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Lettera della Presidente Lombardo al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

Data: 05/08/2011 – Cagliari – Presidenza del Consiglio Regionale

Cagliari, 5 Agosto 2011


 


Sig. Presidente


             la Sardegna si trova ad attraversare uno dei momenti più drammatici della sua storia autonomistica.


La grave crisi finanziaria che tante preoccupazioni sta ingenerando nei Governi di tutti i Paesi del mondo, nella nostra Isola ha inciso ancora più profondamente.


La depressione economica, infatti, è intervenuta in un quadro già duramente provato da endemiche carenze infrastrutturali, da ritardi nello sviluppo e dalla condizione geografica di insularità.


Il declino economico ha causato lo smantellamento della realtà industriale, il collasso del mondo delle campagne e lo stato di estrema difficoltà in cui versano i settori dell’artigianato e del commercio.


Il sintomo evidente di tale malessere è costituito dal susseguirsi di numerosissime manifestazioni di piazza, che di volta in volta hanno visto la partecipazione di tutte le categorie produttive dell’Isola, in una sequenza che sembra non avere mai fine.


A fronte di queste numerose emergenze quotidiane che richiederebbero il riconoscimento dello stato di crisi, dato il momento drammatico per le condizioni socio-economiche in cui versa l’Isola, non sembrano più essere sufficienti misure di governo che non rivestano carattere di eccezionalità.


La ricerca da parte delle Istituzioni regionali di soluzioni idonee per superare questa fase di gravissima difficoltà appare compromessa dagli atteggiamenti assunti in più occasioni dal Governo centrale.


Anche le decisioni adottate dal Parlamento col recente provvedimento in materia di stabilizzazione finanziaria, tendono a penalizzare con un maggiore gravame le regioni ad autonomia differenziata come la Sardegna.


In questo si evidenzia un tentativo di minare le fondamenta stesse del principio costituzionale per il riconoscimento della specialità, in quanto tali norme non tengono conto delle peculiarità di queste regioni nel quadro ordinamentale della Repubblica.


Il Consiglio Regionale con l’approvazione della mozione n.139, adottata nella seduta del 2 agosto 2011, ha ritenuto di elevare una vibrata protesta nei confronti del Governo nazionale.


In particolare si è voluta evidenziare la necessità di intervenire a difesa dei diritti imprescrittibili del Popolo Sardo per una effettiva e illimitata continuità territoriale.


In questo contesto la vicenda della privatizzazione della Tirrenia, per le modalità con le quali il Governo ha proceduto, assume il tono di una ennesima lesione del diritto dei sardi alla mobilità a pari condizioni con tutti gli altri cittadini della Repubblica.


Più precisamente, nei collegamenti marittimi da e per la Sardegna, rischiamo di passare da un monopolio pubblico ad uno privato, rimanendo ostaggi nella nostra Isola.


L’Assemblea Regionale ha inoltre espressamente denunciato la palese violazione del principio di leale collaborazione da parte del Governo, in ordine alla mancata emanazione del decreto legislativo da adottare al fine di recepire lo schema di norma di attuazione elaborato dalla competente Commissione Paritetica con riferimento alle entrate fiscali.


La mancata adozione di tale norma impedisce il riconoscimento del diritto della Regione di ottenere quanto stabilito dallo Statuto in tema di compartecipazione delle entrate tributarie percepite nell’Isola.


La vertenza entrate ha assunto un aspetto perfino paradossale, in quanto il Governo ha impugnato, eccependone l’illegittimità, la norma adottata dalla Regione che disciplina l’accertamento delle compartecipazioni regionali ai tributi erariali, di cui all’articolo 8 dello Statuto Speciale, nelle more dell’emanazione delle norme di attuazione.


Va rilevato, inoltre, che tali compartecipazioni erano state iscritte nel bilancio di previsione per il 2010, senza che il Governo centrale le impugnasse. Per di più, le Sezioni riunite della Corte dei Conti per la Sardegna hanno proceduto alla parificazione del relativo conto consuntivo ritenendo la decisione della Regione regolare.


La mozione, inoltre, ha dato mandato alla Presidente dell’Assemblea di rivolgere una pressante richiesta affinché Ella, in qualità di Supremo Garante dell’Unità della Repubblica, voglia ricevere in udienza il Consiglio Regionale, per riferirLe sulla gravità della questione sarda nel suo complesso.


La prego di valutare in alternativa l’opportunità che l’incontro tra il Consiglio e la S.V. possa avvenire nella sede della nostra Assemblea.


Una decisione in tal senso, oltre che costituire per noi motivo di legittimo orgoglio, sarebbe una manifestazione tangibile della Sua vicinanza al Popolo Sardo e alle Istituzioni regionali in un momento di particolare difficoltà.


Certa di un Suo benevolo accoglimento, colgo l’occasione per porgerLe i più deferenti saluti anche a nome dell’intera Assemblea.


 


Claudia Lombardo

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