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La figura e l’azione di Giuseppe Mazzini ricordate, anche dal presidente Spissu, in un convegno che si è tenuto alla Società degli operai di Cagliari

Data: 27/05/2005

La figura e l’azione di Giuseppe Mazzini sono state ricordate anche dal presidente del Consiglio regionale, Giacomo Spissu, nel corso di un convegno di studi che si è svolto, a Cagliari, nella sede della Società degli operai. Al termine della manifestazione, organizzata in molte città italiane per celebrare i duecento anni dalla nascita “dell’apostolo della libertà”, è stata scoperta anche una lapide commemorativa, con la quale “i cagliaritani, i sardi” ricordano l’impegno di Giuseppe Mazzini per realizzare l’unità d’Italia e la sua incessante azione in difesa della libertà e dei diritti degli uomini.


Mazzini, ha ricordato il presidente del Consiglio regionale, Giacomo Spissu, nel corso del convegno, “figura di grandissimo rilievo, anche internazionale, dell’Ottocento, forse non del tutto conosciuta nei nostri giorni, suggerisce l’approfondimento di quei temi per i quali si è sempre battuto e che sono, ancora oggi, di grandissima attualità”.


Le battaglie per il rispetto dei diritti dei cittadini, per l’affermazione della democrazia, le iniziative avviate proprio per garantire una qualche forma di tutela e solidarietà agli individui più deboli, “le società degli operai e di mutuo soccorso furono costituite proprio in attuazione del suo insegnamento”, hanno ispirato l’azione di molti altri “grandi attori” della storia dell’ottocento europeo.


“L’insegnamento di Mazzini è ancora di grande attualità, come ha anche ricordato recentemente il presidente della Repubblica, Carlo Azelio Ciampi (al quale i partecipanti dalla manifestazione hanno inviato un caloroso telegramma), ed è giusto riscoprirlo, valorizzarlo”, ha aggiunto il presidente Spissu, ricordando come molte delle conquiste moderne sono frutto di quella lontana, incessante, convinta azione “non sempre considerata nel suo giusto valore”.


Al termine della intensa manifestazione, il presidente Spissu ha scoperto una lapide che la Società degli operai (che festeggia i suoi 160 anni di vita), le associazioni mazziniane, gli Istituti di storia Modena, del Risorgimento, l’Archivio di Stato, con il patrocinio del Consiglio regionale della Sardegna,  hanno voluto per ricordare il grande insegnamento del “grande patriota”.


Una lapide che sarebbe dovuta essere scoperta nel lontanissimo 1872, dopo la morte di Mazzini, secondo quanto allora deciso dalla municipalità cagliaritana, dalla Società degli operai, dai ferventi mazziniani di Cagliari, che avevano deciso di realizzare anche una statua, o almeno un busto, da collocare in una piazza da dedicare “all’apostolo della libertà”. Busto e lapide, però, “misteriosamente sparirono, o non videro mai la luce”, hanno ricordato gli storici presenti alla manifestazione. Quindi, per riparare a quella strana dimenticanza, oggi è stata scoperta “una nuova lapide” con la quale non solo i cagliaritani, ma tutti i sardi, come ha “consigliato” il presidente dell’Assemblea regionale, vogliono ricordare l’insegnamento, l’opera, la vita di un “grande italiano”.

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