CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVII Legislatura
Ufficio Stampa
Nota stampa della seduta n. 11 – Antimeridiana
mercoledì 17 luglio 2024
Approvate le disposizioni transitorie in materia di riordino delle province e il differimento del termine per l’elezione degli organi provinciali (da Pl. n.20)
Approvato l’assestamento del bilancio del Consiglio regionale (Doc 4/XVII)
Il presidente Comandini ha aperto la seduta e dopo le comunicazioni di rito ha sospeso i lavori dell’Aula per una breve conferenza dei capigruppo.
Alla ripresa, comunicata la decisione di proseguire i lavori con le mozioni 7, 8, 9 e 11 sull’autonomia differenziata, il presidente ha dato la parola all’on. Salvatore Corrias, presidente della commissione prima, il compito di illustrare la pl 20, intitolata disposizioni transitorie in materia di riordino delle province.
Il relatore ha ricordato che “la ratio legis della proposta di oggi è la stessa della legge 7 del 2021 partorita dal centrodestra e noi oggi vogliamo intervenire per semplificare il sistema e dare vigore istituzionale alle province vecchie e nuove di tutti i territori della Sardegna, che hanno pari dignità. Gli amministratori straordinari che andiamo a introdurre con questa legge dovranno occuparsi di questo, di scuole chiuse e strade rotte e sporche. Il nostro fine è andare nel 2025 a elezioni di primo livello, se il governo darà il via libera al testo che giace in Senato”.
Per la relazione di minoranza l’on. Paolo Truzzu (FdI) ha detto di condividere “nel merito gran parte delle affermazioni che ha fatto l’on. Corrias, soprattutto nella parte in cui si auspica che gli enti intermedi diano risposte concrete ai bisogni dei cittadini”. Per Truzzu, che ha annunciato il voto contrario, “lo scopo di questa legge sembra essere quello di portare il numero dei commissari da sei a dodici e non mi sembra che sia questo il modo di garantire i diritti delle comunità. Il testo di legge, così come scaturito dalla discussione in commissione, è preoccupante perché i nuovi amministratori non avranno personale né finanze. C’è il rischio di generare molti contenziosi e mi sorprende la differenza tra amministratori straordinari e commissari, che probabilmente dipende da altre logiche”.
La parola a Fausto Piga (FdI): “Riordinare le province è un dovere della politica sarda ma sorprende la priorità che avete dato a questo testo. Che bisogno c’è di prevedere nuovi amministratori accanto ai commissari: io lo so. Perché siete ingordi, incoerenti e sfacciati. E sul tema del poltronificio Todde, che vi piaccia o no questo è, non provate un minimo di vergogna. Voterò contro questa legge non perché sono contrario alle province ma perché sono contro nuove poltrone. Cari grillini, anche stavolta l’apriscatole l’avete dimenticato a casa”.
Sempre dall’opposizione l’on. Talanas: “Questa proposta di legge deve tornare in commissione”, ha detto, “il potere istruttorio delle commissioni non è stato impiegato nel caso di questa proposta di legge. Riconoscete lo sbaglio e tornate in commissione”.
Per Alessandro Sorgia (Lega Sardegna) “la competenza di queste nomine sarà della Giunta e non del Consiglio. Non è chiaro a cosa servano sei amministratori straordinari oltre ai commissari, quali sono le risorse finanziarie per affrontare il loro costo e cosa dovranno concretamente fare. Questo è un vero poltronificio e io voterò contro”. (C.C.)
Antonello Floris (Fdi) ha annunciato il suo voto contrario alla proposta di legge n.20. «I costi delle vecchie province non erano dati dalla politica ma dalla struttura – ha detto Floris – oggi c’è uno scenario diverso. La Città Metropolitana di Cagliari ha una struttura imponente con molti comuni al suo interno. Occorre rafforzarla e implementarne le competenze».
Critico anche Gigi Rubiu (Fdi): «E’ una legge attesa, sono convinto dell’importanza degli enti intermedi – ha detto Rubiu – il presidente della Provincia deve essere eletto dai cittadini e deve avere un squadra. Oggi invece ci sono i Commissari che esercitano il loro ruolo in piena solitudine». Per il consigliere di Fratelli d’Italia, «la legge 20 è una legge di collocamento che serve a sistemare alcuni esponenti del centrosinistra rimasti fuori dalle istituzioni. E’ una legge che mi preoccupa, la proroga al 30 aprile del 2025 degli attuali commissari non basterà, ne servirà un’altra. Mi auguro che non sia così».
Voto contrario ha annunciato anche Gianni Chessa (Misto), secondo il quale «il sistema che governa oggi le province è dannoso e pericoloso con un aumento dei costi ingiustificati. I commissari che le gestiscono sono vostri – ha detto Chessa – noi però non gridiamo allo scandalo come faceva nella passata legislatura l’on. Desirè Manca. Cambiare i commissari in corso d’opera è pericoloso. Evidentemente il vostro appetito continua a crescere. Non vi bastano nemmeno i posti che abbiamo creato negli assessorati. I nuovi costi chi li copre? Le risorse vanno gestite al meglio e destinate ad altre cose più importanti e non ai poltronifici. Non perdete occasione di aumentare i posti».
Per Franco Mula (Alleanza Sardegna) «Abolire le province fu un errore madornale, oggi stiamo cercando di porvi rimedio. Mi auguro che il governo nazionale dia il via libera al ripristino delle elezioni di primo livello – ha detto Mula – occorre riportare la gente a votare. Le province devono avere corpo e funzioni, le Unioni dei Comuni non funzionano, questa è la realtà. Sul principio non si discute, ciò che mi preoccupa è l’aumento della spesa che salirà».
Il capogruppo di Fratelli d’Italia Paolo Truzzu ha sottolineato che «quando si discute di province ed enti intermedi deve passare il concetto che questi devono funzionare e garantire al pianificazione strategica del territorio. E’ fondamentale – ha detto Truzzu – avere un soggetto che coordini gli enti locali, che eserciti le proprie funzioni in materia di edilizia scolastica, strade e ambiente. Questa legge purtroppo non servirà a far funzionare meglio le province. I poteri saranno gli stessi, l’unica differenza è che si aumenta il numero degli amministratori. Dovete aver il coraggio di dirlo».
Antonello Peru (Sardegna al Centro Venti20): «Niente da dire sulla riforma che ha riordinato le comunità locali – ha detto Peru – l’obiettivo era riavvicinare le istituzioni ai cittadino. Per fare funzionare le province occorre però riempirle di contenuti e garantirgli le risorse per poter esercitare le proprie competenze su scuole, strade e ambiente. La legge regionale ha superato le impugnazioni del Governo, ciò che non va bene è l’esagerazione nel mandarla avanti. E’ vero che all’interno delle province potrebbero nascere conflitti tra gli amministratori». Peru ha poi concluso il suo intervento chiedendo alla presidente della Regione di dare attuazione al principio di riequilibrio di poteri e risorse tra le Città Metropolitane di Cagliari e Sassari: «Occorre dare applicazione alla norma, altrimenti siamo inadempienti».
Angelo Cocciu, capogruppo di Forza Italia, ha sottolineato l’importanza della riforma degli enti locali: «Era uno degli obiettivi del mio primo mandato in Consiglio regionale. Ho sempre pensato che la cancellazione degli enti intermedi sia stata un errore – ha detto Cocciu – su questo abbiamo subito un attacco da parte dell’opposizione, in particolare del M5S, nella scorsa legislatura. Allora si parlava di poltronificio, oggi invece anziché cancellare la norma sul raddoppio delle cariche la si manda avanti». L’esponente della minoranza ha poi chiesto all’opposizione: «E’ così importante cambiare i commissari? Noi abbiamo tenuto i vostri, meglio cercare di capire insieme se non sia il caso di confrontarsi con il Governo sulla possibilità di tornare alle elezioni di primo livello».
Il presidente Comandini ha quindi messo in votazione il passaggio agli articoli che è stato approvato.
L’Aula è poi passata all’esame dell’art 1 “Differimento del termine per l’elezione degli organi provinciali” e dei relativi emendamenti. Approvato l’emendamento n.1 , soppressivo parziale, che cancella dal titolo dell’articolo le parole “e differimento del termine per l’elezione degli organi provinciali”.
Sull’emendamento n.2 sostitutivo totale dell’art.1, il relatore Salvatore Corrias rispondendo alla richiesta dell’on. Franco Mula (Alleanza Sardegna) ha chiarito il senso della proposta: «L’articolo 1 va totalmente sostituito per esplicare le finalità della legge». Messo in votazione l’emendamento è stato approvato. (Psp)
Quindi il presidente ha dichiarato aperta la votazione delle disposizioni transitorie contenute nell’articolo 2 della Pl n. 20 e il capogruppo FdI, Truzzu, ha chiesto la votazione a scrutinio nominale. Il capogruppo del Pd, Deriu, ha domandato la convocazione della capigruppo che, il presidente Comandini ha accordato “però al termine delle votazioni” e così l’articolo 2 è stato approvato con 34 sì e 19 no.
Posto in votazione l’articolo 3 (norma finanziaria), con la correzione di un errore materiale “competenza al posto di cassa”. Il consigliere Mula (As), è intervenuto in sede di dichiarazione di voto (contrario), dicendosi preoccupato per l’incremento della spesa e ha proposto di rivedere le indennità previste nella proposta di legge. L’articolo 3 è stato approvato con 34 sì e 23 no.
Posto in votazione l’emendamento n.3 (soppressivo dell’articolo 3 bis), è stato approvato per alzata di mano. Di seguito è stato approvata anche l’entrata in vigore (art.4). Per dichiarazione di voto sul testo finale della Pl n. 20 è intervenuto il consigliere FdI, Piga, che ha affermato: «Voto no al poltronificio della Todde». Contrario anche il suo collega di gruppo, Rubiu («questa norma ci costa 2.4 milioni in più e le nomine dei commissari passano da 6 a 12»). Il consigliere Talanas (Fi) ha dichiarato voto contrario («è rimasto inascoltato l’invito a riportare in commissione il testo»), così come Peru (Sardegna al centro 20venti) che ha chiesto l’applicazione della norma che prevede il riequilibrio delle risorse regionali a favore del Nord Sardegna, mentre l’astensione è stata annunciata dal consigliere Mula (As).
La Pl n. 20 è stata dunque approvata con 34 sì e 20 no.
In votazione l’assestamento del bilancio interno del Consiglio regionale, è stato approvato per alzata di mano.
I lavori sono stati quindi sospesi per una riunione della conferenza dei capigruppo e alla ripresa degli stessi, il presidente Comandini li ha dichiarati conclusi, annunciando la convocazione del Consiglio per il pomeriggio, con inizio alle 15.30, per l’esame della proposta di legge sulla proroga dei termini delle graduatorie e la discussione delle mozioni all’ordine del giorno. (A.M.)