Data: 16/03/2012 – Consiglio regionale: Aula consiliare
La Presidente del Consiglio Regionale Claudia Lombardo ha aperto i lavori della terza Assemblea straordinaria degli stati generali del Popolo Sardo della legislatura, rappresentando la drammatica situazione che oggi l’Isola vive. La Presidente ha infatti affermato che: “Tutta la Sardegna è colpita da una povertà diffusa per la mancanza di risorse economiche, a causa di una crisi che ha indebolito le buste paga, ridotto la capacità di spesa delle famiglie, strangolato le attività produttive e il terziario. L’Isola oggi è una vera e propria polveriera, fatta di un mix di rabbia, frustrazioni e sfiducia, pronta ad esplodere e la paventata ulteriore perdita di posti di lavoro nel settore industriale, Alcoa, Eurallumina e tutto l’indotto, è destinata ad alimentare nuove fiammate di tensione sociale, pericolose e difficilmente controllabili. Non è esagerato parlare di situazioni delicate, anche sotto il profilo della gestione dell’ordine pubblico.” La Presidente ha proseguito facendo un’analisi delle responsabilità della situazione: “Qualsiasi azione di riscatto, senza una profonda presa di coscienza delle nostre inadeguatezze, è destinata al fallimento! Per essere credibili e autorevoli nel confronto con il governo nazionale, al fine di inchiodarlo al rispetto degli accordi ed ai propri doveri, dobbiamo prendere piena coscienza delle insufficienze di carattere politico e progettuale che hanno caratterizzato il nostro impegno. Limiti e insufficienze attribuibili, non solo alle fin troppo richiamate ridotte potenzialità dello Statuto di Autonomia, ma anche alla miopia di una visione politica che ci ha portato a ricondurre i nostri “piani di rinascita” e tutto il sistema economico alla logica perversa delle monoculture produttive. Quindi se oggi siamo qui è anche perché dobbiamo prendere coscienza di un fallimento. Il fallimento di un intero sistema: politico, economico e sociale che ci ha visto tutti responsabili. E proprio oggi deve nascere, con il contributo di tutti, una nuova coscienza critica per il vero riscatto della Sardegna, che impone la ricerca di uno spirito unitario, non più solo evocato, ma effettivo.” La Presidente Lombardo ha quindi ricordato come la recente visita in Sardegna del Presidente Napolitano abbia consentito di evidenziare con la giusta enfasi il profondo stato di crisi ed ha lanciato un monito: “Per quanto l’impegno del Presidente della Repubblica, volto a sensibilizzare con maggior vigore il Governo centrale sulla questione sarda, vada vissuto con legittima soddisfazione, non possiamo tuttavia cullarci con imprudenti illusioni. Dobbiamo avere ben presente che nulla ci verrà mai regalato! E’ bene saperlo. Quello che otterremo sarà il frutto della nostra incisività, della nostra capacità nel negoziare con il Governo un nuovo patto. Un patto che abbia come presupposto imprescindibile e pregiudiziale il pieno rispetto del dettato del novellato articolo 8 dello Statuto e della Costituzione. La Presidente ha concluso affermando che: “di fronte a questo fascio non possiamo restare inermi, né tanto meno presentarci al confronto con il Governo con il cappello in mano. Dobbiamo reagire con forza e con quella grande dignità che è nel DNA di noi sardi. Ci vuole una grande mobilitazione di popolo. Un popolo che, unito e coeso si deve muovere per il proprio futuro, per pretendere ed ottenere il riconoscimento di ciò che ci è dovuto e che oggi ci viene negato da uno Stato patrigno.”