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Garante dell’Infanzia e adolescenza, la Commissione cultura approva all’unanimità il documento di programmazione 2023

Avviare progetti in sinergia con la scuola, tutelare la famiglia e le fragilità, promuovere l’ascolto dei minori e tutelare la loro immagine e la loro privacy, sono alcuni dei punti chiave del documento di programmazione 2023 della Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Sardegna, approvato oggi all’unanimità dalla commissione Cultura, presieduta da Sara Canu (FdI).
Il via libera è arrivato, questa mattina, al termine dell’audizione della Garante, Carla Puligheddu, nominata poco meno di due mesi fa, che in una dettagliata relazione ha presentato un nutrito programma e le priorità della sua azione per il 2023, in attesa di presentare a settembre il nuovo documento per il 2024. “La programmazione verrà sviluppata su tre blocchi, ciascuno dei quali afferente a diritti principalmente connessi ai bisogni emergenti delle persone di minore età”, ha affermato Puligheddu.
I tre blocchi di azioni riguarderanno: il diritto all’istruzione, alla salute, alla connessione, alla partecipazione e allo sport; il diritto alla vita, alla famiglia, alla protezione e all’ascolto e, infine, il diritto all’informazione, alla tutela della dignità dell’immagine, e alla riservatezza della privacy. “Alla base di tutte le azioni che porterò avanti, e che ho già portato avanti in questi due mesi, – ha detto – ci sarà sempre il supremo interesse del minore”. Tra le azioni prioritarie per il primo blocco ci sarà la firma di un protocollo d’intesa fra Garante regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza e Istituto di studi e ricerche “Eurispes Sardegna”, finalizzato ad avviare un’indagine conoscitiva sulla Dispersione Scolastica, per ricercare l’origine e la specificità delle cause che hanno indotto un così elevato numero di studenti e studentesse in età di obbligo scolastico ad abbandonare precocemente la scuola. Ma non solo. Tra le azioni anche osservare e monitorare lo stato di attuazione dei diritti delle persone di minore età, sollecitare lo sviluppo di progetti di Orientamento, istituire un tavolo regionale “buone prassi”, sollecitare l’attivazione del Registro della Patologia Diabete tipo 1, richiedere il potenziamento delle reti scolastiche a favore di metodologie della didattica digitale effettivamente praticabile e integrata, oltre a istituire una consulta Regionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza. Tra le principali azioni del secondo blocco c’è l’avvio del “Progetto Chiara”, articolato in “un insieme coordinato di interventi e attività finalizzate a trarre, dalla tragica scomparsa di Chiara Carta (vittima di morte violenta per mano della madre), proposte di riflessione e strumenti operativi da utilizzare nelle scuole per promuovere i diritti dei minori alla protezione, all’ascolto e alla vita”. Un progetto pilota, che partirà da Oristano e che si svilupperà anche nelle altre province, affinché drammi come quello di Chiara non accadano più, grazie ad azioni di prevenzione, sensibilizzazione e presa in carico da parte delle istituzioni competenti. Per il terzo blocco ci sarà il monitoraggio dell’applicazione della Nuova Carta di Treviso e avviare una stretta collaborazione con il Corecom Sardegna. Tra gli altri punti previsti nella programmazione 2023 anche il monitoraggio dell’attuazione delle leggi regionali approvate, tra cui quella sull’autismo, bullismo, cyber bullismo, sostegno alla disabilità e audiolesi.
Nel corso dell’audizione sono intervenute la vice presidente della Commissione, Desirè Manca (M5S), Alessandra Zedda (FI) e la consigliera Laura Caddeo (Alleanza Europa Verde – Sinistra – Possibile – Art. 1). (eln)

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