CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVI Legislatura
Ufficio Stampa
Nota stampa della seduta n. 232 Pomeridiana
Giovedì 26 gennaio 2023
Manovra finanziaria 2023-2025, conclusa la discussione generale sull’art. 1
Il Consiglio si riunirà domani, 27 gennaio, alle 10
Cagliari, 26 gennaio 2023 – La seduta è stata aperta dal presidente Michele Pais. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha proseguito l’esame dell’ordine del giorno con il Dl n.371/A – Legge di stabilità 2023.
Sugli emendamenti presentati all’art.1 il relatore e la Giunta hanno espresso i rispettivi pareri.
Sull’ordine dei lavori il consigliere dei Progressisti Massimo Zedda ha rilanciato la richiesta formulata nella seduta antimeridiana, relativa alla presunta incompatibilità di Roberto Raimondi (per il suo coinvolgimento nell’inchiesta “Panama papers”), rappresentante della Regione per la cooperazione nel Mediterraneo.
Il consigliere del Pd Cesare Moriconi, prendendo la parola sulla legge, si è soffermato sulla competenza della Giunta nella gestione delle risorse proveniente da diverse fonti (europee, nazionali e regionali) ribadendo che la cosiddetta “massa manovrabile” è in realtà di circa 80 milioni e sollecitando chiarezza sulla dimensione reale della manovra.
Per i Progressisti Gian Franco Satta ha incentrato il suo intervento con alcuni dati economici e sociali: il 17.3 delle famiglie vive sotto la soglia di povertà (tale soglia aumenterà ancora fra qualche mese per effetto della revisione del reddito di cittadinanza), l’inflazione al 17% ed oltre sta aggredendo il potere d’acquisto di salari e pensioni, lo stato delle strade del territorio regionale è preoccupante, gli interventi di contrasto alla spopolamento si sono rivelati inefficaci, oltre 290 Comuni su 377 non hanno una rete digitale efficiente.
Maria Laura Orrù (Alleanza Europa Verde) ha messo in luce la mancanza di un ragionamento complessivo sui progetti per i quali la Regione ha chiesto finanziamenti perché, in alcuni casi, sono state segnalate diverse opportunità perdute a causa della presentazione tardiva delle proposte. Rilanciando il tema della digitalizzazione della pubblica amministrazione, la Orrù ha messo l’accento sull’inaccessibilità concreta a questi strumenti in molti territori.
A nome del M5S Desirè Manca ha osservato che la manovra di bilancio, che dovrebbe caratterizzarsi per un forte sostegno all’economia ed alla popolazione più fragile, espone la Sardegna ad ulteriori segnali di crisi sociale che potrebbero verificarsi entro il primo semestre eppure, proprio su questo punto, la legge non prevede stanziamenti. Inoltre, emerge la lacuna evidente sul mondo del lavoro, in una Regione fra le più povere d’Europa dove la disoccupazione giovanile supera il 23% e quella femminile il 50%.
Sempre per il M5S Roberto Li Gioi ha parlato di una manovra che genera grande incertezza perché il provvedimento non contiene le risposte che la società sarda attende. Il nostro gruppo, ha affermato, ha sempre avuto un atteggiamento propositivo e lo dimostreremo con emendamenti di merito, espressione di una chiara volontà di migliorare la legge nonostante la scarsità di risorse. Li Gioi ha infine auspicato l’aumento del fondo unico, richiesto con forza dai Comuni anche per raffreddare le tensioni sociali collegate alla revisione del reddito di cittadinanza.
Daniele Cocco (Alleanza Europa Verde) ha messo l’accento sul fatto che la finanziaria dovrebbe concentrarsi su sanità e povertà, soprattutto dopo il taglio del reddito di cittadinanza. La Sardegna, con l’istituzione del reis, aveva fatto una scelta avanzata, pur non avendo potuto soddisfare tutte le necessità delle fasce meno abbienti; in questa direzione, infatti, sono indirizzati molti emendamenti del nostro gruppo, con particolare riferimento ai beneficiari della misura che potrebbero prestare la loro opera per 18 ore alla settimana presso le amministrazioni locali. Sulla sanità e la medicina territoriale, inoltre, sono necessarie risorse per intervenire sui territori marginali che di fatto sono rimasti senza assistenza.
Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus ha segnalato che il settore responsabile di larga parte della programmazione europea non ha ad oggi un direttore generale, ed anche la figura del segretario generale (che dovrebbe provvedere alle nomine) è vacante da mesi. Il rischio, è la deduzione di Agus, che tale situazione determini un ulteriore rallentamento della spesa ed un danno gravissimo per la Regione.
Il capogruppo di Fdi Fausto Piga, rivolto all’opposizione, ha rilevato che si è parlato solo di reddito di cittadinanza ed il tema richiede chiarezza: il rdc riguarda il governo e non la Regione, per cui se il governo intende introdurre correttivi non ci sono automatismi e in ogni caso le modifiche ipotizzate non riguardano i percettori che non possono lavorare, e sono la maggioranza. Le riforme, ha specificato Piga, riguardano solo i cosiddetti “occupabili” e comunque nessuno ha mai criticato i percettori di rdc i quali, loro malgrado, sono vittime di scontro politico, al netto dei gravi abusi che sono un discorso a parte. La scelta di fondo è quella di dare alle persone un messaggio diverso: investire nel proprio futuro e non appiattirsi sull’assistenzialismo. Lo stesso reis, inserito nella finanziaria, è cosa diversa dalla finanziaria.
Il consigliere Antonio Piu (Alleanza Europa Verde) riprendendo il tema del reddito di cittadinanza ha invitato tutti a non generalizzare perché le disuguaglianze ci sono ed è inutile negarlo, ed è perciò auspicabile che il governo torni sulla sua decisione. Le situazione delle famiglie sarde è di grande sofferenza e la Regione dovrà farsene carico concretamente. Sul reis, ha concluso, abbiamo proposto emendamenti specifici che vogliono dare un segnale a tantissime persone in difficoltà. (Af)
Per l’on. Piu ha preso la parola l’on. Eugenio Lai per i Rossoverdi. “Non è in questa finanziaria quello di cui la Sardegna ha bisogno, ovviamente. E i sindacati qualche giorno fa hanno proposto un nuovo patto per la Sardegna a voi che vi definite autonomisti e sardisti. Invece no: a oggi latitate e c’è una finanziaria vecchia che toglie potere e denaro ai Comuni e accentra le decisioni in capo alla Regione. Sono 110 mila le famiglie in stato di povertà e ci sono genitori che non riescono a mettere insieme il pranzo con la cena: ve ne rendete conto che tutti questi sardi hanno bisogno di misure assistenziali speciali oltre che politiche attive del lavoro, del tutto inesistenti? Come fa il capogruppo di Fratelli d’Italia ad attaccare il reddito di cittadinanza e il Reis?”.
A seguire, sempre in replica all’intervento del capogruppo FdI, on. Fausto Piga, ha preso la parola per il Pd l’on. Rossella Pinna, che ha detto: “Da donna di sinistra mi fa male che c’è una ereditarietà della povertà, culturale ed educativa. Non solo economica. Nessuna aiuta chi sta indietro ad uscire da questa situazione. Non mi costringa il collega Piga a dire che non ha capito la differenze tra il reddito di cittadinanza e il Reis. Non mi faccia dire che il Reis prevede un patto tra l’erogatore del sostegno economico e il beneficiario per riportare i ragazzi dietro i banchi di scuola”.
A seguire dai banchi del Psd’Az il capogruppo Franco Mula ha esordito: “Si può essere populisti da tutte le parti politiche e si può dire anche senza essere populisti che il reddito di cittadinanza così come è va rivisto. Il Reis consente di aiutare molte famiglie bisognose e noi dobbiamo aiutarle e aiutare le imprese con gli sgravi fiscali perché assumano e diano lavoro. Non diamo il messaggio che è meglio stare a casa e prendere il sussidio. E non scarichiamo sulla Regione quello che dovrà fare lo Stato”.
Per il Pd l’on. Piero Comandini ha detto rivolto all’on. Piga che “bisogna guardare alla platea dei beneficiari del reddito di cittadinanza, rivisitata dal vostro governo amico. Ci sono stati i soliti furbetti ma per colpire loro finite per colpire la povera gente. I poveri esistono e noi li guardiamo mentre voi vi girate dall’altra parte: cerchiamo di combattere la povertà e lo facciamo non da oggi. Il Reis è nato nella scorsa legislatura e noi ne andiamo orgogliosi”. L’oratore ha poi parlato dei dati diffusi dalla Caritas e delle condizioni di emergenza sociale della Sardegna in questo momento
Anche l’on. Diego Loi (Rossoverdi) ha parlato del reddito di cittadinanza: “Alcuni fenomeni di furberie sono veri e sarebbe sbagliato negarlo solo per posizioni ideologiche. Dall’altra parte, è chiaro che bisogna affrontare la transizione tra il vecchio sistema e quello introdotto dal governo. A noi preme garantire questa transizione, con strumenti adatti come il Reis, anche dopo la manovra finanziaria se non è possibile ora”.
Per il sardista Giovanni Satta “noi oggi qui siamo ad anticipare l’idea di un cuscinetto finanziario per ammortizzare i minori sussidi che lo Stato italiano darà. Non ho bisogno di dire che sono di centrosinistra per essere a fianco ai poveri perché io come voi con i poveri ci parlo e ci vivo”.
Il presidente ha messo in votazione gli emendamenti 78, 459, 506 e 1220, che sono stati respinti. (c.c.)
Si è poi passati all’esame degli emendamenti 79, 46, 507 e 1221 (che vogliono sopprimere il comma 1 dell’articolo 1 del capo 1). E’ intervenuto Daniele Secondo Cocco (Alleanza Europa Verde – Sinistra – Possibile – Art.1) che ha specificato che il non voto delle opposizioni è dovuto a ragioni politiche. Franco Mula (Psd’Az) ha chiesto una sospensione di 10 minuti. Il presidente ha sospeso il Consiglio per 10 minuti. Alla ripresa il Presidente Pais ha chiuso la seduta per permettere l’approfondimento di alcuni emendamenti.
I lavori riprenderanno domani mattina alle ore 10.