CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVI Legislatura
Ufficio Stampa
Nota stampa della seduta n. 210 – pomeridiana
Mercoledì 18 maggio 2022
Mozione n. 588 (Moriconi e più) “sul rischio del fallimento della Regione Sardegna rispetto all’occasione del PNRR e le azioni politiche per un Recovery plan di compensazione: una nuova alleanza col sistema delle autonomie locali e con le organizzazioni economiche e sindacali sarde, per nuovo accordo con lo Stato”
In apertura di seduta il presidente Pais ha constatato l’assenza del numero legale per discutere la mozione 588 (Moriconi e più) sullo stato di attuazione del Pnrr. Poi ha dato la parola al consigliere Talanas (FI) sull’ordine del lavori: “Segnalo il problema della piana di Ottana , non possiamo fare finta di niente perché ci sono decine di aziende in ginocchio”, ha detto l’oratore.
Per l’on. Desirè Manca (Cinque stelle) “è necessario discutere la mozione sul Pnrr” mentre il capogruppo del Psd’Az, on. Franco Mula, “è singolare che quest’Aula sia mezzo vuota anche dall’altra parte, cioè delle opposizioni che hanno presentato la mozione. Per questo chiedo una sospensione dei lavori per capire cosa accade”.
Il presidente Pais ha constatato la presenza del numero legale e ha dato la parola all’on. Cesare Moriconi (Pd), primo firmatario della mozione. Per l’oratore “la nostra isola è in una preoccupante condizione di marginalità con riferimento alla programmazione dei fondi del Pnrr e questa si deve alla iniqua distribuzione del governo nazionale ma anche a imperdonabili negligenze del presidente della Regione e della sua Giunta. La protesta di Solinas ieri in commissione Trasporti al Senato è goffa e tardiva ma vogliamo condividere con urgenza le soluzioni possibili che vanno intraprese immediatamente per limitare i danni. Dobbiamo dare adeguatezza e forza alla proposta politica, coinvolgendo tutti gli attori sociali sardi. Vogliamo scrivere una sorta di recovery plan da portare sul tavolo del governo nazionale. Il nostro contributo è leale verso i sardi e verso il Consiglio regionale: lo diamo senza strumentalizzazione ma senza nemmeno esimerci nell’esprimere il nostro sdegno per quanto è stato fatto. Siete stati campioni del mondo soltanto di demagogia e di promesse. La Sardegna è fuori da tante opportunità, grazie al vostro non agire. E così entro il 2026 si percorrerà in due ore Napoli – Bari e Salerno – Reggio Calabria. Nulla di tutto questo per noi, che in quattro ore continueremo ad andare a Nuoro in treno. Per questo dobbiamo elaborare subito un piano complementare del Pnrr e condividerlo in quest’Aula con tutti quelli che decidono insieme a noi il futuro della Sardegna”.
A seguire dal centrosinistra ha preso la parola Maria Laura Orrù, consigliera dei Progressisti e sindaca di Elmas, e ha detto: “Manca una cornice di sviluppo strategico preciso per la Sardegna, non sono state messo in campo le priorità per dare le risposte a chi è più sofferente. Chi amministra un comune come me si rende conto di quanto siano aumentate le difficoltà di vita dei cittadini. La mancanza di rapporto tra la Regione e gli enti locali è evidente, mancano le risorse umane capaci di rispettare i tempi e di scongiurare il rischio di incompiute. E aggiungo: c’è un problema gigantesco nella centrale unica di committenza, che ho già denunciato nei mesi scorsi. Spero che vogliate raccogliere la mano che vi stiamo dando”.
Il presidente della commissione Bilancio, on. Stefano Schirru, ha detto in premessa: “Non sarà possibile fare un intervento con spirito costruttivo che valichi maggioranza e opposizione, per superare steccati e barriere. Ma non è possibile perché questa mozione è una robusta congerie di cose serie, errori di questo governo, insieme a colossali errori e bugie. Le opposizioni di oggi sono state responsabili di omissioni e ritardi quando erano al governo e il popolo le ha sanzionate. Non dimenticheremo che in pieno Covid questa maggioranza e questo governo ha fatto tutto quello che era possibile fare in piena emergenza, per le famiglie e per le imprese sarde. Perché non lo riconoscete?”. Per l’oratore “la Sardegna ha bisogno di risolvere nodi strutturali il primo dei quali è legato alla natalità, perché la Sardegna sta scomparendo. Senza i giovani e senza la mobilità interna in Sardegna quest’Isola è condannata alla morte. Ben venga un’assise in cui sentiamo qui tutte le parti sociali, le forze economiche e i parlamentari ma se si comincia con ulteriori controlli e vincoli allora vi dico: no a operazioni populiste e demagogiche. Entro la pausa estiva si può fare tutto, se lo vogliamo davvero. Ma soltanto con serietà”. (C.C.)
Ha quindi preso la parola il consigliere Michele Ciusa (M5S). «Finalmente si può affrontare questo dibattito. Siamo di fronte a una sfida epocale che andrà oltre questa legislatura – ha detto Ciusa – se oggi non poniamo le basi c’è il rischio di perdere questo treno. I ritardi della Giunta sono una minaccia per il futuro della Sardegna. Non c’è un’idea né un progetto. Non siete stati in grado, non solo di coinvolgere il Consiglio, ma nemmeno le parti sociali». Ciusa ha quindi elencato le problematiche che la Sardegna si trova ad affrontare: dai trasporti interni (sia ferroviari che viari) alle carenza del sistema dell’istruzione, dalla difficile situazione della sanità fino alla paralisi del sistema amministrativo regionale. Secondo Ciusa, inoltre, la Sardegna può giocare un ruolo importante sul fronte della transizione ecologica per la quale il Pnrr ha individuato specifiche linee di intervento: «Si parla di pale eoliche in zone particolari della Sardegna, la transizione non deve trasformarsi in uno strumento a vantaggio di pochi».
Salvatore Corrias (Pd) rispondendo al collega Stefano Schirru, presidente della Commissione Bilancio, ha iniziato anche lui il suo intervento con riferimenti agli insegnamenti evangelici ringraziando Cesare Moriconi per aver portato in aula un tema importante «Ha fatto da buon Samaritano – ha detto Corrias – indicando con la sua mozione la retta via da seguire». Per Corrias, è necessario riaprire il tavolo di confronto con lo Stato: «C’è qualcosa che non ha funzionato: trasporti, alta velocità, lavori sulla rete viaria: 110 milioni sono la stessa cifra stanziata per la Basilicata. Non ci siamo nemmeno sulla portualità, abbiamo gli stessi fondi della Calabria. Stesso giudizio sul fronte della lotta allo spopolamento delle zone interne e su quelli della infrastrutturazione primaria (digitalizzazione e rete idrica). «Mi auguro – ha concluso Corrias – che davvero questo dibattito stimolato dalla mozione ci riconduca sulla retta via».
Piero Comandini (Pd) ha manifestato disagio per la situazione politica: «Ho difficoltà ad intervenire perché mi sembra che non ci sia la volontà di ascoltare – ha detto l’esponente della minoranza – più volte abbiamo avanzato delle proposte, dato la disponibilità a lavorare insieme. Il Pnrr è nato in piena pandemia grazie a un’intuizione del Governo Draghi per superare una difficoltà economica evidente. Oggi, a causa della guerra in Ucriana, rischia di non essere più sufficiente per la crisi strutturale che colpirà l’Europa. La situazione è peggiorata in Italia, in Europa e anche in Sardegna. Negli ultimi due anni il mondo è cambiato molto di più che in 40 anni. La responsabilità di chi governa è di programmare il futuro della Sardegna per i prossimi 30 anni».
Anche per Massimo Zedda (Progressisti) sono evidenti i ritardi della Giunta: «Nell’estate del 2020 vi chiedemmo di affrontare il tema delle proposte sarde per i Piani di sviluppo. Da un accesso agli atti abbiamo scoperto che la Presidenza della Regione ha chiesto agli assessorati di rispolverare vecchi progetti da proporre per il Pnrr. Progetti in qualche caso risalenti agli anni ‘80 e ‘90, spesso inadeguati e per questo irricevibili. Tutti i nostri appelli per un progetto condiviso sono caduti nel vuoto». Zedda ha poi puntato l’indice contro il presidente della Regione. «Non me la prendo con la maggioranza – ha precisato Zedda – la colpa è del presidente della Giunta. Andate a vedere quante volte il presidente Solinas ha sostenuto le ragioni della Sardegna in quella sede. E’ stato quasi sempre assente a riunioni importanti». Paradossale dunque, per Zedda, la contestazione avanzata dal presidente della Regione ai ministri del Governo Draghi che hanno firmato i recenti decreti sull’energia e i trasporti ferroviari: «Dice di non essere stato coinvolto. Così come per l’esercitazione militare in atto che vieta l’accesso alle spiagge ai turisti sardi e non – ha concluso Zedda – anche di questa il Presidente dice di non saperne niente. Delle due l’una: o non lo informano perché lo ritengono inutile oppure è così assente e conta così poco che non viene coinvolto per questo motivo».
Critica con il Presidente Solinas anche Desirè Manca (M5S): «Il presidentissimo è assente anche oggi – ha detto Manca – ho chiesto un accesso agli atti per sapere a quante riunioni di Giunta e a quante sedute del Consiglio regionale ha partecipato Solinas. Nessuno mi ha risposto. Consultando i documenti disponibili nel sito della Regione si evince che la Giunta è spesso presieduta dalla vicepresidente Zedda». Manca si è poi concentrata sul Pnrr: «Noi non conosciamo i progetti della Giunta. Quando ho chiesto lumi ai consiglieri di maggioranza non ho ricevuto nessuna risposta. La realtà è che non li conoscono neppure loro. Il presidente Solinas non coinvolge nessuno». La consigliera pentastellata ha quindi concluso con un appello: «Noi siamo disponibili a collaborare per progetti condivisi. Vogliamo pero sapere cosa si vuole fare. La realtà è che non lo sapete nemmeno voi».
Laura Caddeo (Progressisti) ha ricordato che i progetti per il Pnrr devono rispettare delle priorità: parità di genere, territoriale e generazionale. «Saremmo in grado di rispettarle? Si tratta di un’opportunità unica per l’occupazione di giovani e donne, un’occasione di sviluppo per le zone interne – ha sottolineato Caddeo – dovrebbe costruirsi un ricamo di intenzioni, progetti,obiettivi chiari e prospettive di riuscita. Tra i documenti pubblicati dalla ragioneria dello Stato si può verificare quanto si siano rispettate queste priorità.. Penso che gli assessori avrebbero potuto dirci in diretta se a livello regionale queste priorità le abbiamo valorizzate. Mi piacerebbe capire di che cosa si tratta».
Giovanni Antonio Satta (Misto) ha esordito citando un proverbio sardo: Non poto iscudere a su caddu e duncas iscudo a sa sedda. «E’ un detto antico per dire che quando non si può colpire il bersaglio grosso si ripiega su uno più piccolo – ha speigato Satta – è lo stesso che si sta facendo in quest’Aula: anziché prendersela col Governo italiano ce la prendiamo con la Giunta. Il Governo ha fatto tutto da solo, evitato ogni confronto con le autonomie locali e persino con il Parlamento: gli eletti sono stati relegati a meri “alzatori di mano”. Basta vedere quante proteste ci sono state per il mancato coinvolgimento dei gruppi parlamentari sul Pnrr. E’ utile oggi coltivare la memoria per capire chi agisce contro la Sardegna. Scaricare le responsabilità da Roma alla Sardegna è un gioco tragico, si cerca il nemico tra di noi anziché vederlo nel governo italiano che ha poco di democratico e molto di coloniale». Da Satta infine un appello per agire uniti: «Dalla notte dei tempi il popolo sardo si divide anziché agire insieme per buone cause. Un esempio positivo potrebbe venire da quest’aula».
Per Giuseppe Meloni (Pd) è difficile intervenire in Aula vista l’assenza del presidente Solinas: «Oggi l’imputato è ancora una volta contumace – ha detto Meloni – voi della maggioranza con le sterili difese di circostanza rischiate di assumere il ruolo di favoreggiatori». Meloni ha poi ricordato l’azione portata avanti dalle opposizioni: «Più volte, grazie al lavoro del collega Moriconi, abbiamo chiesto lumi sui progetti del Pnrr – ha ricordato l’esponente del Pd – anche voi della maggioranza dovreste pretendere dalla Presidenza della Giunta azioni rapide ed efficaci. Il silenzio operoso non basta, il profilo basso non serve, lo si è visto con la vicenda Air Italy». Per Meloni, infine, la maggioranza dovrebbe apprezzare lo sforzo fatto dall’opposizione: «Vi stiamo tendendo ancora una volta la mano – ha concluso il consigliere dem – dovreste capire che quando vi abbiamo ammonito su ciò che stava accadendo lo abbiamo fatto perché abbiamo colto il pericolo». (Psp)
Il presidente ha dato la parola al capogruppo di Leu, Eugenio Lai, che ha definito la situazione surreale e imbarazzante, in particolare per l’assenza del presidente su un tema fondamentale per la ripartenza e lo sviluppo della Sardegna. Lai ha criticato anche la lentezza nell’erogazione dei ristori alle tante categorie in crisi a causa della pandemia. Il consigliere ha ringraziato il collega Moriconi, che con la sua mozione ha sottolineato il fallimento dell’azione del presidente e della Giunta regionale. “Si parla solo del vostro rimpasto – ha detto – che diventa l’argomento principe di una legislatura che in tre anni non ha prodotto niente”. Per Lai è una legislatura già morta, finita, con un presidente che si sottrae al confronto su un tema così importante per la vita dell’Isola, che non convoca parti sociali e parlamentari. Lai ha evidenziato che l’obiettivo della mozione è di dare una spinta per riuscire a non perdere un’occasione storica, che non state perdendo voi, ha detto Lai, ma che la state facendo perdere ai sardi. Il capogruppo di Leu ha anche sottolineato la necessità di convocare il tavolo tecnico per continuare l’importante lavoro portato avanti dalla Commissione Insularità. In conclusione, dopo aver criticato l’operato della Giunta su sanità, Zes, infrastrutture, Lai ha chiesto al presidente Pais di convocare in aula il presidente della Regione, come a suo tempo, fece l’allora presidente Ganau.
Il capogruppo del M5S, Roberto Li Gioi, ha ricordato che il Pnrr è un’occasione unica per la Sardegna, sottolineando e lodando l’azione e la caparbietà dell’allora presidente Giuseppe Conte. Il consigliere ha evidenziato che servivano progetti chiari e che la minoranza ha più volte sollecitato la maggioranza affinché si lavorasse insieme per scrivere il futuro dell’Isola. Invece, ha continuato, solo attraverso un comunicato stampa a dicembre scorso il presidente Solinas ha comunicato di aver inviato progetti per oltre 7 miliardi. Ma i dettagli di questi progetti non sono stati resi noti alla minoranza. Li Gioi ha quindi parlato di superficialità, insipienza, pressapochismo e inerzia della Regione. E’ ha ricordato che la Sardegna è ultima tra regioni italiane per le infrastrutture e che il presidente Solinas, nel sondaggio Swg, è al penultimo posto tra i governatori italiani. La mozione, ha continuato Li Gioi, evidenzia le gravi conseguenze di questo comportamento offrendo l’ultima ciambella di salvataggio. Servono decisioni importanti e condivise, ha detto, e la convocazione del Consiglio regionale insieme alle parti sociali per mettere in campo progetti che facciano recuperare quel gap che la Sardegna ha nei confronti delle altre regioni.
Il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, ha sottolineato che dalla maggioranza non c’è stata la difesa del presidente come ci sarebbe stata due anni fa. “Questo evidenzia che la legislatura è finita”, ha detto, aggiungendo che non è normale che sia la minoranza a incalzare la maggioranza con quattro mozioni per sapere che tipo di progetti e azioni si vogliano portare avanti. Anche Agus ha sollecitato la necessità di convocare un Consiglio aperto alle parti sociali e ai sindaci. Il consigliere ha poi ricordato che in base al sondaggio 3 sardi su 4 non stimano il presidente. Sul Pnrr, ha ricordato, che paga la serietà, la puntualità e la precisione, che è uguale per tutti. Non è pensabile che la Sardegna, ha continuato, chieda sempre un rallentamento o un diverso trattamento. Per Agus adesso è finita, e soltanto in alcuni casi si potrà aggiustare il tiro. Il capogruppo ha annunciato il voto favorevole e ha ringraziato per il grande lavoro svolto il collega Moriconi, oltre a ringraziare anche i “pochi” colleghi della maggioranza che hanno partecipato ai lavori.
E’ quindi intervenuto il capogruppo della Lega Pierluigi Saiu, che ha sottolineato come il gruppo da lui presieduto non soltanto ha partecipato al dibattito, ma ha condiviso l’importanza di parlare di un tema così rilevante in Consiglio. Saiu ha però evidenziato che, ancora una volta, il tema del Pnrr è stato sacrificato sull’altare degli attacchi della minoranza alla maggioranza e al presidente. Saiu ha affermato, poi, che nella seduta odierna non ha avuto il piacere di sentire le proposte della minoranza, ma solo attacchi e critiche. Il capogruppo della Lega ha poi voluto parlare di numeri e dei progetti presentati dalla Regione Sardegna per un valore di oltre 1 miliardo e 200 milioni di euro. Tra questi ci sono 203 milioni per investimenti in infrastrutture idriche primarie, gestione risorse irrigue, consorzi di bonifica, 80 milioni per il rischio idrogeologico, 118 milioni per il piano asili nido e scuole dell’infanzia, 53 milioni per le politiche per il lavoro e il potenziamento dei centri per l’impiego, 36 milioni per il sostegno alle persone non autosufficienti, quasi 112 milioni per le case e ospedali della Comunità, 150 milioni per il parco tecnologico digitale ospedaliero, ospedale sicuro e sostenibile, 45 milioni per l’edilizia residenziale, oltre a quasi 232 milioni per gli investimenti sulla rete ferroviaria, rinnovo flotte treni e bus, trenino verde. “Questi numeri – ha sottolineato – sono la sintesi di quello che la Giunta ha fatto. Solo per la Sanità sono disponibili 392 milioni. In questi numeri ci sono le nostre idee per la Sardegna, quali sono le vostre?”. Saiu ha poi proseguito: “Avete ripetuto fino alla nausea l’assenza di idee e di proposte da parte della maggioranza. Vi ho indicato con un po’ di numeri dove state sbagliando”, e ha sottolineato che il modo di agire della minoranza è stato, anche questa volta, contro qualcuno e non per la Sardegna. Saiu ha concluso dando la disponibilità a inserire le proposte della minoranza e ha ribadito ch il suo gruppo c’era, c’è e ci sarà anche domani.
Il capogruppo del Psd’Az, Franco Mula, ha sottolineato che maggioranza e opposizione sono in Aula perché quella per il Pnrr è la battaglia di tutti. Perché se perdiamo, ha detto, perde la Sardegna. Mula ha poi raccontato delle interlocuzioni avute con i tecnici di Roma che ancora, per valutare i progetti, ragionano sui numeri degli abitanti delle regioni. Mula ha detto di aver scritto a tutti i parlamentari per chiedere aiuto e ha ribadito che il Pnrr è uno strumento che ha l’obiettivo di far crescere le zone svantaggiate e ridurre il gap che c’è tra le regioni. Lo stesso ministero, ha continuato, dice che siamo ancora in tempo per poter ragionare sui progeti, come ha sottolineato anche il ministro Giorgetti. Ci hanno detto, ha continuato Mula, di riaprire subito un tavolo, a cui parteciperà la maggioranza, coinvolgendo la minoranza e i parlamentari sardi di tutti i partiti.
Il capogruppo del Pd, Gianfranco Ganau, ha letto i numeri enunciati dal collega Saiu in modo diverso: sono numeri che certificano il fallimento della Giunta, ha detto, perché la Sardegna ha ottenuto meno di tutte le altre regioni del Mezzogiorno. Ganau ha parlato di inadeguatezza evidente e autoreferenzialità. Noi abbiamo provato a presentare i progetti per noi fondamentali, ma non ci avete consentito di approfondirli, ha proseguito. Ganau ha poi sottolineato la mancanza di coinvolgimento delle parti sociali e dei parlamentari, che avrebbero dato la giusta forza all’azione della Sardegna. Per Ganau i fallimenti di questa Giunta sono sotto gli occhi di tutti: dai trasporti ferroviari, alla Zes, all’accessibilità alle aeree interne, ai trasporti marittimi, alle strade e alla sanità. Per Ganau la debolezza della Regione porterà ad aumentare ancora di più il gap che c’è tra l’Isola e le altre regioni. Per il capogruppo serve poco che oggi il presidente Solinas batta i pugni, perché è solo un segno di debolezza. Ganau ha concluso proponendo un piano straordinario e complementare per la Sardegna, a voi, ha detto, decidere se cogliere quest’ultima possibilità.
Il presidente Pais ha quindi dato la parola all’assessore regionale della Programmazione, Giuseppe Fasolino. L’esponente dell’Esecutivo ha evidenziato che nella mozione dell’on. Moriconi ha letto tra le righe la voglia di guardare al futuro, pur con qualche imprecisione. Che è quello che è emerso anche dalla maggioranza. Fasolino ha però sottolineato che oggi si è continuato ad attaccare la maggioranza e il Presidente e che questo atteggiamento fa dubitare sulla possibilità di sedersi al tavolo in maniera serena. Fasolino ha ricordato che tutte le regioni hanno presentato progetti immediatamente cantierabili perché non c’è stato il tempo di avviare la concertazione. Lo stesso ministro Giorgetti, in un’intervista, ha chiesto scusa alle regioni perché non è stata data loro la possibilità di avviare la concertazione. Uno spazio, ha detto, che adesso lo stesso Giorgetti ha dato. Fasolino ha poi puntato il dito contro il governo che non ha preso in considerazione i tanti progetti presentati dalla Sardegna e ha rilevato che dai banchi della minoranza non ha sentito una sola critica verso il Governo. Ha, inoltre, sottolineato che il presidente Solinas si sta lamentando del risultato ottenuto, e ha aggiunto: ma credete realmente che se avessimo utilizzato un metodo diverso ci avrebbero ascoltato di più? Dobbiamo convocare gli stati generali per dire ai parlamentari che i risultati non vanno bene? Ma dobbiamo essere noi a dirglielo? Non lo vedono? Per Fasolino bisogna puntare all’obiettivo senza divisioni politiche. Sono convinto che ce la possiamo fare ma dobbiamo ammettere, ha detto, che all’interno dei tavoli istituzioni danneggiano volontariamente o involontariamente la nostra Isola. Continuano, ha proseguito l’assessore, a utilizzare il numero di abitanti come elemento di valutazione dei progetti e così continuano a danneggiare le piccole regioni. Fasolino ha poi concluso proponendo di prendere gli aspetti positivi di questa mozione e fare in modo che il Consiglio abbia un ruolo importante per costruire il futuro della Sardegna. (eln)
La vice presidente della Regione, Alessandra Zedda, ha detto di essere concorde con quanto affermato dall’assessore Fasolino ed ha respinto le critiche delle opposizioni circa i presunti ritardi nel rispetto dei tempi e dei programmi governativi. La responsabile dell’assessorato del Lavoro ha quindi informato l’Aula dell’avvenuta approvazione del programma GOL (garanzia di occupabilità dei lavoratori) e garantito tempi e modi delle procedure, nonostante l’assenza delle linee guida ministeriali. «Smettiamola con le frase fatte e le posizioni precostituite – ha dichiarato Alessandra Zedda – e il Consiglio deve lavorare insieme, perché serve un impegno straordinario per spendere le risorse assegnate alla nostra Isola dal Pnrr».
A tratti puntigliosa, la replica dell’assessore dei Lavori Pubblici, Aldo Salaris, che ha definito la mozione delle opposizioni “un resoconto consuntivo di ciò che da Roma ci è stato calato”. «Le tempistiche – ha affermato l’esponente dell’esecutivo – sono state dettate dall’Europa e alle Regioni sono state calate dall’alto ma i tempi sono stati sprecati altrove e non in Sardegna». Salaris ha quindi elencato le risorse ottenute dalla Regione sarda “nonostante i criteri di assegnazione non siano stati condivisi e nella maggior parte dei casi abbiano penalizzato la Sardegna” ed ha subito fatto riferimento al piano per la qualità dell’abitare “PINQUA” (46 milioni per l’Isola) e a quello per l’infrastrutturazione idrica primaria (86 milioni da Pnrr, 55 milioni da fondi complementari e 51 milioni di risorse statali). Ulteriore soddisfazione è stata espressa per i 33 milioni di euro per le ciclovie: «Siamo la seconda regione in Italia e a settembre avremo il piano di fattibilità tecnico-economico».
Salaris ha quindi ricordato, con riferimento ad alcune sollecitazioni da parte dei consiglieri di minoranza, che la viabilità non rientra nel Pnrr ma “grazie alle numerose interlocuzioni ministeriali è stato assicurato all’Isola un fondo complementare da 126 milioni di euro”.
L’assessora dell’Industria, Anita Pili, ha invece ricordato il ruolo della Regione sarda nei diversi coordinamenti tematici inerenti le energie, la rivoluzione verde e la transizione ecologica. «Coordiniamo i fondi per l’idrogeno – ha affermato l’esponente della Giunta – che ammontano a circa 450 milioni di euro ed è già stato pubblicato il bando per i privati, e svolgiamo funzioni di coordinamento anche per i 2,2 miliardi per le comunità energetiche dei comuni con popolazione inferiore ai 5mila abitanti e per i progetti della cosiddetta economia circolare».
In sede di controreplica è intervenuto il primo firmatario della mozione 588, Cesare Moriconi (Pd) che ha dichiarato apprezzamento per il confronto che si è sviluppato in Aula anche grazie ai puntuali interventi da parte della Giunta. Moriconi ha ribadito la necessità della ricerca di una posizione unitaria per garantire alla Sardegna le risorse di cui necessità per colmare i troppi gap che la separano dal resto dell’Italia. «Serve un punto di caduta – ha affermato l’esponente della minoranza – e ritengo che il Consiglio possa sostanzialmente condividere il dispositivo delle mozione, depurata dalle premesse e dalle considerazioni che evidenziano una differente valutazione della situazione».
Il presidente del Consiglio, Michele Pais, accogliendo la proposta del consigliere Moriconi ha prima sospeso i lavori ed alla ripresa ha annunciato la costituzione di un gruppo di lavoro per redigere un documento condiviso da sottoporre in seguito alla votazione in Aula.
Il presidente ha quindi dichiarato conclusi i lavori del Consiglio, annunciandone la convocazione al domicilio. (A.M)