CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVI Legislatura
Ufficio Stampa
Nota stampa della seduta n. 161 – Antimeridiana
Martedì 27 luglio 2021
Dibattito sull’emergenza incendi
Cagliari 27 luglio 2021 – La seduta è stata aperta dal presidente Michele Pais. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con il dibattito, deciso all’unanimità dalla conferenza dei capigruppo in base all’art.120 del regolamento, sul disastro ambientale che ha colpito l’Oristanese ed il Nuorese. A nome del Consiglio, il presidente ha espresso vicinanza e solidarietà alle popolazione colpite assicurando un sollecito intervento da parte del Consiglio e della Regione, e ringraziato uomini e donne dell’antincendio che con spirito eroico hanno evitato che il disastro assumesse dimensioni molto più gravi. Infine, ha annunciato una relazione dell’assessore dell’Ambiente Gianni Lampis e la presenza del Governatore Christian Solinas.
Sull’ordine dei lavori, alcuni consiglieri regionali (Ciusa e Manca-M5S) hanno chiesto di iniziare il dibattito in concomitanza con la presenza del presidente della Regione. Altri (Mula-Psd’Az, Cocco-Leu) hanno sostenuto la necessità di proseguire con i lavori.
Il presidente Pais dopo aver dato la notizia di un vertice fra il Governatore Christian Solinas ed il responsabile nazionale della Protezione Civile Fabrizio Curcio, appena arrivato in Sardegna, ha assicurato che il presidente della Regione sarà in Consiglio appena possibile e, nel frattempo, ha dato la parola all’assessore dell’Ambiente Gianni Lampis per la sua relazione.
Lampis, dopo aver comunicato all’Assemblea che purtroppo la fase di emergenza non è ancora conclusa, ha manifestato a nome della Regione i più sinceri sentimenti di solidarietà alle comunità colpite da un disastro terribile, un disastro per il quale una stima dei danni ancora non c’è e forse non sarà mai possibile calcolare i danni ambientali, inestimabili secondo il comune sentire dei sardi.
Subito dopo l’esponente della Giunta ha ripercorso sinteticamente la fasi del disastro ambientale, dal 22 luglio con l’avviso di condizioni meteo avverse con temperature superiori ai 40 gradi, al 23 con l’avviso di pericolo estremo esteso ai giorni successivi del 24 e 25 con incendi in tanti Comuni, che hanno impegnato allo stremo tutto il sistema di Protezione civile terrestre ed aereo, col rinforzo di 2 Canadair provenienti da Francia e Grecia. Il fronte del fuoco, ha aggiunto Lampis, ha interessato molti Comuni, da Bonarcado a Santu Lussurgiu, da Cuglieri a Sennariolo, a Tresnuraghes e molti altri, e nonostante il tempestivo intervento (la prima segnalazione è arrivata alle 17.51 ed il decollo del primo elicottero è stato alle 17.55), si è rivelato purtroppo ingovernabile: luoghi inaccessibili con temperature proibitive per i soccorsi, avanzamenti improvvisi del fronte causati dal vento con repentini cambi di direzione.
Fin dall’inizio, ha poi ricordato l’assessore, la priorità è stata quella di salvare la vita delle persone, e per questo va detto grazie ai Sindaci che hanno fatto i piani di protezione civile che hanno consentito evacuazioni in sicurezza; rispetto al passato molto è cambiato e l’immediata dichiarazione di emergenza decretata dalla Giunta consentirà l’adozione di procedure accelerate, utilizzando la positiva esperienza di Bitti, un modello organizzativo e gestionale grazie al quale i primi ristori sono arrivati entro sei mesi, replicheremo e miglioreremo il sistema per semplificare ancora e snellire la burocrazia, garantendo adeguati con processi partecipativi.
Lavoreremo anche, ha assicurato l’assessore dell’Ambiente, per potenziare la copertura aerea contro gli incendi: per il momento abbiamo ottenuto che la flotta resterà in Sardegna per operare in tutte le fasi della bonifica perché, con le sole forze di terra, queste attività avrebbero richiesto non meno di un mese. Come esecutivo, ha concluso, abbiamo assunto impegni precisi con i Comuni e le categorie produttive e li manterremo.
Successivamente il presidente ha dato la parola al consigliere Diego Loi (Progressisti), anche nella sua veste di Sindaco di Santu Lussurgiu. Disperazione e svuotamento, ha iniziato Loi, ci hanno investito in modo fortissimo, in poco tempo il fuoco ha portato via tutto il nostro patrimonio ed anche quello ambientale come fattore di futuro e sviluppo, a cominciare dal parco di Montiferru. Abbiamo subito una perdita enorme per il territorio e per tutta la Sardegna, ha proseguito il consigliere, perché il fuoco ci ha bruciato l’anima e solo ora è sotto controllo ma ogni cambio di direzione del vento spaventa tutti, ed il rumore degli elicotteri e degli aerei si è insediato nella mente e nella vita delle persone. Ora prevale un sentimento di disperazione, ha osservato Loi, però dobbiamo anche essere capaci di tirar fuori energie senza perdere un minuto per rendere il territorio ancora più forte: agendo immediatamente con lo stato di emergenza, non solo per le risorse ma per tracciare una nuova strategia per il nostro ambiente, un tavolo di lavoro per la ricostruzione con istituzioni ed amministrazioni locali, per restituire alle comunità quello che hanno perduto trasmettendo il messaggio che siamo tutti legati l’uno all’altro, r dare valore alla grande umanità che la tragedia ha fatto emergere. La cosa importante, secondo Loi, è che questa tragedia non sia vana ma un monito per le istituzioni in modo che non accada più, che il Consiglio lavori subito per una nuova modalità di intervento per la protezione civile, perché la Sardegna merita una protezione aerea diversa a prescindere dalla distanza da penisola. Mi sento anche di chiedereo scusa, ha detto infine, alle persone colpite che hanno perso qualcosa ed il futuro di una prospettiva basata su ambiente, paesaggio e vocazioni locali, auspicando che il Montiferru recuperi al più resto la sua grande bellezza.
Per il Psd’Az il consigliere Stefano Schirru ha affermato che intervenire è doloroso mentre la Sardegna e i delinquenti sono a piede libero, con immagini che trasmettono una infinita tristezza e nello stesso tempo aprono ad una riflessione libera da ruoli maggioranza ed opposizione, sul perché sia stata possibile una tragedia del genere e sulle iniziative da adottare: dall’inasprimento delle pene alle misure normative per vietare i contributi pubblici sui terreni percorsi dal fuoco, proposta che può apparire provocatoria ma è certo che, di fronte alla micidiale speculazione contro la nostra unica ricchezza (la bellezza di un territorio celebrato del mondo) servono durezza implacabile e certezza della pena. Ma la chiave di tutto, ha continuato Schirru, resta la cultura, proponendo ai giovanissimi un concetto di ambiente come valore ricchezza e fortuna, futuro, tradizione, ed introducendo, ad esempio, una “giornata del bosco”, segno di una cultura pubblica di prevenzione e lungimiranza, La Sardegna, grande come superficie ma spopolata, deve essere secondo il consigliere sardista un territorio controllato dal tessuto pubblico, perché quando il fuoco parte bloccarlo è difficilissimo soprattutto con mezzi che spesso arrivano da lontano; quest’ultimo aspetto riporta di attualità il tema di una flotta regionale attrezzata e moderna per le emergenze, che magari costa molto ma sono comunque soldi ben spesi di fronte a danno incalcolabile, e quello di una nuova tecnologia ambientale fondata sull’utilizzo dei satelliti. Prevenzione e rispetto del territorio ci salveranno, ha concluso Schirru, ma nel passato abbiamo trascorso molti anni a dire le stesse cose. (Af)
Dopo l’on. Schirru ha preso la parola l’on. Daniele Cocco (LeU), che ha espresso solidarietà alle popolazioni, «alle quali non serve però una solidarietà fine a se stessa ma risposte straordinarie e concrete. Da anni Forestas non assume e l’età media dei dipendenti del Corpo Forestale sardo è altissima. Cosa aspettiamo a fare concorsi? Non è possibile che ad agosto tutte le associazioni dell’anticendio non abbiano ancora gli automezzi per operare». Per l’oratore «bisogna mettere delle taglie contro i miserabili che bruciano e lo dico pur appartenendo a una forza politica che ha sempre rigettato queste pratiche. Ma non è accettabile che questa gente la faccia sempre franca, perché questo è quello che sta accadendo. Non è un ordine del giorno che ci serve ma un dispositivo di legge che preveda risorse straordinarie».
Per l’on. Antonio Satta (Riformatori) «sono passati più di 60 anni dall’incendio di Buddusò nel quale perse la vita mio zio ed è lunga la lista degli incendi che io ricordo che hanno fatto enormi danni e tante vittime. In Sardegna il fuoco è diventato strumento di morte invece che di civiltà: nel Montiferru sono morti ventimila ettari di vita. Dovremo vigilare su quanto accaduto e su chi voglia approfittare di questa situazione per arricchirsi. Spetta la Consiglio proteggere il popolo sardo con iniziative a tutela di questi territori e con ristori adeguati alle necessità. E’ del futuro che dobbiamo preoccuparci».
A seguire l’on. Salvatore Corrias (Pd) ha ricordato che «la responsabilità è di tutta la classe politica e di tutta la società sarda nel momento in cui non attiva processi di autocoscienza e non li traduce in azioni e in dispositivi di legge. Non avrei aspettato ad aprile come Giunta regionale per mettere in campo alcune azioni perché, alla fine, si tratta della cronaca di un disastro annunciato. La domanda è: perché quest’isola che era verde è diventata ed è ancora il pagliaio del Mediterraneo? Vi è mancata la prevenzione perché sono mancati processi di educazione ambientale. E’ mancato il sostegno alla protezione civile e ai barracelli, dei quali non possiamo fare a meno».
Per la maggioranza ha preso la parola l’on. Emanuele Cera, che ha espresso «solidarietà al collega sindaco Diego Loi e a tutti i sindaci colpiti. E’ il momento del coraggio, il momento di fare un giuramento per la nostra terra perché quello che è successo nel Montiferru ha un solo nemico ed è un nemico interno. Tutto questo è capitato per un’azione criminale o per una clamorosa disattenzione. Sono tante le azioni da mettere in campo, relative all’emergenza e al post emergenza oltre che al rischio idrogeologico ora che la vegetazione non c’è più».
Ha poi preso la parola l’on. Li Gioi (Cinque stelle), che ha parlato chiaramente di «tempo scaduto: solo se facciamo diventare straordinaria questa giornata daremo un senso a tutto quello che è successo».
Per la collega Mele (Lega) «grazie a Dio non sono state perse vite umane ma la devastazione è tremenda perché è stata colpita nel cuore l’identità della Sardegna. Io sono testimone oculare di tutto questo e ci spetta ora mettere in piedi una profonda strategia antincendio, fatta di prevenzione e di messa in sicurezza dei costoni, di pulizia delle cunette e di assistenza ai mezzi antincendio che non devono essere costretti ad andare a Ciampino per fare rifornimento. Ci attende una nuova stagione di riprogettazione e di ripensamento sul tema dell’antincendio».
Dai banchi dei Progressisti l’on. Laura Caddeo si è rivolta all’assessore Lampis e ha detto: «Non mi unisco al coro dei complimenti ma mi sarei aspettata una relazione più tecnica e più specifica. Sento il bisogno di capire se tutti gli strumenti che abbiamo per rilevare gli incendi siano sufficienti. E penso che è urgentissimo convocare tutte le commissioni in sede permanente e affrontare il problema. Certo che è giusto fare educazione ambientale nelle scuole: fin dall’infanzia se ne portano avanti negli istituti sardi».
Per l’on. Pietro Moro (Misto) «abbiamo visto un enorme dispendio di forze per affrontare questo incendio e tutti i soccorritori vanno ringraziati insieme ai paesi che hanno mandato i loro canadair. Ma il problema che poco a oggi è stato fatto per prevenire e dobbiamo impegnarci come consiglieri perché tutto questo non accada più. Il territorio va presidiato, affidando il presidio agli agricoltori e agli allevatori». (C.C.)
La consigliera Desirè Manca (M5S) ha stigmatizzato l’assenza del presidente della Regione e in più occasioni si è rivolta allo scranno riservato in Aula al governatore con la frase “cara sedia vuota del presidente Solinas”. L’esponente della minoranza ha definito gli incendi che hanno devastato il Montiferru e Planargia “un disastro annunciato” ed ha fatto riferimento alla nota del cosiddetto “Comitato spontaneo Montiferru” che già dal 7 giugno scorso denunciavo il rischio roghi a causa delle mancate opere di manutenzione e bonifica del bosco e del territorio. «Tutti sapevamo – ha tuonato la consigliera 5 Stella – ma nessuno ha fatto niente per impedire che il dramma si consumasse». L’onorevole Manca ha quindi insistito sulla necessità di un’efficace campagna di prevenzione ed ha polemizzato con quanti “si complimentano perché non c’è scappato il morto”. «Non c’è niente di cui felicitarsi – ha attaccato la consigliera – e le popolazioni colpite dalla devastazione delle fiamme non mangiano con la solidarietà che dichiarate» Da qui l’invito perché si destinino immediatamente adeguate risorse per la ricostruzione e per far fronte ai danni immani provocati dai roghi. Nella parte conclusiva del suo intervento una serie di ulteriori sottolineature critiche rivolte al presidente della Regione: ha destituito il comandate della Forestale ma non l’ha sostituito e i responsabili provinciali “sono scaduti” ma non è stato fatto il bando.
Più pacato l’intervento del consigliere Alfonso Marras (Psd’Az), che ha da subito mostrato vicinanza al sindaco di Santu Lussurgiu e consigliere regionale dei Progressisti, Diego Loi. L’esponente della maggioranza ha auspicato “unità e condivisione di intenti per dare le risposte alle nostre popolazioni che attendono interventi e misure urgenti”. «L’incendio è stato una tragedia immane – ha affermato Marras – ma è stato un evento inaspettato e di una gravità imprevedibile». L’onorevole bosano ha quindi ringraziato la macchina dell’antincendio, la protezione civile, i volontari e rivolgendosi al Montiferru e alla Planargia ha detto: «Non serve la rassegnazione, serve ripartire». Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento di Nico Mundula (FDI) che ha definito “eroico” l’intervento degli uomini dell’antincendio e nel ricordare gli altri giorni drammatici della lotta il fuoco in Sardegna, ad incominciare da Curraggia, ha auspicato “un’analisi e un confronto approfondito con l’obiettivo di ricercare le migliori soluzioni”. «Non serve cercare eventuali responsabili politici – ha dichiarato l’esponente della maggioranza – quanto riflettere sulle soluzioni più utili e la passo con i tempi per fare fronte a queste calamità». L’onorevole Mundula ha quindi fatto riferimento alla necessità di favorire il turnover dei forestali ed a implementare le dotazioni dei mezzi aerei. In conclusione il monito al governo di Roma: «Non basta l’impegno economico, chiediamo un impegno per le ricostruzione». La consigliera Maria Laura Orrù (Progressisti) ha ripreso le parole del sindaco di Santu Lussurgiu per rimarcare la drammaticità della situazione («il fuoco ci ha bruciato l’anima») ed evidenziare la tragedia sociale e ambientale che con le fiamme si è abbattuta sulle popolazioni del Montiferru e della Planargia. «Solidarietà alle comunità colpite dalla devastazione dei roghi – ha dichiarato l’esponente della minoranza – ma se ci limitiamo a puntare il dito contro l’incendiario di turno non risolveremo mai il problema degli incendi boschivi in Sardegna». «È fondamentale – ha spiegato l’onorevole Orrù – sostenere l’emergenza con fondi adeguati ma ricordiamoci che il problema della ricostruzione è prima di tutto un problema di strategie per far rifiorire l’ambiente». «I roghi – ha proseguito Maria Laura Orrù – sono infatti un problema strutturale e complesso e per vincere la battaglia servono educazione e politica, insieme con i piani di prevenzione e manutenzione dei quali non c’è traccia». La rappresentante del centrosinistra ha ricordato la mancata risposta ad un’interrogazione presentata dal suo gruppo consiliare a proposito dei mezzi del telerilevamento ed ha accusato la maggioranza “di procedere con una politica indirizzata solo nella distribuzione degli incarichi ed a erodere le misure volte alla tutela dell’ambiente con scarsa attenzione verso le aree rurali”.
Il consigliere Andrea Piras (Lega) ha parlato di “disastro ambientale e sociale senza precedenti” ed ha posto in luce i pericoli del dissesto idrogeologico nei territori devastati dal fuoco, auspicando l’immediata attivazione “di un piano di riforestazione”. «Il governo – ha dichiarato l’esponente della maggioranza – non può lasciarci da soli e ci servono solidarietà e aiuti concreti». L’onorevole del Carroccio ha quindi ringraziato la macchina dell’antincendio e ricordato l’impegno dei cacciatori definiti “autentici guardiani dell’ambiente”. «Risolleviamoci con spirito combattivo – ha concluso Piras – perché la voglia di riscatto deve tramutarsi in misure concrete di prevenzione e ricostruzione». Il presidente di turno dell’assemblea, Giovanni Antonio Satta (Misto), ha dichiarato conclusi i lavori ed ha convocato l’Aula nel pomeriggio alle 16. (A.M.)