CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVI Legislatura
Ufficio Stampa
Dl. 107 (Giunta) approvato l’articolo 6
Il Consiglio regionale si riunirà domani, 13 maggio, alle 10.
Cagliari 12 maggio 2021 – La seduta è stata aperta dal vice presidente Giovanni Antonio Satta. Dopo le formalità di rito, intervenendo sull’ordine dei lavori, Desirè Manca del M5S ha comunicato che stamattina ha ricevuto un’altra lettera anonima che ha poi consegnato alla Procura della Repubblica. Successivamente ha chiesto, riferendosi alla tragica vicenda di Tortolì nella quale ha perso la vita un ragazzo di 19 anni nel tentativo di difendere la mamma dalla violenza dell’ex compagno, di osservare un minuto di silenzio. La richiesta è stata accolta.
Sempre sull’ordine dei lavori, il capogruppo di Leu Daniele Cocco ha ribadito la sua richiesta relativa alla presenza in Aula dell’assessore degli Affari generali, prima firmataria del Dl n.107. Il presidente ha risposto che, per quanto riguarda la presenza dell’assessore, si impegnerà a contattarla. Il Consiglio ha quindi proseguito l’esame dell’ordine del giorno con l’emendamento n.1217 all’articolo 5 (Posizioni dirigenziali ispettive) del Dl n.107 sulla riorganizzazione della presidenza della Regione. Il presidente, in risposta ad alcuni consiglieri, ha chiarito che a seguito della mancanza del numero legale nella seduta precedente, la discussione può riprendere con la dichiarazioni di voto.
Sull’ordine dei lavori il consigliere di Leu Eugenio Lai ha ricordato che la seduta precedente è stata chiusa solo per decisione del presidente Pais, per cui la seduta deve proseguire con gli interventi dei tre consiglieri iscritti. Il presidente ha condiviso l’interpretazione proposta (interruzioni).
Sull’ordine dei lavori il consigliere del M5S Alessandro Solinas ha rivendicato la bontà della scelta dell’ostruzionismo nel contesto del dibattito su una legge che avviene senza l’assessore proponente, il presidente della commissione competente ed altri consiglieri dello stesso partito, la Lega. Per queste ragioni, ha concluso, sarebbe meglio accantonarla. Per il M5S Desirè Manca ha dato atto alla maggioranza di un grande “coraggio” nel continuare a parlare di poltrone e nomine mentre, in realtà, il Consiglio regionale è sostanzialmente bloccato da due anni e mezzo, con proposte di legge (30 del suo gruppo), mozioni, interrogazioni ed interpellanze ancora nei cassetti. Ancora per il M5S il consigliere Roberto Li Gioi ha polemizzato col presidente del Consiglio Pais per la sospensione “arbitraria” della seduta precedente, un fatto politico grave al quale fa seguito anche l’assenza dall’Aula di molti esponenti della Lega.
Il consigliere del Pd Piero Comandini ha sostenuto che la crisi politica della maggioranza non può essere nascosta come polvere sotto il tappeto. I sardi vi hanno dato fiducia, ha aggiunto, e la Sardegna ha bisogno che si risolvano i problemi che pesano sui cittadini fuori dal Palazzo; se non ci riuscite, meglio tornare alle elezioni. Ancora a nome del Pd il consigliere Valter Piscedda ha ribadito le sue critiche alla legge, fuori contesto e soprattutto fuori dall’attuale periodo storico e lontana dai veri interessi dei sardi. La legge va ritirata, ha concluso, e non c’è niente di male a cambiare idea.
Il capogruppo del M5S Michele Ciusa ha riconfermato la posizione fortemente contraria del suo gruppo nei confronti una legge che, fra l’altro, ha fatto esplodere una gravissima crisi politica della maggioranza. Il consigliere del Pd Giuseppe Meloni ha affermato che, oltre ai temi di carattere generale, la legge in discussione in termini reali determinerà una diminuzione delle risorse per gli assessorati, nello specifico per quello dell’Agricoltura, dove sono bloccati da un anno ben 36 bandi.
Laura Caddeo (Progressisti) ha detto di essere tornata sulla decisione di non intervenire più, per non essere coinvolta, suo malgrado, in una sorta di “perdita di tempo” che contrasta in modo preoccupante con le difficilissime emergenze della Sardegna. Il Consiglio, ha auspicato, deve recuperare responsabilità e senso del dovere. Il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau ha messo in luce lo stravolgimento che la legge opera rispetto al principio cardine del nostro ordinamento della separazione fra indirizzo politico e gestione amministrativa. Il responsabile della Lega per la Sardegna Eugenio Zoffili, ha poi ricordato, dice che il Dl 107 va cambiato con modifiche importanti, segno che non c’è nessuna condivisione del provvedimento. Chiarite queste contraddizioni e ne riparliamo, ha suggerito, ma fate sul serio perché finora avete anticipato un emendamento su costi ma non avete fatto niente.
Al voto, l’emendamento n.1217 è stato respinto con 20 voti favorevoli, 31 contrari, e 2 astenuti.
Successivamente il Consiglio ha iniziato la discussione dell’emendamento n.1260. Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus ha dichiarato che, solo vent’anni fa, la situazione attuale avrebbe determinato una crisi di governo. Rispetto ad allora, ha proseguito, non c’è niente da rimpiangere e tuttavia la situazione attuale non è certo esaltante perché la crisi non si apre formalmente ma c’è. I conflitti della maggioranza, a suo avviso, andrebbero risolti altrove, per superare il dibattito surreale su una legge diventata “figlia di nessuno”, con un presidente della Regione che l’ha fortemente voluta eppure non prende parte alla discussione. La maggioranza, ha detto infine, ha promesso una riduzione dei costi, il ritiro di alcuni emendamenti e la correzione di certe parti del testo: ora dimostri di fare quello che ha annunciato.
Il consigliere del M5S Alessandro Solinas ha sottolineato che la Lega comincia a dire “basta” ad una legge fra le più odiate dai sardi, eppure continua a partecipare ad un “balletto” inconcludente. Se davvero non volete la legge,a ha sintetizzato, votate contro anziché restare in Aula solo per mantenere il numero legale.
Maria Laura Orrù (Progressisti) ha richiamato l’attenzione del Consiglio sul fatto che, al netto della grave crisi politica, ci sono molti problemi da risolvere in Sardegna, a cominciare dalle tante promesse di non lasciare nessuno indietro, di occuparsi dei deboli e dei fragili, di lavorare insieme, invece si sta facendo tutt’altro aumentando a dismisura la sofferenza della comunità regionale. (Af)
In sede di dichiarazione di voto è intervenuto Massimo Zedda (Progressisti) che ha insistito sulle divisioni in seno alla maggioranza, seguito da Roberto Deriu (Pd): siamo impantanati a discutere un provvedimento che è davvero di poco momento. Desirè Manca (M5S) ha dichiarato voto a favore e ha salutato “come un merito della minoranza” la determina con la quale il presidente della Giunta da’ mandato al direttore della Sanità di stipulare il contratto con il nuovo direttore dell’Izs di Sassari con compenso lordo onnicomprensivo. Novità nel compenso salutato con favore anche dal consigliere Li Gioi (M5S) che si è detto a favore dell’emendamento ed ha evidenziato che: metà della Lega è in Aula mentre l’altra metà è a Villa Devoto con il sommo Zoffili”. «Ammiro il comportamento della Lega – ha aggiunto il capogruppo Leu, Daniele Cocco – che finalmente hanno criticato il Dl 107». Cocco ha dichiarato voto contrario ed ha denunciato che nel reparto di angiografia dell’ospedale di Nuoro non è possibile acquistare i materiali per trattare l’ictus a causa dell’assenza di fondi». A favore anche Giuseppe Meloni (Pd) che ha invitato l’assessore del Turismo ad attivarsi perché sia garantita una efficace campagna di comunicazione istituzionale in vista della imminente stagione turistica.
Giampiero Comandini (Pd) ha detto di essere a favore dell’emendamento ed ha polemicamente “espresso solidarietà ai consiglieri di Psd’Az, Udc, Riformatori e FI, costretti a stare in Aula mente la Lega può stare a Villa Devoto”. Rossella Pinna (Pd) favorevole, ha invocato l’applicazione della legge 5/2019 per i tremila pazienti colpita da fibromialgia. Posto in votazione l’emendamento 1260 non è stato approvato con 31 contrari, 21 favorevoli e 1 astenuto.
Annunciata la votazione del 1237, il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, è intervenuto per dichiarare voto a favore, seguito dalla consigliera del suo gruppo Maria Laura Orrù, da Desirè Manca (M5S) e Massimo Zedda (Progressisti). A favore anche Alessandro Solinas (M5S), Daniele Cocco (Leu), Giampiero Comandini (Pd), Roberto Li Gioi (M5S), Laura Caddeo (Progressisti) e Giuseppe Meloni (Pd): Questa legislatura è ormai compromessa irrimediabilmente, non resta che restituire la parola ai sardi (A.M.)
A favore dell’emendamento n.1237 si è schierato anche Gian Franco Satta (Progressisti): «C’è un disegno che punta ad accentrare tutto in capo alla presidenza della Regione. Non riguarda solo la legge in discussione – ha affermato Satta – è un grido d’allarme che cerco di trasmettere a tutti i colleghi consiglieri».
Messo in votazione l’emendamento n.1237 è stato respinto con 30 voti contrari, 19 a favore e un astenuto.
L’Aula è poi passata all’esame dell’emendamento sostitutivo totale n.1084 (Mula e più). L’emendamento proposto dalla maggioranza prevede la creazione di un servizio studi regionale quale ufficio di rango dirigenziale nella Presidenza della Regione. Un servizio con compiti di studio, ricerca e documentazione a supporto dell’attività deliberativa ed amministrativa della Giunta regionale. La dotazione organica e la specificazione delle funzioni è definita con decreto del presidente della Regione, previa delibera di giunta. Il servizio studi è preposto un direttore di servizio.
Contro l’emendamento 1084 si è pronunciato il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus: «Non si capisce perché si voglia cedere questo servizio all’esecutivo – ha detto Agus – se passa questo emendamento il nostro servizio studi sarà definitivamente affossato».
Sulla stessa linea la consigliera del M5S Desirè Manca: «Si pensa alle nomine di nuovi dirigenti e si dimenticano i lavoratori come accaduto con quelli del Porto Canale di Cagliari che oggi hanno protestato sotto il Consiglio regionale e che nessuno ha voluto ascoltare». Negativo anche il giudizio di Roberto Li Gioi (M5S) (“è la fotografia nitida della volontà del presidente della Regione Christian Solinas”) e Piero Comandini (Pd). Per il consigliere del Partito Democratico l’emendamento punta a far decadere tutti quelli proposti dalla minoranza: «E’ il solito “canguro” utilizzato per metterci il bavaglio – ha detto Comandini – ma noi continueremo a dare battaglia. Con questa proposta volete mettere una pietra tombale sull’Ufficio Studi del Consiglio regionale per crearne uno che farà riferimento solo alla Giunta».
Contrario Massimo Zedda (Progressisti): «Un Ufficio studi sarebbe stato utile per definire un piano per la ripresa ma non è servito nemmeno a questo – ha detto Zedda – la cocciutaggine della Giunta ha impedito che si ragionasse su progetti nell’interesse della Sardegna. Non avete tenuto conto della pandemia, si è pensato solo alla moltiplicazione delle poltrone».
Un voto negativo ha annunciato il capogruppo di Leu Daniele Cocco: «Vedo che è arrivata in aula l’assessore al Personale Valeria Satta. Avremo finalmente l’occasione per capire se è contraria a questa legge o se invece la ritiene utile – ha detto Cocco – per noi deve essere completamente rivista».
Ha quindi assunto la presidenza dell’Aula il presidente Michele Pais.
Contro l’emendamento si sono pronunciati Maria Laura Orrù (Progressisti), Alessandro Solinas (M5S), Eugenio Lai (Leu). «Continuate a d aggiungere dotazioni organiche in surplus – ha detto Lai – i nuovi posti che andrete a creare non sono 60, saranno molti di più».
Messo in votazione l’emendamento n.1084 ha ottenuto il via libera del Consiglio (34 sì, 20 no e 1 astenuto).
Il presidente Pais ha quindi aperto la discussione sull’articolo 6 “Modifiche all’articolo 30 della legge regionale n. 31 del 1998 (Sostituzione dei direttori generali e di servizio)”. Ottenuto il parere del relatore di maggioranza e della Giunta, il presidente ha dato la parola al primo degli iscritti: il consigliere dei progressisti Massimo Zedda. L’esponente dell’opposizione, dopo aver ribadito le critiche sull’impianto complessivo della legge, si è concentrato sull’articolo in esame: «Si sta cercando di introdurre un sistema per aggirare la norma che consente ai vecchi nominati di operare per un tempo congruo, solitamente corrispondente alla durata di una legislatura – ha detto Zedda – in questo modo si nominano nuove figure senza sostituire le vecchie. Non è che l’articolo 6 è pensato per qualcuno che ha partecipato al pranzo di Sardara?».
Critico anche il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus: «Con questo articolo sarà possibile, attraverso l’inerzia, mantenere un facente funzioni per tutta la durata della legislatura. Sarebbe utile sapere quanti e chi sono i facenti funzioni nominati dalla Giunta – ha detto Agus – dal sito della Regione non si capisce, sarebbe il caso di correggere gli errori presenti nell’organigramma. Questo articolo avrà ripercussioni non su tutti i sardi, ma su chi oggi fa il facente funzioni di un ente o di un’agenzia della Regione».
Per Giuseppe Meloni (Pd): «La decisione di presentare quest’articolo è coerente a quanto si è fatto nel corso di questa legislatura – ha detto Meloni – tutte le decisioni sono state rimandate. La maggioranza stava litigando fino a mezzora fa. Da due anni tiene in ostaggio il Consiglio. Questo articolo è l’emblema di questo Governo». (Psp)
Dopo l’on. Meloni ha preso la parola l’on. Solinas (Cinque stelle), che ha detto: “Do il bentornato al presidente Solinas, che mancava dall’aula da tanto tempo. Immagino si sia conclusa la prova di forza dentro la maggioranza. Mi auguro che intervenga e ci spieghi un po’ di cose ma certo questa legge dimostra che il presidente Solinas vuole creare una piramide alternativa a quella esistente per gestire il potere. Mentre la Sardegna è in gravissima difficoltà e rischia di esserlo sempre di più siamo in quest’Aula da un mese e mezzo a discutere una legge inutile”.
Per l’on. Maria Laura Orrù (Progressisti) “è necessario fare chiarezza su tante cose, compresi i contributi elettorali dati da una società per realizzare una discarica e incassati dai Fratelli d’Italia in Sardegna, Una faccenda poco chiara di cui parla oggi il quotidiano Domani”.
Ha preso la parola l’on. Daniele Cocco (LeU), che ha riferito di un colloquio con l’assessore Nieddu circa i disservizi della sanità nuorese. “Io non capisco più con chi devo interloquire per risolvere un problema grave. A Nuoro si rischia la vita da più di un mese per mancanza di strumentazione. Ecco perché la Regione va riformata. Ma non così”.
Per il Pd l’on. Comandini si è detto soddisfatto ironicamente perché “la pace è tornata in famiglia e la polvere è messa sotto il tappeto. Cosa possono sperare di più i sardi di fronte a una situazione così felice? Avete dimostrato in questi anni di saper stare insieme soltanto quando vi dividete il potere. Ho avuto anche molta fiducia nella Lega e ho creduto alle sue parole sulla necessità di organizzare la stagione turistica ma alla fine di questa giornata mi rendo conto che la volontà di stare insieme per un obiettivo comune voi non ce lo avete”.
Sempre dal Pd l’on. Corrias ha segnalato il fatto che “tutta la vostra azione politica si informa intorno a scelte arbitrarie. Diteci quali sono i vostri scopi visto che avete previsto più di cinque milioni di euro per gli uffici di gabinetto del presidente della Regione e degli assessori. Avete cancellato o no quella norma? Ci consentite o no di parlare di sanità, un tema decisamente più urgente per i sardi?”.
Il capogruppo del Pd ha ribadito le ragioni dell’opposizione: “E’ un provvedimento sbagliato per contenuti e per tempistica”, ha detto l’on. Gianfranco Ganau, “e vedrete quante impugnazioni ci saranno da parte del governo verso questo testo di legge. Nulla si dice invece sui progetti strategici per la Sardegna, nulla si fa per istruire nelle commissioni dei provvedimenti che arrivino migliorati in Consiglio, come una riforma vera della Regione e dei suoi assessorati”.
L’on. Roberto Deriu (Pd) ha chiesto la convocazione della Giunta per il regolamento mentre l’on. Eugenio Lai (LeU) ha detto che “tutti i consiglieri di maggioranza che sino all’altro giorno dicevano che questa legge è una vergogna oggi sono addirittura in silenzio. E’ tutto molto chiaro: nulla si dice della crisi economica che la Sardegna sta vivendo e interessa soltanto eliminare la meritocrazia dalla Regione Sardegna”.
Per l’on. Desirè Manca “è un miraggio la presenza del presidente Solinas, dopo 47 giorni dalla presentazione di questa vergognosa legge. Glielo dico in faccia: lei ha avuto il coraggio di tenerci in ostaggio qui per 47 giorni per accontentare i suoi appetiti. Una legge con cui regalate più di sei milioni di euro pubblici per nomine fiduciarie: 240 mila euro l’anno al segretario generale, 700 mila euro per i capi dipartimento, tutti fiduciari. Tre capi di gabinetto per il presidente e pure gli addetti al cerimoniale, le leggi che disciplinano i funerali. Nulla che riguardi i vaccini, i ritardi nei ristori o proposte per la crisi che vive il popolo sardo”.
E’ intervenuta poi l’on. Caddeo (Progressiti), che ha ribadito “la richiesta al presidente Solinas di tornare in commissione ritirando il provvedimento di legge. E’ una legge inopportuna in questo momento storico oltre ad avere una copertura finanziaria eccessiva. Ma non è possibile affrontarla a metà della legislatura. Sarà impossibile spiegarla, anche ai vostri elettori che non potranno partecipare ai concorsi per i posti che assegnerete fiduciariamente”.
Il presidente del Consiglio ha messo in votazione l’emendamento soppressivo 250 all’articolo 6 e su questo ha preso la parola l’on. Agus (Progressisti): “Questa norma è una evidente intrusione, non è chiaro cosa voglia fare la giunta. E’ una norma comunque irricevibile”.
Da più parti l’opposizione ha chiesto alla Presidenza del Consiglio di indicare l’orario di conclusione dei lavori. Per l’on. Manca (Cinque Stelle) “l’emendamento 250 soppressivo è da condividere”. L’esponente pentastellata ha rievocato il contenuto del provvedimento e le nomine fiduciarie. (C.C.)
A favore dell’emendamento è, poi, intervenuto Massimo Zedda (Progressisti) che ha sottolineato che la maggioranza si sta addentrando in una materia assai delicata, che è già stata oggetto di attenzioni particolari. Per Zedda è rischioso sanare con legge vicende che riguardano nomine. Zedda ha suggerito di approvare questo emendamento e cassare l’articolo 6. Roberto Li Gioi (M5S) ha annunciato il voto favorevole ai quattro emendamenti presentati dalla minoranza e ha evidenziato come sembra che il gruppo della Lega si sia ricreduto su quanto affermato precedentemente sul Dl in esame. Maria Laura Orrù (Progressisti) ha rimarcato la scarsa presenza in aula sia del presidente Solinas sia dell’assessore degli Affari generali, Valeria Satta, e ha ribadito che anche diversi sindacati, che rappresentano i dipendenti regionali, si sono espresso contro questo disegno di legge.
Il presidente Pais ha messo in votazione l’emendamento 250 (=261=798=892) che è stato approvato con 52 voti favorevoli, 1 contrario e 1 astenuto.
Sull’ordine dei lavori è intervenuto il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, che ha chiesto di capire a che ora si sarebbero chiusi i lavori, suggerendo una convocazione della Conferenza dei capigruppo.
Il presidente Pais ha aperto l’esame dell’emendamento 262 (Zedda e più) che inserisce l’articolo 6bis “Disciplina del telelavoro e del lavoro agile”. Sull’ordine dei lavori è intervenuta la consigliera del M5S Desirè Manca ha chiesto al presidente Pais di tutelare tutti consiglieri sia di maggioranza sia di opposizione. Manca ha chiesto al presidente Pais quale fosse la sua idea sull’ordine dei lavori. Il presidente ha garantito che non c’era l’intenzione di lavorare ad oltranza.
Sull’ordine dei lavori è intervenuto Massimo Zedda (Progressisti), che ha chiesto chiarimenti su alcuni emendamenti dichiarati decaduti. Sul 263 il presidente Pais ha affermato che è stato trasferito all’articolo 11, mentre sul 917 ha affermato che avrebbe fatto un approfondimento con gli uffici.
Zedda ha quindi illustrato l’emendamento aggiuntivo 262 che vuole disciplinare il telelavoro e il lavoro agile nella Amministrazione regionale. Zedda ha ricordato la differenza tra il telelavoro e il lavoro agile, ricordando che quest’ultimo può essere svolto ovunque, e non necessariamente dalla propria abitazione, e che i dipendenti vengono valutati in base ai carichi di lavoro attribuiti giornalmente e mensilmente. Zedda ha sottolineato che grazie al telelavoro alcune tipologie di dipendenti hanno potuto contare su una migliore qualità di vita anche con un beneficio economico legato al risparmio su spostamenti e affitti. Il telelavoro è molto importante, secondo Zedda, anche per ridurre il rischio di spopolamento dei piccoli centri. Favorevole all’emendamento anche la consigliera dei Progressisti Maria Laura Orrù, che ha ribadito l’importanza dell’introduzione del lavoro agile e del telelavoro.
Il presidente Pais ha sospeso i lavori in aula per due minuti. Alla ripresa ha messo in votazione l’emendamento 262 che è stato approvato con 51 voti favorevoli, 1 contrario e 1 astenuto.
Il presidente Pais è passato all’articolo 7 tra le proteste dell’opposizione. Dopo il parere del relatore di maggioranza e della Giunta sugli emendamenti, il presidente Pais ha chiuso la seduta. I lavori riprenderanno domani, 13 maggio, alle 10. (eln)