CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVI Legislatura
Ufficio Stampa
Nota stampa della seduta n. 205 – Pomeridiana
Martedì 22 marzo 2022
Esame del TU PL100-DL105/A. Disposizioni in materia di energia e modifiche alla legge regionale n. 9 del 2006. – Rinvio in Commissione
Approvato l’ordine del giorno unitario per “scongiurare il taglio delle filiali del Banco di Sardegna e la riduzione dei servizi in diciassette comuni delle aree interne e più periferiche dell’Isola”.
Il Consiglio sarà convocato a domicilio.
La seduta è stata aperta dal presidente Michele Pais. Dopo le formalità di rito, numerosi consiglieri regionali hanno preso la parola sull’ordine dei lavori.
Desirè Manca, del M5S ha ricordato l’art.7 del regolamento del Consiglio che garantisce e tutela le prerogative dei consiglieri, in particolare per l’accesso agli atti, perché il suo gruppo ne ha presentate alcune 6 mesi fa e rimaste senza risposta; è vero che non è prevista una data certa ma il tempo trascorso è eccessivo, per cui occorre intervento istituzionale della presidenza. Inoltre, citando l’art. 38 del regolamento, la Manca ha sollecitato la convocazione delle commissioni quando richiesta per iniziativa di presidenti dei gruppi, perché in questo caso il termine è di 10 giorni, ma non viene rispettato.
Il presidente ha precisato in tema di accesso ad atti che, ancora prima, c’è il diritto all’informazione dei consiglieri per cui ha assicurato il suo intervento per fare chiarezza sulle motivazioni del ritardo. Per quanto riguarda invece le convocazioni delle commissioni, ha aggiunto, tale adempimento non compete alla presidenza e comunque i presidenti saranno richiamati al rispetto dei termini regolamentari.
Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula, prendendo spunto dall’ordine del giorno votato da tutto il Consiglio in occasione della finanziaria in materia di proroga al 2022 della rendicontazione collegata a manifestazioni svoltesi nell’anno precedente, da molti assessorati stanno arrivano lettere di revoca dei finanziamenti e richieste di polizze fidejussorie, fatti che impongono al Consiglio di dare un segnale forte per richiedere il rispetto delle leggi.
Laura Caddeo, dei Progressisti, ha sollecitato “per l’ennesima volta” la nomina dei Garanti per Infanzia e per i Detenuti, figure istituzionali tanto più necessarie in un periodo come quello della pandemia che ha determinato gravi conseguenze negative nelle fasce più deboli della società sarda.
Il presidente ha comunicato che i bandi relativi alle nomine richiamate stanno per essere pubblicati sul Buras.
Il capogruppo di Leu Daniele Cocco, nel riprendere il tema sollevato dal collega Mula, ha richiamato la necessità di rispettare le leggi approvate dal Consiglio anche per quanto riguarda recenti atti di Argea, che sta reclutando personale al di fuori graduatorie aperte di Aspal e Laore.
Roberto Li Gioi, capogruppo del M5S, ha sollevato il problema dei trasporti aerei, perché mentre l’assessore Todde ha dichiarato che i voli in continuità dal 14 maggio in poi sono garantiti, Volotea ha comunicato che parteciperà solo al bando su Cagliari-Elmas: occorre al più presto fare chiarezza.
Il consigliere del Pd Roberto Deriu, riprendendo il tema posto dal capogruppo sardista Mula, ha sollecitato il Consiglio a mandare un messaggio coerente alla burocrazia regionale e, da questo punto di vista, un nuovo regolamento sarebbe lo strumento migliore.
Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti, ha ricordato che, a dicembre, si era rimandato il “question time” deciso da capigruppo all’unanimità, ed anche il nostro gruppo ha presentato decine di interrogazioni rimaste senza risposta. A questo punto, ha suggerito, è giusto ripristinare il “question time” al più presto, e comunque forse è il caso di abbandonare “le buone maniere” perché i consiglieri hanno il diritto di pretendere la consegna immediata degli atti richiesti.
Il consigliere del M5S Alessandro Solinas ha auspicato la discussione rapida del Testo unificato sulla filiera della canapa industriale.
Il presidente ha precisato che il testo è all’ordine del giorno.
Maria Laura Orrù, dei Progressisti, ha chiesto informazioni sulla nuova applicazione per votare e prenotare gli interventi.
Il presidente ha risposto che non è ancora non è operativa ma che, al momento opportuno, saranno fornite dettagliate istruzioni.
Successivamente il Consiglio ha aperto la discussione sul primo punto all’ordine del giorno, il Testo unico sull’energia.
Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus, partendo dal fatto che la discussione era stata già avviata l’anno scorso per poi decidere il ritorno in commissione perché non era stata raggiunta una sintesi soddisfacente, ha affermato che gran parte della legge è utile ma resta un tema che richiede il rapido adeguamento a quanto successo nel mondo, che ha accelerato i processi collegati al mondo energetico, diventato oggi “il problema dei problemi”. Anche questa legge, ha proseguito, potrebbe apparire inadeguata e fuori tempo massimo, sia per l’impatto devastante dell’energia sul sistema economico e produttivo, sia sugli sviluppi e la durata della crisi attuale. Non so cosa si possa fare con finanza regionale senza entrare in contrasto con le norme nazionali e comunitarie, ha concluso, ma servono interlocuzioni con governo nazionale ed un grande lavoro in commissione, con l’ascolto di esperti e categorie.
Sempre per i Progressisti Laura Caddeo ha espresso la sua preoccupazione fortissima sui temi energetici per gli eventi inaspettati che tutti conosciamo, e proprio per questo la legge in discussione che è una buona legge oggi può diventare anche una opportunità importante per riflettere su cosa fare per raggiungere in Sardegna una certa autonomia energetica. Senza farsi illusioni, secondo la Caddeo bisogna puntare sulla sicurezza degli approvvigionamenti da fonti esterne senza abbandonare l’attenzione ai processi di de-carbonizzazione in vista del 2025; insomma, dobbiamo produrre e scambiare energia con l’esterno nella rete europea, avere infrastrutture e fonti di transizione. Quindi, ha detto infine, comunità energetiche e reddito energetico sono una risposta positiva ma non bastano, perché è necessario avviare un ampio dibattito nella società sarda e nei territori per la verifica delle necessità in un clima di condivisione, evitando la polarizzazione del dibattito fra il superamento “secco” delle fonti fossili e soluzioni intermedie non ostacolate dalla logica del “nimby”.
Roberto Li Gioi, presidente del gruppo M5S, ha sostenuto che per certi aspetti la legge è già vecchia alla luce di avvenimenti che hanno sconvolto il mondo. Le comunità energetiche sono da tempo al centro dell’agenda politica del M5S, ha ricordato, e quindi siamo totalmente d’accordo sia per i benefici all’ambiente che per il sostegno ai ceti più deboli, ma è sbagliato sia indossare “magliette” che pensare di fare qualcosa di importante senza copertura finanziaria e, a questo proposito, va denunciato che a dicembre una delibera di Giunta, scavalcando il Consiglio, ha destinato complessivamente 400.000 ai Comuni di Guamaggiore e Sarroch per avviare comunità energetiche, forse perché “vicine” a qualcuno nelle istituzioni: su questo chiediamo risposte che vanno date non a noi ma alla comunità regionale, oggi è importante parlare di energia ma soprattutto fare e fare in fretta.
Per i Progressisti Maria Laura Orrù ha affermato che il problema energetico va inquadrato nel panorama geo-politico complessivo, per trovare risposte anche ai problemi specifici della Sardegna nell’energia e nell’agro-alimentare, perché il nostro sistema produttivo è sotto stress non solo a causa della guerra e della sudditanza alle fonti fossili, ma soprattutto perché i principali produttori sono in aree con regimi molto diversi dalla nostra democrazia. La nostra Regione ha bisogno, ha detto ancora, di un piano energetico regionale su fabbisogno, pianificazione e produzione anche perché se la politica non governa questi processi i territori saranno aggrediti dalla speculazione. Due sono le variabili da considerare ad avviso della Orrù: il tempo per lo spegnimento delle centrali e qui Stato e Regione fanno una politica di retroguardia, ed il mercato perché l’energia da fossili avrà un prezzo sempre più alto.
Ha assunto la presidenza dell’Assemblea il vice presidente Giovanni Antonio Satta.
Il consigliere della Lega Michele Ennas ha dichiarato che è opportuno sottolineare che l’energia è il tema tanto essenziale per lo sviluppo del territorio quanto centrale all’interno delle misure del Pnrr, la cui scadenza per il 2026 è molto vicina se non si parte subito, superando monocultura energetica e andando verso una “multipolarità”. La legge regionale sulle comunità energetiche, ha osservato, favorisce una nuova consapevolezza sociale anche del singolo cittadino diffondendo “dal basso” la cultura della sostenibilità energetica, dell’aumento dell’efficienza, del contrasto alla dispersione, della tendenza alla riduzione delle dimensioni degli su scala europea. Tuttavia, ha proposto, ha bisogno di manutenzione e va riaffidata alla commissione, per valutare fra l’altro nuove modalità di accesso al credito, ed arrivare ad un testo più completo per cittadini ed imprese. Certo, ha ammesso Ennas, l’attuale scenario internazionale non aiuta, ma noi abbiamo il dovere di rivolgere la nostra attenzione al sistema sardo che lancia giustificati allarmi e premere sul governo nazionale per individuare strumenti specifici per le isole maggiori ed avvicinarci al resto d’Italia, perché è in gioco il futuro di migliaia di famiglie e di imprese. (Af)
Dopo l’on. Ennas ha preso poi la parola l’on. Valter Piscedda (Pd), che ha detto: “Intervengo per consentire alla maggioranza di costituire il numero legale e nel frattempo credo sia giusto inquadrare il tema delle comunità energetiche, con la consapevolezza che questo provvedimento legislativo sarà una goccia nell’oceano e non potrà garantire l’indipendenza energetica. Capiamoci però: se i territori non vogliono i parchi fotovoltaici, i parchi eolici e altre forme di produzione energetica diventa difficile capire come conquisteremo l’indipendenza energetica”.
Sempre dai banchi dell’opposizione l’on. Gianfranco Satta (Progressisti) ha detto: “Questa proposta di legge è entrata nel 2020 nel circuito legislativo e probabilmente oggi la rimanderemo, nonostante la sua evidente attualità dovuta dalla crisi energetica”.
Per Massimo Zedda (Progressisti) “non era prevedibile quello che sta accadendo però in questa proposta di legge sono inserite riflessioni di grande attualità. Vanno date gambe ai buoni propositi come il risparmio inteso nel senso della riduzione dei consumi e il riuso. La guerra deve poi essere una buona occasione per non dare ragione alla Russia: dobbiamo poter sopravvivere senza l’energia derivata da combustibile fossile. Sono necessari da subito innovazione tecnologica da industria e agricoltura, pensando che oggi il 70 per cento dell’acqua di Abbanoa viene utilizzata dall’agro. E pensando che oggi le piovosità pure eccezionali che hanno colpito in questi mesi la Sardegna non bastano a riempire i bacini, che hanno perdite clamorose”. (c.c.)
Il consigliere del Pd, Piero Comandini, si è espresso con fermezza contro l’ipotesi del rinvio del testo in commissione («anche sull’energia si sceglie di non decidere») ed ha escluso una qualche connessione tra il testo di legge e gli scenari di guerra che si sono scatenati ad Est dell’Europa. «Il provvedimento all’attenzione dell’Aula – ha affermato l’esponente della minoranza – potrebbe essere approvato in pochi minuti e stabilisce tre punti semplici: istituisce le comunità energetiche, introduce il reddito energetico e la semplificazione amministrativa per il rilascio delle autorizzazioni». «Serve decidere – ha concluso Comandini – perché se anche sull’energia ci adeguiamo ai tempi del presidente Solinas, la Sardegna ritornerà alla dinamo».
Il presidente del Consiglio, Michele Pais, ha quindi ricordato che la proposta del rinvio in commissione è stata avanzata dalla conferenza dei capigruppo e quindi concordata anche con il presidente del gruppo del Pd.
Dopo la rinuncia all’intervento del consigliere dei Progressisti, Diego Loi, («troppa disattenzione e troppo brusio così non si può intervenire e confrontarsi su un tema fondamentale per le nostre comunità») il capogruppo della Lega, Pierluigi Saiu, ha argomentato al richiesta del rinvio del testo unificato in commissione. «È meglio approvare un testo aggiornato – ha dichiarato il consigliere del Carroccio – piuttosto che un testo da revisionare e da rivedere alla luce degli accadimenti internazionali e delle speculazioni sul costo dei carburanti che tante conseguenze negative hanno sulle imprese e sulle famiglie sarde». Saiu ha quindi rimarcato la necessità che la commissione introduca strumenti di riequilibrio tra i territori per ciò che attiene le politiche energiche e la stretta connessione che queste hanno con le politiche di sviluppo.
Posto in votazione il rinvio alla commissione del testo unico (Pl. 100 e Dl. 105) è stato approvato e il presidente del Consiglio, sollecitato anche dal consigliere Ennas (Lega) ha evidenziato la priorità chiesta dai capigruppo nell’esame in V^ commissione.
Il presidente Pais ha quindi annunciato la presentazione di due ordini del giorno a firma del consigliere Piga (FdI) e Cocco (Leu) che, con un dispositivo simile, impegnano il presidente della Regione a supportare le “legittime rivendicazioni dei Comuni di Nughedu, Anela, Mara, Bultei, Cargeghe, Oniferi, Abbasanta, Tramatza, Nurachi, Ruinas, Sini, Putifigari, Silius, Tutti, Siddi, Gesico e Guamaggiore, per scongiurare la chiusura degli sportelli bancari del Banco di Sardegna.
Il documento è stato sottoscritto da tutti i consiglieri e dopo la sollecitazione del capigruppo del Psd’Az, Mula, ad affrontare anche il tema di altre chiusure di servizi essenziali in tanti piccoli centri, è stato approvato con votazione unanime.
Il presidente ha dichiarato conclusi i lavori ed ha annunciato la convocazione del Consiglio al domicilio. (A.M.)