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Intervento del Presidente del Consiglio Ganau all’inaugurazione della mostra fotografica e presentazione del catalogo ”Enrico Berlinguer e la Sardegna – Le foto del grande leader”.

Buongiorno a tutti.

Sono passati trent’anni dalla morte di Enrico e oggi siamo qui a ricordarlo,  inaugurando una mostra fotografica che raccoglie le foto più belle e rappresentative di uno dei leader politici più amati  del nostro secolo.
Sono orgoglioso e non nascondo anche un po’ commosso ed emozionato per essere qua a ricordarlo, ancora una volta, perché neanche due mesi fa a Sassari, davanti ad una nutrita platea di amici, compagne e compagni, ma anche semplici cittadine e cittadini – allora ero ancora Sindaco della mia città – ci siamo  ritrovati in un  teatro, il teatro Verdi,  per assistere alla proiezione del film documentario di Walter Veltroni che ci ha fatto davvero commuovere e in parte anche  scoprire forse i lati più intimi e personali di una delle figure politiche italiane più rappresentative. Come sapete Walter Veltroni ha scelto  Sassari come sede di una delle due anteprime nazionali per proiettare il suo film “Quando c’era Berlinguer” e di girare alcune immagini del suo documentario proprio nel nostro centro storico e nel celebre liceo classico Azuni dove Enrico ha studiato e si è formato.
Ebbene oggi invece a Cagliari  come Presidente del Consiglio regionale della Sardegna sono a ricordare un leader vero, ma anche  la storia di un uomo che è anche la memoria di un Paese che  – come lo stesso film di Veltroni ha dimostrato  – molti giovani di oggi purtroppo non conoscono.
Ecco perché ritengo preziosa e assolutamente necessaria la mostra fotografica e con essa il catalogo “Berlinguer e la Sardegna – Le foto del grande leader”.
Consentitemi di salutare Pierluigi Bersani che sono felice di vedere qui oggi e Ugo Sposetti, e di ringraziare la Fondazione Enrico Berlinguer che con il supporto della Fondazione Banco di Sardegna, la Casa Museo di A. Gramsci, il quotidiano L’Unione Sarda e naturalmente il Comune di Cagliari  hanno consentito la realizzazione, scegliendo questo bellissimo spazio, la MEM, la Mediateca del Mediterraneo, polo culturale  innovativo che ospita al suo interno la sede dell’Archivio Storico e della Biblioteca generale centrale e di Studi Sardi. Uno spazio vivo e particolarmente frequentato dai giovani, oggi  – come mi dicono – punto di riferimento per la città di Cagliari e non solo.
Chi era Enrico Berlinguer, che cosa ha rappresentato per la mia ma non solo generazione? Tanto, così tanto da richiamare una folla di oltre un milione di persone in piazza San Giovanni il giorno dei suoi funerali. Quando penso a Berlinguer mi vengono in mente soltanto parole come integrità, rigore, generosità, speranza, cambiamento, coraggio, onestà, democrazia e fiducia, piena
E in questi mesi in tutta l’isola, la sua isola, ricordiamo Enrico.
Cito un’altra bella iniziativa, un appello che conta già 1500 adesioni, rivolto al Ministro Dario Franceschini perché venga intitolata a  Enrico Berlinguer la Biblioteca Universitaria di Sassari, che a breve trasferirà la propria sede dall’Università all’ex Ospedale di piazza Fiume, recentemente ristrutturato. Un’ occasione irripetibile non solo di  ricordarne la passione e l’impegno politico e civile, ma di onorare nel modo migliore la propria tradizione di luogo di studio ed elaborazione del pensiero politico. Oltre trecentomila volumi si sposteranno dal Rettorato a piazza Fiume.  Ma  quello della Biblioteca non sarà un semplice trasloco. Sarà una rifondazione: un ospedale realizzato grazie alle donazioni di cittadini sassaresi e del Sassarese ritorna nella disponibilità dei sassaresi e della Sardegna come centro di cultura.
Spero proprio che l’appello venga accolto favorevolmente anche dal Ministro.
Enrico Berlinguer oggi deve poter ancora rappresentare e testimoniare che la buona politica esiste e che sono gli uomini che fanno delle scelte ogni giorno a renderla possibile.
In questo Enrico Berlinguer è assolutamente riferimento e modello attuale. Di lui mi ha colpito, nella rilettura di discorsi ed interviste, la capacità di leggere l’evolversi della società, il suo vedere lontano,  la sua capacità di cogliere le storture.
Si pensi a quanto attuali oggi siano i discorsi sulla questione morale e quanto efficaci le sue parole nella celebre intervista  su Repubblica rilasciata ad Eugenio Scalfari nel 1981:
“…se si continua in questo modo, in Italia la democrazia rischia di restringersi, non di allargarsi e svilupparsi; rischia di soffocare in una palude…”.
Ecco io credo che tenendo presente questi riferimenti sia possibile fare della buona politica che riavvicini i cittadini alle istituzioni e che l’insegnamento di Enrico Berlinguer possa guidare tutti noi uomini delle istituzioni, ogni giorno.
Termino qui il mio saluto non prima però di aver letto un altro passaggio di quell’intervista su Repubblica…
“Noi pensiamo che il privilegio vada combattuto e distrutto ovunque si annidi, che i poveri e gli emarginati, gli svantaggiati, vadano difesi, e gli vada data voce e possibilità concreta di contare nelle decisioni e di cambiare le proprie condizioni, che certi bisogni sociali e umani oggi ignorati vadano soddisfatti con priorità rispetto ad altri, che la professionalità e il merito vadano premiati, che la partecipazione di ogni cittadino e di ogni cittadina alla cosa pubblica debba essere assicurata…..

Cagliari 6 giugno 2014

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