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“Il Consiglio regionale difenderà i suoi poteri e la Specialità della Sardegna”. Conferenza stampa del presidente Spissu, dopo il ricorso del Governo alla Suprema Corte contro la legge regionale sul “Consiglio delle autonomie locali”

Data: 18/03/2005

Il Governo, in questo primo scorcio di legislatura, ha chiesto l’intervento della Corte Costituzionale su due provvedimenti, particolarmente importanti, approvati dal Consiglio regionale. Prima “contro” la legge salvacoste, nei giorni scorsi contro la legge che istituisce il Consiglio delle automonie il Governo ha, infatti, presentato ricorso, chiedendo alla Suprema Corte di dichiarare incostituzionali le due leggi regionali.


“Per la legge salvacoste, sollecitato anche da alcuni enti locali isolani, al termine di un  acceso confronto politico, il Governo ha sollevato il caso della competenza della materia trattata”. Il presidente dell’Assemblea regionale, Giacomo Spissu, in una conferenza stampa, ha esaminato, approfondito, le ragioni dell’opposizione del Governo nei confronti delle leggi approvate dall’Assemblea regionale. “Il decreto di tutela delle coste, trasformato in legge al termine di un acceso dibattito, interveniva in una materia, l’ambiente, che il Governo ha voluto conservare alla sua competenza esclusiva. Sarà la Corte, quindi, a decidere se lo Stato o la Regione hanno competenza primaria nella difesa, valorizzazione, tutela del patrimonio naturale sardo”.


Ma il Consiglio delle autonomie, approvato all’unanimità dalla Assemblea legislativa regionale, è stato “contestato” esclusivamente per ragioni formali, perché il consiglio delle autonomie locali sarebbe stato “istituito” con una legge regionale “normale” e non con norme “costituzionali” (di modifica dello Statuto approvato nel 1948, quindi esaminate ed approvate dalle Camere in doppia lettura).


“Il Governo, ha spiegato il presidente Spissu, sembra voler accomunare la Sardegna alle altre regioni ordinarie, sostenendo che le norme che disciplinano l’organizzazione interna della Regione siano inserite nello Statuto, abbiano quindi un rango costituzionale. Una impostazione errata che, di fatto, limita i poteri della Sardegna, che discendono dal suo Statuto speciale. Una posizione che non possiamo accettare”.


Per questa ragione, il presidente del Consiglio ha annunciato che “farà passi ufficiali” nei confronti del presidente della Giunta (titolare della “rappresentanza legale” della Regione), perché si “costituisca” nel giudizio davanti alla Suprema Corte, proprio per difendere le prerogative “speciali” della Sardegna.


Iniziative saranno avviate anche per “sensibilizzare” la Commissione Bicamerale per gli affari regionali, da tempo impegnata nel difficile compito di “garantire le autonomie ed i diritti delle Regioni” e nei confronti del Capo dello Stato, supremo garante del rispetto della Carta Costituzionale.


“Stiamo assistendo ad un serrato confronto in materia di riforme costituzionali, ha concluso Giacomo Spissu; non è proprio il caso di rischiare di perdere parte delle caratteristiche della nostra specialità, proprio mentre si parla di un allargamento dei compiti e delle competenze da attribuire alle Regioni. Ciò che abbiamo ci deve essere riconosciuto, se realmente vogliamo andare verso una maggiore autonomia. Non possiamo tornare indietro e riprendere a lavorare, per riconquistare poteri che già abbiamo e che sembra si vogliano mettere in discussione”.

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