CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVI Legislatura
Ufficio Stampa
Nota stampa della seduta n. 156 – Pomeridiana
Giovedì 15 giugno 2021
Approvato il Disegno di legge 240/A “Istituzione del Comitato tecnico consultivo regionale per la pesca e l’acquacoltura. Abrogazione della legge regionale n. 14 del 1963”.
PL 98/A “Modifiche alla legge regionale 29 luglio 1998, n. 23 (Norme per la protezione della fauna selvatica e per l’esercizio della caccia in Sardegna)”
Il Consiglio regionale si riunirà martedì, 22 giugno.
La seduta è stata aperta dal presidente Michele Pais. Dopo le formalità di rito, il presidente ha comunicato che la commissione Attività produttive si riunirà martedì prossimo 22 giugno alle 15.30 prima della seduta del Consiglio. Sull’ordine dei lavori, il capogruppo di Leu Daniele Cocco ha chiesto chiarimenti sull’andamento della seduta rispetto all’impegno assunto questa mattina sull’esame del Disegno di legge sul comitato tecnico regionale su pesca e acquacoltura.
Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula ha rivolto alla presidenza la richiesta che gli assessori presenti alla discussione di un provvedimento siano accompagnati dal direttore generale, in modo da rendere semplici e rapide eventuali verifiche sui testi.
Il capogruppo della Lega Dario Giagoni ha sollecitato la presenza degli assessori competenti al momento della discussione dei provvedimenti relativi alla loro materia. Il capogruppo di Fdi Francesco Mura ha proposto un rinvio, vista la mancanza degli assessori.
Desirè Manca, del M5S, ha osservato che forse i componenti della Giunta non si rendono conto di essere al governo della Regione, tanto è vero che devono essere sollecitati (peraltro invano) dalla loro stessa maggioranza.
Il presidente ha assicurato che entrambi gli assessori stanno per raggiungere la sede del Consiglio ed ha aperto la discussione sul Dl n.240 relativo all’istituzione del comitato tecnico consultivo regionale per la pesca e l’acquacoltura.
Il relatore di maggioranza Piero Maieli, del Psd’Az, ha affermato che il provvedimento è finalizzato a migliorare l’azione della Regione su pesca ed acquacoltura attraverso la costituzione del comitato, nominato dal presidente della Regione su proposta dell’assessore ed in carica per 5 anni, in rappresentanza di tutti i portatori di interesse. I componenti del comitato svolgeranno il loro compito a titolo gratuito.
Il relatore di minoranza Salvatore Corrias, del Pd, ha messo in luce i cambiamento intervenuti rispetto al sistema precedente. Tuttavia, pur condividendo il provvedimento in linea di massima, ha espresso dubbi sul contributo che il comitato potrà dare alla modernizzazione del sistema Regione anche in considerazione del fatto che i componenti saranno quasi raddoppiati.
Per il M5S, Desirè Manca ha lamentato che il suo gruppo ha circa 200 leggi che non sono mai arrivate all’esame delle commissioni, a differenza di quelle firmate dal collega Maieli. Nel merito, ha evidenziato, il nostro gruppo è a favore della legge anche se l’enfasi del presidente della Regione sul punto appare del tutto fuori luogo. I nostri emendamenti, ha concluso la Manca, sono di buon senso ed è auspicabile che siano accolti.
Chiusa la discussione generale, il Consiglio ha approvato per alzata di mano il passaggio agli articoli.
All’art.1 (Comitato tecnico consultivo regionale per la pesca e l’acquacoltura) sono stati presentati alcuni emendamenti sui quali il relatore ha espresso parere favorevole.
Subito dopo il capogruppo del Psd’Az Franco Mula ha chiesto una breve sospensione dei lavori che è stata accordata.
Alla ripresa, il relatore Piero Maieli ha modificato il parere, favorevole solo per il n.1 (che prevede la presenza di tre componenti in rappresentanza della pesca marittima e della pesca interna) e per quello relativo all’inserimento nel comitato dell’Istituto Zooprofilattico della Sardegna. La Giunta ha espresso parere conforme. Gli altri emendamenti sono stati respinti
Successivamente il Consiglio ha approvato i 4 articoli della legge.
Approvato anche un ordine del giorno (Giagoni e più) nel quale si chiede l’intervento della Giunta presso il Ministero delle Politiche agricole per il pagamento degli indennizzi, a partire dall’annualità 2018, riguardanti il fermo-pesca necessario per il ripopolamento della fauna ittica.
Sull’ordine del giorno, pur esprimendosi favorevolmente, hanno preso la parola i consiglieri regionali Rossella Pinna e Piero Comandini del Pd. La prima ha criticato l’uso del verbo “intercedere” utilizzato nel documento perché, ha spiegato, non si sta chiedendo nessun privilegio ma solo quanto spetta di diritto.
Comandini si è invece soffermato sul numero eccessivo dei componenti del comitato mentre, ha osservato, sarebbe stato preferibile un organismo più snello, vista l’esperienza di organismi simili e considerata soprattutto la situazione dei nostri pescatori, penalizzati non solo dalla pandemia ma anche da alcune normative europee.
La legge, infine, è stata approvata con 48 voti favorevoli ed un astenuto. (Af)
Dopo la votazione, il presidente Pais, ha dato la parola al consigliere Andrea Piras (Lega), primo firmatario della proposta di legge 98/A Modifiche alla legge regionale 29 luglio 1998, n. 23 (Norme per la protezione della fauna selvatica e per l’esercizio della caccia in Sardegna).
Nella sua relazione il consigliere della Lega ha spiegato che l’obiettivo primario del provvedimento è la necessità di adeguare la cura del patrimonio faunistico con la modernizzazione dei metodi di gestione delle zone di protezione della fauna selvatica. A tale proposito – ha detto Andrea Piras – le “Linee guida per l’immissione di specie faunistiche” dell’Istituto nazionale della fauna selvatica evidenziano che, quando i soli sistemi di conservazione non raggiungono i risultati sperati, la reintroduzione programmata è l’unico modo per ripristinare le densità ottimali delle specie di fauna selvatica in diminuzione; il “Documento orientativo sui criteri di omegeneità e congruenza per la pianificazione faunistico-venatoria” dello stesso Istituto precisa, inoltre, che la fruizione delle risorse faunistiche delle zone di protezione non deve essere riservata solo a fini culturali e scientifici, ma deve considerare tali aree come realtà aperte e funzionali ed auspica il coinvolgimento del territorio nella politica di gestione. L’introduzione di nuove scelte gestionali della fauna, soprattutto nelle zone interne ad economia esclusivamente agro-pastorale, diventa un fattore strategico primario per la crescita del territorio e delle attività turistiche e ricreative. In particolare, la fruizione programmata delle Zone temporanee di ripopolamento e di cattura anche per attività di turismo cinofilo-agonistico può offrire importanti ricadute economiche per le comunità interessate.
Il riordino delle province della Sardegna, di cui alla legge regionale 4 febbraio 2016, n. 2, ha modificato assetti e competenze territoriali e rimodulato l’assegnamento delle risorse, determinando incertezze gestionali per le zone temporanee di ripopolamento e cattura che, unito a altri fattori, quali la siccità e l’aumento incontrollato delle specie nocive, ha causato, in riferimento a diverse zone di ripopolamento, la rarefazione delle specie, tanto da non consentirne la riproduzione naturale, come emerge dai dati non sempre confortanti dei censimenti condotti in questi mesi dalle province. Ristabilite densità ottimali con efficaci piani di ripopolamento e di reintroduzione realizzati mediante l’utilizzo di soggetti allevati, di genetica certa e certificata, diventa possibile prevedere che le risorse faunistiche presenti nelle zone di ripopolamento possano essere fruite, oltre che dal mondo scientifico e culturale, anche da quello delle attività produttive del turismo in generale e da quello cinofilo-agonistico in particolare. —
Il presidente della commissione Attività produttive, Piero Maieli (Psd’Az), ha quindi chiesto una sospensione dei lavori dell’Aula per un confronto in maggioranza. Il presidente Pais ha accolto la richiesta e sospeso i lavori per dieci minuti. Alla ripresa dei lavori è intervenuto Francesco Agus (capogruppo Progressisti), il quale ha chiesto, vista la mancanza del numero legale in aula, se la maggioranza avesse deciso di rinviare l’esame della proposta di legge alla prossima settimana. Il consigliere del gruppo Misto, Stefano Tunis, ha accolto favorevolmente il suggerimento del collega Agus di rinviare l’esame della proposta di legge alla prossima settimana. Critica sull’andamento dei lavori dell’aula la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Desirè Manca, che ha ricordato i ritardi rispetto all’orario stabilito per l’inizio dei lavori e le tante sospensioni: una continua perdita di tempo, ha detto, che i sardi pagano. Il presidente Pais ha affermato con non c’è alcuna situazione eccezionale. Il consigliere di Forza Italia, Emanuele Cera, ha affermato di essere favorevole alla proposta di legge e ha chiesto al presidente che venga discussa nella prossima seduta del Consiglio. Cera ha affermato, inoltre, di aver presentato un emendamento per affrontare un annoso problema: quello dei piani di controllo e abbattimento dei nocivi che stanno creando gravi problemi alle attività agricole. Non solo. Cera ha sollecitato la Regione ad adeguarsi alla recente sentenza della Corte costituzionale in materia.
Il presidente ha confermato che la Pl 98/A sarà il primo punto all’ordine del giorno della prossima seduta e ha chiuso i lavori. Il Consiglio regionale si riunirà martedì, 22 giugno. La mattina sarà dedicata al question time, mentre il pomeriggio, alle 16.30, l’Aula proseguirà l’ordine del giorno con l’esame della proposta di legge 98/A. (eln)