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In Consiglio la consultazione delle organizzazioni femminili in vista della elezione della commissione regionale per le Pari opportunità

Data: 21/04/2009 – Cagliari – Presidenza del Consiglio Regionale

In Consiglio la consultazione delle organizzazioni femminili in vista della elezione della commissione regionale per le Pari opportunità


Cagliari, 21 aprile 2009 –  La legge istitutiva della commissione regionale per le  pari opportunità deve essere modificata, resa più moderna e al passo con la società che è profondamente cambiata.


La commissione deve rispecchiare tutti i settori della società, deve essere rappresentativa di tutti i territori, deve essere a composizione mista e soprattutto deve consentire alle commissarie di essere pagate adeguatamente e di poter usufruire di tutti i permessi previsti per chi partecipa a incarichi simili.


Sono alcune delle proposte presentate, questo pomeriggio, dalle organizzazioni femminili che sono state sentite in Consiglio regionale dalla presidente Claudia Lombardo e dalle consigliere regionali.


Il mandato per le commissarie elette tre anni fa è scaduto il 16 marzo e il Consiglio regionale, nella prossima tornata di lavori, dovrà procedere all’elezione delle nuove componenti.   


La consultazione è prevista dall’articolo 3 della legge regionale 13 giugno 1989, la legge istitutiva della commissione regionale per le pari opportunità.


Questo articolo, infatti, prevede che l’elezione da parte del consiglio regionale delle 20 donne che faranno parte della commissione regionale sia preceduta da un’ampia consultazione delle organizzazioni femminili.  


“La lotta contro le discriminazioni basate sul genere – ha detto in apertura di lavori  la presidente del Consiglio –  è uno dei pilastri su cui è stata costruita l’Europa di oggi. La differenza di genere deve essere concepita non come uno svantaggio ma come una opportunità e un valore da salvaguardare”.


 Sono necessarie però, nuove leggi, nuove politiche di conciliazione e nuovi servizi per far decollare una società che ancora non è a misura di donna.


“I due settori in cui – ha continuato la presidente –  si sentono  maggiormente  le differenze tra i generi sono il lavoro e la politica.  In Italia 46 donne su 100 hanno un lavoro, ma soltanto il 19% occupa una posizione decisionale . Negli Stati uniti, 48 donne su 100 hanno posizioni dirigenziali. In Inghilterra 33 donne su 100 sono dirigenti, mentre in Germania occupa un posto ai vertici il 27% delle lavoratrici, Inoltre, le donne in Europa percepiscono , a parità di mansioni, il 17% in meno dello stipendio rispetto a un uomo”


La situazione in politica per le donne è ancora più difficile.


“Nei parlamenti di tutto il mondo – ha affermato Claudia Lombardo – la percentuale delle elette è di appena il 18,32%. E le percentuali italiane e sarde non si discostano da questo dato. La strada per raggiungere l’effettiva parità in politica è ancora lontana. Ormai si tratta di una questione di democrazia da raggiungere attraverso la parità di accesso alle cariche elettive. Sono contro le quote e le riserve indiane – ha concluso la presidente Lombardo – non vogliamo corsie preferenziali o garanzie di risultati ma la possibilità di concorrere ad armi pari con l’altro genere”.


La presidente ha anche ricordato la possibilità di aprire la commissione regionale per le pari opportunità anche agli uomini. “Si potrebbe modificare la legge (che per ora prevede l’elezione di venti donne) e, come hanno fatto altre regioni come il Lazio e il Piemonte, costituire una commissione mista”.


E’ poi intervenuta la consigliera regionale Francesca Barracciu (PD) che ha sottolineato l’importanza del confronto sui temi delle pari opportunità. “Spero che arrivi il giorno – ha detto Francesca Barracciu – in cui della commissione per le pari opportunità non ci sia più bisogno. Vorrà dire che la vera democrazia è stata raggiunta. Noi consigliere regionali – ha concluso – abbiamo la missione di fare di tutto perché questo avvenga nel più breve tempo possibile”.


 Daniela Cardia, presidente della commissione regionale per le pari opportunità uscente, ha tracciato un bilancio del lavoro fatto dalla commissione e ha evidenziato i problemi esistenti come la mancanza di un addetto stampa e l’impossibilità per le commissarie di avere permessi al lavoro per partecipare alle sedute.


La consigliera del PDL Simona De Francisci ha auspicato la creazione di una rete di donne coese che, unite, possano portare avanti battaglie comuni. Facendo riferimento alle donne elette nel listino Simona De Francisci ha sottolineato che l’impegno sarà doppio rispetto agli altri.  “Il listino –  ha detto Simona De Francisci – è una grande opportunità ma è anche un limite. Noi ci impegneremo totalmente per portare avanti le istanze delle donne e di tutti i sardi”.


Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo diritti riforme”, dopo aver ricordato la figura della consigliera Giovanna Cerina scomparsa ieri, ha sottolineato la necessità di una rivisitazione della legge n. 39, l’immediato insediamento della nuova commissione dopo l’elezione da parte del Consiglio regionale e soprattutto lo stanziamento dei fondi necessari al suo funzionamento. Maria Grazia Caligaris ha auspicato anche l’approvazione di una nuova legge elettorale 


Rita Corda, della commissione per le pari opportunità della provincia di Cagliari, ha auspicato che ogni amministrazione assuma la differenza di genere in tutti i suoi programmi e che venga approvata una legge elettorale che consenta alle donne la parità di accesso alle cariche elettive.


Per Elisabetta Pili, vicepresidente della commissione regionale per le pari opportunità, è necessario cambiare la legge istitutiva ed educare i giovani alla parità.


Carla Cancellieri, componente della commissione regionale PO ha fatto la proposta di allungare i tempi di durata del mandato. “Non bastano tre anni – ha detto – la commissione deve restare in carica il periodo della legislatura”. Per Carla Cancellieri è necessario istituire anche l’assessorato regionale alle pari opportunità.


Verdiana Canu, unica gallurese facente parte della commissione PO uscente, ha sottolineato l’esigenza di una maggiore rappresentatività territoriale delle commissarie.


Maria Cocco, del comitato femminile della camera di commercio ha parlato di “affronto” a tutte le donne per i ritardi che ancora ci sono in politica e ha auspicato, nella finanziaria, il recupero dei 500.000 euro che erano presenti l’anno scorso a sostegno dell’accesso al credito dell’imprenditoria femminile.


A favore della modifica della legge istitutiva anche Fernanda Ornella Loi (Imago Mundi) e Liana Bilardi (presidente della sezione di Cagliari della Fidapa).


 Maria Teresa Portoghese (commissaria uscente delle pari opportunità) ha chiesto un collegamento più diretto tra la commissione e  le consigliere regionali.


Luisa Marilotti, consigliera regionale di parità ha auspicato che si crei l’effettiva volontà politica necessaria alla modifica della L. n. 39. La consigliera di parità ha proposto l’istituzione in Sardegna di un Dipartimento per le pari opportunità.


Beatrice Venturi (Api Donna) ha affermato la necessità che nella  prossima commissione per le pari opportunità sia rappresentato anche il mondo del lavoro e della piccola impresa. Dello stesso parere anche Gianna Rita Medde (Cgil sarda) che ha chiesto una maggiore rappresentanza sociale tra le commissarie da eleggere.


Giuliana Pintus, commissaria uscente, ha espresso la necessità di destinare parte delle quote del bilancio della commissione al sostegno delle donne candidate mentre Rina Salis ha auspicato che le stesse consigliere regionali facciano parte della commissione regionale per le pari opportunità.    (R.R.)


 

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