CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVI Legislatura
Ufficio Stampa
Nota stampa della seduta n. 228
Lunedì 23 gennaio 2023
Cagliari, 23 gennaio 2023 – Aprendo questa mattina la seduta congiunta con il Consiglio delle autonomie locali il presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, ha detto: “E’ un momento importante anche in funzione della crisi che ha investito la Sardegna, rispetto alla quale gli enti locali sono stati l’avamposto per i cittadini. E’ per questo importante che nella finanziaria ci si debba confrontare cin chi tocca ogni giorno con mano il polso delle nostre comunità”. Il presidente Pais ha proseguito: “Anche in questa manovra tante saranno le risorse e gli interventi a favore del sistema degli enti locali ma anche grazie al contributo del Cal abbiamo predisposto una buona base di manovra finanziaria”.
Ha preso dunque la parola la presidente del Cal, la sindaca di Sestu Paola Secci, che ha detto: “Il Cal ha apprezzato nel complesso la proposta finanziaria da quasi dieci miliardi di euro soprattutto sul fronte degli investimenti in conto capitale. Nel nostro parere abbiamo chiesto però di rimediare a sbilanciamenti che abbiamo riscontrato sull’articolo 2 (politiche territoriali) dove non si registra l’incremento del fondo unico agli enti locali nonostante l’incremento dei tributi lo preveda. Senza la revisione richiesta si metterebbero in crisi i fragili bilanci dei nostri comuni”. Sul funzionamento della macchina amministrativa la sindaca ha detto: “Non vediamo nemmeno le risorse per aumentare i gettoni per l’attività dei nostri consigli comunali e certamente non si tratta di costi che possono essere caricate sul fondo unico”.
La sindaca di Sestu ha chiesto al Consiglio regionale di rivedere “la modalità di assegnazione delle risorse dei grandi eventi sportivi” e ha espresso “disappunto per l’azzeramento del programma Lavoras, che ha consentito ai Comuni di aprire cantieri per l’attività amministrativa”.
Il ridimensionamento del reddito di cittadinanza (circa cinquanta milioni in meno per la Sardegna) preoccupa il Cal che chiede di “aumentare la dotazione finanziaria del Reis per contenere l’effetto del ridimensionamento del reddito. Ma siamo anche preoccupati per il mancato funzionamento dei plus e per le carenze dei servizi sociali e sociosanitari nei territori. E per questo proponiamo un fondo unico per le politiche sociali”. Sul tema della continuità territoriale la prima cittadina di Sestu ha detto: “E’ un problema che va risolto, per merci e per passeggeri. L’Unione Europea deve dare all’Isola il giusto riconoscimento”. In conclusione la presidente del Cal ha sollecitato interventi per difendere la filiera dell’agroalimentare della Sardegna.
A seguire ha preso la parola la sindaca di Fonni, Daniela Falconi, che ha detto: “Questa è la quinta seduta congiunta alla quale partecipo e spero sempre che questa giornata non sia vissuta come un semplice momento obbligatorio previsto dalla legge istitutiva del cal. In realtà oggi possiamo usare al meglio le nostre risorse a favore dei Comuni, che sono i più grandi osservatori sulla vita delle persone”. La sindaca si è detta “fortemente preoccupata per cosa sono diventate le nostre comunità negli ultimi anni, per cosa è accaduto alle famiglie e alle imprese circondate da un senso diffuso di instabilità, di depressione collettiva e persino di incattivimento. Oltre alle risorse finanziarie serve una cura di gentilezza verso chi abita in montagna e nelle periferie, serve un nuovo umanesimo”. Per Daniela Falconi, che è anche presidente dell’Unione delle comunità montane, “alla Sardegna mancheranno 50 milioni di euro con il taglio del reddito di cittadinanza: non sfugga a nessuno questo tema perché chi non percepirà più il reddito di cittadinanza verrà a chiedere aiuto ai Comuni. Serve dunque un nuovo equilibrio tra istituzioni, dove il Comuni abbiano ben chiaro il loro ruolo a favore delle popolazioni locali e del territorio”.
Ha preso poi la parola il sindaco di Santa Maria Coghinas, Pietro Carbini, e ha posto l’accento sui temi energetici: “Il comune di Viddalba è stato finanziato per 18 milioni di euro per realizzare un impianto geotermico con il contributo del Pnrr. Mi sembra un esempio importante: non abbiamo bisogno di inventare l’acqua calda ma abbiamo bisogno di usarla bene. Per questo chiediamo all’assessore Fasolino di prevedere uno studio delle risorse energetiche del sottosuolo. Non esistono soltanto il fotovoltaico e il gas”.
A seguire Federico Sollai, sindaco di Villacidro, che ha denunciato il problema dell’inaccessibilità delle zone interne, anche sotto il profilo di internet e del digital divide: “Questa è una delle ragioni dello spopolamento, bisogna lavorare per itinerari e non per singoli tronchi stradali. E deve essere anche chiarito se potenziare la rete ferroviaria affidata ad Arst, come noi auspichiamo, o se smantellarla”. Il sindaco Sollai ha chiesto “l’attuazione della legge del 2005 sul trasporto pubblico stradale. Se si levano i servizi sul territorio vanno potenziati i servizi di trasporto, a meno che non vogliamo che i cittadini rinuncino alle visite mediche o ad andare a scuola.
Per Francesco Lai, sindaco di Loiri Porto San Paolo, “la chiusura, da due anni a questa parte, delle guardie mediche turistiche in tutti i comuni della Sardegna comporta il fatto che centinaia di migliaia di persone non abbiano assistenza medica. L’altro tema che intendo evidenziare è la mancanza da un anno del piano casa, una legge che ha consentito a chi in modo regolare ha inteso effettuare lavori nei propri immobili anche sotto il profilo energetico”. Il sindaco Lai ha elogiato l’assessore Fasolino “per la progettazione territoriale che spero sia portata ancora avanti”. (c.c.)
Il Sindaco di S. Giovanni Suergiu Elvira Usai, dopo aver espresso il suo apprezzamento per l’impianto generale della finanziaria manca, ha richiamato l’attenzione del Consiglio sul problema demografico, che tocca da vicino le zone interne e di montagna ma anche altre realtà marginali minori fino a Cagliari, segno allarmante di una società che si impoverisce di giovani su questi tempi ci sarebbe voluto più coraggio perché, ha concluso la Usai, i nostri giovani che sono andati via non tornano, quelli che sono qui non hanno una buona formazione, non lavorano, sono scoraggiati e disorientati, senza prospettive.
Il Sindaco di Mogoro, Omar Hassan, condividendo sollecitazioni, emergenze e preoccupazioni espresse dai colleghi, ha sottolineato alcuni sono aspetti positivi frutto di buone scelte, che hanno prodotto risultati positivi: misure contro il caro bollette, incremento delle indennità per gli amministratori locali che però va esteso ai consiglieri, azioni per il ripopolamento dei Comuni fino a 3000 abitanti collegate alle ristrutturazioni degli immobili. In proposito Hassan ha citato la sua esperienza: dal primo gennaio ci sono stati 20 nuovi insediamenti (16 da altri centri e 4 tedeschi) e su 156 famiglie della comunità non è poco, vuol dire che lo strumento ha funzionato bene.
Successivamente hanno preso la parola i rappresentanti dei gruppi consiliari.
A nome di Forza Italia Giuseppe Talanas ha sollecitato maggiore attenzione ai piccoli centri che hanno problemi molto particolari ed i Sindaci sono i più importanti “sensori” della comunità. Per queste ragioni, ha aggiunto, la finanziaria deve recepire le esigenze di questi territori e l’urgenza di questi, ai quali va data risposta nonostante non si parta da zero: il Consiglio ha approvato alcuni buoni provvedimenti contro lo spopolamento e a sostegno della natalità, ma non è abbastanza. Dobbiamo dare segnali più forti, ha concluso, su strade, scuole, viabilità, accesso ai servizi.
Il consigliere del Pd Valter Piscedda ha ricordato che la pandemia e la post pandemia richiedono più vicinanza fra istituzioni e cittadini a cominciare da amministrazioni locali, mentre il sistema delle autonomie deve recuperare lunghi ritardi. Piscedda ha poi rilanciato altre tematiche importanti legati agli enti locali, fondo unico, piante organiche dei Comuni, piano casa e legge urbanistica, adeguamento del Ppr e pianificazione urbanistica delle zone interne, comunità energetiche, piano energetico regionale, fondi ai Comuni per la gestione dei beni culturali, trasporti e continuità. Su quest’ultimo punto, ha detto Piscedda, viviamo una situazione drammatica anche per colpa di un bando sbagliato e ci impegneremo a fondo per la battaglia sui diritti ma nella chiarezza di ruoli e responsabilità. Infine, ha concluso, i problemi preoccupanti della sanità e delle politiche sociali, dimostrano che, dopo aver promesso mari e monti, la maggioranza ha solo smontato il sistema precedente.
Il consigliere Alessandro Solinas, del M5S, ha osservato che i sindaci hanno sollevato tematiche già discusse dal Consiglio, purtroppo con poca concretezza e poca efficacia, allargando la distanza fra istituzioni regionali ed autonomie, a causa di risposte insufficienti su fondo unico, contrasto agli effetti sociali dell’abolizione del reddito di cittadinanza, soprattutto (ma non solo) per i non occupabili. Molti provvedimenti, ha continuato Solinas, sono rimasti “al palo” e danneggiato ulteriormente il sistema regionale come Province e Piano casa. Alla vigilia della Finanziaria, ha terminato il consigliere del M5S, discuteremo fra l’altro tante nostre proposte migliorative che meriterebbero un ampio confronto di merito.
Intervenendo a nome di Alleanza Sinistra Verde Eugenio Lai, ha ribadito che la finanziaria è il momento principale della legislatura, per programmazione una Sardegna del futuro che noi immaginiamo attenta a deboli e diseguaglianze. Per noi, ha precisato, non è una questione di tempo ma di contenuti, come hanno detto anche la la Corte dei Conti ma, al di là delle polemiche, è necessario sfruttare le grandi opportunità che abbiamo di fronte, con molte risorse a disposizione. Vogliamo impiegarle, ha annunciato Lai, in un nuovo patto che coinvolga i Comuni, la Regione e lo Stato, sui temi principali della Sardegna, dalla scuola, alla sanità, alla continuità territoriale. Priorità sulla quali, ha detto ancora Lai, il nostro gruppo ha fatto molte proposte: aumento fondo unico, lotta alle diseguaglianze ed alle nuove povertà di 110.000 famiglie sarde, energia, facendo della Sardegna una grande comunità energetica che consenta l’autosufficienza e un vero taglio delle bollette, sanità e politiche sociali perché, da sole, anche le nuove nascite non possono contrastare lo spopolamento.
Annalisa Mele, dei Riformatori, ha espresso il suo apprezzamento per lo sforzo fatto dalla Giunta nel venire incontro ai Comuni, contrastano il caro-energia e la riduzione delle nascite c’è, ma è vero anche che tanti problemi restano scoperti, come ha affermato giustamente la presidente del Cal: incremento del fondo unico, riattivazione dei cantieri Lavoras, rilancio e sostegno dell’agricoltura che avrebbe bisogno di specifici “ristori” per le spese sostenute, trasporto pubblico locale, strade provinciali e riqualificazione urbanistica del territorio, alla quale sta lavorando l’assessore Salaris. La nostra sanità, purtroppo, è ancora lontana dai Lea, ha affermato la Mele, perché manca soprattutto la medicina territoriale e c’è un grande bisogno di contratti privatistici per coprire i “buchi organici”, in particolar modo per medici di base, pediatri di libera scelta ed ospedalieri.
Massimo Zedda, dei Progressisti, ha fatto riferimento soprattutto a sanità e trasporti perché a suo giudizio la situazione di quest’ultimo settore è gravissima: non si può prenotare neanche per la prossima primavera, la Sardegna è irraggiungibile e sta perdendo posizioni. Ma qui, ha aggiunto, non c’entrano Stato ed Europa, è solo colpa della Regione, di un presidente che non ha fatto nulla e di un l’assessore (quello precedente) che non se ne è mai occupato, tranne che per Tortolì. Zedda si è soffermato poi sul fondo unico per gli enti locali, che dalla sua introduzione avrebbe dovuto portare alle amministrazioni qualcosa cosa come un miliardo e sulle esigenze dei piccoli Comuni che non riescono a chiudere i bilanci, mentre la Regione ha 2.4 miliardi di risorse bloccate ed il presidente, nominato commissario per molte infrastrutture, le ha lasciate tutte come le ha trovate. Quanto allo spopolamento, ha concluso, il problema è che si sta spopolando tutta la Sardegna, con in più nuovi flussi del pubblico impiego che stanno lasciando i Comuni per la Regione, a causa delle differenze retributive. (Af)
Ha quindi preso la parola il capogruppo di Fratelli d’Italia Fausto Piga che ha difeso l’operato della Giunta: «Il Cal non dice che la manovra finanziaria è da buttare via come invece sostengono i colleghi d’opposizione – ha detto Piga – certo ci sono osservazioni che meritano attenzione ma il lavoro che si sta facendo va nella giusta direzione». Piga ha elencato alcuni dei provvedimenti a suo giudizio qualificanti: «Ci sono 100 milioni di euro per il lavoro e l’assistenza. Sul Fondo Unico in questi anni questa amministrazione ha dimostrato vicinanza agli enti locali, abbiamo affrontato insieme la pandemia e insieme si è riusciti a programmare misure per contrastare gli effetti negativi della diffusione del Covid». Il capogruppo di FdI ha poi ricordato i 37 milioni di euro stanziati a favore degli enti locali per l’abbattimento dei costi dell’energia e le misure anti spopolamento dei comuni sotto i 3.000 abitanti: «Nessuno pensa che in un anno si risolva il problema – ha detto Piga – ma le azioni messe in campo dalla Regione avranno effetti positivi nel lungo termine». L’esponente della maggioranza ha concluso il suo intervento con un riferimento alla legge di riforma degli enti locali: «La proposta di riordino è partita ascoltando le istanze dei territori».
Conclusi gli interventi dei capigruppo, il presidente Pais ha dato la parola all’assessore agli enti locali Aldo Salaris che ha rivendicato i provvedimenti adottati dalla Giunta a favore del sistema degli enti locali: «Le nostre decisioni sono state prese tenendo conto delle vostre indicazioni, a partire dai 553 milioni di euro per il Fondo Unico – ha detto Salaris – anche l’emergenza Covid ci ha visto sullo stesso fronte. Avete fatto un grande lavoro e per questo vi ringrazio». Salaris ha poi elencato i principali interventi destinati agli enti locali: «Ci sono 37 milioni di euro per l’abbattimento dei costi energetici, 25 milioni per la salvaguardia degli equilibri di bilancio dei comuni che si trovano in difficoltà finanziaria, la conferma degli stanziamenti per le compagnie barracellari, i fondi statali per la montagna (12 milioni) e per i servizi degli enti locali (10 milioni). A disposizione anche ulteriori 12 milioni per le funzioni e i servizi svolti in forma associata oltre ai nuovi stanziamenti per l’aumento delle indennità dei sindaci e dei consiglieri comunali». Da Salaris, un accenno a due riforme rimaste al palo: «Sul riordino delle province serve un approfondimento – ha detto Salaris – ci appelliamo al buon lavoro che il Consiglio saprà fare». Sull’urbanistica, infine, l’assessore è stato chiaro: «C’è una sentenza della Corte Costituzionale che dice che di Piano Casa non possiamo più parlare. Non può essere più prorogato. Servono accorgimenti in materia urbanistica, esistono delle norme a cui bisogna guardare per capire come adattarle a una realtà che è mutata. C’è bisogno di una ricognizione generale. Servono norme di riqualificazione edilizia che possono avere la possibilità di essere approvate e calate nel territorio. Faremo tutto nei limiti del possibile e del consentito».
Stesse considerazioni da parte dell’assessore al bilancio Giuseppe Fasolino che ha ringraziato i rappresentanti degli enti locali per gli stimoli offerti nel corso del dibattito: «Conosco bene le vostre preoccupazioni avendo ricoperto anch’io la carica di sindaco – ha detto Fasolino – so che dovete dare risposte ai cittadini, ma questa esigenza è sentita da tutto il Consiglio regionale dove siedono molti sindaci in rappresentanza di diversi territori dell’isola». Fasolino ha assicurato collaborazione e dialogo: «Molti dei nostri provvedimenti nascono da un confronto con gli enti locali – ha detto l’assessore – come è avvenuto prima della pandemia con l’idea di aumentare la dotazione finanziaria del Fondo Unico di 200 milioni di euro. Allora con Anci e Cal abbiamo valutato l’aumento legato agli investimenti ma non l’abbiamo potuto fare a causa della pandemia. Molte risorse sono state utilizzate per contrastare l’emergenza Covid. In questo frangente avete fatto un lavoro eccezionale per il quale vi ringrazio. Purtroppo quelle risorse destinate alla crescita sono state utilizzate per altro. Abbiamo dovuto cambiare strategia».
Sui timori legati all’abolizione del reddito di cittadinanza varata dal Governo, l’assessore ha assicurato che la Regione confermerà i fondi per l’assistenza alle fasce più deboli: «Siamo in attesa di capire come sarà riformato il reddito di cittadinanza – ha detto Fasolino – noi intanto confermiamo la cifra storica sul Reis (17 milioni) e i 75 milioni per i cantieri Lavoras. In accordo con i sindacati prevediamo di stanziare altri 20 milioni per fronteggiare la povertà. C’è la volontà di venire incontro ai bisogni della gente, bisogna capire come spendere le risorse». Su questo fronte, l’esponente dell’esecutivo ha confermato l’impegno per di 40 milioni di euro per l’efficientamento energetico delle abitazioni private delle famiglie a basso reddito. Confermati anche i 100 milioni per gli investimenti a favore dei comuni. «Serviranno per ampliare i cimiteri, per la viabilità urbana e rurale – ha concluso Fasolino – è fondamentale lavorare insieme e coltivare il dialogo con l’obiettivo principale di risolvere i problemi dei cittadini».
Il presidente Pais ha quindi ringraziato i rappresentanti degli enti locali e dichiarato chiuso la seduta. I lavori del Consiglio riprenderanno domani mattina con l’esame della manovra finanziaria 2023-2025. (Psp)