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La presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo al convegno del Consiglio delle Autonomie Locali

Data: 18/04/2009 – Cagliari

La presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo al convegno del Consiglio delle Autonomie Locali.


Cagliari, 18 aprile 2009 – Riscrivere lo Statuto,  proporre un nuovo modello di sviluppo, passare  da una politica sulle autonomie locali ad una politica per le autonomie locali.


Questi alcuni dei temi affrontati dalla presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo durante il convegno “Dal Decentramento alla autonomia” organizzato, stamattina a Cagliari, dal Consiglio delle Autonomie Locali. 


E’ necessario – ha detto la presidente nel suo intervento –  riscrivere il nostro Statuto per fare in modo che il federalismo interno cessi di essere solo formale e si traduca in termini reali. I mali di una Regione accentratrice derivano da un’ antica visione che ha riproposto il modello del centralismo statale all’interno dell’ordinamento regionale. Questo ha comportato un appiattimento delle autonomie locali verso l’ente Regione. Concetto che si sta superando grazie a una nuova sensibilità del governo della Regione sarda che sembra orientato verso un proficuo rapporto con le autonomie locali, nel pieno rispetto dei ruoli costituzionalmente riconosciuti. 


Lo sviluppo della nostra Regione – ha proseguito la presidente – dipende ampiamente dalla crescita delle comunità locali e dalla coesione fra i territori che ha un suo presupposto nella valorizzazione dell’autonomia  e nell’assunzione di responsabilità di ciascun ente.


E’ auspicabile – ha aggiunto Claudia Lombardo – un nuovo modello di sviluppo che sia sorretto da più ampi poteri regionali che consentano alla nostra terra di avviarsi verso un processo  di crescita, per ottenere una piena integrazione con l’Europa. Di pari passo è necessario creare  una nuova struttura interna della Regione, dove vengano chiariti gli ambiti di autonomia degli enti locali sardi,  conferendo loro gli strumenti più efficaci per poter assolvere alla funzione pubblica cui sono chiamati. Le due assemblee, Consiglio Regionale e Consiglio delle Autonomie Locali, devono concorrere, nel rispetto dei reciproci ruoli, a questo obiettivo centrale per la comunità regionale.


Un altro aspetto da non trascurare, riguarda la capacità di orientare la produzione normativa alle effettive esigenze ed agli interessi delle comunità locali e degli enti che le esprimono.


Qui, l’impegno di entrambi gli organi va rafforzato, per meglio conoscere le realtà interessate, saper valutare in anticipo l’impatto delle norme che si assumono e per costruire un sistema ordinato ed equo fra comunità ed enti che stanno su un piano di pari dignità.


La forza delle assemblee legislative oggi dipende sempre più dalla capacità di conoscere i problemi e di sviluppare le forme di controllo e di verifica dell’attuazione delle leggi.


Uno strumento previsto dalla nostra legge regionale da valorizzare, è la seduta congiunta Consiglio Regionale CAL, da svolgere ogni anno prima della manovra finanziaria.


Un momento che non può essere ridotto ad un fatto rituale, ma che deve essere finalizzato non solo al confronto, ma anche all’assunzione di impegni comuni per lo sviluppo dell’attività legislativa, per accrescere il tasso di autonomia del nostro ordinamento e per verificare l’attuazione delle leggi fin qui adottate.


La prossima riunione è imminente ed il Consiglio, impegnato in un difficile avvio di legislatura, ha come obiettivo non rinviabile la manovra di bilancio, mentre l’isola soffre i pesanti effetti della crisi generale. Potrà però essere l’occasione per delineare un obiettivo condiviso. In seguito, sarà opportuno preparare questo momento con un confronto più ravvicinato e puntare all’adozione di un comune atto di impegno.


La finalità deve essere quella di un esame congiunto dello stato del sistema delle autonomie in Sardegna con particolare riguardo alla condizione economico-sociale delle nostre comunità ed alle modalità con cui il sistema istituzionale interviene e collabora per rappresentare ed affrontare i problemi, secondo razionalità e secondo priorità. (R.R.)

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