CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVI Legislatura
Ufficio Stampa
Nota stampa della seduta n. 145 – antimeridiana
Martedì 18 maggio 2021
Dl. 107 (Giunta) . Esame degli emendamenti all’articolo 7
Il Consiglio regionale si riunirà questo pomeriggio alle 15,30.
La seduta è stata aperta dal presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, che dopo le comunicazioni di rito ha sospeso la seduta fino alle 10,30. I lavori sono ripresi con l’esame del DL 107/A “Norme urgenti per il rilancio delle attività di impulso, coordinamento ed attuazione degli interventi della Giunta regionale e di riorganizzazione della Presidenza della Regione”. Nella scorsa seduta l’Aula aveva concluso la discussione generale sull’articolo 7 che riguarda i compiti degli Uffici di Gabinetto. Il presidente Pais ha quindi messo in votazione l’emendamento n. 264 (massimo Zedda e più) che è stato respinto con 24 voti contrari, 1 voto favorevole e 1 astenuto. Michele Ciusa (capogruppo M5S) ha reso noto all’aula che l’assenza dell’intera opposizione è stata dettata da una scelta politica.
Il Consiglio ha poi respinto con 26 voti contrari, 15 favorevoli e 1 astenuto l’emendamento n.308 (Agus e più). A favore del testo si è espresso il primo firmatario, Francesco Agus (capogruppo dei Progressisti), che ha chiesto chiarezza sia sulla spesa prevista per questo disegno di legge sia per il numero di incarichi previsti. A favore dell’emendamento si sono espressi anche Desirè Manca e Roberto Li Gioi (M5S), che hanno definito vergognosa questa legge che tiene occupata l’Aula da 53 giorni, e Maria Laura Orrù e Massimo Zedda (Progressisti). Zedda, in particolare, ha ricordato che per ogni consulente (“dovrebbero essere 19”) è previsto uno stipendio di 134mila euro, superiore – ha detto Zedda – a qualsiasi figura apicale, superiore alla retribuzione di un direttore generale di un assessorato. E’ intervenuto anche il consigliere di Udc Cambiamo, Giorgio Oppi, che ha sottolineato come siano non rispondenti alla verità alcune affermazioni fatte sul direttore dell’Istituto zooprofilattico, evidenziando che c’è stata una diminuzione del compenso rispetto a quanto aveva stabilito la precedente Giunta regionale, sotto la presidenza del presidente Francesco Pigliaru.
Respinto anche l’emendamento n. 626 (Ciusa e più) con 25 voti contrari, 14 favorevoli e 1 astenuto. A favore sono intervenuti Desirè Manca e Roberto Li Gioi (M5S), Laura Caddeo, Francesco Agus e Massimo Zedda (Progressisti). I rappresentanti dell’opposizione hanno ribadito la propria contrarietà a un provvedimento che prevede un aumento di spesa con incarichi fiduciari, il cui numero non è chiaro. Caddeo ha sottolineato lo sconcerto unanime che questa legge sta generando nell’opinione pubblica: un provvedimento che definisce abnorme e sproporzionato rispetto a quanto necessario. Manca, poi, rispondendo al collega Oppi ha affermato che la riduzione del compenso del direttore dell’Istituto zooprofilattico di Sassari è stato anche merito dell’opposizione.
Respinto anche l’emendamento 1034 (Lai e più) con 28 voti contrari, 17 sì, 1 astenuto. Il primo firmatario del emendamento, Eugenio Lai (Leu), ha evidenziato che non è stato presentato l’annunciato emendamento della maggioranza che avrebbe dovuto ridurre i costi e che anche i dipendenti comandati non sono a costo zero. Lai ha aggiunto che è penoso continuare a perdere tempo con un provvedimento come questo. A favore dell’emendamento sono intervenuti Desirè Manca, Roberto Li Gioi e Alessandro Solinas (M5S), i quali hanno ribadito di non aver ancora ricevuto la tabella di riduzione e contenimento dei costi annunciata dalla maggioranza. Li Gioi ha anche evidenziato l’assenza del presidente e la presenza di soli tre assessori. Favorevoli all’emendamento anche Massimo Zedda, Maria Laura Orrù e il capogruppo Francesco Agus (Progressisti). I consiglieri hanno ribadito che il disegno di legge non definisce il numero esatto dei consulenti che potrebbero aumentare in modo esponenziale, nel caso in cui venissero istituite nuove direzioni generali, con un costo per ognuno di 134mila euro. Per la Orrù la maggioranza verrà ricordata per essersi approfittata di questa situazione di caos per aumentare gli staff e non per aver pensato allo sviluppo della Sardegna. Voto favorevole all’emendamento è stato annunciato anche da Rossella Pinna (Pd), che ha affermato che avrebbe votato più volentieri un soppressivo totale. Pinna si è poi soffermata sulla questione legata alla peste suina africana. La consigliera ha chiesto che il presidente della Regione venga a riferire in aula sui motivi che hanno portato all’emanazione da parte della commissione europea del regolamento che inserisce la Sardegna nella zona di rischio 3, con i relativi vincoli per l’esportazioni dei prodotti, nonostante dal 2018 non sia stato registrato alcun caso di peste suina africana. (eln)
Si è poi passati all’esame dell’emendamento 1085 a firma dei consiglieri dei Riformatori Salaris, Canu e Cossa. Questo emendamento, sostitutivo totale dell’art 7, si occupa dell’Ufficio di gabinetto della Presidenza della Regione.
Sono intervenuti: Francesco Agus (Progressisti) che ha chiesto la votazione per parti; Massimo Zedda (Progressisti) che ha sottolineato che questo emendamento anziché diminuire i costi li aumenta. Mentre la sanità è allo sbando – ha affermato – il Consiglio regionale è impegnato da oltre un mese e mezzo in una discussione sulle “poltrone”. Francesco Agus (Progressisti) ha detto di non capire perché si era rinunciato, da parte della maggioranza, a quella che definivano la “irrinunciabile revisione dei costi”. Desirè Manca (M5S), annunciando il voto contrario a questo emendamento, ha detto che la cifra di 6 milioni di euro non basterà e che è sorpresa che questo emendamento porti la firma dei Riformatori sardi. Roberto Li Gioi (M5S) ha parlato di un emendamento adottato dalla maggioranza per accorciare i tempi. Questo è il “canguro riformatore”, un canguro dal marsupio molto capiente che contiene svariati milioni di euro e un numero di poltrone indefinito.
Per Maria Laura Orrù (Progressisti) l’unico intento della maggioranza è quello di far saltare tutti gli altri emendamenti. Non si tratta di una riorganizzazione della macchina amministrativa ma solo uno spostamento di potere sulla presidenza, questa è la scelta di questa maggioranza. Gianfranco Ganau (PD), esprimendo il suo voto contrario, ha detto che si tratta di un emendamento che fa gettare la maschera al centrodestra, perché l’emendamento non modifica nulla. Questa maggioranza – ha aggiunto – continua a raccontare bugie colossali ai sardi dicendo che ci sarebbe stato un contenimento di costi e personale e, invece, i costi sono gli stessi. Per Ganau questo emendamento è identico al testo, è inopportuno, sbagliato e costoso.
Giuseppe Meloni (Pd) ha affermato che rispetto al testo l’unica novità è un autista in meno, cosa cambia? Avete annunciato tagli ma in realtà non ce ne sono. Bisogna fare chiarezza. Dobbiamo dire a tutti che le spese sono molto molto superiori. Continueremo a fare ostruzionismo. Diego Loi (Progressisti) ha evidenziato in questo emendamento elementi contrastanti. Un aspetto interessante è il principio enunciato, che è quasi un monito che arriva alla maggioranza dalla stessa maggioranza, che si deve utilizzare il personale interno. Nonostante il principio sia condivisibile però il voto sarà contrario. Salvatore Corrias (PD), ha annunciato il voto contrario perché con questo emendamento non cambia nulla. L’unica novità è che c’è un autista in meno.
Si è poi proceduto con la votazione per parti. L’aula ha approvato, con un’unica votazione, il comma 1, il comma 2a, il 3, il 4, il 5, il 6. (Presenti 45, votanti 44, sì 26, no 18, astenuti 1).
Votazione separata per la Lettera B: “la segreteria del Presidente della Regione composta da un segretario particolare scelto ai sensi del comma 4 dell’articolo 27 e da cinque unità di personale scelte ai sensi del comma 3 dell’articolo 27”.
Sulla lettera B sono intervenuti: Desirè Manca (M5S) che ha detto che i Riformatori, firmatari di questo emendamento, per serietà non possono continuare a sostenere la favola del “contenimento dei costi”. Alessandro Solinas (M5S), annunciando il voto contrario, ha ricordato la vicenda del pranzo di Sardara e l’impugnazione di altre leggi da parte dello Stato che denota la qualità pessima dei provvedimenti approvati da questa maggioranza. Per Solinas Il DL 107 è un “castello di menzogne”. E’ inaccettabile vedere nella classe politica sarda una totale mancanza di rispetto nei confronti della popolazione. Francesco Agus (Progressistici) ha detto che questa lettera B riguarda il “centro magico” che questa maggioranza vuole costruire. Anche se l’Ufficio di supporto fosse costituito da personale interno – ha aggiunto – non sarebbe gratis, perché anche i trasferimenti in comando costano.
Parere negativo anche da parte di Massimo Zedda (Progressisti) che ha sottolineato come la moltiplicazione della poltrone continua nonostante il mondo sia stato sconvolto dalla pandemia. Roberto Li Gioi (M5S) ha detto di leggere con dispiacere che tra i firmatari ci sia Michele Cossa. Questo emendamento sancisce la “corte del re Sole” e trasformerà villa devoto in Versailles. Li Gioi ha sottolineato in aula la presenza del solo assessore Chessa. Maria Laura Orrù (Progressisti) ha sottolineato come in questo emendamento ricorra troppo spesso la parola “persone scelte”, quindi di nomina fiduciaria.
La Lettera B è stata approvata (Presenti 46, votanti 44, sì 26, no 18, 2 astenuti).
Sulla lettera C che riguarda l’ufficio di staff tecnico composto da esperti, in numero non superiore a sei, nominati tra soggetti, anche estranei alle pubbliche amministrazioni, dotati di elevata e comprovata professionalità che riferiscono direttamente al Presidente della Regione; un consulente per ogni direzione generale o ufficio di pari grado della Presidenza della Regione, quattro unità di personale di supporto amministrativo, tecnico o contabile sono intervenuti:
Francesco Agus (Progressisti) che ha detto che solo in questo comma si nominano 11 persone esterne. Più che di poltrone – ha detto ironicamente – si tratta di “sedili a espulsione”. Per Desirè Manca (M5S), che voterà contro, questo emendamento è vergognoso. Per Massimo Zedda (Progressisti) questa lettera C è un via libera verso la liberalizzazione di uffici e consulenti a 134.000 euro l’uno. E’ un comma immorale ed anti etico.
Per Alessandro Solinas (M5S), a questa maggioranza le persone con i requisiti previsti dalla legge non sono mai andate bene, si preferiscono le persone “dotate di comprovata professionalità” . Roberto Li Gioi (M5S), annunciando il voto contrario alla lettera C , ha parlato di “voracità inusitata” di questa maggioranza.
Laura Caddeo (Progressisti) ha espresso il timore che questo DL si stia avviando alla conclusione con imbarazzo della stessa maggioranza.
La Lettera C è stata approvata (presenti 46, votanti 45, sì 26, no 19, 1 astenuto).
La seduta è stata chiusa, i lavori riprenderanno alle 15,30 con l’esame della lettera D dell’emendamento 1085. (r.r.)