Nota stampa della seduta n. 115

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVI Legislatura

Ufficio Stampa

Nota stampa della seduta n. 115 – Pomeridiana 
Martedì 16 marzo 2021

Covid, approvata la proroga dello stato di emergenza (Dl 152 – Giunta)

La seduta è stata aperta dal presidente Michele Pais. Il presidente ha annunciato che, dopo una conferenza dei capigruppo, è stato riformulato l’ordine del giorno assegnando priorità al Disegno di legge n.152 (Giunta regionale) riguardante le misure di contrasto alla pandemia e la proroga dello stato di emergenza, mentre il Testo unico di riforma delle Autonomia è stato rinviato a martedì. Inoltre, ha comunicato che la riunione della commissione Attività produttive, convocata per domani alle 16.00, è stata anticipata alle 10.00.

Sull’ordine dei lavori il capogruppo di Forza Italia Angelo Cocciu ha ricordato che un gruppo di operatori del settore balneare aspetta da stamattina di essere ricevuto per esporre i problemi della categoria.

Il presidente ha affermato che è necessario andare avanti con i lavori mentre in seguito, se fosse disponibile l’assessore Sanna, si potrebbe fare un nuovo incontro.

Il relatore di maggioranza del Disegno di legge n.152 Pierluigi Saiu (Lega) ha sottolineato che la legge è stata approvata all’unanimità della commissione Autonomia con alcune modifiche organizzative che hanno riguardato la direzione generale della Protezione civile, per migliorare il suo ruolo di coordinamento, e la proroga dello stato di emergenza per altri 12 mesi, in maniera da consentire l’attuazione degli interventi programmati in materia di contrasto all’emergenza, tutte tali modifiche che non comportano aumenti della spesa regionale. Saiu ha infine ringraziato l’assessore Lampis, la commissione e in particolare gli esponenti dell’opposizione che hanno lavorato con lo spirito di leale collaborazione garantendo il rapido esame in Consiglio.

Il consigliere del M5S Alessandro Solinas, relatore di minoranza, ha espresso apprezzamento per i ringraziamenti formulati dal presidente della commissione Autonomia, perché indubbiamente la natura del provvedimento è strettamente collegata allo stato di emergenza derivante dalla pandemia. Però, ha avvertito, si sta verificando il fatto gravissimo di importanti flussi di persone in Sardegna per mancanza di controlli all’arrivo, riproponendo quasi la stessa situazione della scorsa estate che fece ritornare la Sardegna all’interno nell’incubo Covid. E’un rischio reale, ha detto Solinas, che deve essere scongiurato con molta più efficacia nell’individuare i positivi, attraverso un impegno comune che consentirà il raggiungimento di buoni risultati.

Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus si è associato alle considerazioni del collega Solinas, ricordando che la proroga dello stato di emergenza è un atto dovuto, anche se la discussione avviene in un momento in cui il Consiglio regionale sta dando probabilmente il peggio di sé, come dimostrano l’ennesimo rinvio del Testo unico sulle Province ed il congelamento della riforma sanitaria, cose che non fanno bene ai sardi e nemmeno alla maggioranza. Riprendendo il dibattito svoltosi in commissione Sanità, Agus ha messo l’accento sulla differenza di approccio su quanti vengono in Sardegna come possessori di seconda casa; l’assessore ritiene che non esista il problema ma nel frattempo si vendono pacchetti turistici. Chiediamo perciò di approfondire il problema e vedere cosa si può fare: una ordinanza come ha fatto la Provincia di Bolzano o altre misure perché ora possiamo fare controlli solo in presenza di volumi di traffico molto bassi mentre ce ne vorrebbero degli altri anche negli scali di partenza: non dimentichiamo che il confine fra zona bianca ed arancione è molto sottile. Noi vogliamo lavorare, ha concluso Agus, ma ci vuole collaborazione.

Il presidente ha assicurato il massimo impegno.

Sempre per i Progressisti il consigliere Massimo Zedda, commentando il testo, ha rilevato che le correzioni apportate sono dovute a suo avviso ad una scarsa interlocuzione con il Governo ed in parte ad una stesura superficiale della legge. Tornando all’attualità collegata all’andamento dell’epidemia, Zedda va ricordato la polemica sterile dei mesi precedenti come quella del presidente della Regione che ha accusato l’esecutivo centrale di non tutelare la Sardegna proponendo il “passaporto sanitario”, allora impraticabile ed oggi attuabile solo per la presenza di vaccini. Ora il Governo, ha proseguito il consigliere, ha detto che i cittadini provenienti dalle zone rosse possono raggiungere congiunti ed amici, attivando indirettamente un flusso che interesserà da vicino la Sardegna dove potrebbero arrivare decine di migliaia di persone; è prevedibile un picco che metterà a dura prova il nostro sistema, quindi bisogna fare molto di più mentre invece assistiamo allo “strano” silenzio del presidente della Regione.

Ancora per i Progressisti, il consigliere Diego Loi ha evidenziato che la protezione civile è diventata in questo periodo di pandemia una architettura portante del sistema istituzionale e dell’azione di governo: bene dunque “fare squadra” con un forte approccio concreto ed unitario, su un tema che oltretutto si incrocia in modo molto stretto con la sanità, e per questo viene percepito positivamente dalle comunità. Tuttavia, ha avvertito Loi, l’idea della Sardegna come zona bianca quindi isola felice è contraddittoria e non dà le garanzie che l’emergenza complessiva richiede, perciò è urgente una riflessione rapida, senza guerra a quanti vogliono venire in Sardegna ma mettendo al primo posto la protezione delle nostre comunità, agendo in modo tempestivo e consolidando un sentire comune fatto di rispetto delle regole.

Maria Laura Orrù, altra esponente dei Progressisti, ha invitato il Consiglio e indirettamente la Sardegna a non abbassare la guardia, pensando che l’essere zona bianca metta al riparo da ogni pericolo, perché i sardi non possono permettersi di pensare che il peggio sia passato, valutando certe situazioni in modo superficiale o attribuendo eventuali responsabilità al Governo. Non bisogna aver paura di prendere le decisioni necessarie, anche se impopolari, ha sostenuto la Orrù, dando priorità al rilancio della campagna vaccinale rivolta in primo luogo agli anziani, spesso persone sole e fragili che hanno bisogno di aiuto. Purtroppo, ha concluso, non vedo questa attenzione e nemmeno una comunicazione efficace nella sanità come nella scuola, ed è preoccupante perché la pandemia non si combatte a parole ma controllando gli scali e moltiplicando i test molecolari. (Af)

Dopo l’on. Orrù ha preso la parola l’on. Gallus (Udc), che ha difeso l’operato della commissione Sanità mentre l’on. Mula, capogruppo del Psd’Az, ha aggiunto: “Noi vorremmo fare un ragionamento collettivo anche con le opposizioni. Il governo nazionale dovrebbe aiutarci a fare tutti quei controlli, fuori dalla Sardegna che una regione non può imporre. Questa zona bianca ce la siamo sudata e dobbiamo oggi difenderla, per il popolo sardo che l’ha conquistata. Ecco cosa stiamo chiedendo al governo, di aiutarci”.

Sull’ordine dei lavori l’on. Ganau (Pd), che ha detto di condividere le preoccupazioni dell’on. Mula: “E’ inaccettabile che non ci si possa muovere dentro una zona rossa ma si possa venire in una zona bianca. Su questo siamo disponibili a un ordine del giorno comune”.

Per l’on. Giuseppe Meloni (Pd) “questo disegno di legge proroga lo stato di emergenza per non più di 12 mesi ma oggi arrivare qui significa arrivare in zona bianca da zone rosse, dove ci sono persone che non vanno a cena fuori da mesi e potrebbero pensare che qui si può fare di tutto”.
A seguire l’on. Desirè Manca (Cinque stelle), che ha detto. “Sono felice di vedere presenti gli assessori alla Sanità, al Turismo e l’assessore Biancareddu. La campagna vaccinale procede a rilento e non mi spiego perché. Nemmeno gli over ottanta riusciamo a vaccinare velocemente e nemmeno le persone fragili come i diabetici, gli immunodepressi, i malati oncologici. Ma i vaccini ci sono: perché non vengono somministrati? Siamo in zona bianca ma palestre e piscine sono chiuse. E dietro di loro ci sono migliaia di persone che muoiono di fame da un anno”.  L’on. Manca ha poi chiesto all’Aula: “Chi controllerà gli arrivi per verificare che gli ospiti delle seconde case non siano positivi?”.

A conclusione, l’assessore Lampis (Difesa dell’Ambiente) ha preso la parola: “Recepiamo con questo disegno di legge alcuni contributi dati dallo Stato inserendo però alcuni accorgimenti successivi della commissione. La protezione civile sarda ha lavorato con grande senso del dovere in quest’anno e io sento di ringraziare tutti gli operatori per quanto fatto durante la pandemia. Altri 12 mesi speriamo non servano ma li inseriamo come previsione normativa, anche per l’importante fase vaccinale che stiamo affrontando. Non dipende dallo stato di emergenza regionale un improbabile lockdown ma questo è soltanto uno strumento per garantire funzionalità. Chiedo una breve sospensione prima del passaggio agli articoli”.
L’Aula è stata sospesa. Alla ripresa, il Consiglio regionale è passato all’esame degli articoli del disegno di legge, che sono stati approvati senza discussione. All’articolo 4 è stato presentato un emendamento, che riguarda la mobilità del personale a favore della protezione civile. Rispondendo a una sollecitazione dell’on. Comandini (Pd) l’assessore Lampis ha spiegato che “non si tratta di nuovo personale ma di mettere al sicuro le strutture che già stanno effettuando attività di protezione civile”. L’emendamento è stato approvato e anche l’articolo 5. Poi il 6, il 7. (C.C.)

Alla ripresa, il presidente di turno dell’assemblea, Giovanni Antonio Satta (Misto) ha concesso la parola alla segretaria dell’Aula, Annalisa Mele (Lega), che ha dato lettura del titolo dell’ordine del giorno (primo firmatario il capogruppo Psd’Az, Mula) sulla necessità di affrontare controlli seri e minuziosi nei porti e negli aeroporti per prevenire il contagio da Covid e la salvaguardia della zona bianca in Sardegna. Il consigliere dei Progressisti, Massimo Zedda, ha lamentato alcune inesattezze in riferimento ai contenuti delle ordinanze emesse dal presidente della Giunta, a cui si fa riferimento nel testo dell’ordine del giorno, ed ha chiesto una revisione del testo. «Mi disgustano le dichiarazioni del consigliere Zedda – ha replicato il capogruppo Psd’Az Franco Mula – e mi pento di aver ricercato collaborazione e condivisione anche dall’opposizione». Francesco Agus (capogruppo Progressisti) ha ribattuto: «La nostra richiesta è emanare un ordinanza come quella della Valle d’Aosta che impedisca l’accesso a chi arriva dalla Penisola ed ha la seconda casa in Sardegna». Il presidente del Consiglio, Michele Pais, ha fatto richiamo all’unità e alla necessità di ricercare condivisione su temi così delicati e importanti. Il capogruppo del Carroccio, Dario Giagoni, ha chiesto una sospensione dei lavori («bisogna fermare chi non ha l’abitazione principale in Sardegna») e Massimo Zedda (Progressisti), intervenendo sull’ordine dei lavori, ha dichiarato: «Bene la sintesi ma tutti i capigruppo devono partecipare alla stesura del testo».

Il presidente ha quindi sospeso i lavori e alla ripresa ha proceduto con la votazione finale della legge che proroga lo stato di emergenza da Covid (49 sì su 49 votanti) mentre non ha posto in votazione l’ordine del giorno Mula e più, perché non è stata registrata una condivisione da parte dell’intera assemblea. Decisione criticata dal capogruppo Psd’Az, Franco Mula, che ha sottolineato come il documento non fosse stato ritirato da nessuno dei presentatori.

Il presidente Pais ha confermato la sua decisione ed ha comunicato la convocazione della commissione Bilancio, domani 17 marzo alle 12, ed ha poi annunciato la convocazione del Consiglio al domicilio. (A.M.)

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