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Il Presidente del Consiglio regionale della Sardegna ha ricevuto la visita del ministro dell’Agricoltura della Bulgaria, Valeri Tsvetanov

Data: 08/10/2008

Il Presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Giacomo Spissu, ha ricevuto questo pomeriggio la visita del  ministro dell’Agricoltura della Bulgaria, Valeri Tsvetanov. Scopo della visita è l’avvio di relazioni economiche tra la Sardegna e la Bulgaria nel settore agricolo con la promozione di progetti sperimentali da sottoporre al vaglio dell’Unione Europea. Per questo motivo sarà istituita, nell’ambito di una Commissione tra le due nazioni, una sottocommissione bulgaro-sarda, composta da esperti del settore, per verificare la fattibilità dei progetti comuni e dei programmi di cooperazione da portare all’attenzione degli organismi europei.
“Sono molti – ha sottolineato il ministro Tsvetano – i punti di contatto con la vostra regione che possono diventare strategici per lo sviluppo dell’agricoltura. Dal punto di vista della zootecnia la Sardegna ha una razza  ovina tra le più importanti al mondo, la terza per la produzione di latte. Noi guardiamo con attenzione questo sistema produttivo”.
Nel salutare il ministro anche a nome dell’assemblea regionale, il Presidente Spissu ha valutato favorevolmente la proposta di avviare programmi e progetti comuni con la Bulgaria: “Bisogna trovare un terreno comune di sostegno alle produzioni nel campo agricolo e zootecnico che rappresentano per la nostra re-gione, in termini di occupati e di aziende, la parte più importante dell’economia sarda”.
Spissu non ha nascosto le difficoltà che affliggono il comparto sardo in termini di produzione, di remunerazione, di trasformazione e di impiego di risorse pubbliche “anche in virtù di un mercato che con l’Europa allargata è diventato sempre più competitivo”.
“Siamo comunque soddisfatti – ha concluso il Presidente del Consiglio regionale – che si possa avviare una collaborazione in questo settore, mettendo a disposizione degli amici bulgari l’esperienza, la professionalità e le capacità delle nostre Università e dei nostri manager”.


 

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