CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVI Legislatura
Ufficio Stampa
Nota stampa della seduta n. 125 – Antimeridiana
Giovedì 15 aprile 2021
Disegno di legge n.107/A “Norme urgenti per il rilancio delle attività di impulso, coordinamento ed attuazione degli interventi della Giunta regionale e di riorganizzazione della Presidenza della Regione”: proseguo dell’esame e delle votazioni all’articolo 1
La seduta è stata aperta dal presidente Pais che, dopo le formalità di rito, ha aperto la discussione sull’emendamento n.18, sostitutivo totale dell’art.1.
A favore si sono espresse le consigliere dei progressisti Maria Laura Orrù e Laura Caddeo che hanno ribadito l’esigenza di rivedere completamente l’impianto del Disegno di Legge n.107. «Vi invito nuovamente a ritirare la legge – ha detto Laura Caddeo – concentriamo la nostra attenzione sull’emergenza sanitaria causata dal Covid 19. Il piano di vaccinazione deve essere potenziato, le persone fragili sono abbandonate a se stesse, abbiamo il dovere di tutelarle».
A favore dell’emendamento si è espresso anche il capogruppo del Movimento 5 Stelle Michele Ciusa: «L’articolo 1 non persegue le finalità della efficienza e imparzialità della pubblica amministrazione. Se vogliamo raggiungere questi obiettivi occorre modificare integralmente la legge. Questo DL servirà soltanto a far lievitare i costi della macchina amministrativa».
Sull’ordine dei lavori, è intervenuto il capogruppo del Psd’Az Franco Mula che ha stigmatizzato l’assenza in aula di molti consiglieri di maggioranza: «Ringrazio la minoranza per aver consentito di iniziare i lavori ma così non si può andare avanti, sollecito una modifica regolamentare. E’ una vergogna che l’aula sia deserta». Mula ha poi segnalato la “gravissima situazione” in cui versa la sanità nuorese. «Mi sarebbe piaciuto parlare di Nuoro – ha detto Mula – la situazione è vergognosa. Non possiamo più stare zitti».
Il capogruppo dei progressisti Francesco Agus ha chiesto la votazione a scrutinio palese con la presenza dei segretari.
Sull’ordine dei lavori è intervenuto anche il consigliere Giorgio Oppi (Udc): «E’ assurdo ciò che si sta verificando. Siamo sull’orlo del precipizio, anche ieri oltre 500 casi. La situazione sanitaria è in peggioramento. Non c’è organizzazione, la campagna vaccinale ha fallito. Nel Sulcis ieri erano state programmate 3100 vaccinazioni ma i vaccini non c’erano. E’ ora di finirla».
Contro l’emendamento si è pronunciato il consigliere Antonio Mario Mundula (FdI): «Questo emendamento non andava presentato – ha detto – la legge va approvata al più presto, solo così si consentirà alla macchina regionale di funzionare».
Per Francesco Agus: «Il tema della sanità nuorese non può essere derubricato a elemento di disturbo. I lavori del Consiglio possono essere sospesi per convocare la Commissione Sanità. Nelle prossime ore la situazione potrebbe peggiorare a Nuoro e in tutta la Sardegna. Si dedichi attenzione a questo problema. Si può sospendere la seduta».
Il presidente Michele Pais ha accolto l’invito dell’esponente della minoranza: «Verificherò la possibilità di convocare la commissione Sanità per affrontare i problemi segnalati».
Stefano Tunis (Sardegna20Venti), dopo aver ringraziato il collega Agus per gli spunti offerti all’Aula, ha invitato il presidente Pais a procedere con la votazione dell’emendamento n.18.
Per il consigliere Giuseppe Meloni (Pd): «La situazione è paradossale, siamo in presenza di problemi gravissimi e si continua a discutere un provvedimento inutile. Interrompiamo i lavori e parliamo di sanità. Nelle altre regioni si è cominciata la vaccinazione degli over 60, qui non riusciamo a immunizzare nemmeno gli ultraottantenni e i fragili».
Il capigruppo Pd Gianfranco Ganau ha rispedito al mittente la proposta di modifica del Regolamento consiliare: «Sarebbe un atto illiberale. Voi avete i numeri per approvare i provvedimenti, la minoranza svolge il suo ruolo. Modificare il regolamento sarebbe una limitazione delle prerogative democratiche. La proposta di intervenire sul Regolamento, a partita in atto, non è corretta. Domani sui banchi della minoranza potreste esserci voi».
Roberto Li Gioi (M5S) ha definito “inutile e dannoso” il provvedimento in esame: «Continueremo la battaglia al fianco dei cittadini sardi per contrastarlo, i colleghi della maggioranza pensano invece ad altro e vogliono portare avanti una legge per accontentare poche persone».
Eugenio Lai (Leu) ha annunciato il suo voto favorevole all’emendamento: «Il fatto che vi ostiniate a portare all’attenzione del Consiglio questi provvedimenti, a dispetto del pensiero di tutti i sardi, vi porterà inevitabilmente all’opposizione – ha affermato Lai – l’emendamento pone un tema dirimente: vogliamo una semplificazione della macchina amministrativa o invece l’obiettivo è quello di moltiplicare i posti di sottogoverno?».
Secondo Piero Comandini (Pd): «Per riformare il sistema Regione bisogna ripartire dalle fondamenta. Voi invece volete partire dall’attico. Per questo vi abbiamo chiesto di riportare il Dl 107 in Commissione e riscriverlo integralmente».
Voto favorevole ha annunciato Rossella Pinna (Pd): «L’approvazione di questo emendamento potrebbe aprire la modifica del Dl 107 che non persegue le finalità indicate nella relazione. Questa legge provocherà solo una moltiplicazione delle poltrone per gli amici degli amici».
Massimo Zedda (Progressisti) si è detto d’accordo sulla necessità segnalata anche da alcuni consiglieri di maggioranza di occuparsi prioritariamente dell’emergenza sanitaria: «Da un lato la Regione cerca volontari per le vaccinazioni a titolo gratuito e dall’altro, con questa legge, stanzia ingenti risorse per i nominati». Zedda è poi tornato sui fatti di Sardara: «Sembra che a quel pranzo fosse presente anche il portavoce del Presidente della Regione. Eppure aveva smentito la sua presenza con dichiarazioni alla stampa. E’ un fatto gravissimo, un portavoce non può mettere in imbarazzo un intera istituzione».
Favorevole all’emendamento anche Salvatore Corrias (Pd): «Dibattiamo su un disegno di legge concettualmente sbagliato – ha detto Corrias – l’emendamento n.18 richiama la necessità di rafforzare l’amministrazione regionale per renderla più efficiente e al servizio dei cittadini».
Alessandro Solinas (M5S) è voluto tornare sui fatti di Sardara: «Anche oggi la stampa nazionale dà ampio risalto alla vicenda. Il Fatto Quotidiano parla di casta sarda e di fughe dalla finestra. E’ uno scandalo che investe tutta l’istituzione regionale. E’ necessario fare chiarezza e capire il perché tutta quella gente fosse a quel pranzo conviviale».
Il presidente Pais ha quindi messo in votazione l’emendamento n.18 che è stato respinto con 28 voti contrari e 20 a favore. (Psp)
Dopo la votazione il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus ha evidenziato le criticità del sistema di votazione che crea confusione. Il consigliere dell’Udc Cambiamo, Giorgio Oppi, ha suggerito di votare per alzata di mano. Anche il capogruppo del Psd’Az, Franco Mula, ha lamentato che il sistema utilizzato per le votazioni non funziona. Il presidente Pais ha spiegato che si sta procedendo a ripristinare il sistema di votazione dai banchi.
L’Aula ha quindi bocciato l’emendamento 19 (Massimo Zedda e più) con 28 voti contrari e 20 favorevoli. A favore del testo sono intervenuti Massimo Zedda, Maria Laura Orrù, Francesco Agus, Laura Caddeo (Progressisti), Piero Comandini e Rossella Pinna (Pd), Desirè Manca, Roberto Li Gioi, Alessandro Solinas e Michele Ciusa (M5S), Eugenio Lai (Leu). L’opposizione ha ribadito la richiesta di ritirare questo Disegno di legge che non migliorerebbe la macchina amministrativa, anzi la rallenterebbe, e che costerebbe alle casse della Regione 6 milioni di euro che potrebbero invece essere utilizzati per sostenere le imprese allo stremo e per potenziare la sanità e la campagna vaccinale, visto che l’Ats, hanno detto i consiglieri, sta chiedendo a medici e infermieri di rendersi disponibili, gratuitamente, per vaccinare la popolazione sarda.
Dall’opposizione è stata ribadita la richiesta che il presidente della Regione, Christian Solinas, si presenti in aula per riferire sulla vicenda legata al pranzo di Sardara e sulla partecipazione di persone a lui molto vicine, (“come il suo portavoce”, ha detto Desirè Manca), affinché vengano tutelate le Istituzioni. I consiglieri della minoranza si sono detti d’accordo con il consigliere Giorgio Oppi (Udc Cambiamo), il quale ha chiesto di affrontare i problemi della Sanità e della campagna vaccinale. La consigliera Caddeo ha proposto di sospendere i lavori e convocare oltre alla commissione Salute sui temi sollevati dal consigliere Oppi, anche la commissione Lavoro, per affrontare la grave situazione che stanno vivendo lavoratori e imprese a causa dell’emergenza sanitaria. Il consigliere segretario, Roberto Deriu (Pd), ha chiesto che vanga utilizzato un sistema di votazione che consenta di verificare con certezza i favorevoli e i contrari, diversamente i segretari non sono messi nelle condizioni di sottoscrivere il corretto esito della votazione. La proposta è stata accolta dal capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, che ha chiesto di convocare la Giunta per il Regolamento e decidere in che modo proseguire con le votazioni. Stefano Tunis (Misto) ha proposto di votare per alzata di mano e, poi, a fine serata, al termine dei lavori, di convocare la Giunta per il Regolamento. (Eln)
Sull’emendamento 23 sono intervenuti l’on. Massimo Zedda (Progressisti) e il capogruppo Francesco Agus, che ha parlato del fatto che “tutti i giorni amici imprenditori e lavoratori si lamentano per il mancato pagamento dei ristori promessi del Fondo Resisto. Avete stanziato le risorse per la crisi e poi non le avete pagate: bel vanto”.
Per l’on. Maria Laura Orrù “più che occuparci di una legge che genera posti di comando dovreste occuparvi dei problemi della Sardegna in questo momento. Ed è grave che il presidente Solinas continui a tacere sui fatti di Sardara e non prenda provvedimenti”.
A seguire l’on. Diego Loi (Progressisti) ha segnalato “il malfunzionamento della macchina amministrativa della Regione: se è un problema va affrontato, ma non costruendo uno staff nella disponibilità del governatore e dei suoi assessori. Dovete interrompere un percorso fuori luogo in questo momento con argomenti lontanissimi dal vivere quotidiano e occupatevi delle aziende sarde che non sanno cosa fare e come gestire questa emergenza”.
All’assessore Chessa, presente in Aula, si è rivolta l’on. Desirè Manca (Cinque stelle) e ha detto: “Questi sei milioni di euro previsti in questa legge per lo staff lei come li spenderebbe per il suo assessorato? Ma lei sa che se passa questa legge gli assessori dovranno marciare molto bene e seguire l’indirizzo del capo di dipartimento le indicherà?”.
A seguire sempre dall’opposizione l’on. Solinas (Cinque stelle) e anche l’on. Giuseppe Meloni, che hanno annunciato parere favorevole all’emendamento 23. Per l’on. Ganau, capogruppo del Pd, “è giusto che si riformi la Regione nel segno dell’efficienza ma non come state provando voi a fare”.
Per il Pd l’on. Corrias: “Stimo l’assessore Chessa per la sua combattività e mi chiedo se dovrà in futuro avvalersi di collaboratori scelti chissà come e chissà da chi”.
Favorevole all’emendamento 23 anche l’on. Maria Laura Caddeo (Progressisti): “Vorrei non occuparmi di questo disegno di legge, pensate per piacere a ritirarlo”. Anche l’on. Piu (Pd) è intervenuto e ha detto: “Fareste meglio a preoccuparvi dell’indice di contagio, perché a breve verrà effettuata la rivalutazione del dato di contagio”. Favorevole all’emendamento anche l’on.’Comandini (Pd): “E’ difficile convincervi ma davvero fareste una cosa buona a rivedere l’agenda delle priorità della Sardegna e a chiedervi che cosa si annuncia per la prossima stagione turistica della Sardegna senza un politica dei trasporti e senza serenità occupazionale. Questa è la Sardegna reale e chiede vaccini e ristori”.
Per l’on. Gianfranco Satta (Progressisti) “questo Consiglio è distratto e non vede cosa è successo a Sardara dove a leggere i giornali si scopre che c’erano pezzi importanti degli assessorati”. L’Aula ha votato e respinto l’emendamento 23. (C.C.)
Successivamente il Consiglio ha iniziato la discussione dell’emendamento n. 468.
Il consigliere dei Progressisti Massimo Zedda ha affermato che la proposta è finalizzata a migliorare l’andamento del sistema amministrativo, attraverso il potenziamento degli organici e non con la selezione fiduciaria di figure professionali. Anche perché il continuo ricorso all’esterno rischia di danneggiare pesantemente la pubblica amministrazione.
Sempre per i Progressisti, Maria Laura Orrù si ha ricordato la posizione negativa sulla riforma espressa dai sindacati più rappresentativi della funzione pubblica i quali, con un paradosso, hanno invitato la classe politica ad assumersi pienamente le responsabilità (penale, civile e contabile) ora in capo ai dirigenti. Affrontando il problema dell’energia, la Orrù ha auspicato che la Sardegna non diventi la piattaforma d’Italia.
Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus si è soffermando sui temi dell’autonomia, rilevando che in questo campo fondamentale la Sardegna ha prodotto molto poco in confronto ad altre Regioni autonome, anche in materia di difesa del territorio, ed inoltre in Sardegna l’autonomia è stata utilizzata in modo distorto per “bypassare” normative nazionali.
Il capogruppo del M5S Michele Ciusa ha affrontato il tema della riforma del sistema Regione, sostenendo che la legge proposta è totalmente sbagliata, perché sarebbe molto più utile alla comunità regionale una struttura “leggera”, efficiente, di grande professionalità, finalmente vicina ad una Sardegna che vuole ripartire.
Sempre per il M5S Desirè Manca ha osservato che la sovrastruttura immaginata dalla maggioranza avrebbe ripercussioni negative sull’operatività degli assessorati, costretti ad agire “sotto dettatura” del presidente della Regione che acquisirebbe in questo modo un potere anomalo, al vertice di una rete fiduciaria incontrollabile.
Per il Pd il consigliere Piero Comandini ha ribadito la proposta della minoranza di ritirare il disegno di legge, anche in vista di impegni futuri di grande spessore che la Regione dovrà affrontare con il Recovery Found. Nel dibattito su questo argomento, ha ricordato Comandini, sono emerse proprio le lacune del sistema regionale in materia di progettazione, lacune che non potranno essere colmate con i nuovi dipartimenti contenuti nella legge.
Laura Caddeo, dei Progressisti, ha richiamato l’attenzione del Consiglio sui principi costituzionali che regolano l’attività della pubblica amministrazione, principi che sarebbero indeboliti da una riforma verticistica che avrebbe un impatto negativo sulla “macchina” amministrativa e sulla sua capacità di programmare ed utilizzare al meglio le risorse disponibili.
Il consigliere Alessandro Solinas, del M5S, ha richiamato la necessità per tutta la Regione di operare in stretta aderenza con la realtà, cosa che non avviene con la legge in discussione e tantomeno con la cronaca di questi giorni che, ad esempio, propone ai sardi la situazione di Oristano dove medici ed infermieri sono sotto indagine per gli abusi nella campagna vaccinale.
Ancora per il M5S, il consigliere Roberto Li Gioi ha sostenuto che la Sardegna ha certamente bisogno di un nuovo modello organizzativo per essere più vicina alla società civile, ma quella proposta dalla maggioranza non è la soluzione, perché determinerà dinamiche interne negative che rallenteranno ancora di più l’azione amministrativa.
Il consigliere di Leu Eugenio Lai ha detto che la legge in esame è sbagliata in ogni sua parte, al punto da non poter essere corretta nemmeno con emendamenti coraggiosi ed innovativi come quello proposto dal gruppo del M5S. Basti pensare alla situazione della sanità, oggetto di una riforma sbandierata dalla maggioranza che ha causato il blocco del settore, nel momento delicatissimo della pandemia.
Il consigliere dell’Udc Giorgio Oppi ha dichiarato che l’organizzazione della Regione non funziona e lo ha dimostrato soprattutto in materia sanitaria, dove si sono alternate linee contrastanti, da quelle secondo le quali c’erano troppi medici a quelle che lamentavano carenze. La riforma proposta, a suo avviso, dovrà essere giudicata dai fatti, soprattutto se sarà capace di sbloccare una certa continuità che ha significato inefficienza.
Ai voti, l’emendamento n. 468 è stato respinto con voti 28 voti contrari e 19 favorevoli.
Subito dopo sono stati messi in votazione gli emendamenti n. 469 e 470, respinti con 28 voti contrari e 20 favorevoli. Altri emendamenti collegati sono stati dichiarati decaduti.
Successivamente il presidente ha sospeso la seduta. I lavori del Consiglio riprenderanno alle 16.30. (Af)