Data: 25/10/2011 – Cagliari – Presidenza del Consiglio Regionale
Cara Presidente,
ho appreso con grande soddisfazione della Tua elezione alla massima carica della FASI che corona giustamente un lungo impegno a favore del complesso mondo dell’emigrazione.
Coltivo la certezza che nell’individuare una figura di sicuro prestigio la FASI ha voluto fornire, oltre che un contributo di qualità alla sua organizzazione, grazie alle Tue indubbie doti, anche un positivo segnale nel difficile cammino per raggiungere una effettiva, reale parificazione fra i generi in tutti i campi della vita pubblica e sociale.
Il Consiglio Regionale nutre la consapevolezza che il nostro Popolo è formato dai cittadini che risiedono nell’Isola e da quelli che, per diverse ragioni, ne vivono fuori, ma pensano e agiscono come sardi a pieno titolo.
A Voi spetta il gravoso compito di rappresentare nel mondo i valori culturali e umani che sono il frutto di una millenaria eredità culturale, spirituale e politica, tutta simbolicamente racchiusa nella bandiera dei quattro mori che ci identifica come Popolo e Nazione sarda.
Le Vostre doti di intelligenza, lealtà e abnegazione, che all’estero trovano puntuale riscontro, e i successi conseguiti nei vari settori di impegno professionale, culturale e scientifico, sono fonte di orgoglio e di ricchezza inesauribile per la Sardegna.
Tuttavia, essere parte di un “unico”, come hai fatto giustamente rilevare nella Tua relazione, significa avere un adeguato rilevo nelle istituzioni regionali.
Come Assemblea regionale siamo profondamente convinti, infatti, che il processo di riforma della nostra Regione e la riscrittura del nuovo Statuto di Autonomia, non possa fare a meno del vostro prezioso e attivo contributo.
In materia, l’ordine del giorno unitario sulle riforme approvato lo scorso hanno, prevede il contributo partecipativo anche di associazioni, come la Vostra, ai lavori della Commissione Autonomia nella fase di studio e redazione della bozza del nuovo Statuto.
Se davvero vogliamo dare alla Sardegna una dimensione di Isola euro-mediterranea dobbiamo e possiamo contare anche sul vostro apporto di conoscenza, esperienza e intelligenza.
Per questo motivo condivido la necessità che il rapporto fra la Regione e i suoi figli lontani non si fermi a una mera concezione assistenzialistica e di facciata, ma sia il frutto di politiche sinergiche che devono trovare il debito riscontro normativo.
In questo si intende concretizzare un doveroso riconoscimento di appartenenza reale del popolo non residente, e delle sue generazioni future, alla grande famiglia della Sardegna.
Di questo e tant’altro desidererei discutere in un prossimo incontro, per il quale Ti porgo un invito ufficiale presso il Consiglio Regionale, al fine di fare, insieme, il punto su tutte le tematiche care al mondo dell’emigrazione e valutare eventuali campi di interazione.
Nell’esprimerti i sinceri auguri del Consiglio Regionale, che mi onoro di presiedere, e quelli miei personali, sono certa di interpretare i sentimenti di tutte le donne della nostra Isola nel porgerTi le più affettuose felicitazioni per il prestigioso traguardo conseguito.
Con i più cordiali saluti
Claudia Lombardo