CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVI Legislatura
Ufficio Stampa
Nota stampa della seduta n. 231 Antimeridiana
Giovedì 26 gennaio 2023
Approvato maggioranza l’ordine del giorno “sul sostegno alle azioni intraprese per garantire la continuità territoriale aerea presso l’aeroporto di Alghero”
I lavori proseguiranno alle 16.30
Cagliari, 26 gennaio 2023 – La seduta è stata aperta dal presidente Michele Pais. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno, nel quale figura come unico punto la continuità territoriale, ha ricordato Pais, a seguito della gara purtroppo infruttuosa riguardante l’aeroporto di Alghero. Questa vicenda, ha affermato il presidente, rappresenta un grave vulnus al diritto alla mobilità della nostra comunità territoriale e regionale, ed è quindi dovere delle istituzioni garantire a tutti questo diritto a parità di condizioni. A questi obiettivi, ha aggiunto, sta lavorando la Regione insieme al Governo ed ai Ministri competenti, a cominciare dalla recente procedura negoziata avviata dalla Regione; per queste ragioni il Consiglio ha deciso di sospendere la sessione della finanziaria, in modo da affrontare compiutamente questo problema.
Prima di procedere con l’ordine del giorno, alcuni consiglieri regionali hanno preso la parola sull’ordine dei lavori.
Annalisa Mele, capogruppo dei Riformatori, ha richiamato l’attenzione del Consiglio sulla situazione di Ghilarza, dove a bordo delle ambulanze.
Il presidente Pais ha rivolto al Consiglio un appello a restare sull’ordine del giorno.
Il capogruppo del Pasd’Az Franco Mula, ha ricordato che la recente ondata di maltempo ha lasciato molti Comuni sardi senza corrente elettrica. Inoltre, Mula ha sollecitato il Consiglio a prendere posizione contro l’annunciata chiusura della filiale interna Banco di Sardegna.
Il consigliere dei Progressisti Massimo Zedda ha chiesto se l’attuale responsabile regionale della cooperazione nel Mediterraneo sia la stessa persona coinvolta nell’inchiesta sui paradisi fiscali dei “Panama papers”: se sì, non può ricoprire l’incarico a nome della Regione.
La consigliera Maria Laura Orrù (Alleanza Europa Verde) ha chiesto la convocazione della commissione consiliare per discutere della nuova procedura anti-rumore, recentemente introdotta dall’aeroporto di Elmas.
Il Consiglio ha poi iniziato l’esame dell’ordine del giorno ed il presidente ha dato la parola all’assessore dei Trasporti Antonio Moro. Di seguito la sua relazione.
“Prendiamo atto che l’urgenza dei voli diretti da Alghero a Roma e Milano Linate addotta dalle autorità italiane come giustificazione per il ricorso alla procedura negoziata è discutibile, tenuto conto dei voli esistenti da Alghero verso l’Italia continentale e dei voli per Roma da altri aeroporti della Sardegna”.
Sono queste le valutazioni dell’avvocatessa Flor Diaz Pulido – direttore generale della mobilità e dei trasporti della commissione europea – riguardo alla procedura d’emergenza prospettata dalla Regione Sarda, dal ministero dei trasporti e dell’ente nazionale dell’aviazione civile, per scongiurare il rischio che dal prossimo 17 febbraio il Nord Ovest della Sardegna rimanga disconnesso dal Continente e l’aeroporto di Alghero resti senza voli in continuità su Roma e Milano.
La direzione generale trasporti dell’Europa invoca una nuova gara, con nuovi termini, altri importi a compensazione e con tutte le procedure connesse che, di fatto, decreterebbero la fine della continuità territoriale per mezza Sardegna.
Infatti, se anche si dovessero realizzare tempistiche da record, ad Alghero, prima del prossimo giugno, nel caso di un nuovo bando, non volerebbe alcun aereo con gli oneri di servizio pubblico. Non fosse altro perché,per l’ultima gara, quella conclusa lo scorso 31 dicembre, soltanto per pubblicare il bando nella gazzetta europea, gli uffici di Bruxelles hanno impiegato 56 giorni, costringendo la Regione ad espletare e concludere la gara tra il 27 dicembre e il 31 dicembre.
La gara alla quale mi riferisco è quella dagli esiti ormai noti che al momento vede la compagnia Ita aggiudicataria delle rotte su Cagliari per Roma e Milano con il 50% circa di ribasso; Aeroitalia vincitrice su Olbia da per Roma e Milano con un ribasso del 75% e ancora Aeroitalia e Volotea su Olbia per Roma e Milano, senza compensazione e senza esclusiva.
Ad Alghero, invece, nessun vettore ha presentato offerta, dinanzi a complessivi 14 milioni di compensazione per volare su Fiumicino e Linate, dal 17 febbraio 2023 al 26 ottobre 2024.
Una eventualità, quella dell’assenza di offerte nelle gare per l’aggiudicazione delle rotte in regime di continuità, che non è disciplinata dall’ormai famoso regolamento comunitario numero 1008 del 2008 e neppure considerata nei connessi orientamenti interpretativi.
Il regolamento europeo, che disciplina gli oneri di servizio pubblico, si limita, infatti, a dare indicazioni nell’eventualità di abbandono anticipato dei servizi da parte della compagnia aerea ma omette il caso in cui, vada deserta la gara per l’affidamento delle rotte.
La questione in Sardegna, prima ancora che questione tecnica e giuridica, è questione prettamente politica.
Rappresentata dalla inderogabile necessità di garantire il primario diritto alla mobilità e alla connettività, attraverso servizi di trasporto aereo onerati che assicurino voli di linea adeguati, regolari e continuativi.
E’ questa la motivazione di fondo che ha spinto la Regione sarda, il ministero dei trasporti e l’Enac, ad individuare, nella cosiddetta procedura negoziata – prevista dalla normativa italiana e rispondente ai principi comunitari che sovrintendono agli affidamenti pubblici dei servizi – il percorso utile a garantire i collegamenti in continuità anche ad Alghero a fare data dal prossimo 17 febbraio. Scongiurando così una interruzione dei collegamenti aerei, di fatto l’interruzione di un servizio pubblico, insieme con una facilmente dimostrabile compromissione dello sviluppo economico e sociale di un territorio che attraversa oggettive difficoltà, quale è quello del Nord Ovest dell’Isola.
La procedura negoziata si concluderà il 31 gennaio ed è aperta a tutti i vettori europei ed è con tutta evidenza considerata un atto indissolubilmente connesso alle gare pubbliche andate deserte, che dunque si pone quale naturale prosecuzione amministrativa, conseguente e rispondente ai principi di pubblicità, trasparenza, libera concorrenza e non discriminazione.
Resta inoltre sempre valido, per tutti i vettori europei, il termine del 31 gennaio, per manifestare l’accettazione dell’imposizione degli oneri di servizio pubblico senza compensazione e senza esclusiva, sulle rotte da e per i tre aeroporti sardi e gli scali di Roma e Milano.
Un’ulteriore precisazione mi sia consentita riguardo alle considerazioni citate in apertura dell’intervento e cioè quelle che hanno spinto la direzione generale trasporti della commissione europea ad affermare, in sostanza, che Alghero sarebbe già collegata con l’Italia continentale e in ogni caso altri aeroporti sardi la collegano con Roma.
Tali affermazioni non corrispondono alla realtà.
Infatti, nessun volo è attualmente garantito nel bacino aeroportuale di Roma, mentre in quello di Milano si registra un’offerta in libero mercato che non soddisfa, neppure parzialmente, i criteri di continuità, regolarità, tariffazione e capacità minima, così come richiamati all’articolo 16, comma 1 del regolamento 1008/2008. L’offerta a cui ci riferiamo è presente solo in alcuni periodi dell’anno, solo in alcuni giorni della settimana e in ogni caso non garantisce mai la partenza e il rientro nella stessa giornata.
Quanto al riferimento agli altri aeroporti, è bene ricordare che gli scali sardi non possono ritenersi alternativi tra loro, in quanto sono ubicati ad una distanza tra di essi superiore a cento chilometri e con una percorrenza superiore ai 60 minuti in auto, bus o treni. Queste ultime non sono le valutazioni empiriche formulate per l’occasione dall’assessorato dei trasporti ma sono i parametri indicati nell’articolo 56 bis del regolamento europeo 2017/1084 del 14 giugno 2017 per poter affermare che un aeroporto è alternativo ad un altro.
Resta in ogni caso centrale il punto politico della questione: dare una risposta tempestiva ed efficace, corretta e trasparente, ai bisogni dei cittadini della Sardegna che, per una mancanza grave del regolamento comunitario, quale è la mancata previsione della regolazione della gara andata deserta, non possono vedere metà dell’Isola privata del diritto alla continuità territoriale.
Trovo incoraggiante che questa posizione sia la posizione non soltanto della Regione sarda ma è quella espressa con chiarezza e formalmente anche dal ministero dei Trasporti e dall’Enac che nella nota a condivisione del percorso della procedura negoziata, ha fatto esplicito riferimento al principio di insularità, sancito nell’articolo 119 della costituzione, insieme agli altri articoli della Carta costituzionale e all’articolo 174 del trattato dell’Unione Europea che, come è noto, rappresentano i pilastri su cui poggia il diritto dei sardi alla continuità territoriale.
Ed è anche per questa ragione che, in accordo col ministero e con l’ente per l’aviazione civile, mi sento di affermare che la Regione vuole andare avanti con la procedura negoziata, per scongiurare l’isolamento del Nord Ovest e restituire a tutti i sardi il diritto alla mobilità.
Abbiamo la consapevolezza della delicata fase che attraversiamo e soprattutto, abbiamo la certezza della correttezza del nostro operare, di aver cioè sempre applicato con scrupolo e responsabilità le regole europee e tutte le normative che regolano il settore.
Abbiamo contezza delle difficoltà nel rapporto con le varie direzioni generali dell’Ue e le esperienza consumate, anche nel passato recente lo dimostrano in tutta la loro gravità.
Oggi sono convinto che il confronto con Bruxelles non possa prescindere dall’indispensabile sostegno del governo italiano, chiamato a difendere insieme ai sardi, l’irrinunciabile diritto dei cittadini della Sardegna alla mobilità e alla continuità territoriale.
Aprire, insieme ai ministri italiani, un tavolo in Europa per restituire ai sardi la certezza di un diritto inalienabile, è il cimento a cui si chiamati.
Coinvolgere istituzioni, territori, sindaci, amministratori locali, sindacati, imprese, forze politiche e sociali e l’intero sistema Sardegna a difesa della continuità territoriale, è l’impresa che se realizzata, potrà segnare il punto di svolta nel rapporto, troppe volte impari, con le varie direzioni della commissione europea.
Ed è anche per questa ragione che saluto con favore la mobilitazione in atto in queste ore ad Alghero, perché dimostra una capacità di reazione che non era scontata, insieme ad una voglia di proposizione sorprendente che salutiamo sempre con favore e gratitudine.
Resta un punto irrinunciabile e per quanto mi riguarda obbligato e prioritario.
La voce del Consiglio regionale, la volontà del parlamento dei sardi. Voce che ascolterò con il massimo dell’attenzione possibile e volontà alla quale, come è ovvio attendersi, mi atterrò con scrupolo e che rispetterò con il senso del rispetto e della lealtà che si devono sempre e in ogni caso, alla più grande istituzione sarda.
Aprendo il dibattito il consigliere Gian Franco Satta (Progressisti) ha detto in apertura che forse al posto dell’assessore Moro ci sarebbe dovuto essere il presidente Solinas, vero responsabile della gestione fallimentare dei trasporti dall’avvio della legislatura, durante la quale abbiamo assistito a proclami della maggioranza sempre disattesi, in Consiglio e fuori. La vicenda di Alghero, a suo giudizio, è “la punta di iceberg” di tanti errori commessi in questi anni sui trasporti aerei e marittimi, oggi soffriamo per una ferita profonda che è però è figlia di scelte sbagliate ripetute più volte. La raggiungibilità da e per la Sardegna, ha continuato Satta, è un problema tale che avrebbe meritato ben altra attenzione perché fatto fondamentale di competitività sotto ogni profilo, tanto più nel caso di un’Isola e di un popolo, i sardi, che hanno diritto ad un servizio stabile e sicuro. L’assessore Moro (al quale riconosco onestà intellettuale), ha riconosciuto il consigliere, guida un assessorato che non ha mai avuto una guida, perché si è ignorato che i tre scali sardi sono un unico hub per non consentire alle compagnie di trascurare Alghero; in altre parole, il modello delle gare non è più concepibile, non sono più accettabili i mega-ribassi ribassi fra vettori (spesso poco e male strutturati), non può essere solo il prezzo a caratterizzare il servizio. La Regione deve occuparsi di queste cose, ed infatti ho presentato un emendamento in finanziaria di 500.000 finalizzato ad acquistare spazi pubblicitari, per scongiurare la cassa integrazione per i lavoratori dell’aeroporto.
Il consigliere Roberto Li Gioi (M5S), dopo aver ringraziato l’assessore Moro cha ha iniziato a lavorare in discontinuità rispetto all’assessore precedente, ha ricordato che Alghero è solo l’ultima deriva di gestione scellerata e dilettantistica della maggioranza, che forse sta provando a chiudere il recinto quando i buoi sono scappati e forse saremo daccapo fra sei mesi, una situazione tragicomica causata dalla maggioranza che, fra l’altro, ha consentito alla compagnie di fare i loro comodi: da Volotea che prima rinuncia e poi fa un ribasso elevatissimo, un comportamento da “compagnia-sciacallo”. Noi sardi dobbiamo pretendere altro e nello stesso tempo guardare al futuro, ha auspicato Li Gioi, lasciandoci alle spalle esperienze fallimentari andando verso modelli che funzionano tutto l’anno, affrontare la Ue in modo aperto, senza preconcetti, con le nostre proposte e le nostre professionalità, senza andare col cappello in mano, serve una forte volontà politica che non c’è mai stata.
Maria Laura Orrù (Alleanza Europa Verde) ha dichiarato di comprendere che ci si trova di fronte ad un problema non semplice per l’assessore ma è chiaro che in primo luogo ci sono responsabilità evidenti dell’assessore precedente, che aveva liquidato semplicisticamente il bando che era stato predisposto cominciando a parlare di “compagnia sarda”, determinando difficoltà oggettive che adesso sono esplose. Occorre considerare, ha detto ancora la Orrù, che c’è molta differenza fra gli investimenti internazionali nel settore per la continuità territoriale e quelli che facciamo noi, appena un quarto, mentre è urgente un sistema aeroportuale integrato per garantire mobilità ed efficienza, con al centro di queste politiche il cittadino e non il vettore, attraverso un sistema di collegamenti non stagionale per dare senso alla lotta vs spopolamento e sviluppo. In definitiva, ha concluso, secondo la consigliera è necessario un piano chiaro e strutturato, definito sui tavoli nazionali ed europei, ma soprattutto serve una politica diversa, che è mancata per colpa del presidente della Regione che ha ignorato questo problema; forse ora è tardi ma ci siamo, lavoriamo sull’immediato e sul futuro, sfruttando anche intelligenze che finora non sono state ascoltate.
Il consigliera della Lega Ignazio Manca ha ringraziato in apertura l’assessore Moro per il lavoro che sta facendo. Entrando nel merito, ha ricordato alcune date fondamentali della storia del nord ovest della Sardegna (l’elezione a presidente della Repubblica di Antonio Segni, quella di Francesco Cossiga ed il distacco della Gallura dalla Provincia di Sassari) per rappresentare un percorso che ha portato al declino di quel territorio, precipitato dai vertici della politica alla profondità del fallimento della grande industria. Se guardiamo la classifica del traffico negli aeroporti sardi riferita al 2001, ha concluso Manca, lo scalo di Elmas è 13esimo, quello di Olbia 17esimo, poi segue quello di Alghero (che comunque in estate ha flussi maggiori ad Olbia). In generale, ha detto infine, è chiaro che le risorse delle continuità non sono sufficienti e che in particolare l’aeroporto di Alghero deve essere trattato al pari degli altri.
Antonio Piu, di Alleanza Europe Verde, ha ringraziato l’assessore Moro per il suo impegno ma nello stesso tempo ha sostenuto che la discussione del Consiglio non si può basare su un vettore che non vuole investire o su una impresa che non rinuncia a fare profitti, perché la politica richiede un’altra visione e la conoscenza di altre dinamiche. Quello che dobbiamo fare, ha detto ancora Piu, prima di stringerci attorno ad un territorio al di là delle appartenenze, è capire cosa vogliamo, perché dal 2001 abbiamo subito solo progetti vecchi e inadeguati per la Sardegna, mentre il mondo viaggiava ad altra velocità; sono stati vent’anni di tantissimi errori e di tre aeroporti che hanno fatto ciascuno la loro partita. Alghero è uno scalo in crescita per attività e servizio, ha specificato Piu, ed le istituzioni regionali hanno il dovere di dire una parola chiara su sistema integrato, su come dobbiamo proporci all’esterno, mobilità passiva, su dove vogliamo arrivare, certo non fermandoci a Roma e Milano o alla stagione estiva, perchè altrimenti non si può parlare di diritto. Auspico il successo del bando, ha concluso Piu. senza trascurare nuove idee, e soprattutto senza dimenticare che in Corsica si investono 80 milioni per appena 345.000 abitanti, e da noi solo 50, attribuendo incentivi non solo alle compagnie ma ai passeggeri: questo è un vero libero mercato. (Af)
La consigliera del M5S, Desirè Manca, nel suo intervento ha voluto evidenziare che le sue critiche non sono rivolte all’assessore Moro, ma a chi avrebbe dovuto metterci la faccia in questi quattro anni: “il Presidente della Regione, che anche oggi non c’è”. Manca ha accusato la maggioranza di aver promesso di risolvere il problema della continuità territoriale quattro anni fa, ma che niente è stato fatto. Per la consigliera del M5S il Presidente mostra disinteresse nei confronti dei sardi e della Sardegna. Ci vuole coraggio, ha detto, per convocare il Consiglio sulla continuità territoriale di Alghero e ha chiesto cosa abbia fatto la Giunta in quattro anni per garantire la continuità di Alghero. Per Manca la risposta è: “nulla”, solo promesse, senza risultati, per totale incapacità. L’esponente della minoranza ha ricordato che dai banchi dell’opposizione era stato chiesto di parlare di rete tra aeroporti e di affrontare il problema della continuità territoriale nella sua globalità coinvolgendo i massimi esperti. E ha ricordato che la Commissione Trasporti non si è mai riunita. Per Manca il Nord ovest è stato così staccato da tutto il resto della Sardegna. “Non siete stati in grado di presentare un progetto in quattro anni”, ha detto accusando il presidente Solinas di dire bugie ai sardi. Manca ha evidenziato, inoltre, la crisi che sta vivendo il territorio, le famiglie e le imprese e ha voluto sottolineare che gli altri Paesi investono sui territori più fragili e non li lasciano indietro. “Ci chiedete unità – ha detto – per proteggere un territorio che voi avete massacrato” per l’incapacità di governare e di risolvere il problema. “Non è una nostra colpa, ma vostra”, ha detto, ricordando che la gente sa bene da chi dipende questa situazione e da chi sono governati. Nella prossima legislatura la visione di una Sardegna sarà unita e non divisa, ha garantito.
Per Giuseppe Meloni (Pd) quella di oggi potrebbe essere una buona occasione di confronto costruttivo su un tema fondamentale per la Sardegna. In questi anni, ha detto, abbiamo criticato le vostre scelte sbagliate, a partire da quella di non difendere in Europa il frutto di un lungo lavoro fatto nella precedente legislatura. La minoranza vi aveva chiesto di fare una battaglia unitaria in Europa, ma non ne avete voluto sentire, ha detto Meloni. Siete voluti arretrare, mentre quel bando avrebbe potuto rappresentare un punto da cui partire. Meloni ha ricordato che il mondo è cambiato e la Sardegna, per responsabilità della maggioranza, ha perso la compagnia Air Italy e che 600 famiglie sono rimaste a casa. Sul tema dei trasporti e continuità territoriale il consigliere del Pd ha affermato che la responsabilità è di tutta la maggioranza. Il bando che nell’ottobre 2021 avete deciso di portare avanti faceva acqua da tutte le parti, ha detto, e ne è la prova la situazione di Alghero che avrebbe meritato molta più attenzione per quanto riguarda gli oneri di servizi. “Avete fatto di tutto per arrivare a questa situazione”. Meloni ha poi continuato “Noi vogliamo tendervi la mano” e ha proposto di trovare insieme una soluzione che veda la Sardegna come sistema unico con un regime aeroportuale unico.
Per Antonio Mundula (FdI) la situazione critica che si è venuta a creare nel territorio di Alghero sta a cuore a tutti sia per il diritto alla mobilità, sia per le ripercussioni che ci saranno per l’indotto. “E’ la punta di un iceberg di un problema che si trascina da 20 anni”, ha detto, “Non credo che ci siano soggetti esenti da responsabilità, a cominciare dallo Stato”. E ha ricordato che ci sono altri esempi, come Baleari e Corsica, che ricevono finanziamenti molto più ingenti. “Abbiamo un sistema territoriale ingessato da 20 anni”, e ha aggiunto che le compagnie attuali fanno business perché non possono permettersi rotte in perdita. Dopo 20 anni bisogna pensare a un modello diverso e stabile, ha proseguito Mundula, utilizzando anche il principio di insularità inserito in Costituzione, che ancora non ha prodotto risultati per la Sardegna.
Massimo Zedda (Progressisti) ha espresso vicinanza al territorio di Alghero ma anche a quello di Porto Torres. Il consigliere ha chiesto “che fine abbiano fatto i 300mila euro che erano stati stanziati per la fantomatica flotta sarda”. Soldi che, secondo Zedda, si sarebbero potuti investire su alte professionalità sarde, disponibili anche gratis, ad aiutare la Regione a trovare le migliori soluzioni per la continuità territoriale. L’esponente della minoranza ha anche affermato che bisogna smettere di spostare le responsabilità dalla Regione allo Stato e all’Europa. Zedda ha ricordato che con i precedenti regimi di continuità c’erano molti più voli per Roma e Milano, mentre oggi non si trova posto e non ci sono voli che consentano di spostarsi in giornata per lavoro. “Siamo arrivati a cifre di 1000 euro per i biglietti aerei durante le festività natalizie” e ha aggiunto “Solo con voi si è arrivati al punto che non si possa prenotare un volo a distanza di un mese”. Zedda si è detto d’accordo con il collega Li Gioi: Alghero è stata la prima meta turistica e, ha aggiunto, che la mancanza dei collegamenti con il resto del territorio ha fatto diventare Alghero un aeroporto stagionale. Zedda ha ricordato che esperti come i professori Dettori e Fancello e l’avvocato Dore, disponibili a offrire la loro professionalità, non sono mai stati ricevuti dal Presidente della Regione e dall’ex assessore. Il consigliere ha affermato, inoltre, che l’ex assessore a Roma parlava solo dell’aeroporto di Tortolì. Zedda ha proposto anche di pensare a una sperimentazione su alcune tratte per arrivare a nuovo modello, come quello dei voucher. “Siete riusciti a rendere irraggiungibile quest’Isola. Le responsabilità stanno in capo al Presidente della Regione e della Giunta”.
Michele Cossa (Riformatori sardi) ha ringraziato per la presenza l’assessore Moro, nonostante non stesse bene e ha ricordato che lui sarebbe stato favorevole a partecipare alla manifestazione ad Alghero. Per Cossa, quello odierno, “è un dibattito che si incentra sull’insularità. Il tema dell’isolamento condiziona le nostre vite e la nostra economia. Le critiche ci stanno, ma adesso – ha detto – serve il massimo della coesione del sistema politico sardo per dare un messaggio forte”. Cossa ha auspicato che la procedura negoziata porti a un risultato, ma, se così non fosse, si dovrà muovere il Governo con tutti i gli strumenti a sua disposizione per risolvere la situazione.
Poi, rivolgendosi all’assessore Moro, ha esortato l’esponente l’Esecutivo, a prendere in mano la situazione, una volta superata l’emergenza. “Non è possibile – ha detto – che non si possano programmare le stagioni turistiche e trovare voli”. Per Cossa non va bene che la Commissione trasporti europea forzi le norme come vuole. “C’è un momento in cui il dialogo finisce davanti a una forzatura da parte dei funzionari dell’Ue, che si inventano le norme”, e ha ribadito che non c’è alcun vincolo che vieti la tariffa unica, ma va fatta a determinate condizioni e che anche l’Ue perde in giudizio, come è avvenuto recentemente con la sentenza Volotea e Ryanair. Bisogna essere più incisivi in Europa e a “magari anche da parte nostra c’è stato un difetto di comunicazione”. Cossa ha poi affermato che l’accordo Stato-Regione del 2006, con cui è passato a carico della Regione il trasporto da e per la Sardegna e il trasporto pubblico locale, va ridiscusso perché è passato il concetto che il problema della continuità territoriale è della Sardegna e non dello Stato. “Nella Costituzione – ha ricordato Cossa – è scritto da pochi mesi che lo Stato si adopera per ridurre i disagi che derivano dall’insularità”. Per la continuità territoriale “servono almeno 150 milioni di euro” e ha aggiunto “sono molti soldi ma ne servono di più per fare un ponte e la continuità è il nostro ponte per lo sviluppo della nostra Isola”. (eln)
Per l’on. Valter Piscedda (Pd) “la maggioranza ha messo più soldi in questo nuovo bando per la continuità territoriale, circa 500 mila euro in pi. Ma è arrivato il momento di parlare della situazione di Alghero e in generale della questione trasporti, che vi sta davvero scoppiando in mano e le conseguenze le pagheranno tutti i sardi. So bene che l’assessore c’è da poco e non possiamo caricare tutto su di lui ma qui non è una questione di rapporti personali: la maggioranza è la stessa e il presidente è lo stesso. La colpa ce l’avete tutta, anche l’assessore Moro. E la soluzione è facile: andatevene, restituite l’Isola ai sardi. Fatelo per Alghero”.
Nel merito l’oratore ha detto che “occorre un tetto massimo di prezzo per i non residenti e i voucher per chi risiede in Sardegna. Io sono per bando unico e tariffa unica per tutti. Il diritto alla mobilità prescinde dalla carta di identità e dalla residenza. Facciamo il bando e faremo una battaglia legale se l’Unione europea ce lo impugnerà. Vediamo se ce lo bocciano, vediamo se qualcuno ci impedisce di dire che siamo tutti i italiani, anche noi sardi, e tutti abbiamo gli stessi diritti degli altri italiani. Come il diritto alla mobilità. Ovvio che in queste condizioni la società di gestione di Alghero pensi alla cassa integrazione. Ovvio che ci chiediate di fare una battaglia comune ma deve essere chiaro che non siamo tutti uguali e non tutti abbiamo le stesse responsabilità”. Sempre Piscedda ha proseguito: “E’ quattro anni che secondo voi siamo responsabili: una volta quando siamo maggioranza e pure quando siamo opposizione. In tutto questo tempo la commissione Trasporti si è riunita due volte: questo è il vostro livello di interessamento reale verso la questione della continuità territoriale”.
A seguire l’on. Marco Tedde (Forza Italia), che ha detto: “Mi sento di condividere il pensiero che l’aeroporto di Alghero è aeroporto della Sardegna e non della città di Alghero, perché serve Bosa e tante altre città sarde. E se anche la procedura negoziata per Alghero dovesse andare a buon fine è il sistema aeroportuale sardo che non funziona. Non funziona la continuità territoriale per i residenti e nemmeno per chi vuole venire in Sardegna. Io non so per quale motivo ancora siamo in questa situazione ma sono convinto che l’assessore Moro stia pensando che la famosa legge 10 del 2010 si poteva applicare e si potevano dunque finanziare i low cost. Lo hanno detto i giudici e quella linea dobbiamo tenere per costruire un sistema complessivo dei collegamenti aerei da e per la Sardegna, all’interno del piano dei trasporti che dobbiamo adottare una volta per tutte”. L’oratore, che è stato anche sindaco di Alghero, ha proseguito: “Mi sembra un incubo, avremmo già dovuto affrontare il percorso qualche anno fa. Ma se non lo iniziamo adesso, quando mai lo inizieremo?”.
Dai banchi dell’opposizione è intervenuto anche l’on. Francesco Agus (Progressisti), secondo cui “abbiamo avuto in un altro momento la possibilità di essere protagonisti, rafforzando la posizione della Giunta durante l’elaborazione del bando della continuità territoriale. Allora era assessore il facente funzioni, il presidente Solinas. Ora i giochi sono fatti e non si può intravedere altra strada che non sia la procedura negoziata. Si è parlato per anni di flotta sarda e nella scorsa finanziaria avete pure approvato un emendamento da 300 mila euro per studiare la flotta sarda. L’avete mai studiata? No, con un cinismo che ha investito i dipendenti di Ait Italy che perdevano il lavoro”. Per il capogruppo dei Progressisti sardi “se la politica vuole la politica può ma nessuna società privata ci ama più di quanto ami i propri azionisti. Dunque, in questo libero mercato, che rappresenta la sconfitta della mia parte politica, noi siamo poco incisivi perché siamo pochi. E siccome questo è vero spetterebbe al presidente della Regione, non a un assessore scalcinato, a rappresentare i grandi temi e a prendere le decisioni. Noi siamo stati sottorappresentati e ora è tutto molto più difficile nonostante tutti gli auguri che possiamo fare all’assessore Moro”.
Sempre per l’opposizione è intervenuto dai banchi del Pd l’on. Piero Comandini, che ha esordito così: “Nei momenti di peggiore crisi abbiamo sempre mantenuto un elevato senso di responsabilità. Come durante la pandemia. Lo facciamo ancora oggi. E allora mi sento di dire che la richiesta di approvare l’ordine del giorno per la vertenza di Alghero è la cartina di tornasole di quanto state volando basso. Dopo quattro anni la soluzione dei problemi passa da un ordine del giorno? Vuol dire che avete toccato il fondo e voi non volete trovare soluzioni: siete al fallimento totale. Noi vogliamo parlare di sistema degli aeroporti e di tariffa unica e voi presentate un ordine del giorno. Questo è il livello della vostra strategia politica. Probabilmente voteremo l’ordine del giorno, un atto che non si nega a nessuno. Ma voi avete fallito e nei prossimi dodici mesi continuerete a fallire”.
Ancora per il Pd ha preso la parola il consigliere Salvatore Corrias, secondo cui “la situazione è davvero drammatica e il Consiglio regionale non può non ascoltare il dramma di Alghero ma non possiamo non condannare chi non ha condotto l’interlocuzione politica perché la Sardegna abbia una continuità territoriale. Il problema di Alghero è il problema della Sardegna tutta, dei 23 mila occupati in diecimila aziende di indotto. Se chiude Alghero muore tutta la Sardegna e lo dico da ogliastrino”. Per l’oratore “è evidente che i bandi dell’ultima ora porteranno a soluzioni dell’ultima ora. Perché c’è un sistema portuale della Sardegna e non c’è invece un sistema aeroportuale? Perché i sardi devono vivere sempre nelle emergenze? Il cupio dissolvi di Alghero è finito ed è finito anche il miele per la Giunta”.
L’on. Daniele Cocco (Alleanza Europa verde – Sinistra – Possibile – Art.1 ) ha affermato che “questa è la prima volta che il Consiglio in questa legislatura affronta il tema della continuità territoriale. Ed ecco i risultati: siamo arrivati a un ordine del giorno, che non si nega a nessuno. Ma che soluzioni stiamo dando davvero ai sardi che vivono nel Nord Ovest? Avete mai discusso dei bandi con il Consiglio regionale? No, sempre tutto in perfetta solitudine, convinti che soltanto la vostra parte fosse capace di produrre proposte serie. Si sono visti i risultati. E ora prendete le vostre responsabilità per quello che avete fatto e soprattutto per quello che non avete fatto e per tutte le assenze del presidente della Regione, anche in momenti importanti come questo”.
Dalla maggioranza l’on. Talanas (Forza Italia) che ha elogiato l’assessore Moro: “Ci ha sempre dato le informazioni e le spiegazioni tecniche richieste, pur nella brevità del suo mandato. Oggi sono però deluso perché ho sentito alcuni interventi di proposta e ma anche molti interventi politici dove si è praticato soprattutto lo scaricabarile. Non è vero che la commissione Trasporti si è riunita soltanto due volte su questo tema ma si è riunita ogni volta che è stato necessario e mai abbiamo ricevuto proposte dell’opposizione che potessero cambiare le sorti della continuità territoriale della Sardegna. La verità è che i problemi arrivano da lontano, anche da altri governi che si sono succeduti e oggi faccio l’augurio che da qui si possa ripartire e dare ai sardi il diritto alla mobilità piena”.
Di nuovo dall’opposizione l’on. Eugenio Lai (Alleanza Europa verde – Sinistra – Possibile – Art.1 ), che si è detto “vicino a tutte le comunità che in questo momento stanno manifestando per contrastare il rischio della chiusura dell’aeroporto di Alghero. Ma io ricordo a quei colleghi che oggi dicono che non è il caso di cercare le responsabilità, a loro io ricordo che qualche anno fa c’era la tariffa unica e i nostri emigrati riuscivano a tornare e noi riuscivamo a partire. Oggi con i vostri bandi non si parte e non si arriva, in un caos unico. Assessore Moro, lei ha un anno per invertire la rotta e per imporsi sul suo presidente che continua a sbagliare e per questo non si presenta nemmeno in Aula”. (c.c.)
Il capogruppo sardista Franco Mula ha ripercorso sinteticamente le vicende della continuità territoriale sarde, ricordando che nel 2006, nell’ambito della vertenza entrate, la Sardegna si accollò i costi della continuità territoriale, una anomalia ancora oggi difficile da comprendere. L’ordine del giorno del Consiglio è necessario, ha aggiunto Mula, ma in questo momento tutta la Sardegna ha bisogno del governo nazionale per affermare che non ci può essere un diverso trattamento fra chi è sardo e chi non lo è e da questo punto di vista non ci devono essere differenze fra i cittadini italiani. Quanto alle risorse secondo Mula è ovvio che deve intervenire lo Stato ma al termine di un confronto serio con la Ue sui contenuti, piuttosto l’ordine del giorno va integrato perché il problema riguarda non solo Alghero ma tutto il sistema regionale.
Il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau, sul piano politico, ha dato atto all’assessore Moro di alto senso delle istituzioni, criticando invece molto duramente il governatore Solinas che ancora una volta si sottrae al confronto. E’vero, ha sostenuto Ganau, che la continuità è uno strumento strategico per affermare il diritto alla mobilità sempre limitato negli anni a causa della rigidità della normativa Ue, soprattutto quella sugli aiuti di stato che non considera il fattore insularità; ed è su questo che il governo che deve essere al nostro fianco, mentre in passato siamo andati da soli provocando la crisi attuale alla quale, fra l’altro, va data una risposta che consideri anche il ruolo della compagnia nazionale ancora a controllo pubblico. In prospettiva, ha detto ancora il capogruppo del Pd, oggi siamo davanti ad uno scenario normativo diverso e più aperto, soprattutto per gli aiuti di stato ad alcune condizioni; dobbiamo quindi lavorare su molti fronti (e il Pd c’è come c’è sempre stato), senza peraltro mai sottovalutare il ruolo del Consiglio ed il suo ruolo di rappresentanza della comunità regionale
In replica l’assessore dei Trasporti Antonio Moro, andando alle origini del tema della continuità territoriale ha ricordato una proposta di legge del ’98 dei senatori sardi Nanni Campus e Franco Meloni, che riprendeva una analoga iniziativa a livello regionale del gruppo sardista, proposte che poi ottennero il consenso di altre forze politiche e confluirono, con l’importante contributo di Attili ed altri parlamentari sardi, nella finanziaria del governo Prodi. Credo, ha proseguito Moro, che il richiamo all’unità del Consiglio non sia mai vano né banale, ieri c’è stata una comunicazione dalla Ue inopportuna e inaccettabile e non riesco ad immaginare un luogo diverso dal Consiglio nel quale parlarne. La partita che sta giocando la Sardegna, ha continuato l’assessore, è estremamente difficile ma non per colpa dei sardi incapaci ma perché riguarda un mondo molto complicato con troppi interessi in campo, pieno di variabili, dove dopo la pandemia ha preso forma un mercato più ricco dove crescono solo gli stranieri, soprattutto nel medio raggio, e si abbandonano i collegamenti regionali, nel quale noi dobbiamo comunque mettere in sicurezza diritto dei sardi alla mobilità. Quanto ai bandi, la Sardegna ne fa da 22 anni e nessuno ne ha fatto così tanti in Europa e sfido chiunque a farne uno migliore. Sugli scenari futuri, Moro ha poi ricordato che l’anno scorso l’Enac ha ipotizzato una “rete” degli aeroporti sardi con tre società di gestione ed una e holding unitaria, schema interessante che va approfondito anche alla luce del possibile ruolo della parte pubblica. L’assessore si è soffermato più avanti sul tema delle risorse regionali che, ha specificato, non possono essere paragonate a realtà nelle quali interviene massicciamente lo Stato, a parte il fatto che i forti ribassi dei vettori dimostrano che il quadro finanziario è realistico. Infine, il possibile nuovo modello di continuità sardo: per Moro non sarà sovrapponibile a nessuno di quelli esistenti ma più aderente alle specificità della nostra Regione e credo che ci arriveremo, ha concluso, col contributo delle nostre intelligenze e di tutta la società sarda.
Al termine dell’intervento dell’assessore il presidente ha sospeso la seduta per convocare la conferenza dei capigruppo. (Af)
Alla ripresa dei lavori il presidente Pais ha comunicato che sono stati presentati due ordini del giorno: il n. 1 a firma Li Gioi, Alessandro Solinas, Ciusa e Desirè Manca “sulla Continuità territoriale della Regione Sardegna e il n. 2 della maggioranza a firma Ennas, Mula, Tedde, Piga, Mele, Aroni e Caredda “sul sostegno alle azioni intraprese per garantire la continuità territoriale aerea presso l’aeroporto di Alghero”. L’ordine del giorno n. 1 è stato respinto, mentre l’Aula ha approvato a maggioranza l’ordine del giorno n.2, accogliendo gli emendamenti della consigliera Alessandra Zedda (FI), del consigliere Marco Tedde (FI) e del presidente della Commissione speciale per il riconoscimento dell’Insularità, Michele Cossa (Riformatori sardi).
Il testo approvato impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale: a) a difendere in sede europea, congiuntamente con il Governo e con i Ministeri competenti degli Affari europei, degli Esteri e delle Infrastrutture, la procedura negoziata intrapresa per l’affidamento delle rotte per Roma e per Milano in regime di continuità territoriale; b) affinché il principio di insularità sia guida nella attuazione delle norme e procedure in materia di mobilità, accessibilità e in particolare del trasporto aereo; b-bis) ad agire presso il Governo nazionale affinché adotti i provvedimenti d’emergenza necessari per garantire i collegamenti da e per Alghero in continuità territoriale su Roma e Milano qualora la procedura negoziale dovesse risultare infruttuosa; b ter) a ridisegnare, nelle more, il sistema dei collegamenti aerei da e per la Sardegna, anche utilizzando gli orientamenti comunitari che consentano il finanziamento pubblico di aeroporti e compagnie aeree allorché siano coerenti con il principio dell’operatore in economia di mercato (MEO)”.
Il presidente ha chiuso la seduta. I lavori riprenderanno alle 16.30. (eln)