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Festa della Repubblica. Il Presidente Pais: “Tutti uniti per trovare l’energia per ripartire”

Cagliari, 2 giugno 2020 – L’Italia celebra in condizioni del tutto nuove il 74esimo anniversario della ricorrenza del 2 giugno, Festa della Repubblica. In questo difficile momento, l’orgoglio di far parte di un grande Paese è la condizione essenziale per trovare, tutti uniti, la forza per ripartire.

L’emergenza sanitaria che ha sconvolto la Sardegna, l’Italia, l’Europa e il mondo intero ha creato anche una nuova consapevolezza: la fragilità del sistema mondiale i cui equilibri possono essere distrutti e cambiati in un solo momento.

Mai, forse, la festa della Repubblica è stata celebrata in un clima così incerto; ma proprio per questo oggi assume un valore particolare. Si è detto in molte occasioni che l’epidemia Covid-19 ha riportato l’Italia nel tempo della guerra ma forse sarebbe più esatto parlare di secondo dopoguerra. Il 2 Giugno 1946, infatti, gli italiani furono chiamati a votare per il referendum fra Monarchia e Repubblica. L’Italia di allora viveva un momento drammatico: era stremata da cinque anni di guerra, tutti ricordavano in modo lucidissimo le tragedie dei bombardamenti, centinaia di migliaia di italiani erano prigionieri in diverse parti del mondo, alcune zone del territorio erano sotto il controllo straniero, nella comunità nazionale e nell’opinione pubblica erano ancora roventi le contrapposizioni della guerra e soprattutto della guerra civile. Le vicende successive al voto dimostrano tutta la complessità di quel passaggio istituzionale in quel travagliato momento storico.

Se quindi le conseguenze dell’epidemia possono essere paragonate alle situazioni vissute nel primo dopo guerra, il riferimento non può che essere quello della straordinarietà di quella stagione: una Repubblica che prende nuovamente consapevolezza, si rimbocca le maniche, ha voglia di ripartire, è disposta a soffrire ancora se necessario per raggiungere un traguardo di progresso e di benessere, anche solo di normalità, dopo lutti, sacrifici, e privazioni soprattutto della libertà individuale limitata dall’emergenza sanitaria. In questi mesi appena trascorsi i sardi e gli italiani hanno dimostrato un grande senso di responsabilità e del bene comune e fiducia nelle istituzioni. Ora ci aspetta una fase altrettanto impegnativa: la parte più violenta della pandemia è passata, si può ricominciare a lavorare, a studiare e a vivere, magari sotto forme differenti: ma si può e si deve ricominciare. Il cittadino però non può essere lasciato da solo. L’impegno da parte della Repubblica di cui anche la nostra Regione, secondo la Costituzione, è parte costitutiva è proprio quello di rimuovere gli ostacoli di ordine economico politico e sociale per promuovere il pieno sviluppo della persona e l’effettiva partecipazione dei cittadini alla vita istituzionale. E non ci può essere momento migliore della Festa della Repubblica per rappresentare anche simbolicamente questo nuovo inizio e questo nuovo spirito di partecipazione che tutti abbiamo nella mente ma soprattutto nel cuore.

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