Nota stampa della seduta n. 191

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVI Legislatura

Ufficio Stampa

Nota stampa della seduta n. 191 – Pomeridiana
Martedì 8 febbraio 2022

Manovra 2022-2024, conclusa la discussione generale e approvato il passaggio agli articoli

Approvato il Documento di economia e finanza regionale (DEFR)

 La 191^ seduta della XVI^ legislatura è stata aperta dal presidente del Consiglio regionale, Michele Pais che, dopo le formalità di rito, ha concesso la parola al capogruppo di Liberi e Uguali, Eugenio Lai, per il suo intervento, nel corso della discussione generale della Manovra 2022-2024.

L’esponente della minoranza ha criticato “la prima finanziaria politica del centrodestra al governo della Sardegna”, definendola “una finanziaria totalmente insufficiente ad affrontare le tante emergenze dell’Isola”. A giudizio dell’onorevole Lai, il provvedimento cardine della programmazione, dimentica temi centrali: «Non c’è alcun riferimento al caro bollette, al piano energetico, allo sviluppo green delle imprese ma soprattutto il grande assente è il tema del lavoro». Il consigliere del centrosinistra ha quindi puntato il dito contro le misure proposte per combattere il fenomeno dello spopolamento: «I contributi a pioggia non possono essere la ricetta e tantomeno sono utili gli interventi spot». Eugenio Lai, nella parte conclusiva del suo intervento, ha quindi elencato le criticità nella sanità, nei trasporti, in agricoltura e soprattutto il rischio tracollo dell’edilizia: «Il fallimento del Piano casa rischia di vanificare le azioni positive dei bonus del governo». Il capogruppo Leu ha dichiarato però una sostanziale condivisione per ciò che attiene lo sblocco del turnover in Forestas.

Il consigliere dei Riformatori, Michele Cossa, ha invece difeso le scelte fatte nella Manovra e ha salutato con soddisfazione – ricordando la presentazione, nel 2019, di una proposta di legge sul tema da parte del suo gruppo –  “l’introduzione, per la prima volta in finanziaria, di misure adatte a combattere il fenomeno dello spopolamento”.  L’esponente della maggioranza ha insistito sulla necessità di completare la infrastrutturazione della fibra extra larga “per colmare i ritardi della insularità e limitare l’incedere dello spopolamento dei piccoli centri per la carenza dei servizi”. «Altro intervento di straordinaria importanza – ha dichiarato Cossa – è il sostegno ai comuni a rischio dissesto mentre resta l’urgenza di confrontarsi caro energia e sulle drammatiche conseguenza che sta producendo sul sistema produttivo sardo con il rischio crack per tante imprese».

«Questa non è la legge di stabilità ma la legge che dimostra la vostra instabilità politica». Così il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Roberto Li Gioi, ha tuonato contro la manovra e puntato il dito contro “la pratiche spartitoria della maggioranza del centrodestra”. L’esponente dell’opposizione ha lamentato “l’assenza di un progetto di sviluppo” e criticato la “politica dei contributi a pioggia”. «Avete prodotto soltanto leggi anticostituzionali – ha affermato Li Gioi – e non appena è stata cassata la Omnibus vi affrettate a proporne un’altra con lo stesso obiettivo, quello di destinare risorse per i vostri accoliti e continuare con le nomine e le poltrone». «L’assenza del presidente Solinas dall’Aula – ha concluso il capogruppo pentastellato – se è vero che non rappresenta una novità, è vero che dimostra la sua indifferenza verso il Consiglio e verso i sardi che lo hanno eletto alla guida della Regione». (A.Mo.)

Dopo Li Gioi ha preso la parola l’on. Angelo Cocciu (Forza Italia), “che ha parlato di Finanziaria importante” e ha ringraziato “gli assessori Zedda e Fasolino per quanto hanno dato alla politica in termini di impegno e abnegazione. Sono stati anni difficili e siamo stati costretti fino a oggi a optare su scelte di sopravvivenza. Oggi possiamo uscire dall’emergenza impiegando i denari del Pnnr e non solo. Non è vero che non siano arrivati risultati: parlo dell’insularità in Costituzione, parlo delle Zes e dei contributi agli artigiani”. Sulla Sanità l’oratore ha detto: “E’ un problema di allora come di oggi, di tutti i governi. Non lo abbiamo generato noi”.

Per l’on. Francesco Mura (Fdi) “è chiaro che non saranno le misure dell’articolo 10 a risolvere il problema dello spopolamento delle zone interne della Sardegna ed è anche vero che non sono gli incentivi a spostare le imprese, che cercano invece territori dove operare meglio. Però insisto sul fatto che i piani di sviluppo locale del passato non sono stati calati sui Comuni ma su territori aggregati forzatamente. Per questo ritengo che questa Finanziaria abbia il merito di sostenere davvero la crescita di tutti i piccoli Comuni delle zone interne della Sardegna. Allo stesso modo vi piaccia o meno l’attuale situazione della Sanità è frutto delle vostre decisioni passate”.

Per l’Udc è poi intervenuto l’on. Oppi, che ha detto: “I fatti mi spingono a intervenire, dopo il bravo Peru, dopo una finanziaria da velocisti. Siamo una parte di maggioranza e abbiamo il dovere di contribuire. Intendiamo farlo in modo determinante e sappiamo come farlo. A novembre scorso abbiamo approvato una finanziaria omnibus che ha provocato soltanto pasticci amministrativi che in parte stiamo recuperando ora. Parlerò di Sanità: mai avevamo visto una gestione così approssimativa della Sanità e non ripeterò le lamentele sulla mancanza di posti letto, sulla mancata chiamata degli infermieri che pure hanno vinto il concorso e ancora sono in attesa. E tanto altro. Chi sarà responsabile domani dei morti che ci saranno per le mancate o ritardate o complicate cure, come nel caso dei dializzati di Buggerru che devono andare tre volte la settimana a Carbonia? Chi è che guida il bastone: l’assessore alla Sanità o il responsabile dell’Ares?  Fate chiarezza”.

L’oratore ha parlato anche del problema dei diabetici sardi e ha annunciato un emendamento da 16 milioni di euro. Poi ha aggiunto: “Ho firmato emendamenti dell’opposizione e miei, dobbiamo approvare poche cose per essere veloci e se serve ritireremo alcuni emendamenti”. Poi ha concluso: “Chi si è permesso di contestare l’amico Peru, che questa mattina ha parlato dicendo la verità, perché noi diamo sempre la verità, ha sbagliato”.

Per la Lega il capogruppo Pierluigi Saiu ha detto che “questa non è la prima finanziaria politica perché abbiamo affrontato politicamente anche l’emergenza Covid e abbiamo fatto politica nel momento in cui nessuno era preparato all’emergenza. Chi punta il dito oggi dicendo che abbiamo sbagliato è in una comoda posizione ma sia chiaro che in questi tre anni siamo stati condizionati dalla pandemia nella gestione della Sardegna. I numeri dicono tutto sull’impatto della pandemia: il Covid in Sardegna ha dato 138 mila positivi, migliaia di ricoverati e oltre 1500 decessi a oggi, tre milioni e mezzo di dosi vaccinali, un concorso per 271 dirigenti medici e quasi duemila assunzioni a tempo determinato per fronteggiare la pandemia. Questi sono numeri veri, che non si dicono spesso. E aggiungo: on sempre abbiamo potuto contare sul supporto delle opposizioni: abbiamo dunque fatto quello che abbiamo potuto con il sistema sanitario che abbiamo ricevuto in dote da voi, fatto di tagli. Noi abbiamo raccolto i frutti delle vostre riforme e della vostra idea di sanità per l’isola”. L’oratore ha proseguito: “Non diremo di no al sostegno ai medici di base, ai diabetici, al sostegno del comparto suinicolo: saremo sempre a favore delle cose serie. Certo non saremo impegnati nel dibattito sui cda, questo sì, ve lo garantisco”.

Penultimo intervento dei capigruppo per l’on. Gianfranco Ganau, che a nome del Pd ha sostenuto che “questa finanziaria deludente avvalora la vostra incapacità a gestire e sentire i bisogni della Sardegna. E’ una finanziaria di pochi articoli e di poche linee di intervento, mai strategiche. E’ insufficiente il vostro investimento all’articolo 3 sulle opere pubbliche, con appena 3 milioni di euro sulle opere di viabilità. E cosa dire dell’articolo 4, dove si prevedono interventi marginali sulle politiche sociale e non spendete una sola parola sulla sanità. Come se non servissero denari per interventi su quanto è sotto gli occhi di tutti: un disastro sulla Sanità. E’ clamoroso il vostro silenzio e la vostra incapacità a dare risposte”. L’oratore ha annunciato anche gli emendamenti del Pd sull’assistenza ai diabetici e ha contestato le norme sull’articolo 10 in materia di incentivi per le zone interne: “La lotta allo spopolamento va fatta creando le condizioni per vivere nei piccoli paesi, a cominciare dai servizi sanitari e scolastici di prossimità. Anche perché ormai è noto che lo spopolamento non riguarda soltanto i comuni delle zone interne. Mi auguro che sappiate migliorare con noi questa manovra e non si sprechi questa occasione”. (C.C.)

Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula è partito da una analisi del documento presentato da Anci Sardegna per sottolineare che dal mondo dei Comuni è arrivato, ferme restano le differenze, un chiaro apprezzamento per alcuni contenuti della manovra a cominciare da quelli per il contrasto allo spopolamento, misura non perfetta ma comunque molto significativa, all’interno di un quadro complessivo nel quale i margini di manovra disponibili non sono ampi ma hanno consentito comunque di varare norme ben orientate ed anche condivise come quella dell’aumento dell’indennità agli amministratori locali. Sempre a favore dei Comuni, Mula ha ricordato i 25 milioni per gli enti con problemi di bilancio, e l’impegno per l’accertamento usi civici che riguarda ben 304 Comuni dell’Isola. Affrontando temi più politici il capogruppo del Psd’Az ha affermato che nessuno ha demonizzato l’intervento del collega Peru, anzi io ne ho colto l’aspetto propositivo, quello di un segnale per cambiare rotta e fare cose importanti, coinvolgendo anche l’opposizione. Confrontiamoci a tutto campo sul post pandemia, ha auspicato il capogruppo sardista, con concretezza e volontà di portare benefici ai sardi e facciamolo a partire da alcuni emendamenti qualificanti come quelli sul turn-over di Forestas, sui diabetici, e sulle esigenze di diversi Comuni. Noi ci siamo e ci saremo, ha assicurato il consigliere del Psd’Az, nella finanziaria e dopo, cominciando a fare anche un ragionamento serio sul caro-bollette che è gravissimo dappertutto ma penalizza in maniera ancora più pesante la Sardegna.

Francesco Agus, presidente del gruppo dei Progressisti, ha sostenuto che dopo certe “requisitorie” della maggioranza sarebbe meglio chiudere questo capitolo e passare ai successivi, perché ci si impegna nel dibattito in alcuni vicini punti di “pronto soccorso” ci sono pazienti sulle barelle da campo e qui non c’entra la pandemia, un esempio che fa capire l’urgenza di affrontare il problema strutturale di un sistema sanitario che non permette ai malati di tante altre patologie di potersi curare. Poi, ha aggiunto Agus soffermandosi su quelle che a suo giudizio sono le priorità della Regione, serve subito un nuovo strumento urbanistico sostenibile per consentire al settore di andare avanti, perché non è accettabile che imprese ed uffici comunali restino bloccati. Sul piano politico secondo il capogruppo dei Progressisti la finanziaria è arrivata come al solito in ritardo e non risolve nessun grande nodo strutturale: degli 8.5 miliardi disponibili gran parte va alla spesa sanitaria e sociale in aumento per 4.5 miliardi aumento, mentre il resto è già bloccato fra stipendi, trasporto pubblico locale, fondo unico per enti locali e leggi di settore, e quindi i margini di manovra sono pochissimi. Il Consiglio piuttosto, ha detto infine, deve riprendere il suo ruolo producendo leggi scritte bene potenziando una serie di interlocuzioni alle quali deve prendere parte anche il presidente della Regione, quando riguardano per affari che riguardano rapporti col Governo.

A nome della Giunta l’assessore della Programmazione Giuseppe Fasolino, pur comprendendo la necessità di vedere la finanziaria come occasione di discutere tutti i problemi della Regione, ha ripreso gli interventi dei consiglieri Mula e Agus, per osservare che la legge finanziaria non può mai essere risolutiva perché in realtà la massa manovrabile è di circa 200 milioni. Rispondendo poi alla parte della relazione di minoranza relativa a fondi europei ed infrastrutture, Fasolino ha ricordato che la Sardegna, ora nelle ultime posizioni a livello nazionale, non è mai stata prima in classifica, ma da tempo sta cercando con difficoltà di risalire la china. Affrontando il tema dello spopolamento sappiamo, l’assessore si è detto consapevole dell’intervento limitato precisando però che la misura va inquadrata in una strategia molto più ampia che comprende agevolazioni per le imprese, incentivi a fondo perduto per attività commerciali ed artigianali, turn over di Forestas che da solo può generare da 750 a 1000 posti fissi, fino ad arrivare alla programmazione territoriale (sostenuta con un fondo da 5 milioni per la progettazione dei Comuni), ai fondi europei ed al Pnrr. Siamo partiti dalle piccole comunità (che sono comunque 275, la maggioranza dei Comuni sardi), ha precisato l’assessore, perché lo spopolamento in quelle realtà comporta la sparizione di alcuni servizi essenziali, cosa che non accade nei grandi centri, ma siamo disponibili a rivedere alcuni parametri. Quanto al confronto con la società sarda, secondo Fasolino non solo c’è stato, ma ha prodotto risultati importanti. Ora il confronto continuerà in Consiglio e si può fare ancora tanto, senza chiusure ideologiche come abbiamo sempre fatto. L’assessore ha dedicato una annotazione conclusiva al progetto Einstein Telescope che, ha ipotizzato, può produrre 750 posti di lavoro all’anno per 30 anni in un settore ad alta tecnologia. Il progetto, però, ha avvertito, si colloca in una scenario internazionale molto competitivo e non facile per cui occorrerà una forte attenzione della Regione sul Governo.

Subito dopo il presidente ha sospeso brevemente la seduta.

Alla ripresa dei lavori, il Consiglio ha proceduto al voto sul passaggio della legge all’esame degli articoli: la legge è stata approvata con 30 voti favorevoli, 18 contrari ed 1 astenuto. A seguire, approvato anche il collegato documento regionale di economia e finanza con 28 voti favorevoli e 19 contrari.

Al termine degli scrutini il presidente ha chiuso la seduta comunicando i prossimi appuntamenti. Domani alle 16.00 la commissione Bilancio si riunirà per l’esame degli emendamenti, mentre il Consiglio riprenderà i lavori giovedì alle 10. (Af)

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