CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVI Legislatura
Ufficio Stampa
Nota stampa della seduta n. 220 – Antimeridiana
Mercoledì 26 ottobre 2022
Nota Aula
Seduta n. 220 – del 26 ottobre 2022 – Antimeridiana
Approvato il testo unificato “Disposizioni in materia di prevenzione e contrasto ai fenomeni del bullismo e del cyber bullismo”
La seduta del Consiglio regionale si è aperta sotto la presidenza del presidente Michele Pais. Al primo punto all’ordine del giorno il Testo unificato PL16-PL109/A. “Disposizioni in materia di prevenzione e contrasto ai fenomeni del bullismo e del cyber bullismo”, i cui relatori sono Andrea Piras (Lega) e Piero Comandini (Pd). Il presidente Pais ha comunicato all’Aula che il consigliere Fausto Piga è il nuovo capogruppo di Fratelli d’Italia e che si è dimesso da componente dell’Ufficio di presidenza.
Il presidente ha, quindi, sospeso la seduta e ha convocato una Conferenza dei capigruppo. Alla ripresa dei lavori il presidente Pais ha dato la parola sull’ordine dei lavori al capogruppo del M5S, Roberto Li Gioi. Il consigliere ha informato l’aula della grave situazione in cui versa l’Enas, “ente strategico della Regione”, i cui lavoratori sono in stato di agitazione e hanno deciso di rivolgersi al Prefetto. Li Gioi ha chiesto al presidente Pais la convocazione straordinaria della Quarta commissione, “perché è una situazione di assoluta priorità”. Il presidente Pais ha annotato la richiesta del capogruppo ma ha esortato i consiglieri a non utilizzare l’intervento sull’ordine dei lavori per dare comunicazioni.
Il presidente ha dato la parola a Salvatore Corrias (Pd) sull’ordine dei lavori. Il consigliere ha chiesto al presidente di chiarire che le istanze dei pastori, portate all’attenzione dei capigruppo, saranno fatte proprie dai commissari che parteciperanno alla commissione convocata per domani. Una richiesta di chiarimento, quella di Corrias, che arriva dopo le dichiarazioni rilasciate dai pastori che hanno detto di non voler partecipare alla Commissione per fare solo da spettatori. Una richiesta di chiarezza è stata avanzata anche da Daniele Cocco (Leu – art.1 – Demos – Possibile), che ha sottolineato come gli impegni presi con i pastori fossero diversi e che oggi si sarebbe dovuto portare in aula un dispositivo di legge sull’agricoltura.
Il presidente Pais ha ribadito che si tratta di un tema di grandissima importanza e delicatezza e ha rassicurato che non c’è alcuna intenzione di mettere il bavaglio a nessuno. Il presidente Pais ha ribadito l’impegno preso dalla Conferenza dei capigruppo di approfondire la questione in sede di commissione, per valutare lo stato delle cose e coinvolgere tutti i soggetti interessati, e poi valutare la necessità intervenire dal punto di vista legislativo. Pais ha spiegato che lo slittamento della riunione della Quinta commissione di 48 ore è dovuta soltanto alla volontà del presidente Maieli di essere presente proprio per l’importanza e delicatezza del tema. C’è l’interesse e l’impegno di approfondire l’argomento, ha spiegato Pais, dando a tutti la possibilità di esporre le proprie posizioni nei modi e tempi che stabilirà il presidente della Quinta commissione, sulla cui sensibilità e capacità di gestire un tema così importante non ha dubbi.
Gianfranco Satta (Progressisti) ha poi sollecitato la discussione del provvedimento sul caro energia, così come era stato previsto l’ordine del giorno, primo firmatario Michele Ennas, approvato all’unanimità dall’Aula. Franco Mula (capogruppo Psd’Az) ha invitato il presidente a trovare il modo di iniziare i lavori puntuali, visto che il Consiglio regionale avrebbe dovuto iniziare l’esame dell’ordine del giorno alle 10. “E’ Mezzogiorno e non abbiamo ancora iniziato”, ha detto.
Il presidente Pais ha dato la parola al relatore di maggioranza Andrea Piras (Lega) per l’illustrazione del Testo unificato PL16-PL109/A. “Disposizioni in materia di prevenzione e contrasto ai fenomeni del bullismo e del cyber bullismo”. (eln)
Il presidente ha quindi messo in discussione il Testo Unico in materia di contrasto del bullismo e del cyber bullismo. Ad illustrare il provvedimento, il relatore di maggioranza Andrea Piras (Lega) che, dopo aver ricordato il lungo iter affrontato in Commissione dalla T.U, ha chiarito gli obiettivi del testo. «Il fenomeno della devianza minorile è configurabile per buona parte nella mancata efficacia della formazione e controllo da parte delle strutture educative tradizionali quali la famiglia, la scuola e le strutture sociali dove i giovani vivono la socializzazione e la crescita come oratori, comunità sportive ed artistiche – ha detto Piras – L’obiettivo della legge è quello di attuare politiche attive di prevenzione sul piano informativo e formativo sul disvalore morale-giuridico dei comportamenti devianti e sulle conseguenze di tali comportamenti. Politiche rivolte ai minori, alle loro famiglie, alla scuola e ai contesti sociali ove si svolge la vita sociale dei minori e, contestualmente, porre in essere politiche attive di monitoraggio, valutazione, azioni di prevenzione di sistema, azioni di tutela delle vittime».
D’accordo con il contenuto della legge anche il relatore di minoranza Piero Comandini (Pd): «Non parliamo di agricoltura, di energia o di riforme, ma approviamo una legge che ha molta più importanza di altri provvedimenti approvati da quest’Aula – ha detto Comandini – il fenomeno del bullismo e del cyber bullismo è presente in forma capillare nel mondo giovanile con gravi danni per le ragazze e i ragazzi. Occorre dare loro gli strumenti per difendersi». Comandini ha poi parlato di legge di “grande civiltà” che copre un vuoto e ci mette alla pari di altre regioni che hanno già legiferato: «Molto ci sarà ancora da fare la Giunta dovrà emanare un regolamento ma ciascuno di noi può dare un contributo per arginare il bullismo». Il consigliere del Pd ha poi ricordato il recente episodio che ha coinvolto alcune adolescenti nell’hinterland di Cagliari: «Sono rimasto sconvolto – ha detto Comandini – questa legge ci dà la possibilità di dialogare con i nostri figli. Ci mette a disposizione importanti strumenti per difenderci. Un giovane su cinque, tra i 10 e i 19 anni, è stato sottoposto almeno una volta a un atto di bullismo: può essere anche un nostro figlio e noi non lo sappiamo. E’ difficile denunciare perché si rischia l’emarginazione».
Secondo il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus, la legge interviene in modo parziale: «La Sardegna è la regione italiana con il tasso più alto di dispersione scolastica, circa il 30%. Si parla addirittura del 40% tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni – ha detto Agus – il nuovo Governo nazionale ha istituito il Ministero dell’Istruzione e del Merito. Il Consiglio regionale farebbe bene a interrogarsi su chi merito non ha. Oggi facciamo un passo doveroso ma evitiamo che il problema riguardi solo alcune scuole. Sono quelle che li fanno emergere, in molti altri casi non se ne parla, sono gli stessi docenti a subire atti di bullismo. E’ con il rafforzamento dell’istituzione scolastica che possiamo contrastarlo. Serve tenere gli occhi aperti».
Anche Elena Fancello (Psd’Az) si è pronunciata a favore della legge senza però lesinare critiche: «Riconosco che su questo tema siamo poco preparati, per questo è necessario rivolgersi a persone esperte. Ciò però non avviene con questa legge – ha detto Fancello – non capisco perché ci si debba affidare alla politica che non ha competenze. E’ ciò che emerge dall’art.7 che prevede un coordinamento composto da varie figure istituzionali. Nell’organismo è presente anche il Garante dell’infanzia e dell’adolescenza che il Consiglio regionale non ha ancora nominato. Per questo presenterò un ordine del giorno per sollecitarne la nomina». La consigliera sardista ha poi ricordato cosa prevede la legge nazionale: «Come avviene nelle altre regioni non possiamo relegare gli esperti a un ruolo marginale».
Secondo Laura Caddeo (Leu): «La proposta arriva in Aula con il voto unanime della Seconda Commissione e declina a livello regionale le disposizioni della norma nazionale, la legge n. 71 del 2017. Il bullismo è un fenomeno in rapida diffusione che colpisce moltissimi ragazzi: su 4 milioni di adolescenti la metà ha subito episodi di violenza. Il fenomeno colpisce in modo più pesante le ragazze. Il cyber bullismo è vissuto in modo più superficiale dagli stessi ragazzi perché sembra più innocuo di un bullismo in presenza. Un atto di cyber bullismo messo in rete si può però moltiplicare milioni di volte». Secondo Caddeo: è importante partire dalla scuola ma occorre coinvolgere le famiglie. «Un fenomeno di questa portata si può affrontare partendo dalla prevenzione, prima di tutto con l’educazione e la lotta all’incultura, C’e molto ancora da fare. Avere uno sportello d’ascolto in ogni scuola abituerà i ragazzi a rivolgersi a chi può aiutarli».
Favorevole al provvedimento anche il capogruppo dell’Udc Gianfilippo Sechi: «Ho letto una recente relazione dell’Eurispes sul fenomeno del bullismo e del cyber bullismo – ha detto Sechi – l’87% dei ragazzi ha dichiarato di non distinguere tra identità reale e virtuale, come se si fosse creata una identità parallela: Questo e altri dati mi hanno convinto sulla necessità di approvare subito una norma regionale». Secondo Sechi serve una sinergia per affrontare il fenomeno: «Istituzioni scolastiche, forze dell’ordine e autonomie locali devono lavorare insieme – ha proseguito Sechi – i ragazzi hanno bisogno di punti di riferimenti sicuri. Questa legge va in questa direzione, è la risposta più concreta in termini di prevenzione e contrasto».
Per Rossella Pinna (Pd) il bullismo riguarda tutti, ragazze e ragazzi: «Di bullismo si muore – ha detto l’esponente della minoranza– finalmente si affronta il tema. Più della metà delle vittime non ne parla con le famiglie. Come nelle violenze domestiche la paura toglie la voglia di denunciare. Il bullismo è collegato alla violenza domestica. I minori sono più propensi ad esercitare forme di bullismo. Bisogna formare i testimoni, insegnanti, amici, allenatori, chiunque abbia relazioni con i minori. Tutti hanno un ruolo decisivo per supportare le vittime e contrastare il fenomeno». (Psp)
Il consigliere di Forza Italia Marco Tedde ha esordito affermando che la proposta incide positivamente nell’ordinamento regionale e soprattutto sulla qualità della produzione legislativa del Consiglio, posto che il bullismo nelle sue varie forme genera una quantità di problemi negli individui e nella società che purtroppo si comprendono solo quando si viene toccati personalmente o nella sfera delle persone più vicine all’ambito familiare. Si tratta perciò, ha aggiunto, di un provvedimento quanto mai necessario, di grande ampiezza, che coinvolge competenze ed energie in grado di aumentare la conoscenza del fenomeno e limitarne per quanto possibile l’impatto negativo sulle vittime e sul mondo giovanile in generale.
Per il Pd il consigliere Salvatore Corrias ha sostenuto con una citazione che “la violenza è ultimo rifugio dell’incompetenza” e l’incompetenza, ha precisato, si annida proprio nei “non luoghi” poco riconoscibili sui quali è difficile indagare, all’interno del “villaggio elettronico” di cui parlava un grande antropologo sardo. Tutta la società è coinvolta da questi fenomeni, secondo Corrias, e sono rari gli strumenti per agire sia nella sfera personale che nel mondo dello sport e della scuola; per questo è una legge urgente che viene dopo un anno di pandemia durante la quale molti adolescenti si sono avvicinati ad un certo mondo digitale con troppa leggerezza e senza protezione. Tutti gli abitanti del villaggio elettronico che siamo diventati, ha concluso, devono collaborare in modo attivo perché ne va del benessere personale dei giovani e della stessa salute pubblica.
La consigliere Annalisa Mele (Riformatori) ha condiviso molte riflessioni che hanno caratterizzato il dibattito in Consiglio e messo in luce che la legge affronta una problematica che colpisce i più giovani, una buona legge che prevede interventi concreti cominciando dall’informazione e dalle campagne sull’uso consapevole del web. Occorre però, ha suggerito, introdurre la figura dello psicologo nella scuola che potrebbe percepire in anticipo alcuni segnali e prevenire azioni potenzialmente in grado di sfociare in fenomeni di bullismo e cyber bullismo. La legge, ha detto infine, va approvata ed applicata quanto prima, possibilmente incrementando le risorse disponibili.
Ignazio Manca, consigliere della Lega, ha evidenziato l’importanza e la qualità del dibattito, su una legge che interviene a sostengo delle categorie più fragili della nostra società. Per certi aspetti, ha ricordato, forme di bullismo sono sempre esistite fra i più giovani ma ora hanno assunto dimensioni molto preoccupanti che devono spingere le istituzioni ad agire insieme potenziando le misure di prevenzione ed occupandosi concretamente delle vittime, che da certe azioni ricevono purtroppo danni indelebili. Manca ha riproposto in conclusione la sua proposta di spostare la competenza sullo sport dalla sanità alla pubblica istruzione, proposta che a suo avviso non è stata valutata con la giusta attenzione.
La consigliera Elena Fancello (Psd’Az), intervenendo sull’ordine dei lavori, ha ribadito richiesta di garanzie e rassicurazioni sulla nomina del Garante dell’infanzia e dell’adolescenza. La consigliera ha infine annunciato la presentazione di un ordine del giorno in proposito.
Desirè Manca, del M5S, ha definito surreale che la richiesta provenga dalla maggioranza, visto che era suo dovere da ben tre anni provvedere alla nomina.
Rossella Pinna, del Pd, pur non usando le parole della collega Manca, ha appoggiato la richiesta della collega Fancello, certamente singolare ma ovviamente è condivisibile.
Il presidente Giovanni Antonio Satta ha precisato che il suo compito è esclusivamente quello di presiedere i lavori.
Il consigliere del Pd Piero Comandini, nell’impegnarsi a trasferire la richiesta al presidente Pais. Ha auspicato il ritorno ad un clima positivo però, rivolto ai capigruppo di maggioranza, ha ricordato che il Consiglio regionale della Sardegna è l’unico in Italia che non ha difensore civico, garante per i detenuti e garante per l’infanzia, figura al servizio delle componenti della società più deboli e indifese, per cui “fatevi una domanda e datevi una risposta”.
Maria Laura Orrù (Progressisti) ha affermato che il problema delle figure di garanzia è stato sollevato dal suo gruppo e non solo ormai da anni; senza queste figure emerge che la maggioranza è poco attenta ed è grave nel nostro particolare contesto storico, e la loro mancanza è precisa responsabilità del presidente del Consiglio.
Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula ha apprezzato il sollecito della collega Fancello ma, ha specificato, non è una iniziativa di “colore” politico perché le elezioni sono finite, ne cogliamo l’aspetto propositivo senza dimenticare, con la dovuta autocritica, che molte posizioni della Regione sono ancora occupate da persone nominate nella passata legislatura. Per quanto riguarda le nomine di garanzia, ha concluso, mi risulta che saranno fatte quanto prima.
Il capogruppo della Lega Pierluigi Saiu ha detto di non voler contribuire a dibattito su un aspetto che rischia di distrarre attenzione del Consiglio da cose importanti, specificando che il presidente del Consiglio esercita poteri sostitutivi quando i gruppi, tutti i gruppi, non fanno il loro dovere. L’iniziativa della Fancello è meritevole di attenzione, ha proseguito, anche se è “in primis” è indirizzata alla maggioranza e lo strumento scelto forse non è adatto, fermo restano che queste ed altre questioni, comprese quelle sollevate da Mula, vanno affrontate con senso di responsabilità.
Il consigliere Daniele Cocco (Leu), polemicamente, ha auspicato che il collega Saiu faccia meglio l’assessore ai Trasporti di come fa il capogruppo perché basta leggere il regolamento del Consiglio per sapere chi deve fare cosa ed anche entro quali tempi; per quanto ci riguarda, noi siamo pronti.
Il presidente Satta ha chiarito che l’ordine del giorno non è stato effettivamente presentato e quindi non se ne può discutere.
Il consigliere Francesco Stara (Udc-Sardegna al Centro) ha proposto di tornare al vero ordine del giorno che è stato approvato e va rispettato, anche con atteggiamenti seri e non col solito “teatrino”, senza dimenticare che la Sardegna ha bisogno di molto altro, senza perdere tempo.
Successivamente il Consiglio ha approvato il passaggio all’esame degli articoli.
A seguire, voto favorevole per l’art. 1 integrato dall’emendamento n. 5 (Caddeo e più) che allarga l’oggetto della legge a fenomeni come “sexting”, “cyber pedofilia” e “revenge porn” e n. 12 che inserisce fra i destinatari del provvedimento, oltre agli adolescenti, anche i giovani.
Approvato anche l’art 2 con gli emendamenti n.16 (Caddeo e più) relativo agli sportelli di ascolto, n. 6 (Pinna e più) che ripropone il concetto di platea dei “giovani”, n. 7 e n. 8 (Pinna e più) che assegnano la competenza consultiva congiunta degli interventi alle commissioni sanità e pubblica istruzione.
Per quanto riguarda l’art. 3 (approvato) il consigliere del Pd Roberto Deriu ha proposto un emendamento orale finalizzato ad aggiungere all’elenco dei beneficiari la lettera “i” con cui ricomprendere le formazioni sociali con “comprovata attività” nel campo educativo. La proposta è stata approvata, specificando che deve trattarsi di soggetti con una attività almeno decennale. Approvati anche gli emendamenti n. 17 (Caddeo e più) che sostituisce la parola contributi con finanziamenti e n. 4 (Caddeo) che assegna priorità al coinvolgimento delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado. (Af)
All’articolo 4 (coordinamento degli interventi) è stato approvato l’emendamento 13 e quindi l’articolo stesso e con successive e distinte votazioni l’articolo 5 (misure in ambito scolastico) e l’articolo 6 (misure in ambito sanitario). A seguire l’Aula ha approvato gli emendamenti 3 (proposto dall’on. Laura Caddeo) che precisa i compiti del tavolo di coordinamento, 9 e 1 relativi all’articolo 7 (tavolo di coordinamento sul bullismo e cyber bullismo) che è stato approvato, il 18 che introduce un piccola modifica all’articolo 8 (iniziative in occasione della giornata nazionale contro il bullismo e il cyber bullismo che è stato approvato anch’esso. L’Aula ha dato quindi disco verde all’emendamento 10 (introduce il report sul fenomeno) all’articolo 9 (clausola valutativa) e quindi all’emendamento 19 che sostituisce il testo proposto dalla commissione in ordine alla norma finanziaria (articolo 10) e che prevede una spesa di 600.000 euro complessivi per le annualità 2023 e 2024.
Il Consiglio regionale ha licenziato all’unanimità il provvedimento di legge con 50 voti favorevoli. Il presidente Pais ha comunicato che i lavori sono sospesi e riprenderanno alle 16. (C.C.)