Nota stampa della seduta n. 10

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Ufficio Stampa

Nota stampa della seduta n. 10 – Antimeridiana

martedì 2 luglio 2024

Approvato il DDL  15 “Misure urgenti per la salvaguardia del paesaggio, dei beni paesaggistici e ambientali”.

Via libera alla proposta di legge n.26 “Misure urgenti di protezione civile”. Il Consiglio approva due ordini del giorno sugli interventi per contrastare l’emergenza siccità presentati da maggioranza e opposizione.

Approvata la proposta di legge n.19 “Disposizioni urgenti a favore degli enti locali in difficoltà finanziarie”.

Approvata la proposta di legge n.28 “Modifiche e integrazioni alla legge regionale 9 gennaio 2014, n. 2 (Razionalizzazione e contenimento della spesa relativa al funzionamento degli organi statutari della Regione) e alla legge regionale 2 agosto 2006, n. 11 (Norme in materia di programmazione, di bilancio e di contabilità della Regione autonoma della Sardegna. Abrogazione della legge regionale 7 luglio 1975, n. 27, della legge regionale 5 maggio 1983, n. 11 e della legge regionale 9 giugno 1999, n. 23)”.

Approvato il programma di attività del Corecom per il 2024

 

Cagliari 2 luglio 2024 –  La seduta è stata aperta dal vice presidente, Giuseppe Frau (Uniti per Todde), che dopo le formalità di rito, ha accordato, su richiesta del capogruppo Pd, Roberto Deriu, una sospensione dei lavori per svolgere una conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari. Al termine, il presidente di turno dell’assemblea, ha aperto la discussione sull’articolo 2 (Misure urgenti per la salvaguardia del paesaggio) e ricordato gli emendamenti presentati e poi ritirati dai gruppi delle minoranze ed ha altresì elencato gli emendamenti in discussione: emendamento 2 e quindi gli aggiuntivi 139, 143, 77, 144, 1, 29, 30, 31, 32, 78, 140, 141, 37, 41, 79. Il presidente della Quarta commissione ha espresso il parere sugli stessi: favorevole per il 139, 29, 140 e invito al ritiro per tutti gli altri. Conforme il parere della Giunta, sono intervenuti nel merito dell’articolo 2, otto consiglieri dell’opposizione.

Fausto Piga (FdI) ha definito l’articolo 2 “un decalogo inutile e scontato” e si è domandato polemicamente “ se davvero sia il caso scrivere in legge disposizioni già contenute in altri provvedimenti sull’impossibilità di realizzare impianti nelle spiagge, nelle grotte o nei parchi regionali e nazionali”. Concetto ribadito dal suo collega di gruppo e di partito, Paolo Truzzu, che ha manifestato dubbi su alcune deroghe previste dalla norma e rilanciato la proposta di introdurre la compatibilità urbanistica per gli impianti già autorizzati.  Franco Mula (As),  ha insistito sul rischio di impugnazione della legge e sottolineato il pericolo di ulteriori vincoli in danno dell’intera Isola. A giudizio dell’esponente di Alleanza Sardegna bisognerebbe fare ricorso all’articolo 109 delle norme di attuazione del Ppr per introdurre la copianificazione con il ministero.  Antonello Floris (FdI) ha sollecitato la redazione delle mappe delle “aree idonee” e ribadito la “praticamente certa” impugnazione della norma: «Abbiamo bisogno di leggi fatte bene e non di slogan».

Gialuigi Rubiu (FdI), ha proseguito con le sottolineature critiche e denunciato l’assenza di previsioni per ciò che attiene gli impianti offshore, con riferimento alla connessione con la terra ferma degli stessi: «Più che salva Sardegna, questa legge è un imbroglia Sardegna». Umberto Ticca (Riformatori), ha lamentato l’assenza di una politica energetica e di “sostanza”. Stefano Tunis (Sardegna 20Venti), ha spiegato come l’articolo 2 non intervenga nelle questioni che hanno suscitato allarme nella comunità sarda (l’enorme richiesta di autorizzazioni) né blocchi la presentazione delle domande e neppure ostacoli gli esiti delle stesse. «Avrebbe aiutato una sintonia tra consiglio e giunta – ha concluso l’esponete della minoranza – ma temo che una maggioranza ridotta al silenzio, poggi sulle spalle del presidente della giunta gli esiti di questo inefficace provvedimento». Antonello Peru (Sardegna 20Venti) ha confermato la volontà di migliorare la norma attraverso una serie di proposte emendative ed ha posto l’accento su quelli tendenti alla costituzione di una società di comunità energetiche, rivolta non solo all’autoconsumo.

Conclusa la discussione generale, l’articolo 2, è stato approvato con la modifica orale, avanzata da Antonio Solinas (Pd) che introduce le parole “nelle more dell’approvazione” al posto delle seguenti: “nell’attesa dell’approvazione”. Il consigliere Truzzu ha quindi annunciato il ritiro dell’emendamento 2 e l’Aula ha approvato il 139 (Peru e più) che, al comma 1 dell’art.2 dopo la parola “nonché” aggiunge la seguente frase “dell’approvazione del Prs, dell’aggiornamento della strategia per lo sviluppo sostenibile e inoltre”.

Sull’emendamento 143 (Peru e più) sono intervenuti per dichiarazione di voto a favore i consiglieri, Peru (Sardegna Venti20); Tunis (Sardegna 20Venti); Truzzu (FdI); Urpi (Sardegna 20Venti), mentre contro si è espresso il consigliere Pizzuto (Sf). (A.M.)

L’emendamento 143 (Peru e più), votato per appello nominale,  è stato bocciato. Respinto anche  l’emendamento 77 (Mula e più) su cui c’era l’invito al ritiro da parte della commissione e della giunta.  Bocciato, votato per appello nominale,   l’emendamento 144 ( Peru e più).   L’Emendamento 1,  presentato dal  consigliere Valter Piscedda (Pd), su cui c’era l’invito al ritiro da parte di commissione e giunta, è stato ritirato dal proponente (che ha dichiarato di non essere d’accordo ma di aderire alla richiesta del suo capogruppo Roberto Deriu). L’opposizione ha fatto proprio l’emendamento n. 1 che è stato bocciato.

Approvato invece l’emendamento all’emendamento 199  (Cera e più).

Questo emendamento sostituisce l’emendamento 29 e aggiunge, dopo la lettera F del comma 3 dell’articolo 2 la lettera Fbis: gli impianti agrifotovoltaici aventi soluzioni costruttive in elevazione con altezza minima non inferiore a 2,1 metri dal suolo, tali da garantire la continuità  dell’attività colturale e pastorale e l’intero e permanente utilizzo della superficie agricola utile. Gli impianti agrifotovoltaici con soluzioni costruttive in elevazione dovranno avere una dimensione massima di 10 Mwp a servizio di aziende condotte da titolari aventi la qualifica di coltivatore diretto o imprenditore agricolo professionale. Tali aziende devono risultare operative dalla data del 31 dicembre 2018 e avere sede operativa nel territorio della Regione Sardegna. Le aziende devono corredare la richiesta di autorizzazione da un piano aziendale ricognitivo contenente il fatturato totale annuo relativo alle ultime cinque annualità  a dimostrazione delle dinamiche aziendali ed essere in regola con le direttive per le zone agricole. Fissate anche le regole per evitare il ricorso ad aggregazioni fittizie nel caso di contiguità di impianti agrifotovoltaici.

L’emendamento 30 (Rubiu e più)  è stato bocciato. L’emendamento 31 (Truzzu e più)  è stato ritirato, il 32 (Truzzu e più) e il 78 (Mula e più)  bocciati . L’ emendamento 140 (Peru e più), su cui c’era  parere favorevole di commissione e giunta,  è stato approvato .  Questo emendamento aggiuntivo prevede che al comma 4 dell’articolo 2 dopo le parole “decreto legislativo n. 199 del 2021” siano aggiunte le parole “ Il Consiglio regionale approva il PRS, la giunta regionale aggiorna la strategia per lo sviluppo sostenibile”.

Respinti poi l’emendamento 141 (Peru e più), votato con voto elettronico nominale, e il  37 (Truzzu e più).  (R.R.)

Disco rosso anche gli emendamenti n.41 (Truzzu e più) e n.79 (Mula e più).

L’Aula è quindi passata all’esame dell’art 3 “Disposizioni finanziarie” con il quale si ribadisce che dalla presente legge non derivano nuovi e maggiori oneri a carico dalla Regione. Il testo dell’articolo 3 è stato approvato dopo il ritiro degli emendamenti soppressivi da parte della minoranza.

Sull’emendamento aggiuntivo n. 44, è intervenuto il primo firmatario Franco Mula che ha accolto la proposta della maggioranza di trasformarlo in un ordine del giorno: «Siamo favorevoli ma sarebbe stato meglio prevederlo in legge – ha detto Mula – si voleva dare un segnale sulla necessità di istituire un’imposta sull’installazione di impianti da fonti di energia rinnovabile in modo da garantire un ritorno economico per i territori».

Su richiesta del capogruppo di FdI Paolo Truzzu, il vicepresidente Frau ha sospeso la seduta per consentire un incontro dei gruppi di minoranza.

Alla ripresa, il presidente Frau ha messo in discussione l’art.4 “Entrata in vigore” che è stato approvato.

Il vicepresidente Frau ha quindi annunciato la presentazione di un ordine del giorno unitario che impegna la Giunta a valutare “l’istituzione di un’imposta regionale sulle produzioni di energia da fonti rinnovabili ed assimilate per gli impianti di tipo industriale non ricadenti in regime di autoconsumo o in ambito di comunità energetica, realizzati nel territorio regionale o in aree marine adiacenti”. Nel documento si invita inoltre l’esecutivo a definire i criteri di applicazione e calcolo dell’imposta; a sviluppare un sistema di riscossione efficiente e trasparente e a individuare la destinazione delle entrate secondo la specificità sociale, ambientale ed energetica dei territori interessati. Il presidente della Quarta Commissione Roberto Li Gioi e l’assessore all’Urbanistica Francesco Spanedda hanno espresso parere favorevole.

Il capogruppo del Pd Roberto Deriu ha ringraziato il consigliere Mulas per aver proposto l’emendamento trasformato in ordine del giorno invitando l’Aula a votarlo.

L’ordine del giorno è stato approvato all’unanimità.

Subito dopo è intervenuto l’assessore all’Urbanistica Francesco Spanedda che ha voluto replicare ad alcune questioni emerse durante il dibattito. «Non è un provvedimento di timidezza – ha detto – l’intenzione è solo quella di introdurre una moratoria e lavorare a una prospettiva». Quanto agli emendamenti bocciati, l’assessore ha chiarito che se ne terrà conto nel momento in cui si lavorerà alla definizione delle aree idonee.

Sull’invito a prevedere la possibilità di installare gli impianti in aree già degradate (siti industriali dismessi, cave etc),  Spanedda ha ricordato che non tutte possono essere ritenute idonee perché magari si trovano vicino a siti sensibili. «E’ importante fare ragionamenti approfonditi prima di definire le aree».

Il vicepresidente Frau ha quindi dato la parola al consigliere Stefano Tunis (Sardegna al Centro 20Venti) per la prima dichiarazione di voto al testo finale della legge: «Il provvedimento non produrrà effetti positivi perché non è in grado di raggiungere l’obiettivo di evitare le speculazioni – ha detto Tunis – rimane il proposito di scongiurare che ciò avvenga. L’opposizione ah provato a migliorare il testo. Solo una minima parte, non significativa, è stata accolta. Non si capisce quale sia l’idea della Giunta in materia di energia. Per questo mi asterrò».

Anche il capogruppo di Forza Italia Angelo Cocciu ha annunciato l’astensione del suo gruppo: «Andava fatto qualcosa di diverso – ha detto Cocciu – non abbiamo apprezzato le parole della presidente Todde che ha prospettato un confronto duro con il governo. Non è il modo giusto per affrontare il tema. Meglio mantenere il dialogo con il Governo. Questo provvedimento ha il sapore di uno slogan elettorale. Oggi avremmo dovuto abbandonare l’Aula, non lo facciamo per senso di responsabilità».

Sulla stessa linea degli altri gruppi di minoranza anche Fausto Piga (Fdi) che ha annunciato l’astensione del suo gruppo: «Non si discute il principio ma il metodo – ha detto Piga – avete deciso di presentare un testo blindato. Il risultato è una norma debole e inefficace ad alto rischio di impugnazione. Non avete ascoltato noi e nemmeno i comitati in difesa del paesaggio. Dite che è una norma utile a prendere tempo, secondo noi è invece una norma che fa perdere tempo».

Voto di astensione ha dichiarato anche Alberto Urpi (Sardegna al Cento 20Venti): «Siamo entrati in aula per portare la voce dei comuni sardi e di collaborare al massimo per un provvedimento contro la speculazione – ha detto Urpi – non abbiamo potuto incidere sul testo ma la nostra mano rimane tesa perché condividiamo i principi generalei. Il confronto vero avverrà sulla definizione delle aree idonee».

Critica la posizione di Alessandro Sorgia (Misto) secondo il quale il provvedimento in discussione “non convince per nulla”. Per il consigliere eletto nelle fila della Lega Nord, si tratta di “un testo debole ed inefficace che porterà a numerosi ricorsi che peseranno sulle tasche dei cittadini”. Secondo Sorgia il provvedimento sarà sicuramente impugnato. «Per questo voterò contro questa legge».

Voto favorevole ha invece annunciato Diego Loi (Avs): «Con una convinzione profonda e una nota di amarezza – ha detto Loi – il popolo sardo ci chiede di far fronte comune per raggiungere l’obiettivo e invece il Consiglio non ha avuto un approccio unitario».

Gigi Rubiu (FdI) ha annunciato il suo voto di astensione: «Non è questione di essere di destra o di sinistra. Ciò che abbiamo contestato è il metodo – ha detto Rubiu – siamo assolutamente contrari all’installazione di impianti eolici e fotovoltaici. La moratoria che il Consiglio si appresta ad approvare rimanda il problema di 18 mesi. Si rischia di dover affrontare richieste di risarcimento danni e impugnative da parte del Governo».

Umberto Ticca (Riformatori) ha annunciato l’astensione del suo gruppo: «Siamo per la tutela del territorio e contro le speculazioni – ha detto – i nostri dubbi riguardano la strada scelta. La norma è per noi inefficace. Pur condividendone lo spirito non possiamo votarla».

Sandro Porcu (Orizzonte Comune) ha dichiarato il voto favorevole del suo Gruppo: «Votiamo con assoluta convinzione la legge – ha detto – è necessario fermare la speculazione energetica ponendo subito dei paletti. Il resto lo si farà con altri provvedimenti mirati». Secondo Porcu, la questione vera è come affrontare i cambiamenti climatici: «E’ un problema che riguarda da vicino la Sardegna. La transizione energetica è assolutamente necessaria, occorre porre fine alla produzione di energia da combustibili fossili ma va fatto nel rispetto dei territori e dell’ambiente».

Franco Mula (Alleanza Sardegna) ha annunciato il voto di astensione: «Questo è un provvedimento della presidente Todde per il quale non sono stati presentati emendamenti – ha detto Mula – abbiamo provato in tutti i modi a modificarla ma non ci siamo riusciti. Abbiamo ottenuto però un risultato, impedire un nuovo Ppr sulle zone interne dove sono presenti già tantissimi vincoli sul territorio. Mettete mano subito alla legge urbanistica, noi siamo pronti a dare un nostro contributo».

A favore della legge si è espresso il capogruppo di Sinistra Futura, Luca Pizzuto: «La nostra maggioranza si è trovata una tigre nella stanza, stiamo cercando di addomesticarla e trasformarla in opportunità – ha detto Pizzuto – la transizione energetica va fatta, meglio qualche pala eolica in più che qualche ciminiera in eccesso. La transizione deve però andare di pari passo con la giustizia sociale. La ricchezza prodotta dalle fonti rinnovabili deve essere distribuita in Sardegna».  Pizzuto ha poi citato Paese d’Ombre di Giuseppe Dessì e la storia del protagonista Angelo Uras che trasformò una grande speculazione in opportunità.

Antonello Peru (Sardegna al Centro 20Venti ha dichiarato il suo voto di astensione: «Abbiamo perso un’occasione – ha detto Peru – ci dispiace che questa maggioranza, partita con buoni propositi alla fine ha generato un provvedimento sterile ed inefficace. Speriamo che nel prosieguo possiate ascoltare la minoranza che ha a cuore la tutela e la salvaguardia del popolo sardo».

Il capogruppo di Fratelli d’Italia Paolo Truzzu ha detto «Ci sono temi che non hanno colore, questo è uno di quelli – ha detto Truzzu – tutta la popolazione sarda ci chiedeva una posizione unitaria. Abbiamo cercato in tutti i modi di farvelo capire ma non ci siamo riusciti. E’ una proposta timida, c’è un piano energetico che non è governato dalla Regione. Noi abbiamo cercato di porre dei limiti, vi abbiamo dato alcuni suggerimenti che non sono stati accolti. E’ prevalsa la logica di chiudersi in un recinto. Per questo il nostro voto sarà di astensione».

Il presidente della Commissione “Governo del Territorio” Roberto Li Gioi ha annunciato il voto favorevole di tutto il gruppo dei Cinque Stelle: «Con questo provvedimento di salvaguardia si cerca di iniziare un percorso per il governo della questione energetica ignorata dalla precedente Giunta regionale che ci ha portato a un passo dal baratro –ha detto Li Gioi – servivano, come dice il titolo della legge, misure urgenti per la salvaguardia del paesaggio. Questo è un primo step, seguirà l’estensione del Ppr alle zone interne e un piano energetico regionale. Intanto con questa norma saranno bloccate le speculazioni in atto».

Anche il presidente della Commissione “Attività produttive” Antonio Solinas ha annunciato il suo voto favorevole: «E’ vero che questi non sono argomenti di parte – ha detto Solinas – ringrazio la minoranza per l’astensione anche se avrei preferito un voto unanime. Abbiamo sentito di tutto in questi giorni. Si è detto che la norma   bloccherà l’edilizia. Non è così. Abbiamo scelto di avviare un confronto con il governo nazionale. Abbiamo ottenuto che a decidere sulle aree idonee saremo noi. Forse si poteva fare di più ma questo è solo un punto di partenza. L’appuntamento per tutto il Consiglio sarà tra qualche mese per decidere dove installare gli impianti eolici e fotovoltaici e, più in generale, lo sviluppo energetico della Sardegna».

L’Aula ha quindi espresso il voto finale sulla legge che è stata approvata, con 32 voti a favore, uno contrario e 21 astenuti.  (Psp)

L’Aula è quindi passata all’esame della proposta di legge n. 26 “Misure urgenti di protezione civile” (Deriu e più). In sede di discussione generale è intervenuta l’assessora dell’Ambiente, Rosanna Laconi, che ha illustrato gli obiettivi del provvedimento posto all’attenzione dell’Aula. Tra questi: il rafforzamento della lotta agli incendi boschivi con l’incremento delle risorse (da 1 milione a un milione e 500mila euro) da destinare alla convenzione con i Vigili del Fuoco, così da garantire 14 squadre a terra e il posizionamento di un elicottero ad Alghero. La norma, all’esame del Consiglio, grazie al ricorso alla procedura d’urgenza (art. 102 del regolamento interno) prevede inoltre uno stanziamento di 900mila euro per le attività di salvamento a mare. «Tali risorse – ha dichiarato l’assessora – consentiranno di soddisfare tutte le richieste pervenute da parte dei comuni costieri».

Il consigliere Sorgia (Misto) ha chiesto di aggiungere la sua firma alla proposta normativa e l’Aula ha quindi dato il via libera all’esame degli articoli (3 in tutto) che sono stati approvati con successive e distinte votazioni, insieme ad alcune modifiche orali proposte dai firmatari la PL e dall’onorevole Truzzu (Fdi). L’assessore del Bilancio, Giuseppe Meloni (Pd), ha inoltre proposto la modifica (approvata) degli importi indicati nel testo, comunicando che, per ragioni di copertura finanziaria, sono da intendersi pari a un milione di euro e non di 1,5 milioni di euro.

A conclusione della discussione della Pl 26 sono stati presentati due ordini del giorno: il n. 1 (Piano e più ) “sull’introduzione di azioni e politiche di breve, medio e lungo periodo per sostenere il sistema agro pastorale della Sardegna colpito dalla prolungata siccità e introduzione di misure per una gestione efficace ed efficiente della risorsa idrica in Sardegna”; il n. 2 (Mula e più) “relativo alla siccità in Sardegna e inteventi necessari”. Dopo una breve sospensione dei lavori e l’intervento dell’assessore dell’Agricoltura, Gianfranco Satta (Progressisti), i due ordini del giorno sono stati approvati, con alcune modifiche rispetto al testo originario, e successivamente, con votazione finale nominale, è stato approvato l’intero testo di legge.

Approvata, dopo l’illustrazione del relatore e primo firmatario, Salvatore Corrias (Pd), la proposta di legge n. 19 (Disposizioni urgenti a favore degli enti locali in difficoltà finanziarie) che interviene sull’articolo 2, comma 3 della legge regionale n. 3 del 9 marzo 2022 (legge di stabilità 2022) e introduce altre possibili situazioni di difficoltà finanziaria degli enti locali, oltre a quelle previste in origine, che se non affrontate, determinerebbero il dissesto finanziario con ripercussioni negative per i cittadini e la funzionalità dell’Ente.

Approvata anche la Pl n. 28 (Chessa e più) “Modifiche e integrazioni alla legge regionale 9 gennaio 2014, n. 2   (Razionalizzazione e contenimento della spesa relativa al funzionamento degli organi statutari della Regione) e alla legge regionale 2 agosto 2006, n. 11 (Norme in materia di programmazione, di bilancio e di contabilità della Regione autonoma della Sardegna. Abrogazione della legge regionale 7 luglio 1975, n. 27, della legge regionale 5 maggio 1983, n. 11 e della legge regionale 9 giugno 1999, n. 23)”.

La norma si compone in quattro articoli; articolo 1 (Modifiche ed integrazioni all’articolo 8  della legge regionale n. 2 del 2014  – Funzionamento dei gruppi consiliari-) ; articolo 2 (Modifiche all’articolo 9 della legge regionale n. 2 del 2014  -Personale dei gruppi consiliari -); articolo 3 (Autonomia di bilancio del Consiglio regionale); articolo 4 (Norma finanziaria) ed è stata approvata con il via libera anche ad un emendamento aggiuntivo (Chessa) all’articolo 2, con il quale si tende a “uniformare la disciplina degli incarichi fiducia ridi diretta collaborazione dell’organo politico della Regione (uffici di gabinetto) con quelli del Consiglio regionale, consentendo in aggiunta alle due fattispecie già previste (tempo determinato e comando) anche la attivazione di altre forme contrattuali di natura flessibile”.

L’Aula ha infine approvato all’unanimità il programma di attività per il 2014 del Corecom, il Comitato regionale per le comunicazioni. (A.M.)

Condividi: