Versione per la stampa http://www.consregsardegna.it/wp-content/plugins/print-o-matic/css/print-icon-small-black.png


Michele Giua, scienziato e politico. Il messaggio del Presidente Spissu

 


Michele Giua è stato un’insigne figura nel panorama culturale e politico della Sardegna. Questa giornata di studi rende giustizia a una personalità di straordinario spessore, le cui vicende sono a torto poco conosciute e in ombra.
Benché infatti abbia vissuto gran parte della vita lontano dalla sua terra, Giua non perse mai occasione per richiamare alla memoria il forte legame che aveva con l’isola, evocata spesso nei suoi scritti e nei suoi racconti. 
 Fu certamente un illustre scienziato e un accademico di rilievo nel campo della Chimica. Ma anche uno uomo politico di grande capacità, lungimirante nelle sue analisi economiche e sociali.  Libertà di pensiero e onestà intellettuale furono senza dubbio le sue qualità migliori.
 Nei  suoi “Ricordi di un ex detenuto politico 1935-1943” descrisse i momenti terribili della lunga detenzione. Fin dal primo giorno, quando si trovava in assoluto isolamento, non venne mai meno il ricordo e la nostalgia per la sua amata Sardegna, per l’arsa terra di Aragona, per le feste campestri e per il mare dell’Asinara. 
 Da questi scritti, in uno dei momenti più tragici della sua esistenza, emerge l’uomo privato, capace di slanci emotivi inaspettati nel rivivere l’infanzia trascorsa tra la sua gente.  Giua fu “un sardo che non smise mai i panni di sardo”. Questo legame, come egli stesso ammise, rese meno dura l’esperienza del carcere e gli consenti di sopportare i soprusi e le prevaricazioni fasciste nei penitenziari di mezza Italia. 
 Fu membro dell’Assemblea Costituente e Senatore della Repubblica nella prima e seconda legislatura per il Partito Socialista Italiano. La sua natura di uomo svincolato dalle logiche correntizie gli costò però il terzo incarico. A questo proposito c’è un particolare della sua esperienza politica che merita di essere citato: Giua venne candidato in un collegio nel quale mai avrebbe avuto la possibilità di essere eletto. Con orgoglio e spirito di sacrificio accettò comunque di mettersi al servizio del partito.  Una lezione valida ancora oggi, un modello di sobrietà per i più giovani e una lezione per chi pratica la politica per promuoversi e non con dedizione.
Interpretò il socialismo con autentico spirito riformatore, portando avanti una linea pacata e senza propositi di rivalsa nei confronti degli avversari e di quelli che, durante la guerra, furono suoi nemici. 
Voglio infine ricordare la sua tenacia nel rivendicare e sostenere il carattere laico della scuola pubblica: un tema di grande attualità, ancora presente nell’agenda politica nazionale.
Questa sede è certamente la più appropriata per sottolineare questo aspetto dell’attività istituzionale del senatore Giua, al quale bisogna essere grati per aver denunciato i mali del sistema scolastico e universitario prima di tutti gli altri. Dispiace dunque che la sua opera complessiva, che pure ha avuto successo all’estero, sia rimasta in ombra in Italia e in Sardegna.
Il Consiglio regionale, nell’apprezzare l’odierna iniziativa, farà ogni utile azione per recuperare la sua lezione, in una fase politica e sociale in cui c’è bisogno di punti di riferimento così lucidi.
Pertanto dedico a lui e al Suo esempio il mio personale ricordo e quello dell’intero Consiglio regionale della Sardegna.  
 



Giacomo Spissu

Condividi: