CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVI Legislatura
Ufficio Stampa
Nota stampa della seduta n. 188 – Pomeridiana
Martedì 1 febbraio 2022
Approvato l’esercizio provvisorio fino al 28 febbraio 2022
Approvato lo slittamento al 15 aprile 2022 del blocco della pesca ai ricci
In apertura di seduta, il presidente Michele Pais ha comunicato la nomina a presidente del Gruppo Lega dell’on. Pierluigi Saiu. Sull’ordine dei lavori è intervenuto il capogruppo del Partito Sardo d’Azione Franco Mula che ha denunciato la mancata attuazione della legge approvata a fine dicembre con la quale si prorogavano i termini al 2022 per la realizzazione e la rendicontazione di eventi finanziati nel 2021: «Quella legge non viene rispettata. Gli uffici e la Tesoreria della Regione sostengono che se l’evento non è stato realizzato nel 2021 il contributo non può essere erogato – ha detto Mula – alle associazioni si continua inoltre a chiedere la presentazione di fideiussioni che la legge aveva escluso. Occorre fare un approfondimento. Bisogna fa rispettare le leggi approvate».
Subito dopo il presidente Pais ha sospeso la seduta e convocato la Conferenza dei Capigruppo.
Alla ripresa dei lavori, il presidente Pais ha messo in discussione il primo punto all’ordine del giorno: la proposta di legge n.311 “Proroga dell’esercizio provvisorio del bilancio della Regione per l’anno 2022”. Sull’ordine dei lavori ha chiesto di intervenire Daniele Cocco (Leu) che ha segnalato al Consiglio alcune emergenze nel settore sanità. «Nei presidi ospedalieri della Sardegna c’è una grave carenza di personale. Perché non si scorrono le graduatorie dei concorsi – ha chiesto Cocco – alcune graduatorie come quella degli infermieri risultano già definite ormai da due mesi. Anche per i medici di malattie infettive la graduatoria è bloccata. Qual è il motivo?». Cocco ha poi segnalato la necessità di autorizzare i tamponi gratuiti per i bambini delle scuole primarie e l’applicazione della norma approvata con la legge Omnibus che prevedeva per i malati di SLA il passaggio delle procedure di finanziamento dei Piani terapeutici dai Plus ai Comuni. «Ci sono molte criticità – ha affermato Cocco – molti pazienti non riescono ad avere risposte».
Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus ha invece ricordato all’Aula che dal primo gennaio è iniziata l’applicazione della riforma della sanità. «Il primo mese non è stato confortante. La sensazione è che ai problemi che conosciamo se ne siano aggiunti altri – ha detto Agus – l’applicazione della riforma può appesantire la situazione delle aziende sanitarie. Non si sa ancora quale deve essere il ruolo di Ares nei confronti delle aziende sanitarie locali. Alcune strutture sono alle prese con il cambio di azienda. Procedure così delicate, se non vengono regolate, rischiano di creare disastri».
Il neo capogruppo della Lega Pierluigi Saiu, replicando al consigliere Cocco ha detto: «La gratuità dei tamponi per i bambini delle scuole primarie deliberata dal governo è stata già recepita dalla Regione. Ieri il direttore generale dell’assessorato della sanità ha emanato un provvedimento che consentirà ai bambini delle scuole primarie di avere i tamponi gratis».
Esauriti gli interventi sull’ordine dei lavori, il presidente Pais ha messo in discussione la Proposta di legge n.311 che autorizza l’esercizio provvisorio del bilancio per tutto il mese di febbraio. La consigliera Desirè Manca ha annunciato l’astensione del gruppo Cinque Stelle. Lo stesso ha fatto il capogruppo dei progressisti Francesco Agus: «Speriamo che l’esercizio provvisorio duri il minor tempo possibile – ha detto l’esponente della minoranza – la legge finanziaria ha però bisogno di una discussione politica che non può essere rinviata. Finiamola con le leggi “omnibus” e con gli emendamenti presentati in aula all’ultimo momento. Discutiamo e presentiamo provvedimenti in grado di affrontare una situazione difficile».
Messo in votazione, l’esercizio provvisorio è stato approvato con a 36 favore e 17 astenuti. (Psp)
Dopo il voto sull’esercizio provvisorio l’Aula ha preso in esame il Pl 312 che prevede il rinvio al 15 aprile 2022 del blocco della pesca e della commercializzazione dei ricci di mare. Comandini (Pd) ha chiesto preliminarmente all’assessore le ragioni del blocco degli indennizzi già stabiliti a favore dei ricciai, chiedendo quali siano “le responsabilità dell’assessore all’Agricoltura su questa vicenda”. Per l’on. Francesco Agus (Progressisti) “il punto è che la legge è stata scritta con troppa fretta e siamo costretti a metterci mano per evitare problemi sociali non controllabili. E’ del tutto sbagliato perché l’opposizione avrebbe potuto collaborare e già dal 23 novembre scorso in commissione ci siamo offerti di dare un aiuto. Come spesso accade in quest’Aula si agisce non di fronte ai problemi annunciati ma quando il fuoco è già acceso”. Per l’oratore “dobbiamo occuparci dei sussidi per i ricciai, facendo in modo che i tempi non siano troppo lunghi ed evitando che in un periodo di crisi i pescatori rimangano senza sussidi. Dobbiamo inoltre contrastare seriamente l’abusivismo, che a oggi non è sufficientemente ostacolato e dobbiamo portare avanti tutti i progetti per il ripopolamento della specie”. Per Solinas (Cinque stelle) “oggi stiamo mettendo una soluzione a un errore, figlio della mancanza di concertazione con gli operatori del settore. Non possiamo non sederci con loro e non possiamo non dare indennizzi a questa categoria alla quale impediremo di lavorare. Se non vigileremo il blocco sarà violato e quando il blocco finirà ci saranno ancora meno ricci nei nostri mari. E’ il caso che la maggioranza inauguri una stagione di concertazione”. Per il Psd’Az il capogruppo Franco Mula “nessuno sarà mandato per strada e siamo a disposizione per trovare soluzioni a quel che definisco un fraintendimento sulla tempistica”. Anche l’on. Mura (FdI) ha preso la parola per ricordare che all’inizio del 2021 “Fratelli d’Italia aveva presentato una proposta di legge sul tema ma devo anche dire che la proroga di oggi è necessaria per consentire agli uffici di completare l’istruttoria di chi sarà indennizzato. La crisi dei ricci in Sardegna è certa e non si può fare diversamente se non preservare la specie consentendo agli operatori di non subire penalizzazioni. Ha ragione l’onorevole Agus, dobbiamo lavorare sulle leve del mercato di un prodotto come questo, stimolando il mondo imprenditoriale perché i ricci siano importati da zone del mondo che considerano il riccio un infestante e non un bene importante dell’agroalimentare”. (C.C.)
Il consigliere di Forza Italia Emanuele Cera ha affermato che il blocco della pesca deve essere necessario quanto condiviso per favorire il ripopolamento della specie. Nello specifico, ha osservato, la norma è applicabile ma le difficoltà dipendono probabilmente da problemi di organizzazione interna all’assessorato, con particolare riferimento al servizio pesca, che oggi è completamente sguarnito e privo di un responsabile: impossibile quindi mettere in piedi una procedura efficiente per i ristori ma altrettanto urgente, in questa fase, intervenire in tempi brevissimi.
Giorgio Oppi, di Udc-Cambiamo, ha ribadito la posizione favorevole del suo gruppo sul provvedimento precisando che si tratta di un atto dovuto nei confronti degli operatori del settore. Tuttavia, ha aggiunto, non è l’unico problema della pesca in Sardegna perché, ad esempio, c’è quello dei cormorani che va affrontato al più presto. Dipende tutto, a giudizio di Oppi, dal protagonismo di aluni addetti dell’assessorato, che devono essere avvicendati quanto prima.
Il Consiglio regionale, ha sostenuto Michele Cossa dei Riformatori, ha agito con buon senso anche se il provvedimento è stato piuttosto frettoloso con l’interruzione della pesca a metà della stagione. A questo errore bisogna mettere rimedio ed occorre utilizzare il tempo del rinvio per agire migliorando la ricerca coinvolgendo le migliori risorse dell’Università per le politiche di ripopolamento e, nello stesso tempo, garantendo il reddito dei pescatori professionisti e non. Infine, Cossa ha suggerito un maggior rigore contro l’abusivismo intensificando il sistema dei controlli.
Il consigliere Valter Piscedda, del Pd, ha ricordato che la situazione della pesca del riccio non si è determinata per cause naturali. Servono correzioni tempestive, ha auspicato, e la maggioranza ha perso almeno un paio di buone occasioni per intervenire per tempo: ad esempio, inserendo i “ricciai” nel comitato pesca e potenziando le attività di ripopolamento, che già si svolgono a livello sperimentale ma con buone prospettive in alcune zone della Sardegna. Piscedda ha infine annunciato la ripresentazione di specifici emendamenti in finanziaria.
Desirè Manca, del M5S, ha invitato tutti ad uscire dal dilemma tra salvaguardia dell’ambiente e tutela del lavoro, perché molti hanno dimenticato che fanno parte della maggioranza e non possono sostenere oggi, genericamente, che ci sono stati ritardi imputabili a qualcun altro. Il problema, dunque, secondo la Manca, è tutto in capo alla maggioranza che aveva tutti gli strumenti per intervenire e non li ha saputi usare. Bisognava pensarci prima, ha concluso, evitando di lasciare molte famiglie sulla strada.
Pierluigi Saiu, a nome della Lega, ha ribattuto che la maggioranza ha assunto fin dall’inizio una linea molto chiara che tutto il Consiglio ha poi condiviso. Mura e Cera hanno detto le cose come stanno, ha continuato Saiu, perché hanno parlato da rappresentanti dei sardi a prescindere dalle appartenenze. C’è su questo tema una volontà comune del Consiglio per risolvere il problema, ha concluso, e va percorsa fino in fondo questa strada positiva e costruttiva lavorando su tre azioni: progetti per il ripopolamento, sostegno al settore con ristori ed investimenti sulla filiera, contrasto all’abusivismo.
Successivamente il Consiglio ha approvato il passaggio agli articoli e, seguire, tutti gli articoli della legge.
Prima del voto finale, il vice presidente della Regione Alessandra Zedda ha ricordato che la modifica legislativa poteva essere fatta solo dal Consiglio ed inoltre, nel merito, il confronto costruttivo con le associazioni di categoria ha portato a definire una nuova strategia di azione, venendo incontro agli operatori del settore e lavorando, nello stesso tempo, per ridefinire meglio alcune professioni collegate alla pesca.
Dichiarando il voto favorevole del suo gruppo, il consigliere dei Progressisti Massimo Zedda ha sottolineato che, al di là di molti aspetti della vicenda, è emersa l’incapacità politica dell’assessore di gestire la situazione.
Il Consiglio ha poi approvato la legge all’unanimità con 54 voti favorevoli
Subito dopo il presidente ha chiuso la seduta riconvocando il Consiglio per lunedì prossimo alle 16.30. (Af)