere un lavoro di carattere tecnico. Il suo intervento è assolutamente fuori luogo».
Anche Daniele Cocco (Alleanza Europa Verde – Sinistra – Possibile – Art.1) ha espresso solidarietà al sindaco di Bono: «E’ un collega e un amico – ha detto Cocco – è un amministratore serio e leale che si mette al servizio della comunità. Quello che ha subito è un atto gravissimo, l’ennesimo ai danni di un amministratore. La solidarietà però non basta più, serve una presenza capillare dello Stato soprattutto nei piccoli comuni delle zone interne che stanno vivendo stagioni molto dedicate. Lì manca il lavoro, lo spopolamento va avanti in modo ineludibile. Certo, non può essere un criminale a destabilizzare la democrazia. A Bono nei prossimi giorni un’assemblea generale, partecipiamo tutti».
Vicinanza al sindaco di Bono è stata espressa anche dal gruppo Psd’Az: «Ho sentito questa mattina il sindaco – ha detto il capogruppo Franco Mula – era tranquillo e ha garantito la prosecuzione del suo impegno. Continua ad avere fiducia nella sua comunità. Questo episodio non va enfatizzato perché compiuto da qualche cretino».
Il consigliere Salvatore Corrias (Pd) nell’esprimere solidarietà al sindaco di Bono, ha ricordato anche il brutto episodio che ha coinvolto nei giorni scorsi il sindaco di Iglesias Mauro Usai contro il quale sono apparse scritte ingiuriose sui muri. «E’ bene che l’Aula faccia propria la necessità di stare vicino ai sindaci – ha detto Corrias – solo loro sanno quanto faccia male una minaccia».
Stesse considerazioni da Annalisa Mele (Riformatori): «Come sindaco, prima che come consigliere regionale, mi sento vicina al sindaco di Bono. Questi atti non fermeranno chi lavora al servizio delle sua comunità».
Per Marco Tedde (Forza Italia) la solidarietà va espressa al sindaco e a tutta la comunità di Bono: «Quando viene colpito un sindaco si fa danno a tutto il paese. E’ nostro compito intervenire sulle sacche di malessere che frenano lo sviluppo delle nostre comunità. In queste sacche proliferano i cretini, è urgente intervenire per eliminare il malessere. In quest’ottica è importante approvare rapidamente la finanziaria».
Solidarietà ai sindaci anche da parte del Gruppo Udc e Fratelli d’Italia per bocca dei consiglieri Gian Filippo Sechi e Gianni Tatti: «Il mio pensiero va a tutti i sindaci della Sardegna che ogni giorno devono affrontare situazioni difficili – ha detto Tatti – molti di loro non dormono la notte pensando ai problemi delle loro comunità. La politica regionale deve essere più vicina agli amministratori locali».
Massimo Zedda (Progressisti) ha espresso vicinanza ai sindaci di Bono e Iglesias e a quello di Bonorva, Massimo d’Agostino, che la settimana scorsa ha subito un’aggressione. «Il problema va affrontato: nei piccoli comuni è sempre più difficile amministrare. Per questo è problematico trovare candidati. Da questi luoghi i ragazzi e le ragazze scappano. Anche questo influisce sul fenomeno dello spopolamento. Dovremmo ragionare anche sulle problematiche del mondo giovanile, anche a Cagliari c’è preoccupazione sotto questo aspetto».
Michele Ennas a nome della Lega ha manifestato massima solidarietà al sindaco di Bono e a tutti i primi cittadini della Sardegna. «Quanto accaduto va stigmatizzato, ci auguriamo che le forze dell’ordine riescano ad individuare al più presto i responsabili».
Stesso discorso da parte di Roberto Caredda (Gruppo Misto) che ha parlato di “atto vile” contro il sindaco di Bono.
Il presidente ha quindi sospeso la seduta per alcuni minuti.
Alla ripresa dei lavori, l’Aula ha ripreso l’esame della manovra ripartendo dall’articolo 7 “Disposizioni in materia di Lavori pubblici” e dei relativi emendamenti.
I capigruppo delle opposizioni hanno annunciato il ritiro di quasi tutti gli emendamenti.
Dopo aver acquisito i pareri su quelli rimasti, il presidente Pais ha aperto la discussione dell’art.7.
Il primo a prendere la parola è stato il consigliere dei progressisti Massimo Zedda: «Il presidente della Regione, senza coinvolgere gli uffici e il Consiglio regionale, ha presentato il via libera a un accordo di programma. Pianifica e decide su Cagliari senza aver interloquito con la città. Il Consiglio comunale di Cagliari è stato esautorato». Per Zedda, dietro l’accordo presentato da Solinas c’è un grande progetto di speculazione: «Si parla di stadio, nuovo ospedale a Sant’Elia, di nuovi alloggi per gli studenti, di nuovi uffici pubblici – ha detto Zedda – per lo stadio si individua l’area di Su Stangioni dove non si può fare nulla. Per gli uffici pubblici non si tiene conto che ci sono immobili inutilizzati e si pensa invece di consumare altro suolo. Con un’aggravante: per lo stadio e la nuova casa dello studente si individuano terreni privati nonostante ci siano spazi pubblici. Questa è un ossessione del presidente. Parliamo di un progetto complessivo di un miliardo e mezzo di euro. Ovviamente non si farà nulla. Solinas pretenderà che prima del 31 marzo il comune di Cagliari adotti una delibera speculare alla sua. Quando si voterà, queste aree che oggi valgono zero acquisteranno un valore altissimo. L’argomento oggi è lo stadio non la pianificazione urbanistica della città in barba alle regole».
Posizione condivisa da Maria Laura Orrù (Alleanza Europa Verde – Sinistra – Possibile – Art.1): «Questo accordo di programma è una follia – ha detto Orrù – il presidente della Regione è diventato un urbanista. Ha deciso, insieme al sindaco di Cagliari la pianificazione della città in modo totalmente sbagliato. La potestà è del consiglio comunale di Cagliari. Spostare lo stadio da Sant’Elia è l’errore più grande che si possa fare. Lo stadio è il motivo di riscatto di un intero quartiere». Secondo Orrù a Cagliari c’è un problema gigantesco legato alle periferie. «Anziché pensare a un luogo difficile da raggiungere come su Stangioni per il nuovo stadio, si metta mano agli undici progetti commissariati dall’Anas come quello per la strada 554. Pensare di realizzare un ospedale a Sant’Elia è un altro errore. Lì si va perché si sta male, non si può pensare di dover attraversare tutta la città per arrivarci. Cagliari è una città che non ha ancora trovato al sua identità. Mi auguro che ci sia un ripensamento».
Per Piero Comandini (Pd): «Il presidente Solinas non si è mosso come un fine urbanistica ma come Zidane contro Materazzi ai mondiali di calcio del 2006. Quando si è accorto che qualcuno è sceso in campo per lo stadio è intervenuto con una testata – ha affermato Comandini – l’emendamento che abbiamo presentato come gruppo Pd aveva una ragione. Eravamo preoccupati per l’accordo che era stato già raggiunto tra il Cagliari e il Comune. Sullo stadio c’è un derby politico interno al centrodestra. Una parte di voi vuole sostituire Truzzu a Solinas. 50 milioni a Fratelli d’Italia è il prezzo per garantire il voto a questa finanziaria. La vostra crisi è evidente. Lo scontro è solo rimandato. Probabilmente scollinerete la Finanziaria ma non i vostri problemi politici». (Psp)
Il consigliere Michele Ciusa, del M5s, ha affermato che sull’art. 7 si sta consumando una partita sulla pelle dei cittadini di Cagliari e di un grande simbolo sportivo come lo stadio della squadra della città, una partita con molti punti oscuri che, fra l’altro, va contro la tendenza generale a ridurre il consumo di suolo, scelta che rappresenta un patrimonio di buone pratiche già acquisito in tante città e regioni italiane. Anche il modo, secondo Ciusa, è molto discutibile perché sarebbe stato necessario inserire il progetto dentro il testo e sottoporlo alle commissioni competenti, anche con le audizioni dei soggetti istituzionali interessati.
Ignazio Manca, consigliere della Lega, ha premesso di voler parlare a titolo personale ed ha sostenuto che la vicenda dello stadio è un passo indietro rispetto all’identità che il S.Elia ha rappresentato per la Sardegna e per tutti gli sportivi isolani. I tanti contraddittori passaggi che hanno segnato la strada del progetto per circa vent’anni hanno poi tralasciato un punto molto importante e sollevano ancora oggi una domanda: perché sta stata esclusa a priori la scelta di ristrutturare l’impianto esistente, sulla scorta delle esperienze di tanti gradi stadi storici come Firenze, Roma e Napoli.
Ancora per il M5S, il consigliere Roberto Li Gioi ha parlato di “baratto” realizzato nottetempo quando una delegazione di Fdi è andata dal presidente della Regione per trattare una speculazione miliardaria; sì, perché quella dello stadio è in effetti una scusa che non riesce a nascondere una “voragine immobiliare” che impegna le casse pubbliche per anni. E’vero che la Sardegna ha bisogno di un nuovo stadio, ha ammesso Li Gioi, ma le cose non si fanno in questa maniera, anche perché la Sardegna ha tante esigenze e la scarsità di risorse costringe a fare tante rinunce, come ha dimostrato anche la finanziaria; eppure si sono trovare risorse ingenti per fare speculazione ma, attenzione, il “derby” politico Comune-Regione lo perderanno tutti, perché questo baratto sarà la pietra tombale sulla legislatura e della consiliatura del Sindaco Truzzu.
Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus ha ribadito la sua posizione contraria contro misure contenute in emendamenti o emendamenti agli emendamenti che non hanno una visione di carattere generale e strategico. Il Consiglio, invece, dovrebbe fare leggi generali ed astratte senza invadere il campo dei Comuni, e poi l’emendamento è concettualmente sbagliato dalla prima riga perché autorizza la Regione e fare una cosa che già può fare secondo le regole stabilite dalla legge, però scavalcando un Consiglio comunale e consentendo al presidente della Regione di comportarsi con i soldi pubblici come se fossero suoi, cosa che avviene solo nelle autocrazie. In ogni caso, ha prefigurato Agus, di questa roba non resterà traccia nonostante la pressione sempre più forte delle scadenze imminenti, ed è un bene perché questi progetti proietterebbero la loro ombra oscura sui prossimi 30 anni di Cagliari, ed abbastanza chiara, invece, per quanto riguarda nomi, cognomi e indirizzi.
Laura Caddeo, di Alleanza Europa Verde, si è soffermata sul metodo che ha accompagnato la proposta, molto diffusa sulla stampa e sui social ed assente dalle istituzioni, una vera e propria “aberrazione” della democrazia, a parte lo sgarbo istituzionale nei confronti del Consiglio comunale di Cagliari e delle commissioni competenti del Consiglio regionale. Decenni fa, ha ricordato la Caddeo, con naturalezza si ascoltavano le comunità e si parlava con le persone, ora tutto è saltato, non si dice nemmeno dove andrà lo stadio ma è chiaro che la maggioranza di cagliaritani e dei sardi hanno nel cuore S.Elia come elemento identitario, e non bisognerebbe fare niente, inoltre, senza coinvolgere quel quartiere e quella popolazione che da sempre si sente poco considerata. Il Consiglio regionale è fatto di persone con sensibilità diverse, ha concluso, ma certamente nemmeno il più esperto si può intestare il diritto di decidere da solo; uno studente con questo compito pasticciato non potrebbe mai prendere la sufficienza.
Sempre per Alleanza Europa Verde Antonio Piu ha voluto riportare la discussione “fuori” dallo stadio, e più sugli accordi Stato-Regione del 2019 dai quali dovrebbero provenire le risorse per la programmazione della città di Cagliari, andando contro il dovere del Consiglio regionale di fare sempre leggi a 360 gradi e contro una singolare logica secondo la quale lo stadio consentirebbe di dare copertura ad argomenti diversi ma certamente di carattere locale, sia pure riguardanti il capoluogo. Questo è un errore a danno di tutti i sardi ed annuncio il mio voto contrario, proprio perché i problemi di Cagliari e gli accordi Stato-Regione sono cose diverse e non si può “invadere” la Sardegna con la programmazione della città di Cagliari; su questi temi rivolgo un appello alla convergenza anche ai gruppi di maggioranza.
Il capogruppo di Fdi Fausto Piga ha lamentato un dibattito politico troppo condizionato dallo stadio di Cagliari ma solo perché ora è il momento di decidere dopo aver rinviato per 20 anni, una decisione non solo sulla casa del Cagliari calcio ma su un’opera di interesse pubblico che serve alla Sardegna, ad un quartiere come S.Elia ed alla città di Cagliari in vista dei prossimi campionati europei e dell’indotto che arriverà sul territorio. La Regione, ha proseguito, deve fare la sua parte in un progetto con potenzialità ambiziose, che per essere realizzato ha bisogno di un intervento pubblico per essere sostenibile e, da parte nostra, con l’emendamento che abbiamo presentato, volevamo aprire confronto della maggioranza per arrivare ad una soluzione condivisa, che garantisca risorse certe senza togliere nulla a cittadini, imprese e territori. Nell’accordo fra istituzioni ci sono altre cosa, ha riconosciuto Piga, ma non lo stiamo scrivendo e firmando stasera, è l’avvio di un percorso, che ci porterà al risultato. Il capogruppo di Fdi ha poi smentito “derby” politici all’interno della maggioranza; anzi, ha precisato, noi siamo stati sempre corretti pur avendo subito in Sicilia la mancata riconferma del governatore Musumeci. Manca la parola S.Elia? Ha detto infine Piga rispondendo all’opposizione: “sono sicuro che tutti manterranno la parola”.
Eugenio Lai (Alleanza Europa Verde) rivolto proprio al collega Piga, ha detto che “è una bravissima persona ma non ci fidiamo di ciò che ha detto, il “pastrocchio” che avete fatto è solo armistizio, lo sanno tutti che Truzzu e Solinas si contendono la presidenza della Regione, e poi, si può chiamare come si vuole ma 50 milioni di euro divisi in 4 anni in una finanziaria triennale vogliono dire quantomeno che manca la copertura per la tranche del 2026 e non c’è nemmeno un impegno vincolante, e per la verità manco il coraggio politico di dire che l’opera finanziata è un accordo fra Cagliari calcio e Comune di Cagliari. Provate a spiegare queste cose ed anche le altre opere di competenza del Comune, ha continuato Lai; la Sardegna non può farsi scappare il treno degli europei, c’è un nostro emendamento che può votare anche la maggioranza, dice che bisogna vincolare le risorse e solo queste sono certezze, le vostre sono solo logiche di potere.
A nome della Giunta l’assessore dei Lavori pubblici Pierluigi Saiu ha rilevato che il tema dello stadio ha assorbito tutti gli interventi ma ha osservato che, con tutto il rispetto, c’è molto altro, anche perché l’emendamento di maggioranza sgombra il campo da molti argomenti di polemica politica: è un accordo istituzionale e non prevarica il Comune, infatti non si parla di luogo proprio per questo, ed oggi il Consiglio regionale dice con una sua legge che contribuirà al progetto con 50 milioni. Detto questo, ha ribadito Saiu, c’è molto altro: 110 milioni contro il rischio idrogeologico a protezione dei territori e delle comunità, i fondi per la progettazione, 40 milioni per gli enti locali destinati all’efficienza energetica degli ed all’illuminazione pubblica, 10 milioni per opere idrauliche sugli invasi, risorse molto importanti sulla viabilità, dalla messa in sicurezza di ponti e viadotti alle risorse specifiche per le strade provinciali e comunali. Piuttosto, ha concluso Sai, credo sia il momento di avviare una riflessione sulle risorse delle province perché, numeri alla mano, lo Stato chiede a questi enti più di quanto assegna ed è uno squilibrio da correggere all’interno di un nuovo quadro di finanza pubblica.
Successivamente il Consiglio è passato all’esame degli emendamenti, molti dei quali sono stati ritirati dai gruppi presentatori. L’Assemblea ha approvato il testo dell’articolo.
Subito dopo è iniziata la discussione sugli emendamenti, uno dell’opposizione ed uno della maggioranza, sullo stadio di Cagliari. Dopo la messa in votazione dell’emendamento n.25 (quello dell’opposizione) collegato per contenuto al n.1440 (della maggioranza), il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus, intervenendo sull’ordine dei lavori, ha chiesto scrutini separati dei due testi ed il voto segreto su alcune parti dell’emendamento di maggioranza.
Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula, in dissenso, ha affermato che essendo stata avviata la discussione dell’emendamento n.25 bisogna proseguire in quella direzione.
Contrario Massimo Zedda, consigliere dei Progressisti, secondo il quale la richiesta di intervento sull’ordine dei lavori prevale sugli altri passaggi parlamentari.
I capigruppo di Fdi Fausto Piga e della Lega Michele Ennas hanno sostenuto la prosecuzione dell’esame dell’emendamento n.25.
Il capogruppo di Udc-Sardegna al Centro Gian Filippo Sechi ha chiesto una breve sospensione della seduta, che è stata accordata. (Af)
Sull’emendamento 1440 dello stadio (che emenda il 25) l’on. Tunis ha detto rivolto all’opposizione: “Il senso logico e normativo di “quanto contenuto” non è scorporabile”.
Il presidente Pais ha invitato dunque i consiglieri al voto e ha spiegato che la votazione si svolgerà con questa modalità: a scrutinio normale per appello nominale sul comma 1 lettera a9 e sui commi 2 e 3; a scrutinio segreto sulle lettere b), c), d) ed e) del comma 1.
La prima votazione ha avuto il seguente esito: favorevoli 51, contrari nessuno, astenuti nessuno. Il consiglio ha approvato all’unanimità.
Nella seconda votazione si è proceduto a scrutinio segreto, votanti 54, favorevoli 27 no 25. E’ stato dunque approvato l’emendamento 1440.
Ha preso la parola l’on. Daniele Cocco (Rossoverdi) sull’emendamento 401, che prevede un milione di euro per l’acquisto e valorizzazione dell’edificio del canonico Salvatore Frassu nel Comune di Bono, amico di Angioy e patriota rivoluzionario sardo. L’oratore ha detto: “E’ giusto che la memoria di quei gesti sia conservata e divulgata”. L’emendamento è stato approvato.
Approvati anche gli emendamenti 1147 (efficienza energetica), 1148 (interventi per la viabilità di interesse regionale e locale), 1149 (opere di sbarramento minori), 1150 (diagnosi energetica delle strutture pubbliche) e 1151 (9 milioni annui per il 2023-2025 per AREA).
Il presidente Pais ha messo in discussione gli interventi per il sottosuolo e gli immobili pericolanti di via Dettori di Cagliari. L’on. Agus (Progressisti) ha detto: “L’emendamento di sintesi di Giunta può essere un inizio di quanto è necessario fare per dare un primo aiuto agli imprenditori. Ci sono da aiutare anche le famiglie coinvolte e costrette a chiedere ospitalità o ad affittare un bed and breakfast”. L’oratore ha sollecitato anche uno studio generale sulle condizioni del sottosuolo dell’intero quartiere.
Per il Pd l’on. Comadini ha sollecitato l’assessore Fasolino “nei limiti delle risorse disponibili ad intervenire per la situazione disastrosa di piazza Dettori” mentre l’on. Gianfranco Satta (Progressisti) ha sollevato il caso dei cedimenti anche nel centro storico di Sassari e ha sollecitato interventi. Per l’on. Piu (Rossoverdi) “è opportuno istituire un capitolo di bilancio per affrontare stabilmente queste emergenze, quando capitano purtroppo nelle città sarde”. Anche l’on. Orrù (Rossoverdi) ha concordato sulla richiesta di chi l’ha preceduta e ha aggiunto: “Serve uno studio più dettagliato per capire cosa sta accadendo”.
Per Cinque stelle l’on. Desirè Manca ha denunciato il calo di fatturato delle attività commerciali di viale Trento a Sassari e ha dichiarato il sostegno all’emendamento 1435. (c.c)
L’assessore Fasolino, insieme agli assessori al Lavoro ed ai Lavori pubblici, ha annunciato una proposta di carattere generale, finalizzata sia alla prevenzione che ai ristori. L’assessore Lai ha ricordato che non esiste una misura e va predisposta in modo specifico, in sede di collegato.
L’assessore Saiu, per la parte di sua competenza, ha annunciato lo stanziamento di 100.000 per una serie di attività conoscitive e di indagine, in modo da risalire alle cause degli eventi che si sono verificati e si potrebbero verificare in futuro. Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus ha proposto una breve sospensione della seduta, per la verifica degli emendamenti.
Alla ripresa, sono stati approvati gli emendamenti n.1412 e n.1328. Il 1412 della Giunta stabilisce nella legge regionale 17/22 sono inseriti i giornalisti con o senza partita Iva non inseriti nella precedenti norme di sostegno con una somma di 4 milioni, mentre a beneficio del Comune di Cagliari va la somma di 500.000 euro per le attività produttive e professionali colpite da eventi causati dall’interdizione pedonale di alcune. Nel 1328 (Agus e più) viene stanziata la somma di 100.000 euro per le indagini gelogiche nel sottosuolo del quartiere Marina di Cagliari.
Gli emendamenti provenienti dall’art.8 1022 per l’ente bilaterale, 1025 l’per occupazione femminile e 1023 per l’occupazione giovanile, sono rinviati al collegato.
Subito dopo il Consiglio è passato all’esame delle tabelle.
La Tabella A è stata integrata dagli emendamenti 1205, 1442, 1441, 1210, 1209, 1203, 1212, 1197, 1204, 1207, 1211, 1200, 1202, 1426, 1208, 1199, che rettificano flussi finanziari in entrata e in aumento. Idem per le tabelle B (emendamento 1218), C (1213 e 1219), D (1215 e 1444), ed E (integrata dall’emendamento orale del capogruppo sardista Franco Mula, che assegna un contributo di 300.000 euro ad una associazione di Monserrato che opera a favore delle donne in trattamento di chemioterapia). Sempre nella tabella E sono stati rettificati i flussi in entrata ed in aumento per effetto degli emendamenti 1443 e 1214.
Successivamente il Consiglio ha esaminato il Disegno di legge n.372/A – Legge di bilancio 2023-2025. Oltre agli articoli ed agli allegati fino alla lettera M, è stato approvato l’emendamento n.29 della Giunta comprendente una serie di variazioni alla voci “spese” ed “entrate”.
Per quanto riguarda gli ordini del giorno, approvato per primo il n.3 che individua il Disegno di legge n.373 come Collegato alla Finanziaria. (Af)
Il presidente Pais ha messo in votazione gli ordini del giorno.
Approvato l’ordine del giorno n. 1 firmato da tutti i gruppi di minoranza “sulla necessità di procedere urgentemente alla stabilizzazione del personale precario del comparto sanità, alla mobilità aziendale ex extra aziendale di tutto il personale sanitario e all’assunzione del personale inserito nelle graduatorie Ares per la selezione del personale tecnico e amministrativo”.
Il testo impegna il presidente della Regione e l’assessore della Sanità “ad attivare, o far attivare, tutte le soluzioni organizzative e procedurali al fine di consentire al personale sanitario del sistema regionale di accedere in maniera concreta all’istituto della mobilità interaziendale; ad attivare, o far attivare, tutte le procedure assunzionali al fine di consentire nell’immediato la stabilizzazione del personale sanitario assunto con contratto flessibile dalle Aziende sanitarie durante l’emergenza Covid-19; e ad attivare, o far attivare, urgentemente tutte le procedure per lo scorrimento delle graduatorie ancora valide per l’assunzione del personale tecnico e amministrativo”.
Approvato anche l’ordine del giorno 2 , nel quale il Consiglio chiede alla Regione Sardegna di assumere una posizione di netta condanna contro il governo iraniano. In particolare hanno sottoscritto l’ordine del giorno i capigruppo: Eugenio Lai (Alleanza Europa Verde – Sinistra – Possibile – Art. 1), Francesco Agus (Progressisti), Roberto Caredda (Misto), Angelo Cocciu (Forza Italia Sardegna), Michele Ennas (Lega Salvini Sardegna), Gianfranco Ganau (Pd), Pietro Moro (Udc – Sardegna al centro), Franco Mula (Psd’az), Fausto Piga (Fratelli d’Italia), Alessandro Solinas (Movimento 5 stelle).
Nella repubblica islamica – si legge nell’ordine del giorno – il numero delle vittime continua inesorabilmente a salire. Dopo la morte di Mahsa Amini, la ragazza di 22 anni morta in carcere in circostanze non chiare dopo tre giorni dal suo arresto perché non aveva indossato correttamente il velo, le vittime tra i manifestanti sono oltre 300.
Inoltre, sono state arrestate circa 20.000 persone, tra cui oltre 100 rischiano la vita.
Una situazione insostenibile che richiede, hanno chiesto i Capigruppo, una chiara presa di posizione anche da parte della Sardegna che esprime solidarietà nei confronti degli iraniani scesi in piazza e dura condanna nei confronti del regime iraniano che non rispetta i diritti umani.
Approvato l’ordine del giorno unitario n. 4 “Sulla situazione relativa alle servitù militari”, primo firmatario il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau. Il testo impegna il presidente della Regione “a identificare un soggetto terzo, internazionalmente autorevole, ufficialmente riconosciuto e di alto prestigio scientifico al quale commissionare una valutazione indipendente per capire cosa ha comportato la presenza delle basi militari in Sardegna negli ultimi 50 anni in termini di costi reali, benefici, impatto sociale e ambientale ed eventuale mancato sviluppo economico; a interrogare il Governo e il ministero della Difesa per conoscere a quanto ammontano i ricavi dello Stato derivanti dall’affitto dei poligoni ad eserciti di tutto il mondo” e impegna il presidente del Consiglio regionale “a riunire la consulta Sardo Corsa per valutare la possibilità di intraprendere un percorso comune per elaborare una proposta di trasparenza e di democrazia nel nome del diritto alla conoscenza che faccia chiarezza su cosa comporta a livello economico, ambientale e sanitario la presenza delle basi militari in Sardegna e in Corsica”.
Approvato anche il 5, sul credito cooperativo, primo firmatario Cocciu (Forza Italia): l’ordine del giorno impegna la Giunta a sostenere il credito cooperativo in tutta la Sardegna, visti i positivi risultati ottenuti dalle banche di credito cooperativo che operano nell’Isola.
A seguire la votazione finale sulla manovra finanziaria, che è stata approvata insieme alla legge di bilancio. Il presidente Pais ha dichiarato conclusa la seduta che verrà convocata a domicilio. (c.c.)