Nota stampa della seduta n. 200

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVI Legislatura

Ufficio Stampa

Nota stampa della seduta n. 200 – Antimeridiana
Mercoledì 23 febbraio 2022

Manovra 2022-2024: Dl 301 (legge di stabilità), discussione articolo 9

La seduta si è aperta alle 9.13. Dopo le formalità di rito, constatata l’assenza di numerosi consiglieri, il presidente Michele Pais ha aggiornato la seduta alle 9.45. Al ritorno in Aula, è ripreso l’esame della Manovra Finanziaria 2022-2024 interrotto la scorsa settimana all’art. 9 “Disposizioni in materia di sviluppo del territorio e dell’ambiente e transizione energetica”. Sull’ordine dei lavori è intervenuto il capogruppo del Psd’Az Franco Mula che ha chiesto un’ulteriore sospensione della seduta per una rapida convocazione di una conferenza dei capigruppo di maggioranza.

Sull’ordine dei lavori è intervenuto anche Michele Ciusa (M5S) per lamentare la limitazione delle sue prerogative: «Ho fatto una richiesta di accesso agli atti sulla nomina degli esperti che dovranno predisporre i progetti sul Pnnr: 16 persone che riceveranno un compenso di 110mila euro all’anno – ha detto Ciusa – la Regione nella risposta mi ha intimato di non divulgare i dati richiesti. Noi non vogliamo rendere pubblici dati sensibili ma verificare i criteri di selezione. Come mi devo comportare con questi dati?. Mi sento limitato nelle mie funzioni».

Anche il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus ha lamentato un analogo trattamento. «Sul tema del personale è difficile confrontarsi – ha detto Agus – anche perché la Commissione consiliare competente non si può riunire perché ancora senza presidente. Non è accettabile che l’organo consiliare non solo non si riunisca ma non sia nemmeno convocabile. Si acceleri la fine dell’impasse. Presenterò una richiesta di convocazione straordinaria della Commissione». Agus ha poi chiesto lumi sulle modalità con le quali la giunta regionale ha reperito i fondi da destinare al comparto agricolo: «Ieri il presidente Solinas ha annunciato la presentazione di un emendamento da 40 milioni di euro – ha detto Agus – è una novità non di poco conto se si considera che nei giorni scorsi si avevano difficoltà a reperire anche piccole somme. Come si sono recuperate così tante risorse? Cosa è cambiato? Su questo tema serve convocare immediatamente la Conferenza dei capigruppo».

Il presidente Pais in risposta ad Agus ha detto: «Su questo tema arriverà il chiarimento da parte della Giunta”. per quanto riguarda invece la mancata convocazione della Prima Commissione il presidente Pais ha chiarito che l’organo consiliare, in assenza di un presidente in carica, può essere comunque convocato dal vicepresidente. Concetto ribadito anche dall’ex presidente della Prima Commissione Pierluigi Saiu (Lega): «C’è un vicepresidente, appartenente alla minoranza, che svolge la funzione di presidente – ha detto Saiu – utilizzate questo privilegio. Affrettatevi prima che si scelga un nuovo presidente». Il presidente ha quindi nuovamente sospeso la seduta fino alle 10.45.

Alla ripresa dei lavori il presidente Pais ha dato la parola alla consigliera Desirè Manca che ha chiesto di intervenire sull’ordine dei lavori. L’esponente dei Cinque Stelle ha stigmatizzato le modalità di organizzazione dei lavori consiliari: «Il Consiglio era convocato per le nove, iniziamo a mezzogiorno meno un quarto: è vergognoso. Non si possono tenere in ostaggio i consiglieri di opposizione». Manca ha poi segnalato la mancata risposta a due richieste di accesso agli atti: «Il presidente tuteli le prerogative di noi consiglieri regionali». Dall’esponente del M5S, infine, è arrivata la richiesta di calendarizzare la discussione delle mozioni presentate dalla minoranza.

Ha quindi preso la parola il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus che ha definito “vergognoso” il quinto comma dell’articolo 9 anche per la sua scrittura. «Quali sono gli obiettivi di questo comma? – ha chiesto Agus – bisognerebbe scomodare Monicelli per capirlo. L’abbinamento Sottacarbo-Forestas è singolare. Su Forestas non si può intervenire come se fosse una cooperativa privata decidendo dove e quando fare nuove assunzioni. I processi di stabilizzazione sono regolati da leggi dello Stato. In Sardegna, per le stabilizzazioni, si applica un percorso che ricalca la legge Madia. Non si può creare una normativa parallela. Si andrebbe incontro a una impugnativa del Governo o a un pronunciamento di incostituzionalità». Agus ha poi contestato il modus operandi di Giunta e maggioranza per la presentazione di un emendamento da 40 milioni di euro per il comparto agricolo. «All’improvviso spuntano nuove risorse – ha detto Agus – se ci sono altri soldi bisogna ragionare di tutte le altre vertenze. Ma sia chiara una cosa: procedendo in questo modo non ci sarà una seconda “omnibus”. Dovremo rimpinguare il bilancio della sanità e non ci saranno più risorse. La Finanziaria non è agli inizi, è alla fine. Non si può tornare sugli articoli già approvati. Inoltre la massa manovrabile è esaurita. Approvare leggi senza la necessaria istruttoria rischia di fare danni alle persone che si vorrebbero aiutare».

Critico anche Salvatore Corrias (Pd): «Il tema della transizione energetica non è mai entrato nelle commissioni competenti. Sarebbe urgente farlo. Tutto ciò che riguarda il Pnnr lo apprendiamo dalla stampa». Il consigliere del Pd si è poi concentrato su Forestas: «Il tema è fondamentale. L’Agenzia è importante per i territori. Forestas ha il compito di tutelare il patrimonio boschivo. Le scelte devono andare nella direzione della valorizzazione, naturale e turistica di questo patrimonio. Servono garanzie anche in termini occupazionali altrimenti sarebbe svilita la “mission” dell’Agenzia. Forestas ha perso 600 dipendenti dal 2011 al 2019, l’età media degli operai è di 56 anni. Anche per questo è urgente il superamento del blocco del turn over».

Il consigliere Michele Ciusa (M5S) si è concentrato sul tema dell’energia: «Il Consiglio non è stato coinvolto su questo tema – ha detto – servirebbe invece una discussione alla luce del sole su un argomento cardine per i prossimi 20/30 anni. La transizione ecologica sarà un processo lungo che coinvolgerà tutte le componenti della società sarda. I fondi del Pnnr rappresentano una risorsa straordinaria per la Sardegna. Ci sono le opportunità per rigenerare la nostra terra. Ma occorre coinvolgere il Consiglio. Noi però non sappiamo niente. Le uniche notizie le apprendiamo dalla stampa».

Secondo Maria Laura Orrù (Progressisti): «Occorre riconoscere una funzione sociale delle politiche ambientali e forestali. Sono un argine allo spopolamento e uno strumento utile alla valorizzazione del patrimonio naturalistico – ha detto Orrù – in questo disegno di legge di tutto questo c’è molto poco. Serve promuovere soluzioni tecnologiche innovative. La sfida è saper coniugare economia, ambiente e dimensione sociale».

Perplessità sui contenuti dell’articolo sono state espresse anche da Piero Comandini (Pd): «L’unica transizione che i sardi vedranno sarà la vostra transizione politica, che porterà, questa sì, benefici reali – ha detto Comandini – i cittadini sardi e le imprese stanno pagando a caro prezzo l’aumento dei costi energetici. Non si ha certezza delle fonti di approvvigionamento. Non c’è traccia di transizione energetica». Secondo l’esponente del Partito Democratico non si possono attendere gli eventi: «Di questo tema di deve discutere in Consiglio, vanno fatte scelte guardando al futuro. Non possono essere prese decisioni in solitudine. La transizione energetica deve essere definita e dibattuta. Il Dpcm in discussione a livello nazionale rischia di penalizzare la Sardegna. E’ un tema strategico che non può essere ignorato».

Per il capogruppo del Movimento Cinque Stelle Roberto Li Gioi, l’articolo in discussione tratta un tema, quello di Forestas, fondamentale non solo per la tutela del patrimonio boschivo ma anche per lo sviluppo turistico della Sardegna. «Bisogna però avere dati certi, conoscere il reale fabbisogno del personale – ha detto Li Gioi – non si può intervenire con provvedimenti tampone su un settore così importante. Serve un piano pluriennale per consentire a Forestas di svolgere il ruolo che le compete».

Michele Ennas (Lega) sì è concentrato sul tema dell’energia. «Non posso non notare che è stato periferico nel dibattito. Questo non va bene. Stiamo giocando alcune partite fondamentali per il futuro dell’Isola – ha sottolineato Ennas – affrontiamo l’emergenza legata al rincaro dei prezzi saliti a livelli intollerabili probabilmente anche per le scelte sbagliate adottate negli anni scorsi». Per Ennas, è importante l’azione che si sta portando avanti a livello nazionale: «Anche la Sardegna però può fare la sua parte accelerando su tematiche fondamentali per lo sviluppo. L’Isola sconta un evidente gap rispetto alle altre regioni italiane. Il nostro gruppo – ha annunciato Ennas – ha presentato un emendamento sulle comunità energetiche, settore che va sviluppato e incoraggiato. Presenteremo inoltre un ordine del giorno perche si affronti in un apposita sessione il tema dell’energia». (Psp)

Il capogruppo di Leu Daniele Cocco, riprendendo il tema dell’energia, ha chiesto alla Giunta cosa intenda fare subito a favore dei Comuni che, fra pochi giorni, non saranno più in grado di pagare le bollette di scuole palestre ed altri edifici pubblici e dovranno ridimensionare i servizi. Affrontando poi il tema di Forestas, Cocco ha criticato i gravi ritardi dell’esecutivo nello sblocco del turn-over dell’Agenzia nonostante le ripetute sollecitazioni della minoranza espresse in commissione. La finanziaria, ha sottolineato, propone disposizioni scarne (sotto forma di emendamento) che probabilmente andranno riscritte e modificate con molta attenzione, perché l’Agenzia ha bisogno di nuove risorse umane per poter funzionare.

Per i Progressisti il consigliere Diego Loi, in materia di sviluppo del territorio e dell’ambiente, ha affermato a proposito del rilancio dell’Agenzia Forestas che si tratta di una questione fondamentale che non può essere affidata ad un emendamento per lo sblocco delle assunzioni, ma varrebbe invece la pena di ragionare più a fondo senza escludere un successivo provvedimento specifico. Quanto alla transizione energetica, secondo Loi, va trattata nel suo insieme, per capire come le politiche dello sviluppo del territorio si possono positivamente incrociare con la salvaguardia dell’ambiente, coinvolgendo in questi approfondimenti le comunità locali.

Desirè Manca, del M5S, ha affermato in apertura che cambiare ed aggiornare le proprie posizioni, come ha fatto il Movimento, è segno di intelligenza politica, che forse manca a forze politiche come la Lega, che a livello nazionale (ad esempio) è schierata a favore del nucleare. Rivolgendosi all’assessore dell’Industria, la Manca l’ha invitata ad informare il Consiglio sui contenuti dell’articolo in discussione che riguarda in particolare la transizione energetica. Anche perché, sul punto, la legge di Stabilità è secondo l’esponente dei 5Stelle quanto mai carente, limitandosi a stanziare 2.5 milioni alla Sotacarbo per la creazione di un centro per la definizione delle politiche regionali di settore.

Anche il consigliere di Udc-Cambiamo Antonello Peru si è occupato della transizione energetica in Sardegna, da sempre terra di conquista anche dal punto di vista energetico, dai Piani di Rinascita a favore di ben precise “lobby” della Penisola a scapito delle vere vocazioni dell’Isola, dall’assalto alle miniere fino ad arrivare alla c.d. “energia pulita”. Ci sono molti interessi in gioco, ha sostenuto Peru, e si parla di idrogeno mentre noi non abbiamo nemmeno il metano che quando arriverà forse sarà giù superato. Il recente Dpcm del Governo vuole decidere per i sardi, ha protestato Peru, e non lo dobbiamo accettare, quel decreto va impugnato e questa volta ci dobbiamo battere perché la Sardegna non sia colonizzata.

Il consigliere del gruppo Misto Stefano Tunis ha sottolineato positivamente l’attenzione del Consiglio sulla transizione energetica anche se il tema non va discusso in occasione della legge di Stabilità. I centri decisionali sono a livello nazionale e per la parte regionale nella conferenza Stato-Regioni e proprio la Regione Sardegna è a capo della commissione che si occupa di questo settore. Se il Consiglio regionale potrà dire quali sono le aree nelle quali si possono installare impianti di rinnovabili è dovuto proprio a questa presenza attiva. Apriamo una sessione speciale, ha suggerito Tunis, escludendo a priori l’opzione nucleare ma non quella del metano che apre la strada all’idrogeno, ma bisogna tenere conto che in altri luoghi lontanissimi sono state prese decisioni che riguarderanno i sardi. E tutto dipenderà, ha concluso, dalla nostra capacità di non essere residuali in questa partita strategica.

Per Udc-Cambiamo il consigliere Giorgio Oppi ha ricordato che nella sua precedente esperienza di assessore all’Ambiente, ha promosso la creazione dei parchi regionali approfondendo anche le tematiche dei lavoratori del settore. Ma in Forestas e negli organismi che l’hanno preceduta, ha osservato, la politica di copertura del territorio è stata fatta in modi discutibili con l’utilizzo molto ampio del precariato. Sull’energia, anche per quanto riguarda le rinnovabile, Oppi ha detto che in Sardegna è sempre stato affare di pochi però ha difeso la scelta della Sotacarbo, azienda che nel settore energetico ha fatto molto anche sul versante della ricerca scientifica. Rivolto alla Giunta, Oppi l’ha invitata a battersi per la difesa dei diritti dei sardi.

Il capogruppo di Fdi Francesco Mura ha messo l’accento sulla transizione come percorso articolato e non semplice fatto di molti passaggi e di qualche scorciatoia politica. Il collega Ennas ha fatto bene a sollevare il problema che oggi, ha detto, è diventato esplosivo per il sistema economico per i tanti errori del passato. Dentro la transizione sarda, ha proseguito, c’è la questione di Forestas la quale, però, secondo Mura, non può rappresentare il futuro delle zone interne della Sardegna, fatta eccezione per le politiche strategiche di prevenzione e contrasto degli incendi che richiedono una Agenzia rinnovata ed efficiente. L’emendamento si può migliorare, ha concluso e noi siamo disponibili.

Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula ha definito molto interessanti gli interventi che hanno caratterizzato il dibattito in Consiglio, in una terra come la Sardegna dove a famiglie ed imprese stanno arrivando bollette esagerate e dove, pur producendo molta energia rispetto al fabbisogno, si paga molto più delle altre Regioni italiane. Usciremo dal carbone entro pochi anni, ha rilevato, e dovremo essere pronti con un sistema energetico nuovo e su questo punto bisogna fare chiarezza perché, con le norme attuali, la Regione non deve dare nemmeno un parere alle grandi società che stanno operando nelle rinnovabili. Mula ha quindi annunciato un ordine del giorno sulla materia, per dire al Governo che in una terra che vuole vivere di ambiente e turismo abbiamo molto da dire anche sulla transizione energetica. Passando a Forestas il capogruppo sardista ha detto che forse non sarà il futuro delle zone interne come dice il collega Mura, ma è qualcosa di importante sulla quale la Sardegna deve continuare ad investire anche sul piano sociale. Infine, ha espresso la sua solidarietà ai cittadini di Cagliari che non meritano lo spettacolo indecoroso al quale si è assistito per colpa dei tifosi del Napoli.

A nome della Lega il capogruppo Pierluigi Saiu ha rivendicato al suo partito di aver posto da tempo al centro della sua azione il problema dell’energia, che solo ora è diventato di stringente attualità. Non ho capito, si è chiesto poi Saiu, cosa chiedono i consiglieri di minoranza che propongono di rinviare l’argomento Forestas, mentre abbiamo davanti un provvedimento utilissimo per i lavoratori ed il futuro dell’Agenzia che si può approvare subito, dando seguito ad un grande lavoro fatto dal consigliere Satta in commissione e dall’assessore Valeria Satta.

Successivamente il presidente ha chiuso la seduta, riconvocando il Consiglio per le 16.00. (Af)

 

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