Cagliari, 29 dicembre 2022 – Con la relazione dell’assessore alla Programmazione Giuseppe Fasolino e le comunicazioni delle organizzazioni sindacali ha preso avvio in Commissione Bilancio il ciclo di audizioni sulla manovra finanziaria 2023-2025.
«Superata l’emergenza della pandemia, nel prossimo bilancio si penserà alle politiche di sviluppo per il territorio – ha detto Fasolino – con interventi per il lavoro, la formazione, l’imprenditorialità e la lotta allo spopolamento dei piccoli comuni». La manovra finanziaria della Giunta Solinas vale circa 10 miliardi di euro, con quasi il 50% delle risorse destinate alla sanità. In questo settore, è previsto l’incremento del fondo delle Asl per 51 mln (137 nel 2024, 8 mln nel 2025), mentre per la continuità assistenziale (guardie mediche) sono stati stanziati 50 milioni di euro per il triennio.
L’assessore Fasolino ha illustrato i principali provvedimenti: 70 milioni di euro andranno a famiglie (40 mln) e imprese (30 mln) per far fronte al caro-energia. 149 milioni di euro saranno invece destinati alla mitigazione del rischio idrogeologico. Di questi, 39 milioni saranno utilizzati dai Comuni per la progettazione, 110 milioni invece serviranno per le opere per prevenzione e gestione del dissesto idrogeologico.
Risorse anche per il lavoro (circa 20 milioni), per la scuola (8 milioni per un censimento dello stato degli edifici scolastici) e per la ricerca con un progetto di ricerca genomica: «Quest’ultima è un’iniziativa a cui teniamo molto – ha detto Fasolino – finanzieremo una ricerca sul dna dei sardi finalizzata alla prevenzione di alcune patologie. Siamo la prima regione europea a farlo. In altre nazioni come l’Inghilterra questo tipo di studi ha consentito di programmare un vaccino contro l’infarto che viene somministrato ai bambini. Un intervento che consentirà di salvare molte vite umane». Al termine dell’audizione, l’assessore ha auspicato un’approvazione rapida del provvedimento in modo da scongiurare il ricorso al secondo mese di esercizio provvisorio.
Successivamente la Commissione ha sentito i rappresentanti di Cgil (Simona Fanzecco), Cisl (Gavino Carta) e Confsal (Elia Pili).
Molto critica la posizione della Cgil che ha parlato di provvedimenti spot senza un’idea di sviluppo della Sardegna. «La manovra non appare in grado di apportare l’impulso necessario per la ripresa e lo sviluppo dell’economia regionale e contiene un elenco indistinto di finanziamenti e voci di spesa che non restituiscono un’idea coerente e strategica di programmazione – ha detto Simonna Fanzecco – una manovra in continuità rispetto al passato mentre servirebbe un segnale chiaro di discontinuità». Per la Cgil, in particolare, le misure di contrasto allo spopolamento andrebbero accompagnate a una valutazione dei risultati ottenuti. «La tendenza al calo demografico nelle aree interne non si è invertita – ha proseguito Falzecco – ciò dovrebbe indurre a una riflessione sull’efficacia dei provvedimenti adottati sino ad oggi». Critiche infine anche sulle misure per abbattere i costi energetici di famiglie e imprese (“Manca una visione che consenta di individuare soluzioni a lungo termine”) e sul turismo (“Non c’è un’idea di politica coerente e globale sull’industria turistica, le campagne mediatiche sui nuraghi servono a poco senza un sistema di trasporti efficiente e un potenziamento delle infrastrutture».
Rilievi alla manovra anche da parte del segretario regionale della Cisl Gavino Carta: «Con una massa di risorse manovrabili così ridotta, circa 250milioni di euro, si può fare pochissimo – ha detto Carta – per questo proponiamo di rivedere e rimodulare alcune voci». L’esponente della Cisl è poi entrato nel dettaglio sottolineando la necessità di intervenire in alcuni settori, a partire dalla Sanità: «A nostro avviso occorre agire sul recupero delle liste d’attesa, sul potenziamento della sanità convenzionata e sul finanziamento delle borse di studio per gli oss. Complessivamente servirebbero risorse aggiuntive per 18 milioni di euro». Altri 10 milioni andrebbero recuperati per finanziare il fondo regionale per la povertà e 15 per la scuola con interventi sugli edifici, l’implementazione del tempo pieno e il dimensionamento scolastico. Secondo Carta occorre però un deciso cambio di rotta su alcuni temi: «L’accordo con lo Stato su sanità e trasporti va rivisto – ha sottolineato Carta – la Sardegna non può continuare ad accollarsi queste spese. E’ assurdo che i sardi si paghino il diritto alla mobilità. Stesso discorso sull’insularità: se il principio inserito in Costituzione rimane solo sulla carta non serve a nulla». Il segretario della Cisl, infine, ha chiesto più chiarezza sui fondi per le politiche attive del lavoro e un potenziamento della formazione professionale.
Più attenzione a famiglie e imprese ha invocato anche Elia Pili. Il segretario della Confsal si è soffermato sul tema della sanità: «La situazione in Sardegna è drammatica – ha detto – in alcune zone dell’interno l’assistenza manca del tutto. Occorre uno sforzo a favore degli ospedali periferici». Pili ha giudicato interessanti le proposte sul fronte energetico: «Bene le misure per aiutare famiglie e imprese, serve però una politica di ampio respiro che consenta alle famiglie meno abbienti di dotare le loro abitazioni di impianti solari o fotovoltaici». Dal segretario della Confsal è arrivata la richiesta di più risorse per la scuola e la formazione professionale (“Occorre fare in modo che i giovani non fuggano dalla Sardegna) e per i settori primari (“Il sistema industriale ha fallito, occorre puntare su un’agricoltura moderna e sulla pesca. Non è ammissibile che la Sardegna circondata dal mare importi il 75% dei prodotti ittici”).
Le audizioni della Commissione Bilancio proseguiranno nel pomeriggio con i rappresentanti delle organizzazioni datoriali e del sistema del credito.