CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVII Legislatura
Ufficio Stampa
Nota stampa della seduta n. 22 – Pomeridiana
Mercoledì 23 ottobre 2024
Approvato il rendiconto 2023 (Dl. 49 – Giunta)
Approvata la mozione n. 13 sulle materie prime critiche di interesse strategico
Approvato l’ordine del giorno per l’esercizio delle attività balneari anche d’inverno
Approvata la mozione n. 12 sugli interventi nelle aree colpite dagli incendi
Il presidente Comandini ha aperto i lavori del Consiglio regionale della seduta pomeridiana. Dopo gli adempimenti di rito ha accolto la richiesta dell’on. Mula e ha concesso una breve sospensione dei lavori per una riunione dei capigruppo di minoranza.
Alla ripresa il presidente ha messo in discussione il dl 49/A, cioè il rendiconto generale della Regione per il 2023 dando la parola all’onorevole Alessandro Solinas, presidente della commissione Bilancio, che ha detto: “Il rendiconto è stato parificato dalla Corte dei Conti ed esaminato dalla Terza commissione che lo ha approvato il 15 ottobre. C’è un saldo positivo pari a 3 miliardi e 881 milioni”.
Per il relatore di minoranza, Giuseppe Talanas (Forza Italia) “”la Sanità assorbe il 40 per cento del bilancio e anche gli stanziamenti per agricoltura, lavoro e diritto allo studio hanno assorbito notevoli risorse. Il risultato di gestione generale presenta entrate per 11 miliardi e 845 milioni. Per la Sanità le risorse sono state sostanzialmente impegnate e spese e si esprime per questo soddisfazione per il lavoro della precedente Giunta”.
Dall’opposizione l’on. Franco Mula (Alleanza Sardegna) ha segnalato “i tagli feroci che la Sanità nuorese ha subito sulla specialistica convenzionata” e ha aggiunto: ”Se non vedremo atti concreti nei prossimi giorni il nostro atteggiamento non sarà costruttivo e la variazione di bilancio non la vedrete manco a carnevale”.
Per la maggioranza l’on. Roberto Deriu (capogruppo del Pd) ha detto: “Noi non spendiamo il denaro e non spendere è la minaccia più forte all’Autonomia. Di questo dobbiamo preoccuparci tutti, anche l’opposizione, per farci rinascere l’isola. Lo dico senza retorica: con molta più attenzione e molto più lavoro dobbiamo dedicarci a far muovere la macchina e a garantire l’efficacia dei provvedimenti che vengono qui assunti. Chiediamo a tutte le forze politiche un sincero aiuto e altrettanto facciamo alla giunta regionale e alla sua presidente, per cooperare e rendere la spesa efficace. Abbiamo fiducia ma preoccupazione perché di fronte a noi c’è il problema più gravoso per il destino di quest’Isola”.
L’Aula ha approvato il passaggio agli articoli e poi gli articoli con gli allegati. Il Dl 49/A è stato approvato e il presidente Comandini ha sospeso i lavori. (C.C.)
L’Aula è quindi passata all’esame delle mozioni. Il capogruppo del Pd, Roberto Deriu, ha chiesto una sospensione dei lavori per 5 minuti. La richiesta è stata accolta.
Alla ripresa dei lavori, il presidente Comandini ha dato la parola al consigliere Alessandro Pilurzu (Pd) per l’illustrazione della mozione n.13 “sulle disposizioni urgenti del Governo nazionale in tema di materie prime critiche di interesse strategico e il mancato rispetto delle prerogative regionali”.
Il consigliere Pilurzu ha ricordato le ragioni che lo hanno spinto a presentare la mozione, prima fra tutte la decisione del Governo di escludere la Regione Sardegna dalla gestione delle materie prime critiche con un decreto legislativo. «Sono 34 le materie prime critiche – ha detto Pilurzu – di queste 18 sono presenti in Sardegna delle quali alcune sono considerate strategiche come il cobalto e il rame. E’ inaccettabile che la Sardegna dopo secoli di sfruttamento del proprio territorio venga esclusa dalle decisioni. Sarebbe l’ennesimo atto di ingiustizia».
A favore della mozione si è pronunciato il presidente della Commissione “Governo del Territorio” Roberto Li Gioi (M5S): «Bene ha fatto la Giunta regionale ad impugnare il decreto legislativo – ha detto l’esponente dei Cinque Stelle – è un provvedimento lesivo dello Statuto che mette in discussione la potestà esclusiva della Regione in materia di cave e miniere. Il parere delle Regione deve essere vincolante per le concessioni minerarie. Materie come litio, titanio e cobalto sono considerate fondamentali per la transizione energetica. Nei prossimi anni sarà un problema il loro approvvigionamento. Questa è una battaglia vitale per la Sardegna. Il ricorso alla Corte Costituzionale dimostra la volontà della Giunta di difendere i diritti dei sardi calpestati ancora una volta da velleità centralistiche».
Di parere opposto Gigi Rubiu (FdI) secondo il quale «il decreto del Governo mette in evidenza il preminente interesse nazionale per questioni di sicurezza. Le materie prime sono 34. 17 di queste sono strategiche. Garantire l’accesso a queste risorse è fondamentale per l’economica nazionale ed europea. E’ indispensabile un’unica regia del Governo per raggiungere gli obiettivi nazionali. La mozione dell’opposizione rappresenta interessi di parte, manca un’analisi obiettiva». Rubiu ha poi ricordato che la maggioranza delle Regioni italiane ha votato a favore. «La mozione parla di esautorazione delle regioni dal proprio ruolo. La verità è che in Sardegna le concessioni minerarie negli ultimi 10 anni sono state pochissime. Il sito del catasto minerario è aggiornato al 2007. I numeri sono esigui e non preoccupano. La cosa più eclatante è che la presidente Todde dichiari in un’intervista che il Governo lede le nostre competenze ricorrendo a un decreto legislativo. Eppure lei da sottosegretario ha votato a favore per il decreto Draghi sulle energie rinnovabili. I decreti vanno bene quando vi conviene».
Per Maria Laura Orrù (Alleanza Sardegna) «il tema va affrontato nel suo complesso. Non si possono fare ragionamenti su numeri vecchi. Siamo in un momento di trasformazione epocale in cui le materie prime critiche diventano fondamentali per la transizione digitale ed energetica. Occorre tener conto della strategia europea. Per non fare errori bisogna pretendere di essere protagonisti rispetto alle scelte del governo nazionale e di quello europeo. Sottoscrivo la linea della presidente della Regione. La nostra è una terra antica che ha un patrimonio immenso, dobbiamo rivendicare le nostre prerogative e non subire ancora una volta le decisioni».
Per Gianluca Mandas (M5S) la mozione riporta al centro del dibattito politico un tema nevralgico. «Per costruire il futuro è necessario conoscere il passato e aggiornare le leggi del presente – ha detto Mandas – la Regione deve avere la possibilità di continuare a gestire le proprie materie prime. Spesso parliamo di paesaggio e ci dimentichiamo del concetto di territorialità. Su questo punto tutte le forze politiche devono essere unite. Non trasformiamo anche questo dibattito in un circo politico. L’industria di domani si baserà su queste materie prime, litio cobalto e tungsteno sono fondamentali per la transizione energetica. Per questo dobbiamo fare un fronte unico e avere il coraggio di governare la gestione mineraria delle materie prime. La Glencore ha presentato un progetto per il riciclo di queste materie».
Luca Pizzuto (Sardegna Futura) ha ricordato che le terre di miniera sono sempre state terre di conquista in Sardegna. «Nella nostra storia abbiamo avuto una ricchezza straordinaria sfruttata da forze straniere con le maestranze locali ridotte in condizione di schiavitù. Una volta finita la schiavitù, i nostri padri e le nostre madri hanno stabilito il principio di autonomia che consente di gestire le risorse economiche per dare una prospettiva alla nostra comunità. Il decreto legislativo invece non ha prospettiva né economica e né politica. Sono preoccupato perché stiamo vivendo un mondo in guerra nel quale la ricerca di alcune materie diventa strategica. Non vorrei che sulla nostra terra dovessimo rivivere vicende del passato come la riapertura di siti minerari che non interessano i sardi. E’ inaccettabile che il governo nazionale decida sulle nostre teste».
Il capogruppo di FdI Paolo Truzzu (FdI), dopo aver ringraziato il consigliere Pilurzu per aver sollevato il tema ha dichiarato di condividere il merito della mozione ma non il metodo. «E’ un argomento che diventerà dominante nelle discussioni politiche ed economiche dei prossimi anni – ha detto Truzzu –sul fatto che ci debba essere una regia regionale siamo d’accordo. Sono materie importanti per il nostro territorio ma sappiamo anche che sono importanti per la nazione. Non credo che esista uno Stato al mondo che possa permettersi di non avere una governance unica sulle materie prime critiche. Il decreto va in questa direzione. La domanda che dovremmo farci è: vogliamo essere protagonisti o giocare in retroguardia?. Non possiamo solo lamentarci, prima del decreto legislativo nessuno ha sollevato il tema. Credo che il Governo sia favorevole a ragionare insieme alle Regioni. Se andiamo alla logica dello scontro non otterremo nulla. Il Ministro ha detto che c’è tutta la volontà di percorrere questa strada. Mettiamoci in una logica di dialogo».
Il vicepresidente del Consiglio Giuseppe Frau ha quindi dato la parola all’assessore dell’Ambiente Rosanna Laconi che ha ricordato i vari passaggi in Conferenza Stato Regioni: «Non è stata solo una battaglia in difesa della nostra specificità ma per ribadire l’importanza di questo argomento per l’economia della Sardegna. Noi ospitiamo 150 siti minerari, il tema avrà ripercussioni importanti in tutta Europa. La nostra posizione è stata dettata dal fatto che nonostante le sollecitazioni e i suggerimenti non c’è stata una risposta adeguata da parte del Governo. Non è stato accolto l’emendamento per rendere vincolanti i pareri delle regioni sulle concessioni minerarie e le eventuali compensazioni». L’assessore ha poi chiarito che in discussione non c’è la governance nazionale ed europea delle materie prime: «Questa partita è fondamentale per la Sardegna. Poter trasformare materie considerate finora solo rifiuti in risorse è un’opportunità straordinaria. Bisogna creare filiere nella nostra regione per attivare un’economia circolare. Non parliamo solo di materie prime strategiche ma anche critiche di cui siamo ricchissimi. Occorre legiferare in merito. Stiamo pensando a un piano regionale di gestione di queste materie per attivare importanti progetti industriali».
In sede di replica, il consigliere Alessandro Pilurtzu ha chiarito: «Il tema delle materie prime critiche è in continua evoluzione. Alcune oggi non fanno parte degli elenchi ma domani potrebbero essere inserite. Anche per questo c’è la necessità di gestire questo processo visto che all’interno del nostro territorio è presente più della metà dei siti minerari dismessi. Ben venga l’intesa con lo Stato ma nel rispetto delle prerogative della Regione». Pilurzu ha quindi invitato l’Aula a votare la mozione precisando che dal dispositivo verrà espunto il secondo punto in cui si invita la Giunta ad impugnare il provvedimento.
Il capogruppo di FdI Paolo Truzzu ha quindi proposto di modificare anche il primo punto del dispositivo con la sola richiesta alla Giunta di “intraprendere tutte le azioni necessarie per difendere le competenze autonome della Regione”.
Per consentire a maggioranza e opposizione di trovare un intesa sul contenuto del dispositivo il presidente Comandini ha sospeso la seduta per alcuni minuti.
Alla ripresa dei lavori il presidente ha letto la parte del dispositivo emendata con l’accoglimento della proposta di Paolo Truzzu. Messa in votazione, la mozione è stata approvata. (Psp)
Il presidente Comandini ha quindi aperto la discussione sulla mozione n. 16 (Urpi e più) “sulla necessità di garantire la presenza dei servizi e l’esercizio delle attività balneari nelle spiagge extraurbane anche durante il periodo dal 1° novembre al 31 marzo” ed ha invitato il primo firmatario ad illustrare il documento.
Alberto Urpi (S20Venti) ha ricordato l’opportunità condivisa di favorire l’allungamento della stagione turistica e il generale miglioramento dei servizi legati alla ricettività nell’Isola. L’esponente della minoranza ha ripercorso quindi il quadro normativo che regola l’installazione di chioschi e stabilimenti nei litorali, per affermare l’urgenza di provvedimenti che consentono l’apertura continuativa delle strutture che insistono sul demanio marittimo, evitando così lo smontaggio delle stesse dal 1 novembre al 31 marzo.
Urpi ha auspicato la modifica della legge regionale n. 45/89 e nelle more della stessa ha invitato l’esecutivo regionale a rivedere l’elenco dei litorali urbani (è consentita l’apertura continuativa di chioschi e stabilimenti) consentendo l’apertura per tutto l’anno per quelle istallazioni amovibili ricadenti nei Comuni costieri ricompresi nelle aree metropolitane di Cagliari e Sassari.
A sostegno della mozione Urpi e più si è dichiarato il consigliere della Lega, Sorgia che, tra le altre, ha evidenziato le positive ricadute economiche che l’estensione delle attività dei chioschi stagionali, produrrebbe nell’intera Isola, anche in termini di miglioramento delle professionalità degli addetti e della salvaguardia degli arenili. Favorevole in linea di principio ai contenuti della mozione si è detto il consigliere della maggioranza Porcu (O.C.) che ha evidenziato i limiti imposti dal quadro normativo vigente e ha auspicato modifiche che favoriscano l’adozione dei Pul («solo 17 comuni costieri su 73 hanno provveduto con l’adozione»).
Peru (S20Venti), ha espresso favore alla mozione ed ha posto l’accento sulla necessità di riportare al livello comunale le autorizzazioni delle concessioni demaniali, attualmente in capo alla Regione che, come è noto, ha il compito anche dell’approvazione dei Pul varati dai Comuni. A favore anche la consigliera Usai (Fdi) che ha insistito sulle sinergie che devono caratterizzare il turismo del mare con quello delle zone interne, mentre la consigliera Soru (Pd) ha invitato l’aula a riflettere su ciò che potrebbe accadere alle strutture dei lidi extraurbani, qualora fosse eliminato l’obbligo allo smontaggio ma che potrebbero però non poter aprire con regolarità e non offrire così i servizi auspicati ed esporre i manufatti a degrado e vandalismo.
Floris (Fdi), ha chiesto di sottoscrivere la mozione in segno di condivisione ed ha ricordato i delicati passaggi amministrativi che hanno caratterizzato l’adozione del Pul a Cagliari insieme alle discrasie a suo tempo registrate («al Poetto di Cagliari i chioschi si dovevano smontare, in quello di Quartu, no») ed ha definito la legge regionale 47/89 “confusa”, auspicandone una radicale modifica.
Mandas (M5S), riprendendo l’intervento della consigliera Soru ha invitato l’Aula “alla coerenza nei futuri atti che saranno all’attenzione del Consiglio in materia di ambiente e paesaggio”. «Ambiente e paesaggio – ha affermato l’esponente della maggioranza – hanno necessità anche di processi rigenerativi che potrebbero essere favoriti dal liberare gli arenili da stabilimenti e installazioni ma più in generale mi domando se il nostro paesaggio costiero è da considerarsi con o senza gli stabilimenti, ed in ogni caso mi chiedo quale sia il pensiero, di chi oggi si mostra favorevole alla continuità degli stabilimenti, sull’idea che il paesaggio possa essere deturpato a vita dagli impianti di produzione da energia rinnovabile».
A sostegno dei contenuti della mozione 16 anche la consigliera di Fdi, Masala, che ha auspicato la modifica della legge 45/89 ed ha invocato il pieno coinvolgimento di comunità, istituzioni e operatori, insieme con uno studio approfondito sull’impatto economico e sui benefici della destagionalizzazione in Sardegna. Di parere contrario, invece la consigliera di maggioranza Orrù (Avs) che ha escluso la possibilità di un’apertura continuativa dei chioschi ricadenti nei lidi extraurbani mentre si è detta possibilista sulla modifica dell’elenco dei litorali “valutando alcuni casi specifici”.
La posizione della Giunta è stata espressa dall’intervento dell’assessore dell’Urbanistica ed Enti Locali, Francesco Spanedda, che nel rimandare alla definizione normativa gli aspetti emersi nel corso del dibattito e relativi alle concessioni balneari, si è mostrato possibilista sulla opportunità di “ragionare” sulle costruzioni facilmente rimovibili ma non stagionali e sui cosiddetti volumi di servizio, nonché sull’aggiornamento dell’elenco dei litorali urbani (Dpgr 61/2018).
A conclusione dell’intervento dell’assessore, il presidente del Consiglio, Comandini ha annunciato la presentazione dell’ordine del giorno n. 1 (primo firmatario Urpi) e ha quindi dichiarato superata la mozione n. 16 e gli emendamenti ad essa presentati.
A favore dell’ordine del giorno si sono dichiarati il capogruppo del Pd, Deriu e quello di Avs, Loi. (A.M.)
Voto a favore ha annunciato anche Alessandro Sorgia (Misto): «Non possiamo permetterci di lasciare inutilizzate risorse per metà dell’anno per l’economia della nostra comunità».
Per Valdo Di Nolfo (Uniti per la Todde): «E’ doveroso andare oltre la mozione con un ordine del giorno – ha detto l’esponente della maggioranza – in Sardegna ci sono solo 17 comuni che hanno adottato il Pul. Non è solo questione di fondi, ci sono comuni come Alghero che non riescono ad approvarlo. Per questo servono linee guida che aiutino i comuni».
Voto a favore ha annunciato anche Roberto Li Gioi (M5S).
Il Presidente Comandini ha quindi messo in votazione l’ordine del giorno che è stato approvato. Il documento impegna la Giunta ad adottare ogni atto per rivedere l’elenco dei litorali urbani e dell’area metropolitana integrandolo con alcuni casi specifici localizzati in prossimità di aree urbanizzate da individuarsi su proposta dei comuni interessati. L’ordine del giorno impegna inoltre l’esecutivo a modificare le linee guida per la predisposizione dei Pul con finalità turistico-ricreativa per consentire la permanenza dei chioschi/stabilimenti balneari per almeno 10 mesi l’anno. La Giunta infine dovrà indagare sulle cause che hanno permesso a soli 17 comuni su 73 di approvare i Pul.
L’Aula è quindi passata all’esame della mozione n.12 (Talanas e più) “sulla necessità di interventi urgenti per le aree e comuni colpiti dagli incendi del 21 luglio 2024 che hanno devastato la Sardegna centrale, in particolare i territori di Orani e Orotelli ed ancora Bonorva, Burgos, Nurri, Pozzomaggiore, Isili, Bottida, Semestene e sull’opportunità di costituire un fondo per l’immediato ristoro delle perdite subite dalle aziende e dai comuni colpiti».
«La mozione vuole stimolare l’Aula ad adottare provvedimenti a favore delle aziende e dei territorio danneggiati dagli incendi – ha detto il primo firmatario Giuseppe Talanas (Forza Italia) – ma la mozione ha anche un altro obiettivo :individuare azioni efficaci contro gli incendi. Uno di questi è il turn over di Forestas dando seguito al piano di assunzioni. Un’altra misura è quello della cura del bosco e la pulizia delle strade rurali invase dalla vegetazione che limitano l’accesso dei mezzi antincendio».
Giuseppe Dessena (Alleanza Verdi Sinistra) ha ricordato l’approvazione alcuni mesi fa di un altro ordine del giorno sulla questione incendi che impegnava la Giunta a produrre entro il 31 dicembre 2024 un report sulle aree percorse dal fuoco, sui danni provocati dalle fiamme e sulla predisposizione di un piano di prevenzione: «Si chiedeva in quell’ordine del giorno cosa non avesse funzionato nella macchina antincendio – ha detto Dessena – serve un salto di qualità nella lotta agli incendi. Ogni anno si assiste alle stesse cose».
Maria Francesca Masala (FdI) ha ricordato la devastazione provocata dagli incendi la scorsa estate: «Dietro ogni campo bruciato ci sono famiglie che vivono dai frutti della terra. Non possiamo permetterci di abbandonare i territori al loro destino –ha detto Masala – è urgente un piano di prevenzione che utilizzi nuove tecnologie, servono interventi di cura del bosco coordinati dalla forestale. La prevenzione non è però sufficiente, è un dovere della Regione intervenire per sostenere comuni e aziende. Proponiamo la creazione di un fondo speciale per ristorare le perdite subite da agricoltori, allevatori, imprese ed enti locali. Senza il nostro supporto le aree interne rischiano di spopolarsi definitivamente».
Voto a favore ha annunciato Alessandro Sorgia (Misto): «La mozione ripropone un tema che ha interessato diversi comuni. Sono d’accordo sulla necessità di stanziare risorse straordinarie».
Franco Mula (Alleanza Sardegna): «Voteremo a favore. Visto che stiamo parlando di incendi e di prevenzione inviterei l’assessore del personale ad accelerare le procedure per le assunzioni di Forestas. Ci sono molte persone che aspettano i bandi –ha detto Mulas – se si vuole affrontare al meglio la prossima campagna antincendi lo sblocco del turn over di Forestas è decisivo»
L’assessore dell’Agricoltura Gianfranco Satta, a nome della Giunta, ha espresso apprezzamento per l’iniziativa della minoranza: «Ci sono indagini in corso sulla natura di alcuni incendi – ha detto Satta – noi siamo pronti a dare i ristori. Chiederei però ai presentatori di modificare alcuni punti della mozione per distinguere incendi naturali e incendi di carattere doloso. Questo permetterebbe di definire meglio le procedure per gli indennizzi».
Messa in votazione, la mozione è stata approvata dall’Aula con le integrazioni proposte dall’assessore Satta.
Il presidente Comandini ha quindi chiuso la seduta. I lavori del Consiglio riprenderanno domani mattina alle 11. (Psp)